Sexy shop

Un sexy shop (espressione italiana usata al posto dell'inglese "sex shop") è un negozio che vende articoli sessuali, accessori erotici, articoli per sesso sicuro, materiale pornografico e biancheria intima femminile e maschile.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Uno dei precursori del moderno sex shop fu una catena di negozi fondata a Parigi negli anni 20 da Léon Vidal, fondatore dell'azienda produttrice di lingerie Diana Slip. I suoi negozi oltre alla lingerie vendevano anche libri e fotografie erotiche[1].
Negli USA
[modifica | modifica wikitesto]Negli Stati Uniti, una serie di decisioni della Corte Suprema negli anni 60 legalizzò in generale i sex shop, pur consentendo agli stati e alle giurisdizioni locali di limitarli. Fino agli anni 80, i sex shop americani erano orientati prevalentemente ad una clientela maschile. Molti includevano sale giochi per adulti e quasi tutti erano progettati in modo che i loro clienti non potessero essere visti dall'esterno. Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90, i negozi che avevano anche teatri o sale giochi venivano talvolta chiusi per ordine del governo, citando la diffusione dell'AIDS come motivazione[2].
In Giappone
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Nei primi anni del XVII secolo, sotto lo shogunato Tokugawa vennero istituiti nelle principali città del paese quartieri dedicati ai piaceri e divertimenti: a Edo nacque lo Yoshiwara, ad Osaka lo Shinmachi, ed a Kyoto lo Shimabara.[3]
In questi quartieri erano inoltre presenti veri e propri sexy shop che vendevano articoli di vario tipo come dildo, vagine artificiali, anelli fallici, unguenti e pozioni afrodisiache.[4] La catena di negozi più importante dell'epoca era Yotsumeya, che aveva negozi in tutti e tre i quartieri precedentemente citati.[4]
In Italia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo sexy shop in Italia è stato quello di Busche (frazione di Cesiomaggiore), aperto nell'aprile del 1969.[5] Negli anni 70 e 80 i sexy shop erano negozi solitamente ubicati lontano da sguardi indiscreti e dal traffico, in modo tale da offrire riservatezza al cliente, per lo più forniti di materiale video (in formato VHS) e di un minimo di materiale detto "oggettistica"; negli anni novanta i sexy shop iniziano un percorso di mutamento diventando dei veri e propri negozi, dove si trova di tutto.
Cavalcando la continua richiesta da parte della clientela e un po' la disinibizione nel frequentare i sexy shop, verso la metà degli anni novanta nacquero i primi marchi simbolo dei negozi in Italia. Ricordiamo le memorabili insegne gialle e nere di Magic America[6], per poi veder approdare anche in questo settore il concetto Franchising con la catena Le Tentazioni[7] fino ad oggi presente in tutta la penisola.
Con l'avvento della vendita online, la crescente emancipazione sessuale e l'abbattimento di diversi tabù legati al sesso, il mercato dei sex toys è diventato sempre più florido[8], portando addirittura negli anni 2010 alla messa in onda di vari spot pubblicitari sulle reti nazionali italiane.[9]
Merce in vendita
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All'interno di questi negozi si possono acquistare svariati articoli orientati al piacere sessuale, come indumenti intimi maschili e femminili, svariati gadget e articoli regalo per ogni occasione (solitamente per addii al celibato o nubilato) ed oggetti per la casa reinventati nell'aspetto, per stuzzicare fantasia e ilarità dell'acquirente o destinatario del regalo.
Per quanto riguarda l'oggettistica, si possono trovare i cosiddetti "giocattoli erotici", cioè gadget usati da due partner (ma anche da una singola persona) durante un rapporto sessuale per aumentare il piacere. Gli oggetti più venduti per le donne sono i dilatatori, i dildo, e i vibratori[10]. Si vendono anche bambole gonfiabili sia maschili che femminili[10].
Solitamente questi esercizi commerciali, vendono anche materiale video (in passato VHS, poi sostituito dal DVD) o contengono una videoteca interna, dove è possibile noleggiare la proiezione in una saletta privata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alexandre Dupouy, City of Pleasure: Paris Between the Wars [La città del piacere: Parigi tra le due guerre], Korero Press, 2019, ISBN 9781912740055.
- ^ (EN) Pa. Officials Shut Down Sections Of Philadelphia Adult Bookstores Authorities Cited The Spread Of Aids. Sex Acts Were Being Performed In Video Booths, They Said., in philly-archives. URL consultato l'8 ottobre 2025.
- ^ Morena, p. 66.
- ^ a b Morena, p. 67.
- ^ Vergani G., Sex shop nel veneto puritano, Archivio La Repubblica, 24 ottobre 1984.
- ^ 'Maialino mio adorato roseo, proibito partner', in repubblica.it. URL consultato il 17 maggio 2017.
- ^ Il magnate dei sex-shop "Italia, sei mia", su LaStampa.it. URL consultato il 17 maggio 2017.
- ^ Sex toys, la prima volta dell’Italia. Storico spot in onda su Mediaset e La7: “Vendite? Sud cresce più del Nord”, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 18 maggio 2018.
- ^ «Prova il tuo oggetto sessuale». Nella tv italiana arriva il primo spot di un sextoy, su Corriere.it. URL consultato il 18 maggio 2018.
- ^ a b Sex toys: quanto vale il mercato online e come garantire consegne anonime | GEL Proximity, su gelproximity.com. URL consultato l'8 ottobre 2025.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Morena, Erotismo giapponese, Prato, Giunti Editore, 2009.
Altri progetti
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