Decani

I decani sono 36 stelle del cielo a cui era associata un'ora della notte, alternandosi a seconda del periodo dell'anno.[1]
L'osservazione di queste stelle fu introdotta dagli antichi Egizi per conteggiare le ore della notte. Poiché i giorni dell'anno venivano suddivisi in 36 decadi, cioè in 36 periodi di 10 giorni ciascuno, ogni decade era associata a un gruppo di dodici stelle o costellazioni notturne (paranatellonta), che si alternavano col passare del tempo.[1]
Il loro uso passò ad assumere un significato astrologico durante l'età tolemaica, quando i decani furono identificati con le tre suddivisioni di ciascuno dei dodici segni zodiacali, per un totale di 36 porzioni dello zodiaco.[1]
I decani egizi
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Le stelle dei decani si trovavano nella fascia di cielo a sud dell'eclittica e consentivano il conteggio del tempo scandito in 40 minuti prima della levata della stella successiva.[2]
Non si ha certezza su quali fossero precisamente le stelle appartenenti ai decani. Si sa solo che la stella Sirio ne faceva parte.[1]
La ripartizione decanale è antichissima e troviamo le sue tracce in tutte le antiche civiltà e religioni del mondo. Sempre presenti nelle raffigurazioni della cultura egizia, i decani venivano da loro definiti come «i reggitori del mondo» (kosmokratores)[3] e considerati i «dispositori» degli Dei, avendo il potere di determinare gli eventi.[4] Presso l'astrologia indù erano chiamati invece drikan.[5]
La presenza dei decani la si ritrova nella corrente ellenistica dell'ermetismo, che li descrive come una forza viva e operante:
I decani in astrologia
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Essendo anche una ripartizione della sfera celeste, ciascun decano contiene in sé un certo numero di corpi che, in relazione allo spostarsi di un grado ogni 72 anni del firmamento a causa del meccanismo della precessione degli equinozi, era pertanto assoggettato allo stesso movimento.[6]
Originariamente posti in relazione con le trentasei decadi di un anno solare, ognuna delle quali, escludendo i cinque giorni aggiuntivi detti «epagomeni»,[1] era associata all'apparire di propri specifici astri notturni in una sorta di orologio stellare, i decani passarono a rappresentare, in astrologia, un suddivisione della sfera celeste in 36 porzioni, fatte a spicchio ma indipendenti dalle costellazioni, ciascuna delle quali raggiunge la sua ampiezza massima all'equatore celeste, con un'apertura di 10°.
Essendo ciascun segno dello zodiaco uguale a 30 gradi, per un totale complessivo di 360°, i decani furono identificati in particolare con suddivisioni di pari lunghezza, cioè 10°, dell'eclittica solare, ovvero la cintura celeste su cui transitano i pianeti e corrispondente al cerchio zodiacale detto «tropicale», quello basato sul ciclo delle stagioni anziché sulle costellazioni astronomiche soggette alla precessione.[7]
Caduti in disuso durante il Medioevo, l'iconografia dei decani riprese vigore nel Rinascimento.
Dignità planetarie
[modifica | modifica wikitesto]I decani nell'astrologia occidentale costituiscono tradizionalmente una delle cinque dignità essenziali, o posizioni di forza, in cui possono trovarsi i pianeti. A partire dai sistemi medievali di astrologia i decani sono considerati una dignità minore, ed anzi la meno importante di tutte.[8]
Vi sono tre tipologie di assegnazione di un pianeta ad un decano, la più utilizzata in Occidente è quella esposta da Giulio Firmico Materno nel suo trattato Matheseos libri octo del IV secolo, e già adottata dalle precedenti tradizioni persiane e greche.[5] Essa suddivide i vari segni dello zodiaco in tre segmenti o «facce» di 10 gradi ciascuno, attribuendo quest'ultimi alla signoria di uno dei pianeti ordinati secondo la «sequenza caldaica», cioè procedendo secondo la successione Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna, ma a cominciare da Marte come sovrano del primo decano dell'Ariete.[5]
Segno | Primo Decano
(0–10 gradi) |
Secondo Decano
(10–20 gradi) |
Terzo Decano
(20–30 gradi) |
---|---|---|---|
Ariete | Marte | Sole | Venere |
Toro | Mercurio | Luna | Saturno |
Gemelli | Giove | Marte | Sole |
Cancro | Venere | Mercurio | Luna |
Leone | Saturno | Giove | Marte |
Vergine | Sole | Venere | Mercurio |
Bilancia | Luna | Saturno | Giove |
Scorpione | Marte | Sole | Venere |
Sagittario | Mercurio | Luna | Saturno |
Capricorno | Giove | Marte | Sole |
Aquario | Venere | Mercurio | Luna |
Pesci | Saturno | Giove | Marte |
Un altro sistema più antico assegna invece i tre decani di ciascun segno ai pianeti domiciliati nella triplicità corrispondente al suo elemento.[5]
Vi è infine un terzo sistema risalente all'astrologo romano Marco Manilio, che nel suo Astronomicon (libro IV, vv. 310–362)[10] suddivide ogni segno zodiacale in tre ulteriori sotto-segni, assegnati in sequenza secondo l'ordine tradizionale, a partire dall'Ariete i cui decani saranno Ariete, Toro e Gemelli, a seguire il Toro con i suoi decani Cancro, Leone e Vergine, e così via.[5] In tal modo diventa possibile associare i vari segni di questo micro-zodiaco ai pianeti in essi domiciliati.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e André Pichot, La nascita della scienza. Mesopotamia, Egitto, Grecia antica, pp. 231-235, Dedalo, 1993.
- ^ A.S. von Bomhard, The Egyptian Calendar a Work for Eternity, pag. 51, Londra, Periplus Publishing, 1999.
- ^ Israel Abrahams e Claude Goldsmid Montefiore, The Jewish Quarterly Review, vol. 11, pag. 3, Ktav Publishing House, 1966.
- ^ Matilde Battistini, Astrologia, magia e alchimia, pag. 29, Electa, 2004.
- ^ a b c d e Renzo Baldini, I Decani, su renzobaldini.it.
- ^ Ferdinando Abbri, Storia delle scienze, vol. II, pag. 51, Einaudi, 1992.
- ^ Rosanna Zerilli, Astrologia di Horus, pp. 27-28, Roma, Mediterranee, 1997 ISBN 88-272-0483-0.
- ^ Glossario dei termini tecnici alla voce "Decano", su cieloeterra.it.
- ^ Questo schema è ripreso nella tabella complessiva delle dignità essenziali sintetizzata da William Lilly, in Christian Astrology, pp. 104–105, Londra 1647.
- ^ Cfr. Matteo Rossetti, «Gli Aratea di Manilio: la catena dei segni zodiacali», p. 189, La Biblioteca di ClassicoContemporaneo, n. 10 (2019), https://www.classicocontemporaneo.eu/PDF/425.pdf.
- ^ Boris Pâque, Traité d'astrologie médicale, Flandre Artois Editions, 1969.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- David Pingree, The Indian Iconography of the Decans and Horas in "Journal of the Warburg and Courtauld Institutes", n. 26, pp. 223–254 (1963).
- André Pichot, La nascita della scienza. Mesopotamia, Egitto, Grecia antica, Dedalo, 1993.
- A.S. von Bomhard, The Egyptian Calendar a Work for Eternity, Londra, Periplus Publishing, 1999.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Decani
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Renzo Baldini, I Decani, su renzobaldini.it.
- Astrologia e decani, su cronacheesoteriche.com.
- Decani, su astro.com.
- (EN) decan, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.