Mario Merighi

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Mario Merighi
Mario Merighi nel 1946

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaAC
Gruppo
parlamentare
Socialista
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Italiano
Titolo di studioLaurea in medicina e chirurgia
UniversitàUniversità di Modena
Professionemedico chirurgo

Mario Merighi (Viterbo, 9 settembre 1876Mirandola, 11 aprile 1970) è stato un medico e politico italiano, componente dell'Assemblea Costituente.

Tisiologo di fama internazionale[1] ed esperto di opere di bonifica idraulica[2], venne eletto all'Assemblea Costituente.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Mario Merighi in uniforme

Figlio di Pietro Merighi ed Anna Fabiani, nacque a Viterbo in una famiglia di origini modenesi (lo zio Augusto Merighi fu un garibaldino mirandolese)[3] con ideali mazziniani e progressisti.

Laureatosi nel 1899 a 23 anni in medicina e chirurgia presso l'Università di Modena[4], diviene medico condotto a Castelleone e, successivamente, ospedaliero. Nel frattempo, fondò diverse associazioni e cooperative di produzione e consumo, dedicandosi altresì per migliorare le condizioni di vita dei più poveri.[5]

Nella prima guerra mondiale fu richiamato alle armi il 15 maggio 1915 come sottotenente medico del 210º ospedale da campo[6] e per il servizio prestato fu promosso a tenente e poi capitano, ottenendo anche la Croce al merito di guerra. Ritornato a Mirandola, diventa presidente della locale Associazione Nazionale Combattenti, con promuove altre due società cooperative.[5]

Ingresso dell'ospedale Santa Maria Bianca negli anni 1940

Durante l'epoca fascista cercò di limitare le ingerenze del regime: per questo venne monitorato dai fascisti, che lo bastonarono nel 1922 e lo fecero oggetto di due attentati.[5]

Divenuto direttore provvisorio dell'ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola nel 1922, dopo dieci anni venne definitivamente confermato direttore d'ospedale, grazie alla stima presso i cittadini mirandolesi. Per tale motivo, nel 1934 il suo nome viene cancellato dallo schedario dei sovversivi, pur rimanendo un punto di riferimento per gli antifascisti.[5]

Andato in pensione nel 1941, durante la Resistenza fu tra i fondatori del Comitato di Liberazione Nazionale di Mirandola, prodigandosi per curare molti partigiani feriti, organizzandone la fuga dall'ospedale di Mirandola[7], di cui era il direttore e primario della divisione di medicina[8]. Il 21 aprile 1945 ricevette l'ordine sgombrare l'ospedale cittadino, riservandolo ai soldati nazisti in ritirata[9], ma Merighi prese tempo in attesa della liberazione della città (avvenuta la sera del giorno dopo).

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Mario Merighi

Iscritto al Partito Socialista Italiano fin dal 1894[10], militò nella corrente riformista di Leonida Bissolati (con cui fu espulso nel 1912). Nel 1914 venne segnalato come "sovversivo" nel casellario politico centrale. Nel primo dopoguerra pre arte attivamente alla campagna elettorale delle elezioni politiche del 1919 e del 1921 e fondò la sezione mirandolese dell'Associazione nazionale combattenti, contrastando per alcuni anni le ingerenze fasciste e favorendo l'inserimento lavorativo dei reduci di guerra attraverso la cooperativa edilizia e la cooperativa agricola da lui stesso fondate. Dopo gli attentati fascisti subiti nel 1922, fu costretto a tenere un comportamento più riservato, pur rimanendo un punto di riferiment degli antifascisti della zona. Nel 1934 fu cancellato dallo schedario dei sovversivi, ma nel 1944 fu arrestato dalla Guardia nazionale repubblicana con l'accusa di propaganda antifascista, per poi essere rilasciato dopo poco.

Segretario della federazione provinciale del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria dopo la liberazione, venne eletto all'Assemblea Costituente con 7.634 preferenze nel collegio elettorale di Parma[11]. Prese parte alla discussione dell'articolo 32 della Costituzione italiana che tutela la salute degli individui, battendosi perché le cure mediche non fossero assicurate solo agli indigenti, ma a tutte le persone.

«La salute è il primo requisito essenziale per la libertà dell’individuo. Un individuo malato o minorato nelle sue capacità fisiche e intellettuali, indubbiamente non è più un uomo libero.»

Propose poi di inserire il dovere di ogni cittadino "di tutelare la propria sanità fisica, anche pel rispetto della stessa collettività"[13]. Altre proposte da lui presentate all'Assemblea costituente riguardarono l'articolo 38 sull'assistenza e previdenza sociale, in particolare presentando diversi emendamenti in materia di tutela dei disabili e loro inclusione nella società, assistenza per i lavoratori malati ed infortunati e garanzia economica alle famiglie dei caduti sul lavoro[14].

Negli anni 1950 partecipò attivamente al dibattito sulle case chiuse, al fianco di Lina Merlin[15].

Dopo il pensionamento, fu consigliere comunale a Mirandola; dal 1952 al 1957 fu presidente provinciale dell'Ordine dei medici e nello stesso periodo anche vicepresidente della Cassa di risparmio di Mirandola divenendone presidente poi per dieci anni fino al 1967.

Nel 1965 depositò presso l'Istituto storico della resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena il proprio fondo archivistico, costituito da documenti storici sugli aiuti prestati ai militari alleati da parte della popolazione modenese[7].

Morì a Mirandola nel 1970 all'età di 93 anni e fu seppellito al cimitero locale. A seguito del grave danneggiamento del cimitero monumentale per il terremoto dell'Emilia del 2012, la sua salma fu trasferita nel 2013 al cimitero della frazione di Tramuschio[16]. Nel 2016 la sua salma fu ritumulata nella sua tomba a Mirandola.

In memoria di Mario Merighi è intitolata una strada nel quartiere nord di Mirandola e il locale circolo medico, mentre la piazza principale è denominata piazza della Costituente in ricordo della sua attività parlamentare.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ospedale di Mirandola, su Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena. URL consultato il 30 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2017).
  2. ^ Ospedale S. Maria Bianca di Mirandola, su Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, 30 marzo 2017.
  3. ^ Personaggi mirandolesi – Augusto Merighi, su Al Barnardon, 19 marzo 2015.
  4. ^ Fabio Montella, Bassa pianura, Grande Guerra: San Felice sul Panaro e il Circondario di Mirandola tra la fine dell'Ottocento e il 1918 (PDF), BraDypUS, 2016, p. 140, ISBN 978-88-98392-30-8. URL consultato il 30 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2017).
  5. ^ a b c d Mario Merighi, su Costituenti emiliano-romagnoli, Istituto per la Storia e la Memoria del 900 "Ferruccio Parri". URL consultato il 29 luglio 2019.
  6. ^ Il Policlinico: Sezione pratica, vol. 24, Società Editrice Dante Alighieri, 1917, p. 16.
  7. ^ a b Fondo Mario Merighi, su SAN - Sistema Archivistico Nazionale. URL consultato il 30 marzo 2017.
  8. ^ Medici modenesi: 100 anni di storia, in L'Indicatore mirandolese, novembre 2010, p. 15.
  9. ^ «Riservate l'ospedale ai tedeschi», in L'Indicatore mirandolese, n. 13, luglio 2014, p. 28.
  10. ^ Rassegna degli archivi di Stato, vol. 2, Roma, Direzione generale degli archivi di Stato - Ufficio centrale degli archivi di Stato - Ufficio centrale per i beni archivistici, 2006, p. 380.
  11. ^ Scheda di Mario Merighi, su Portale storico della Camera dei Deputati. URL consultato il 30 marzo 2017.
  12. ^ Nunziante Mastrolia, Il socialismo liberale di Bettino Craxi, Youcanprint, 2015, p. 127, ISBN 9788894129199.
  13. ^ Giampaolo Azzoni, Il consenso informato: genesi, evoluzione, fondamenti, in Corrado Viafora e Alberto Gaiani (a cura di), A lezione di bioetica. Temi e strumenti, Franco Angeli, p. 178, ISBN 978-88-204-5941-3.
  14. ^ Dibattito sull'articolo 38, su nascitacostituzione.it, 7 maggio 1947.
  15. ^ Franco Martinelli (a cura di), Le case chiuse: cronistoria polemica, scientifica e giuridica sulla regolamentazione. Scritti e discorsi dei senatori: Lina Merlin, Gaetano Pieraccini, Carlo Boccassi, Aldo Spallicci, Raffaello Caporali, Emanuele Samek Lodovici, Nino Mazzoni, Umberto Terracini, Mario Merighi e del ministro Mario Scelba, Milano, Ed. Record per Tip. Tecnografica Milanese, 1952, SBN IT\ICCU\CUB\0688631.
  16. ^ Un libro su Oreste Gelmini ex sindaco e senatore, in Gazzetta di Modena, 2 giugno 2013.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Verri, Mario Merighi un medico tra la gente, Verona, Fiorini, 1987.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]