Marco Manilio
Marco Manilio (in latino: Marcus Manilius; I secolo a.C. – I secolo) è stato un poeta e astrologo romano in lingua latina, autore di un poema didascalico, gli Astronomica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Sulle sue origini si possono soltanto avanzare delle ipotesi, la più accreditata è quella di origini orientali, dove l'astronomia godeva di grande importanza. È comunque sicuro che visse sotto gli imperatori Ottaviano Augusto (nel libro I degli Astronomica è ricordata la Battaglia di Teutoburgo) e Tiberio (citato nel libro I), e che scrisse un poema didascalico in esametri, diviso in cinque libri ed intitolato Astronomica. L'opera, che tratta di astronomia e astrologia, ha come modello strutturale il De rerum natura di Lucrezio, ma è impregnata di filosofia stoica.
L'influsso di Lucrezio[modifica | modifica wikitesto]
Gli Astronomica appartengono al genere didascalico, che aveva come principale modello Lucrezio. Da lui Manilio riprende il gusto per l'allitterazione, l'uso dei proemi con l'annuncio dell'argomento, i riepiloghi posti alla fine di ogni brano e i frequenti appelli al lettore. Nonostante le somiglianze formali fra il De Rerum Natura e gli Astronomica, la posizione di Manilio, per quanto concerne l'astronomia, non poteva essere più diversa da quella di Lucrezio. Secondo Lucrezio, infatti, le stelle ed i pianeti si muovevano in modo casuale; Manilio, invece, ritiene non solo di aver trovato un ordine nel moto degli astri, ma anche che essi influenzino il comportamento ed il destino degli uomini.
L'etnoastrologia[modifica | modifica wikitesto]
Non solo le differenze fra gli individui, ma anche quelle fra gli interi popoli verrebbero ricondotte ai diversi influssi astrali legati alla diversa latitudine. Questa forma di determinismo geografico è piuttosto diversa da quella di Tacito (basata su cause climatiche e legata agli aspetti culturali dei vari popoli). In essa ad influenzare un popolo non sono le condizioni ambientali e climatiche, bensì la fitta rete di corrispondenze fra macrocosmo (quello delle stelle) e microcosmo (quello degli uomini). Il modello etnoastrologico, quindi, consentirebbe di conoscere le caratteristiche di un popolo, cioè la sua bellicosità, la sua cultura ecc., semplicemente sapendo dove esso è ubicato. Ma a dalla rigidezza dello schema si poteva fuggire facilmente: i troppi parametri in gioco (posizione di stelle, Sole, singoli pianeti) e la tremenda complessità del sistema consentirebbero, con un po' di abilità, di predire tutto ed il contrario di tutto.
Opera[modifica | modifica wikitesto]
Astronomica[modifica | modifica wikitesto]
L'opera principale di Marco Manilio si divide in cinque libri; egli parla di simpatia cosmica che salda il cosmo nelle sue parti e che unisce l'uomo, la mente umana alla mente divina che sono l'espressione di un tutto organico.
- Il primo è dedicato all'astronomia, con una descrizione del cosmo che comprende le ipotesi sulla sua origine, le stelle, i pianeti, i circoli celesti, le comete;
- Il secondo analizza le caratteristiche dei segni dello zodiaco e le possibilità offerte dalle loro congiunzioni;
- Il terzo descrive il modo di determinare l'oroscopo e analizza le dodici sorti soffermandosi sul Locus Fortunae;
- Il quarto analizza i segni zodiacali ed il loro influsso sui corpi umani;
- Il quinto esamina i segni extra-zodiacali.
L'ultimo capitolo di quest'opera si conclude bruscamente; molti studiosi hanno quindi ritenuto che si tratti di un'opera incompiuta che l'autore non poté completare a causa del suo decesso oppure, secondo altre fonti, a causa del bando contro gli astrologi indetto da Tiberio all'inizio del proprio principato. Manilio, al pari di Lucrezio, deve sforzarsi per rendere comprensibili ai romani dei concetti oscuri, a questo scopo deve piegare il latino ad esprimere idee astratte attraverso l'uso di neologismi e di grecismi, oltre che con frasi costruite in modo spesso complesso.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Maurizio Bettini (a cura di), Alla Ricerca del Ramo D'Oro, letteratura e antropologia di Roma antica, Scandicci, La nuova Italia, 2005.
- (LA) Marco Manilio, Astronomicon, [Lugduni Batauorum], ex Officina Plantiniana, apud Christophorum Raphelengium, academiae Lugduno-Batauae typographum, 1600. URL consultato il 14 marzo 2015.
- Marco Manilio, Il poema degli astri (Astronomica), a cura di Simonetta Feraboli, Enrico Flores e Riccardo Scarcia, 2 voll., Mondadori - Fondazione Lorenzo Valla, 1996-2001, ISBN 9788804406723.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikisource contiene una pagina dedicata a Marco Manilio
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Manìlio, Marco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Alessandro Olivieri, MANILIO, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- Manìlio, Marco, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Marco Manilio, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (LA) Opere di Marco Manilio, su Musisque Deoque.
- (LA) Opere di Marco Manilio, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
- Opere di Marco Manilio, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Opere di Marco Manilio, su Open Library, Internet Archive.
- (LA) Marco Manilio, Astronomica, su thelatinlibrary.com. URL consultato il 4 marzo 2010.
- (LA) Marco Manilio, Astronomica, su filosofico.net. URL consultato il 9 febbraio 2009.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 22137113 · ISNI (EN) 0000 0001 1856 0813 · BAV 495/31837 · CERL cnp01236813 · LCCN (EN) n79055083 · GND (DE) 118577077 · BNE (ES) XX1029392 (data) · BNF (FR) cb11886875w (data) · J9U (EN, HE) 987007265089905171 · NDL (EN, JA) 00448686 · CONOR.SI (SL) 56661091 · WorldCat Identities (EN) lccn-n79055083 |
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