Giovanni Stefano Menochio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Giovanni Stefano Menochio (Padova, 9 dicembre 1575[1]Roma, 4 febbraio 1655[1]) è stato un biblista e gesuita italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Padova nel 1575 da Giacomo Menochio e Margherita Candiani, figlia di Giovanni Antonio, mercante di Pavia, fu battezzato il 15 dicembre di quell'anno. Era l'ultimo di 11 figli.

Il 25 maggio 1594 Menochio entrò nella Compagnia del Gesù e, dopo avere completato gli studi gli studi di sacra scrittura e teologia nel collegio di Brera, divenne professore di greco, ebraico, teologia morale e Sacre Scritture a Milano e a Cremona.[1][2] Ebbe una lunga carriera come superiore delle case della Compagnia a Cremona, Milano e Genova. Fu rettore del Collegio Romano, provinciale delle provincie di Milano e di Roma e "admonitor" dei prepositi generali Carafa e Piccolomini.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Il suo primo saggio esegetico fu uno studio politico-biblico: Hieropoliticωn, sive Institutiones Politicæ e Sacris Scripturis depromptæ, 956 pagine (Lione, 1625). La prima edizione dell'opera fu dedicata al Cardinal Alessandro Orsini, la seconda (Colonia, 1626) al re di Spagna Ferdinando II d'Asburgo. Trattato erudito sulle istituzioni sacre e profane dell'antico Israele, lo Hieropoliticωn si propone di trarre dallo studio storico-filologico delle Sacre Scritture insegnamenti utili ad un sovrano assoluto moderno.[1][3] L'opera anticipò la Politique di Jacques Bénigne Bossuet.[1][4] e fu celebrata in un'ode del poeta gesuita Maciej Kazimierz Sarbiewski (v. Lyrica, II, n. 18).[5]

L'anno successivo apparve uno studio economico sulla bibbia: Institutiones Oeconomicæ ex Sacris Litteris depromptæ, 543 pagine (Lione, 1627). L'autore realizzò una traduzione in italiano dell'opera, pubblicata postuma con il titolo Economia Christiana, 542 pagine (Venezia, 1656).

Il suo magnum opus è la Brevis explicatio sensus literalis totius Sacræ Scripturæ ex optimis quibusque auctoribus per epitomen collecta, 3 voll., 115 pagine, 449, 549+29 (Colonia, 1630). La Brevis Explicatio di Menochio ebbe moltissime edizioni fin oltre la metà del XVIII secolo, in diverse città europee: Colonia, 1659; Anversa, 1679; Lione, 1683, 1697, 1703; un'edizione riveduta da Padre René-Joseph de Tournemine fu pubblicata a Parigi (1719, 1721, 1731); Avignone (1768); Gand (1829); quella ampliata e rivista da Padre Francesco Antonio Zaccaria fu pubblicata a Venezia (1743, 1755, 1761).

Gli scholia di Menochio sono riportati in varie opere: Biblia Magna e Biblia Maxima di Jean de La Haye; Biblia Sacra di Lucas Brugensis; Scripturæ Sacræ Cursus Completus di Jacques Paul Migne; quattordici edizioni della Sainte Bible di Louis de Carrières[6]; e La Sainte Bible di Claude-Joseph Drioux (Parigi, 1873).

Un critico successivo, Simon, anche se non vicino all'ortodossia di Menochio, dice "C'est un des plus judicieux scoliates que nous ayons tant sur le Vieux que sur le Nouveau Testament" (Hist. Crit. du N. T., xliv)[7][8].

Reusch (Kirchenlexikon) preferisce le note di Menochio a quelle di Manuel de Sá e Mariana. L'opera di Menochio fu molto apprezzata anche in ambiente protestante e venne utilizzata da Ugo Grozio nei suoi Annotata Ad Vetus Testamentum.[9][10]

Menochio concentra la sua attenzione sul senso letterale della Sacra Scrittura[11] facendo ricorso allo studio del testo e all'opera dei Padri. Studiò il testo biblico nelle lingue originali, e fece uso della sua ampia conoscenza delle antichità ebraiche.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e DBI.
  2. ^ Gianvittorio Signorotto, Maria Antonietta Visceglia (a cura di), La corte di Roma tra Cinque e Seicento, Bulzoni Editore, 1998, p. 353, ISBN 978-88-8319-257-9.
  3. ^ Groupe de recherches spinozistes, L'Ecriture sainte au temps de Spinoza et dans le système spinoziste, Presses de l'université de Paris Sorbonne, 1992, p. 156, ISBN 978-2904315855.
    «Plutôt qu'un ouvrage d'érudition dans un cadre fidéiste avec des prolongements virtuels dans l'actualité, comme le sont les De rep. Hebr., l'Hieropolitica est explicitement un manuel de politique à l'usage d'un prince (catholique et absolu) moderne.»
  4. ^ Diversa l'opinione di René de La Broise, che, pur riconoscendo le qualità dell'opera di Menochio e la somiglianza tra le sue opinioni e quelle espresse quasi un secolo dopo da Bossuet, nega una dipendenza diretta tra le due opere. Cfr.: René de La Broise, Bossuet et la Bible: étude d'apres̀ les documents originaux, Retaux-Bray, 1891, pp. 210-211.
    «Pour la Politique, pas plus que pour l'Histoire universelle, il ne faut chercher de précurseurs à Bossuet. Il est vrai que le P. Menochio, fameux commentateur de la Bible, plus connu sous le nom de Menochius, avait eu le premier l'idée de chercher dans la Bible des enseignements sur l'art de gouverner ; il avait publié à Lyon en 1625, une Politique tirée de l'Écriture sainte. C'est un ouvrage fort étendu, un peu trop scolastique parfois dans les divisions et dans la forme, un peu embarrassé de démonstrations superflues ou de questions inutiles; où l'on trouve cependant, avec une grande connaissance de la philosophie et du droit naturel, une science approfondie de la Bible, et dont les thèses sont souvent absolument les mêmes que celles de Bossuet. Mais ces nombreuses ressemblances, tout en faisant honneur au talent de Menochius, ne prouvent pas que son livre ait servi de modèle à Bossuet : elles s'expliquent suffisamment par l'enseignement commun et les opinions reçues au dix- septième siècle ; Bossuet lui-même ne parle jamais de l'ouvrage de son devancier, et il ne paraît pas qu'il s'en soit servi.»
  5. ^ Maciej Kazimierz Sarbiewski, Mathiæ Casimiri Sarbievii E Soc. Iesv Lyricorvm Libri IV. Epodon Lib. Vnvs Alterq[ue] Epigrammatvm, Ex Officina Plantiniana Balthasaris Moreti, 1632, pp. 72-74.
  6. ^ Victor Baroni, La Contre-reforme Devant la Bible, Éditions Slatkine, 1986, p. 285, ISBN 978-2051007214.
    «Cette Brève Explication est devenue un ouvrage classique; elle a été constamment rééditée et remaniée jusqu'au XIXᵉ siècle, où l'on compte encore quatorze réimpressions du commentaire de Menochio, accompagnant la traduction française de la Bible par Carrière»
  7. ^ "È uno degli scoliasti più precisi che abbiamo sia sull'Antico che sul Nuovo Testamento"
  8. ^ Girolamo Tiraboschi, Storia della letteratura italiana del cavaliere abate Girolamo Tiraboschi, Tomo VIII, parte prima, Venezia, 1796, p. 143.
    «Il Dupin, parlando delle note del p. Menochio, e citando anche l'autorità del Simon, afferma (Bibl des Aut. eccl. t. 17) ch'egli è uno de più giudiziosi interpreti che abbiamo sul Vecchio e sul Nuovo Testamento; che ha tratto dagli altri comentatori ciò che gli è sembrato più sodo; che ha cercato di unire alla brevità la chiarezza, e ridurre in poche parole ciò che gli altri aveano più ampiamente spiegato.»
  9. ^ Magne Sæbø, Hebrew Bible / Old Testament: The History of Its Interpretation: II: From the Renaissance to the Enlightenment, Vandenhoeck & Ruprecht, 2008, p. 811, ISBN 978-3525539828.
  10. ^ Henk J.M. Nellen, Hugo Grotius: A Lifelong Struggle for Peace in Church and State, 1583 – 1645, Brill Editore, 2014, p. 636, ISBN 978-9004274365.
    «Among his contemporary exegetes he singled out the French hebraist François Vatable, his own teacher Franciscus Junius and the Jesuit Giovanni Stefano Menochio, for mention in his foreword.»
  11. ^ Donald K. McKim, Historical Handbook of Major Biblical Interpreters, InterVarsity Press, 1998, p. 145, ISBN 978-0830814527.
  12. ^ Catholic Encyclopedia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, V, IX.
  • (EN) Giovanni Stefano Menochio, in Catholic Encyclopedia, New York, Encyclopedia Press, 1913.
  • (EN) T. T. Taheny, Menochio, Giovanni Stefano, in New Catholic Encyclopedia, vol. 9, New York, McGraw-Hill, 1967, Korfmacher, 1967.
  • Stefania Pastore, MENOCHIO, Giovanni Stefano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 73, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009. URL consultato il 2 giugno 2012. Modifica su Wikidata
  • Gaetano Moroni, Menochio Giovanni Stefano, in Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 44, Tipografia Emiliana, 1847, pp. 206-207.
  • Jacques-Marie Vosté, Le commentaire de Menochius sur l'Apocalypse traduit en syro-chaldéen, in Orientalia Christiana Periodica, V (1939), pp. 515-524.
  • Gino Barbieri, Ideali economici degli Italiani all'inizio dell'Età moderna, Milano 1940, pp. 18-20.
  • Luigi Franchi, Memorie biografiche di Giacomo Menochio (dal codice Trivulziano n. 1627), in Contributi alla storia dell'Università di Pavia, pubblicati nell'XI centenario dell'Ateneo, Pavia 1925, pp. 325-355.
  • Daniela Frigo, Il padre di famiglia. Governo della casa e governo civile nella tradizione dell’economica tra Cinque e Seicento, Roma 1985, pp. 44, 61.
  • Le grand siècle et la Bible, a cura di Jean-Robert Armogathe, Paris 1989, p. 31.
  • François Laplanche, L'érudition chrétienne aux XVIe et XVIIe siècles et l'État des Hébreux, in L'Écriture Sainte au temps de Spinoza et dans le système spinoziste, Paris 1992, p. 134.
  • (ES) Mario Zanfredini, Menochio, Giovanni Stefano, in Diccionario histórico de la Compañía de Jesús, vol. 3, Universidad Pontificia Comillas, 2001, p. 2628.
  • (EN) François Laplanche, Christian Erudition in the Sixteenth and Seventeenth Centuries and the Hebrew State (PDF), in Hebraic Political Studies, vol. 3, 2008, pp. 6-7, 10, 12, 16-18. URL consultato il 13 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2019).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN19709084 · ISNI (EN0000 0001 1748 3844 · SBN TO0V243045 · BAV 495/114451 · CERL cnp00473861 · LCCN (ENno92001928 · GND (DE124115314 · BNE (ESXX1029641 (data) · BNF (FRcb12110834b (data) · J9U (ENHE987007299851805171 · CONOR.SI (SL192848227 · WorldCat Identities (ENlccn-no92001928