Basilica palatina di Santa Barbara

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Voce principale: Palazzo Ducale (Mantova).
Basilica palatina di Santa Barbara
Facciata
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàMantova
IndirizzoPiazza Santa Barbara, 2
Coordinate45°09′36.52″N 10°47′57.53″E / 45.160144°N 10.799313°E45.160144; 10.799313
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Barbara
Diocesi Mantova
ArchitettoGiovan Battista Bertani
Stile architettonicoRinascimentale
Inizio costruzione1562
Completamento1572

La basilica palatina di Santa Barbara è un luogo di culto cattolico di Mantova.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Palazzo Ducale di Mantova: il Prato di Castello e il campanile di Santa Barbara

Costruita su istanza del duca Guglielmo Gonzaga e su progetto dell'architetto mantovano Giovan Battista Bertani, l'opera fu edificata in due fasi, dal 1562 al 1567 e dal 1569 al 1572, e dal 1565 le cerimonie religiose di corte vennero dirette dagli innumerevoli abati[1]. Il collegamento voluto dal duca Guglielmo, tra il palazzo Ducale e la chiesa, fu chiuso alla fine dell’800 . La riapertura del passetto al pubblico è avvenuta il 16 settembre 2018[2].

Santa Barbara può essere considerata il capolavoro sia del committente sia dell'artefice; dotata dal duca di numerosi privilegi, dell'esenzione dal controllo vescovile, come chiesa palatina, e della possibilità di fregiarsi di un rito proprio, diverso da quello romano, fu pensata come sede delle fastose cerimonie liturgiche corredate da musica sacra di altissimo livello, la vera passione del duca, grazie anche al prezioso organo Antegnati.

Anche dopo la fine del dominio gonzaghesco mantenne i suoi privilegi palatini e, anzi, tra il 1866 e il 1929, il titolo di Abate di S. Barbara di Mantova fu assunto dal Cappellano Maggiore del Re d'Italia (residente peraltro a Firenze e dal 1871 a Roma).

Le forti scosse di terremoto dell'Emilia del 29 maggio 2012 hanno provocato danni al cupolino del campanile della basilica[3].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Arte e architettura[modifica | modifica wikitesto]

L'interno

La struttura architettonica è decisamente singolare: un impianto centrale, con al centro un tiburio quadrato, è seguito da un profondo presbiterio sopraelevato coperto da un secondo tiburio simile al primo e seguito da una scenografica abside decorata con strani cassettoni intersecantisi. L'impianto longitudinale è quindi costituito dalla somma di due cellule a pianta centrale e dal successivo presbiterio semicircolare, che sovrasta una profonda cripta costituita da uno spazio rettangolare e da un sacrario ovale. Le paraste sono infatti costituite da semplici fasce prive di base e capitello.

Il campanile in mattoni, sormontato da un singolare tempietto rotondo, è uno degli elementi più caratteristici del panorama urbano di Mantova. Il modello al quale si ispirò l'architetto di corte Giovan Battista Bertani era il tempietto circolare di San Pietro in Montorio del Bramante al quale sostituì il colonnato a trabeazione vitruviana con una loggia serliana nel solco della lezione di Sebastiano Serlio e Andrea Palladio.

All'interno, nei due altari laterali, sono collocate due grandi tele di Lorenzo Costa il Giovane, ideate dallo stesso Giovan Battista Bertani, Il battesimo di Costantino e Il martirio di sant'Adriano. Tra gli altri dipinti, la pala nel presbiterio con Il martirio di santa Barbara di Domenico Brusasorci (1564), L'Annunciazione dipinta su un lato delle ante dell'organo da Fermo Ghisoni, che sull'altro lato raffigurò santa Barbara e san Pietro (1566 circa).

Organo a canne[modifica | modifica wikitesto]

Organo a canne

Nella basilica si trova un organo Antegnati, costruito nel 1565 dall'organaro Graziadio Antegnati e ripristinato durante un restauro nel 1995-2006 da Giorgio Carli di Pescantina[4]. Lo strumento, a tastiera unica e pedaliera a leggio di 17 note costantemente unita alla tastiera, è chiuso in una cassa dorata riccamente intagliata collocata sopra la cantoria in cornu Epistulae. Le canne sono chiuse da due portelle, attribuite a Fermo Ghisoni e raffiguranti sulla parte esterna santa Barbara e san Pietro, su quella interna l'Annunciazione.

Pantheon dei Gonzaga[modifica | modifica wikitesto]

Nella basilica palatina trovarono sepoltura importanti componenti della dinastia dei Gonzaga, che vennero alla luce durante alcuni lavori di restauro nel 2007[5][6]:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Notizie statistiche della città e provincia mantovana
  2. ^ Gilberto Scuderi, Mantova, Palazzo Ducale e Santa Barbara sono di nuovo uniti, su gazzettadimantova.gelocal.it.
  3. ^ Mantova, danni del terremoto
  4. ^ Restored organs, su carliorgani.it, Giorgio Carli. URL consultato il 23 aprile 2019.
  5. ^ Il cimitero ducale
  6. ^ Il sepolcro segreto dei Gonzaga.
  7. ^ Ferdinando Carlo Gonzaga Nevers., su fermi.mn.it. URL consultato il 31 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2012).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Carpeggiani, Il libro di pietra: Giovan Battista Bertani, architetto del Cinquecento, Milano, 1992.
  • M. G. Grassi, Le "statue" di Leone Leoni per Santa Barbara a Mantova con una nota sul reliquiario di sant'Adriano, in "Arte lombarda", N.S. 128.2000, n. 1, pp. 55–61.
  • Paolo Carpeggiani, Il progetto del Palazzo Ducale (1549-1587), in R. Morselli (a cura di), Gonzaga. La Celeste Galeria, le raccolte, Milano, 2002, pp. 479–498.
  • Rosanna Golinelli Berto. Associazione per i monumenti domenicani (a cura di), Sepolcri Gonzagheschi, Mantova, 2013, ISBN 9788890841507.
  • AAVV, Il santuario nuovo ovvero La cappella del Preziosissimo Sangue nella Basilica di Santa Barbara in Mantova, a cura di Scuola laboratorio di restauro conservazione beni culturali, Mantova, 2016.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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