Masturbazione: differenze tra le versioni

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Come già detto precedentemente, masturbarsi significa sollecitarsi gli organi genitali, ma anche altre parti sensibili del corpo, con le mani o con oggetti. Ad esempio, le prime esperienze possono nascere dalla pressione del proprio membro contro un oggetto. Può avvenire stimolando il [[pene]], la [[vulva]], la [[clitoride]] o l'[[ano]] in vari modi e inoltre toccando i propri [[capezzolo|capezzoli]] o altre zone durante la masturbazione stessa. Si usano a volte strumenti erotici come [[Vibratore (sessualità)|vibratori]], [[palline Ben Wa]], [[Vagina artificiale|vagine artificiali]] e sostanze [[lubrificante intimo|lubrificanti]]. La masturbazione che segue l’eccitazione viene sempre innescata da processi nervosi, che hanno sede nella [[Corteccia cerebrale|corteccia]] e che passano per l’[[ipotalamo]]:<ref>Domenico Iannetti, ''[http://www.studioiannetti.it/chimicamore.htm La chimica dell'amore dall'eccitazione all'orgasmo]'', http://www.studioiannetti.it</ref> quindi è pratica diffusa utilizzare [[pornografia|materiale pornografico]] o seguire fantasie sessuali prima o durante tale attività, specialmente se solitaria. L'attività masturbatoria può essere in alcuni casi [[ritualizzazione|ritualizzata]], e si può arrivare alla [[parafilia]]. In alcuni casi si fa ricorso a tecniche estreme per rendere più intenso ed elaborato il [[piacere]]; in questo caso, però, c'è il rischio di seri danni per la [[salute]].
Come già detto precedentemente, masturbarsi significa sollecitarsi gli organi genitali, ma anche altre parti sensibili del corpo, con le mani o con oggetti. Ad esempio, le prime esperienze possono nascere dalla pressione del proprio membro contro un oggetto. Può avvenire stimolando il [[pene]], la [[vulva]], la [[clitoride]] o l'[[ano]] in vari modi e inoltre toccando i propri [[capezzolo|capezzoli]] o altre zone durante la masturbazione stessa. Si usano a volte strumenti erotici come [[Vibratore (sessualità)|vibratori]], [[palline Ben Wa]], [[Vagina artificiale|vagine artificiali]] e sostanze [[lubrificante intimo|lubrificanti]]. La masturbazione che segue l’eccitazione viene sempre innescata da processi nervosi, che hanno sede nella [[Corteccia cerebrale|corteccia]] e che passano per l’[[ipotalamo]]:<ref>Domenico Iannetti, ''[http://www.studioiannetti.it/chimicamore.htm La chimica dell'amore dall'eccitazione all'orgasmo]'', http://www.studioiannetti.it</ref> quindi è pratica diffusa utilizzare [[pornografia|materiale pornografico]] o seguire fantasie sessuali prima o durante tale attività, specialmente se solitaria. L'attività masturbatoria può essere in alcuni casi [[ritualizzazione|ritualizzata]], e si può arrivare alla [[parafilia]]. In alcuni casi si fa ricorso a tecniche estreme per rendere più intenso ed elaborato il [[piacere]]; in questo caso, però, c'è il rischio di seri danni per la [[salute]].


=== Maschio ===
La masturbazione e una sensazione magnifica . Anche noi maschi lo facciamo io a presempio ho iniziato a 9 anni e e tutto nella normalità .
[[File:A male masturbating with lubricant.ogv|miniatura|destra|Masturbazione maschile.]]

Comunemente, il maschio tiene il [[pene]] in [[erezione]] fra le dita, che possono essere chiuse a pugno, e muove ritmicamente la mano lungo l'asta del pene fino a raggiungere l'[[orgasmo]].
* Col pene non circonciso, il [[prepuzio]] copre e scopre ritmicamente il [[glande]], e pure il [[frenulo del pene|frenulo]] concorre a produrre sensazioni piacevoli.
* Col pene [[Circoncisione|circonciso]], si muove ritmicamente la pelle intorno al glande. A volte si massaggia direttamente il glande stesso e il suo bordo, o possibilmente anche il frenulo.
In entrambi i casi spesso si cerca di evitare l'attrito, che può comportare una sensazione di fastidio, usando un lubrificante.
Il pene è molto sensibile al tatto, sia per il gran numero di terminazioni nervose presenti, sia per la sottigliezza ed elasticità della pelle che lo ricopre (dello spessore di pochi decimi di millimetro).
Le tecniche usate possono variare da individuo a individuo. A volte si fa uso anche di simulacri del corpo umano, ad esempio di una [[vagina artificiale]]. Frequente è la tecnica di rallentare o sospendere la stimolazione un attimo prima del raggiungimento dell'orgasmo, e riprenderla subito dopo, allo scopo di prolungare il ''plateau'' di piacere fisico (tecnica detta dello ''stop and go''). Dopo l'eiaculazione, si ha il [[periodo refrattario]], più o meno lungo a seconda degli individui e dell'età.
La masturbazione effettuata dal partner può essere praticata con diverse parti del corpo: con mani, piedi ([[footjob]]), cosce, oralmente ([[sesso orale]]) e, quando il partner è di sesso femminile, con l'ausilio del seno (in questo caso è chiamata volgarmente "[[Spagnola (sessualità)|spagnola]]"); una variante consiste nell’inserire il pene nel foro di una parete in un gioco erotico chiamato [[glory hole]]. La masturbazione maschile è chiamata volgarmente "sega" o "pippa".


=== Femmina ===
=== Femmina ===

Versione delle 17:30, 25 nov 2015

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Masturbazione maschile
File:Masturbating Amy.jpg
Masturbazione femminile

La masturbazione è una pratica autoerotica consistente nella sollecitazione volontaria degli organi sessuali, o più raramente di altre parti del corpo, per ottenere piacere.

In riferimento a questa pratica è usato, impropriamente,[1] anche il termine onanismo.

Cenni storici

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della masturbazione.
Scultura in un tempio di Khajuraho (X-XI secolo), India, raffigurante un atto di masturbazione

La prima testimonianza della masturbazione sembra risalire a 28.000 anni fa: nel 2005 fu rinvenuto in Germania, nella caverna di Hohle Fels, un fallo di pietra levigata risalente a tale epoca, che è stato interpretato come un antichissimo dildo ante litteram.[2]

Per gli antichi Egizi il dio Atum, masturbandosi, diede vita ai primi esseri viventi col proprio sperma.[3] Tra gli antichi greci la masturbazione era considerata un atto naturale. Il filosofo Diogene il Cinico sembra praticasse la masturbazione in luoghi aperti[4] e si narra che avrebbe detto: “Raggiungerei la pace perfetta se potessi soddisfare nello stesso modo con una frizione il mio stomaco quando si lamenta per la fame”.[5] Galeno di Pergamo, invece, consigliava gli uomini di masturbarsi per regolare la produzione dei liquidi corporei e alle donne per curare i disturbi nervosi.[6]

Enea masturba la regina Didone da un'illustrazione di Agostino Carracci

Una visione fortemente negativa della masturbazione fu diffusa dalla scienza medica fra l'inizio del Settecento e la fine dell'Ottocento. Secondo Laqueur,[7] alla radice di questa posizione c'è la pubblicazione, nel 1712, dell'opuscolo Onania: ovvero l'odioso peccato dell'autopolluzione e tutte le spaventose conseguenze per entrambi i sessi, con consigli spirituali e materiali per coloro che si sono già rovinati con questa pratica abominevole e opportuni avvertimenti ai giovani della nazione di ambo i sessi.... L'opuscolo anonimo ebbe ampia diffusione, testimoniata dalle numerose ristampe eseguite per tutto il secolo successivo. Secondo Thomas Laqueur, il suo autore sarebbe stato il chirurgo John Marten, desideroso di promuovere la vendita di tinture e polveri curative di sua produzione.

La tesi di Marten fu ripresa da molti altri autori, fra cui lo svizzero Samuel-Auguste Tissot (1728-1797) – uno dei più famosi medici europei del suo tempo. Il suo libro Onanisme (L'onanismo, ovvero dissertazioni sopra le malattie cagionate dalle polluzioni volontarie) fu pubblicato in latino nel 1758, in francese nel 1760 e negli anni successivi fu tradotto nelle principali lingue, fra cui l'italiano (nel 1780 Tissot era stato nominato anche professore di Medicina clinica all'Università di Pavia). Fra il 1760 e il 1905, l'edizione francese ebbe 63 ristampe. Il suo libello fu alla base di molte superstizioni pseudoscientifiche, perdurate fino a tempi recenti, che hanno collegato la masturbazione alla cecità e all'incurvamento della colonna vertebrale.

Il dio egizio Atum: per gli antichi Egizi, masturbandosi diede vita ai primi esseri viventi col proprio sperma

Per tutto l'Ottocento le tesi di Tissot furono riprese da numerosi scienziati, che attribuirono alla masturbazione e alle polluzioni indotte[8] ogni sorta di malattia: febbri, orrende pustole, cecità, e perfino l'epilessia e la tubercolosi spinale. «L'onanismo era divenuto malattia mortale da curare con ogni mezzo. E a elaborare sistemi di cura e di repressione si applicarono in molti, gareggiando – loro, gli addetti alla cura – in fantasiose perversioni, che risuonano di strane assonanze con le mortificazioni cui si sottoponevano i monaci medievali: mani legate dietro alla testata del letto o costrette in una specie di camicia di forza durante la notte; apparati genitali stretti in cinture di castità; canali dell'uretra cauterizzati e mantenuti in uno stato di costante infiammazione così da rendere dolorosissimo ogni toccamento; amputazioni della clitoride; applicazione agli uomini di congegni con allarme elettrico in caso di erezione; utilizzo di anelli provvisti di punte acuminate pronte a conficcarsi nel membro eretto».[9]

Solo all'inizio del Novecento, con la nascita della sessuologia, questo atteggiamento negativo fu abbandonato. Uno dei primi studi che contestò le tesi di Tissot fu Studies in the Psychology of Sex, pubblicato nel 1897 da H. Havelock Ellis. La "normalità" della pratica masturbatoria nella sessualità umana fu molto propagandata negli anni quaranta e cinquanta dal famoso sessuologo Alfred Kinsey.

I termini

Un corsetto per impedire pratiche onaniste (disegno contenuto in un testo pubblicato a Stoccarda nel 1830

Il termine "masturbazione" deriva probabilmente dal latino masturbari, ma la questione è controversa. Per alcuni deriva da manu stuprare, composto di manu (ablativo di manus, mano) e stuprare (disonorare, violare: forse da mettere in relazione con stupere, restare stordito, stupefatto).

Altri sostengono che "masturbare" derivi dall'espressione manu turbare (agitare con la mano). Ma se il dizionario Devoto-Oli, accoglie questa origine, la smentisce invece il Vocabolario Etimologico della Lingua Italiana di Ottorino Pianigiani. Un'altra origine possibile è il greco mezea (μεζεα, i peni) in unione con il latino turbare.

Meister E. S., La Festa nel Giardino d'Amore, incisione, 1465

Il termine è comunemente usato per definire la stimolazione erotica degli organi sessuali, come il pene nell'uomo, e la clitoride e la vulva nelle donne, e di altre aree sensibili del corpo come i capezzoli, i glutei o i testicoli, effettuata con le mani, con l'acqua o con oggetti, utilizzati anche solo per una semplice pressione. Tale stimolazione può essere effettuata su sé stessi o su un'altra persona (come nel petting).

Nel linguaggio colloquiale, il termine "masturbarsi" è spesso sostituito da espressioni figurative, per lo più non legate al sesso. Al maschile, la più comune è "farsi una sega", che ricorda il movimento dell'uso della sega per tagliare la legna. Altre espressioni sono "pugnetta" (che il dizionario Zingarelli accosta all'equivalente spagnolo puñeta, e che fa riferimento alla mano chiusa a pugno per compiere l'atto), "pipa" o, regionalmente, "pippa" (in alcuni dialetti indica anche il membro virile), "raspa" (termine usato per motivi analoghi a quelli di sega), "uno contro cinque" (masturbazione come metaforica lotta tra uno, il pene, e cinque, le dita della mano). Al femminile, le espressioni in uso sono minori: le parole più usate sono "ditalino" (o "ditale"), con riferimento al dito usualmente impiegato dalle donne nella masturbazione e "sgrillettamento" termine riferito alla stimolazione clitoridea.

Anatomia e fisiologia

La masturbazione, intesa come autoerotismo, è una pratica che riguarda adolescenti e adulti, e secondo Strong, Devault e Sayad talvolta anche bambini.[10]

Sul piano fisico, dal punto di vista dell'anatomia, della fisiologia e dell'endocrinologia la masturbazione è collegata a mutate condizioni ormonali, alla maturazione dei genitali e alla curiosità per questo nuovo aspetto del proprio corpo tipica degli adolescenti. Tale curiosità in genere è influenzata, oltre che da fattori culturali, anche dalla diversa struttura degli organi genitali nel maschio e nella femmina: i genitali del maschio sono per lo più esterni e possono essere esplorati facilmente; gli organi genitali femminili sono per lo più interni e quindi la loro osservazione è meno immediata.

Per quanto riguarda le funzionalità dei rispettivi apparati genitali, fra i due sessi vi sono profonde differenze, ma anche analogie:

  • la fisiologia della donna prevede che, per tutto il periodo fecondo, si abbia un'ovulazione ogni circa ventotto giorni (fatti salvi i periodi di gravidanza). Le cellule uovo non fecondate rimangono vitali per 2-3 giorni dopo di che vengono naturalmente riassorbite o espulse dall'organismo. La pulsione sessuale, inclusa la masturbazione, non sembra peraltro seguire i cicli ormonali e può persistere dopo la menopausa, nonostante la fisiologica riduzione della lubrificazione vaginale.
  • nell'uomo, dal momento della pubertà e sino ad età avanzata c'è una produzione continua di spermatozoi, che vengono conservati per un periodo limitato di tempo (perché la loro produzione è continua e perché non mantengono la loro vitalità in modo indefinito). Anche nell'anziano di sesso maschile la libido e la masturbazione possono essere conservate, nonostante una maggiore difficoltà, del tutto fisiologica, nell'ottenere o mantenere l'erezione. Se il maschio non si masturba o non ha rapporti sessuali, gli spermatozoi non eiaculati vengono riassorbiti dall'organismo, o eliminati con le urine oppure attraverso la polluzione spesso notturna e associata a sensazioni piacevoli o a sogni erotici[11].

Psicologia

Sul piano psicologico la pratica della masturbazione è collegata a cambiamenti profondi nella percezione del sé, con particolare riguardo, anche se non esclusivamente, alla psicologia dell’età evolutiva. Le modalità che spingono alla ricerca del piacere legato alla masturbazione, quasi sempre solitario, sono diverse, e occorre quindi affrontare il problema specifico sotto i vari aspetti.

Adolescenti

Lo stesso argomento in dettaglio: Sessualità infantile e Sessualità adolescenziale.

Partendo dal caso degli adolescenti, cioè di ragazzi e ragazze che cominciano a vivere psicologicamente il peso di grandi cambiamenti emotivi, psicologici e sociali, l'approccio deve essere molto attento.

Il passaggio dalla scoperta e osservazione del proprio apparato sessuale alla masturbazione vera e propria può essere naturale e consequenziale per alcuni, oppure casuale per altri, che vengono in contatto con esperienze o informazioni che fanno maturare il desiderio di sperimentarle su se stessi. La masturbazione comunque è genericamente considerata, nella fase della pubertà, un mezzo per prendere confidenza con i cambiamenti del proprio corpo e acquisire familiarità e coscienza di sé — oltre che, ovviamente, un modo per ricavare piacere.

Tale pratica, se limitata a quanto descritto, e se non arriva a comportamenti esagerati per frequenza e partecipazione emotiva, come nel caso della masturbazione compulsiva, rientra perfettamente nei limiti della fisiologia, e non ha nulla di patologico: fa parte delle manifestazioni primarie della sessualità adolescenziale.

Adulti

Satiro che si masturba (cratere greco del VI secolo a.C.)

Dopo i primi anni dell'adolescenza, tuttavia, diminuisce la frequenza della masturbazione, e a questa viene preferito il rapporto con un'altra persona.

Quindi la pratica della masturbazione solitaria lascia il campo alle prime esperienze di scoperta dell'altro, che possono portare pure al petting e alla masturbazione reciproca. In questa situazione, la masturbazione assume un significato diverso dal caso precedente, perché il singolo mette in atto una fase di crescita condivisa, sia sul piano emotivo sia psicologico. Tale pratica masturbatoria condivisa poi può proseguire per tutta la vita della coppia – ed è una pratica perfettamente fisiologica[12] – perché presuppone un approccio sincero e comune alla sessualità. La conoscenza di sé e dell’altro derivante dalla masturbazione reciproca o condivisa può costituire una seria base per ottenere un maggiore soddisfazione nei rapporti con il partner, e rendere quindi il rapporto più maturo e solido.

Tuttavia quasi sempre in una coppia i componenti, pur avendo una diminuzione notevole della frequenza con cui praticano l'autoerotismo, non smettono mai di praticarlo, poiché questo consente loro di vivere una sessualità libera dai condizionamenti dati dalla coppia e di continuare a conoscere il proprio corpo, e, a differenza di quanto a volte si pensi, non vi è nulla di patologico o di anomalo in ciò. Oltretutto l'autoerotismo spesso sostituisce il rapporto sessuale in caso di momentanea lontananza del partner.

A volte succede che i componenti di una coppia protagonista di un rapporto che dura da molti anni (e quindi si tratta talvolta di persone anziane), pur sentendo ancora forti legami, perde interesse sessuale reciproco; in questa situazione si verifica un nuovo aumento della frequenza della pratica masturbatoria, perché il rapporto sessuale dentro la coppia diventa meno soddisfacente e si cerca una soddisfazione solitaria senza far ricorso a elementi terzi, esterni alla coppia stessa.[13] La masturbazione, in questa situazione, può essere l’alternativa alla ricerca di altri partner (amanti) o al ricorso alla prostituzione.

Comportamenti compulsivi

Lo stesso argomento in dettaglio: Ipersessualità.

Secondo Freud, un aspetto centrale della psiconevrosi è la comparsa durante l'adolescenza del senso di colpa legato alla masturbazione. Il senso di colpa è inconscio, nel senso che è causato da un fatto che l'adolescente non riesce a ricordare, e tenta di attribuire a una causa che non è quella reale (divieti religiosi, esperienze scolastiche negative). Il senso di colpa è dovuto al ricordo della masturbazione genitale, non durante la pubertà, ma in età infantile (prima dei 6 anni) e delle fantasie edipiche incestuose dimenticate.

Non vi è alcuna prova scientifica di una relazione causale tra la masturbazione e qualsiasi forma di disturbo mentale; il comportamento sessuale eccessivo o compulsivo è generalmente inteso come un sintomo piuttosto che una causa[14][15].

La masturbazione tra gli adolescenti contribuisce a sviluppare in loro un senso di padronanza dei propri impulsi sessuali, ed ha un ruolo primario nello sviluppo fisico ed emotivo durante la pubertà e nella preadolescenza[16]. Nonostante ciò, al pari di ogni altra esperienza umana, anche la masturbazione può consolidarsi in un comportamento dipendente.[17][18]

Nei casi in cui si sospetta una frequenza eccessiva, o in presenza di fenomeni di masturbazione in pubblico,[19][20] possono essere utilizzati i criteri diagnostici delle dipendenze suggeriti dal Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders per diagnosticare o meno l'effettiva dipendenza dalla masturbazione[21]masturbazione ossessiva o compulsiva.[22] Questi casi sono solitamente derivanti da traumi psichici.[19][23]

Non vi è però alcun accordo tra i professionisti[non chiaro]su che cosa effettivamente sia definibile come "dipendenza sessuale", né se questa esiste davvero. La cosiddetta masturbazione compulsiva è considerato come uno dei sintomi della dipendenza sessuale solamente da parte dei sostenitori di tale concetto[24][25].

Tecniche

Come già detto precedentemente, masturbarsi significa sollecitarsi gli organi genitali, ma anche altre parti sensibili del corpo, con le mani o con oggetti. Ad esempio, le prime esperienze possono nascere dalla pressione del proprio membro contro un oggetto. Può avvenire stimolando il pene, la vulva, la clitoride o l'ano in vari modi e inoltre toccando i propri capezzoli o altre zone durante la masturbazione stessa. Si usano a volte strumenti erotici come vibratori, palline Ben Wa, vagine artificiali e sostanze lubrificanti. La masturbazione che segue l’eccitazione viene sempre innescata da processi nervosi, che hanno sede nella corteccia e che passano per l’ipotalamo:[26] quindi è pratica diffusa utilizzare materiale pornografico o seguire fantasie sessuali prima o durante tale attività, specialmente se solitaria. L'attività masturbatoria può essere in alcuni casi ritualizzata, e si può arrivare alla parafilia. In alcuni casi si fa ricorso a tecniche estreme per rendere più intenso ed elaborato il piacere; in questo caso, però, c'è il rischio di seri danni per la salute.

Maschio

File:A male masturbating with lubricant.ogv
Masturbazione maschile.

Comunemente, il maschio tiene il pene in erezione fra le dita, che possono essere chiuse a pugno, e muove ritmicamente la mano lungo l'asta del pene fino a raggiungere l'orgasmo.

  • Col pene non circonciso, il prepuzio copre e scopre ritmicamente il glande, e pure il frenulo concorre a produrre sensazioni piacevoli.
  • Col pene circonciso, si muove ritmicamente la pelle intorno al glande. A volte si massaggia direttamente il glande stesso e il suo bordo, o possibilmente anche il frenulo.

In entrambi i casi spesso si cerca di evitare l'attrito, che può comportare una sensazione di fastidio, usando un lubrificante. Il pene è molto sensibile al tatto, sia per il gran numero di terminazioni nervose presenti, sia per la sottigliezza ed elasticità della pelle che lo ricopre (dello spessore di pochi decimi di millimetro). Le tecniche usate possono variare da individuo a individuo. A volte si fa uso anche di simulacri del corpo umano, ad esempio di una vagina artificiale. Frequente è la tecnica di rallentare o sospendere la stimolazione un attimo prima del raggiungimento dell'orgasmo, e riprenderla subito dopo, allo scopo di prolungare il plateau di piacere fisico (tecnica detta dello stop and go). Dopo l'eiaculazione, si ha il periodo refrattario, più o meno lungo a seconda degli individui e dell'età. La masturbazione effettuata dal partner può essere praticata con diverse parti del corpo: con mani, piedi (footjob), cosce, oralmente (sesso orale) e, quando il partner è di sesso femminile, con l'ausilio del seno (in questo caso è chiamata volgarmente "spagnola"); una variante consiste nell’inserire il pene nel foro di una parete in un gioco erotico chiamato glory hole. La masturbazione maschile è chiamata volgarmente "sega" o "pippa".

Femmina

Lo stesso argomento in dettaglio: Fingering.
Masturbazione femminile

Tra le tecniche femminili in uso, frequente è lo sfiorare o lo strofinare la clitoride) con il dito indice o medio; oppure comprimere le gambe, stringendo le cosce. L'inserimento di anulare e medio, per stimolare la parete interna-anteriore della vagina, consente di comprimere il palmo della mano sulla clitoride. A volte vengono usati vibratori (o dildo) e palline Ben Wa.

Con la masturbazione una donna impiega mediamente 3 minuti per raggiungere l'orgasmo, anche se ovviamente il tempo varia da donna a donna. A volte si cerca di prolungare il piacere ritardando l'orgasmo e alcune donne, dopo averlo raggiunto, proseguono la stimolazione (vaginale o clitoridea) in modo da avere orgasmi multipli.

Alcune donne, durante la fase orgasmica o in prossimità di essa, espellono repentinamente un liquido dalla vagina, che viene considerato un'eiaculazione femminile.

Vi è inoltre la possibilità di attuare una masturbazione che non prevede l'utilizzo delle mani, né di oggetti, ma che avviene semplicemente contraendo volontariamente i muscoli del pavimento pelvico. In questi casi però, affinché si riesca a raggiungere l'orgasmo, è necessaria una "buona dose di concentrazione". Questa pratica è conosciuta con il nome di esercizi di Kegel ed è utile anche per avere una maggiore sensibilità durante il coito e favorisce il raggiungimento di orgasmi multipli.

Per alcune donne, la masturbazione è un'attività secondaria e "sostitutiva" del coito. Molte altre invece, unitamente a Psicologi e a sessuologi, la ritengono una pratica che unisce il piacere erotico alla scoperta del proprio corpo. Le donne che riescono a raggiungere l'orgasmo attraverso la masturbazione anche nel rapporto con il partner spesso usano tale tecnica come ulteriore stimolo. Raggiungere l'orgasmo con la masturbazione infatti spesso è più facile che con la penetrazione, e spesso è lo stesso partner a collaborare.[27]

La masturbazione effettuata dal partner può essere praticata in vari modi: con una stimolazione clitoridea, con una stimolazione vaginale (quindi inserendo le dita all'interno della vagina), oppure con doppie stimolazioni simultanee (clitoridea e vaginale, vaginale ed anale, ecc.). Vi è inoltre il sesso orale con il quale il partner lecca (o bacia) la vulva, in particolar modo il clitoride, e contemporanemanente c'è la possibilità per il partner di penetrare la vagina con uno o più dita e stimolare la parete interna-anteriore. La masturbazione femminile è chiamata volgarmente "ditalino".

Picasso, Pranzo sull'erba, Moderna Museet, Stoccolma

Frequenza

La masturbazione può avvenire sin dalla prima infanzia – quando il bambino scopre che l'area genitale, se stimolata, fornisce piacere – e viene cercata ancor di più a partire dalla pubertà, mentre può diventare meno frequente dopo i primi rapporti con un partner o con l'avanzare dell'età. È una pratica che accompagna molti individui per tutta la vita. Poiché tale pratica investe la sfera privata, ogni valutazione sulla sua frequenza e diffusione appare necessariamente legata a sondaggi su base volontaria, che non sempre fotografano la realtà del fenomeno.

Uno di questi sondaggi, organizzato in rete della rivista NOW di Toronto, ha ricevuto migliaia di risposte.[28] Da tale ricerca risulterebbe che una schiacciante maggioranza di maschi – l'81% del campione – avrebbe cominciato a masturbarsi consapevolmente fra i 10 e i 15 anni. Tra le femmine, la stessa fascia di età mostrerebbe una più modesta maggioranza del 55%. Non è insolito tuttavia cominciare molto prima, cosa che sarebbe più comune fra le ragazze: il 18% di esse infatti comincerebbe a masturbarsi prima dei 10 anni contro solo il 7% dei i maschi mentre per la fascia d'età che va dai 10 ai 12 anni la scoperta della masturbazione avverrebbe in percentuali analoghe per maschi e femmine (14%).

La frequenza della masturbazione diminuirebbe dopo i 17 anni di età: questo declino sarebbe più netto fra le ragazze e più graduale fra i ragazzi. Mentre le ragazze fra i 13 e i 17 anni si masturberebbero in media almeno una volta al giorno (quasi altrettanto spesso dei loro coetanei maschi), le donne adulte lo farebbero solo 8 o 9 volte al mese, contro le 18-22 degli uomini di pari età. La capacità di masturbarsi declina con l'età: gli adolescenti dichiarano di potersi masturbare anche sei o più volte al giorno, mentre gli uomini di mezza età fanno fatica a eiaculare anche una volta al giorno soltanto.

Esisterebbe, nei maschi, una connessione fra la circoncisione e la frequenza della masturbazione, secondo un sondaggio condotto su 1.410 uomini nel 1992 negli Stati Uniti ad opera degli studiosi E.O. Laumann, C.M. Masi and E.W. Zuckerman: «Il 49% degli uomini circoncisi riferisce di masturbarsi almeno una volta al mese, contro il 34% riportato dai non circoncisi»[29].

L'estasi religiosa illustrata come atto di masturbazione, Félicien Rops (1833-1898)

Effetti

In gran parte delle culture riguardo a questa pratica esistono molte voci e leggende, che possono essere dirette ad incoraggiarla (si pensi ai riti di alcune popolazioni africane che pensano di rendere più fertile la terra spargendovi sopra il proprio seme) o a scoraggiarla. Per le indicazioni per quest'ultimo senso non c'è fondamento scientifico oggettivo: non è mai stata provata infatti alcuna influenza negativa della masturbazione sulla salute fisica, purché non si cada nel caso della masturbazione compulsiva.

Da uno studio condotto da un gruppo di ricerca australiano (guidato da Graham Giles, presso il Cancer Council Victoria di Melbourne), e pubblicato il 16 luglio 2003 sul British Journal of Urology[30], è invece emerso che eiaculare frequentemente, soprattutto in giovane età, porta ad una riduzione del rischio di cancro alla prostata fino a un terzo. Lo studio ha suggerito inoltre che le eiaculazioni raggiunte tramite masturbazione sarebbero più efficaci per la prevenzione rispetto a quelle raggiunte in seguito alla penetrazione, perché in caso di frequente promiscuità l'effetto benefico potrebbe essere cancellato dalla trasmissione di malattie che aumentano il rischio di cancro. Altri studi, tuttavia, sembrano indicare risultati opposti per la fascia d'età compresa fra i 20 e i 40 anni.[31]

Inoltre, recenti studi condotti presso l'University of Maryland Medical Center[32], hanno verificato che una regolare attività di masturbazione aiuta a combattere la dismenorrea, e la sindrome premestruale.

Aspetti etico-religiosi

Lo stesso argomento in dettaglio: Dottrine religiose sulla masturbazione.

La masturbazione, correlata alle grandi questioni umane del sesso e della generazione della vita, ha interessato le grandi religioni monoteiste; nella Bibbia, tuttavia, non vi sono riferimenti espliciti (si parla invece di onanismo come tecnica anti-concezionale). Nell'ebraismo, nel cristianesimo e nell'islamismo, la masturbazione ha quasi sempre una connotazione negativa, più o meno marcata.

Logo originale del Masturbate-a-Thon.

Eventi e pratiche culturali

Col termine "Masturbate-a-thon" si indica la "maratona della masturbazione"; un evento globale svolto in un ambiente solidale, dove la masturbazione può essere eseguita in pubblico tra giovani e vecchi senza alcun imbarazzo: i partecipanti possono qui parlare apertamente con gli spettatori mentre si masturbano per condividerne le tecniche e descrivere il piacere ed i benefici ottenuti[33]. I Masturbate-a-thons sono spesso eventi di beneficenza che sono destinati ad incoraggiare le persone ad esplorare il sesso sicuro, parlare di masturbazione e sollevare i tabù che ancora circondano il soggetto.

Nelle arti

Gustav Klimt, Masturbazione, 1913

Letteratura

La letteratura non erotica si è interessata al tema, in particolare quella comica e la satira. Woody Allen scrive: «Non condannate la masturbazione. È fare del sesso con qualcuno che stimate veramente!», e Daniele Luttazzi: «Smise di essere cattolica quando un sacerdote le disse: "Masturbarsi è peccato". Lei allora gli disse: "Ci si vede"».(Capolavori, p.79). Thomas Szasz: «La masturbazione è la prima attività sessuale dell'umanità. Nel XIX secolo era una malattia; nel XX secolo una cura».

  • Jean-Jacques Rousseau tornò ripetutamente ad occuparsi di masturbazione, per farne una feroce critica[34]
  • Ne Le undicimila verghe di Guillaume Apollinaire viene evocata la condizione dei soldati che non possono permettersi i servizi delle prostitute, finiscono così col masturbarsi assistendo ad un numero di danza in un bordello.
  • Lo psichiatra Philippe Brenot nel suo "Elogio della masturbazione" (édition Zulma, 2002), racconta la storia di questa pratica con la distinzione tra i differenti termini utilizzati, un glossario di sinonimi ed una breve bibliografia.
  • Il romanzo "The Hand-Reared Boy" (1970) di Brian Aldiss racconta degli anni dell'adolescenza trascorsi in un collegio inglese, passati a masturbarsi in compagnia dei suoi amici di scuola.
  • Esparbec, nel suo romanzo "Monsieur est servi" mostra un esempio di sesso non conflittuale quando fa partecipare i suoi due protagonisti a sessioni di masturbazione congiunte.
  • Philip Roth nel suo romanzo Lamento di Portnoy vi sono frequenti e ripetuti riferimenti alla masturbazione.

Cinema e televisione

Nell'ambito del cinema, ad esempio, Le due inglesi di François Truffaut tratta anche dell'influenza della masturbazione sul comportamento di uno dei protagonisti.

Musica

Autoritratto di Egon Schiele, 1911, raffigurante la masturbazione.

Pittura

Nella pittura, il tema è stato trattato, in modo più o meno esplicito, da moltissimi artisti, da Gustav Klimt a Édouard-Henri Avril, per citarne solo alcuni.

  • Egon Schiele ha ampiamente trattato il tema della masturbazione, sia maschile che femminile, in un modo che potremmo definire oggi pornografico, in molte delle sue opere (tra cui "Eros" del 1911).
  • In Salvador Dalí la masturbazione è un tema ricorrente nel suo lavoro surrealista, un esempio per tutti Il grande masturbatore.

Fumetti

  • Moderni disegnatori spesso toccano questo tema, come l'italiano Milo Manara.

Altro

Nel linguaggio comune il termine "masturbazione intellettuale" (o "farsi le seghe mentali") è talvolta usato per indicare un'attività mentale considerata sterile, del tutto inutile e infeconda. Karl Marx vedeva la filosofia come una masturbazione intellettuale: "La filosofia e lo studio del mondo reale sono nello stesso rapporto come la masturbazione e l'amore sessuale." (L'ideologia tedesca).

Animali

Anche alcuni animali superiori si masturbano: lo fanno le scimmie antropomorfe e gli animali domestici come i cani.

Note

  1. ^ Cfr. la voce «Onanismo» sul Vocabolario Treccani (URL consultata il 06/02/2010).
  2. ^ (DE) Prähistorisches Sexspielzeug entdeckt, da prassetext.com.
  3. ^ Dunand, p. 71
  4. ^ Mossé, p. 111
  5. ^ Diogene Laerzio, VI, 2, 46
  6. ^ Psicologoinrete.com - Armasturbazione
  7. ^ Thomas Laqueur, Sesso solitario. Storia culturale della masturbazione, Il Saggiatore, 2007
  8. ^ Samuel Auguste David Tissot, L'Onanismo ovvero Dissertazioni sopra le Malattie cagionate dalle Polluzioni volontarie, Stamperia Graziosi, Venezia 1785³
  9. ^ Tratto da: M. Pelaja e L. Scaraffia, Due in una carne, Laterza, Bari 2008, pp. 223-224, che a sua volta cita come fonte sull'argomento Robert Muchembled, L'orgasmo e l'Occidente. Storia del piacere dal Rinascimento a oggi, Raffaello Cortina, Milano 2006, pp. 230-232.
  10. ^ Nel loro libro Human Sexuality: Diversity in Contemporary America i tre autori precisano che «un bimbo può ridere nel suo lettino mentre gioca con il suo pene eretto (sebbene non eiaculi). Le bambine a volte muovono ritmicamente i loro corpi, quasi con violenza, apparentemente sperimentando un orgasmo».
  11. ^ Ernest Borneman. Dizionario dell'erotismo. Milano, Rizzoli 1988
  12. ^ Masturbazione: chi ha detto che è nociva; nell’uomo previene persino il tumore | Tanta Salute
  13. ^ La sessualità nella Terza Età
  14. ^ Levine M. P., Troiden R. R., The myth of sexual compulsivity, in Journal of Sex Research, vol. 25, n. 3, 1988, pp. 347–363, DOI:10.1080/00224498809551467.
  15. ^ Giles J, No such thing as excessive levels of sexual behavior, in Archives of Sexual Behavior, vol. 35, n. 6, 2006, pp. 641–2, DOI:10.1007/s10508-006-9098-3, PMID 17109229.
  16. ^ Parul Datta, Pediatric Nursing, Jaypee Brothers Medical Publishers, 2007, p. 189. URL consultato il 27 agosto 2011.
  17. ^ (EN) Fonte: Dr. Joe Zychik - Masturbation Addiction Counseling, Sexual Control
  18. ^ Adolescent sex and love addicts Di Eric Griffin-Shelley Greenwood Publishing Group, 1994, ISBN 0-275-94681-9, ISBN 978-0-275-94681-4
  19. ^ a b Psychiatry and clinical neurosciences, ISSN 1323-1316 Blackwell Publishing, Carlton, AUSTRALIE, 1997, vol. 51, no6, pp. 411-413 (6 ref.) - Efficacy of lithium carbonate on public and compulsive masturbation: A female case with mild mental disability.
  20. ^ (EN) Fonte: Ask the Mental Health Expert Archives 2001-2004 Compulsive Masturbation of a 9 year old female
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  22. ^ International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e Relativi Problemi di Salute), ICD-10
  23. ^ Boccadoro L., Carulli S., (2008) Il posto dell'amore negato. Sessualità e psicopatologie segrete. Edizioni Tecnoprint, Ancona. ISBN 978-88-95554-03-7
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  26. ^ Domenico Iannetti, La chimica dell'amore dall'eccitazione all'orgasmo, http://www.studioiannetti.it
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  32. ^ How to Treat Menstrual Cramps | LIVESTRONG.COM
  33. ^ article on Masturbation Marathon London, su viewlondon.co.uk, 5 agosto 2006. URL consultato il 29 maggio 2011.
  34. ^ Le « dangereux supplément » : lecture d'un aveu de Rousseau, vol. 29.
  35. ^ Nel verso "manchi ad una mano/che lavora piano".
  36. ^ I testi sono disponibili nel sito http://www.giorgiogaber.org/index2.php

Bibliografia

  • J. Stengers - A. Van Neck, Storia della masturbazione, introduzione di Francesca Mazzucato, Odoya, Bologna 2009. ISBN 978-88-6288-039-8

Voci correlate

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