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Penisola di Seward[modifica | modifica wikitesto]

Penisola di Seward sulla costa occidentale dell'Alaska

La Penisola di Seward è la penisola più occidentale dell'Alaska. Si protende per circa 320 km nello stretto di Bering separando il mar dei Čukči (parte dell'Oceano Artico) a nord, dal mare di Bering (parte dell'Oceano Pacifico) a sud. La sua punta est è il Capo Principe di Galles, il punto più occidentale del continente americano. La penisola è delimitata a nord dalla insenatura di Kotzebue Sound ed a sud da quella di Norton Sound.

Deve il suo nome al segretario di stato William H. Seward che nel 1867 portò a termine l'acquisto dell'Alaska da parte degli Stati Uniti.

Dal punto di vista amministrativo la gran parte della penisola fa parte del Census Area di Nome, mentre una piccola parte, nella zona nord della penisola, lungo la costa dello Kotzebue Sound, fa parte del Borough di Northwest Arctic. Il centro abitato più grande della penisola è la cittadina di Nome che si trova sulla costa meridionale, sull'insenatura di Norton Sound

Nel 1898, a seguito della scoperta di oro presso la citta di Nome, la penisola fu oggetto di una grande corsa all'oro che si esaurì nel corso di circa una decina di anni.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • The Seward Peninsula, su reindeer.salrm.uaf.edu, University of Alaska Fairbanks. URL consultato il 9 ottobre 2015.

Norton Sound[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della baia di Norton Sound

Norton Sound è una baia del mare di Bering sulla costa occidentale dell'Alaska a sud della Penisola di Seward. Si estende da Capo Nome a nord, al delta del fiume Yukon a sud, ha una lunghezza di circa 200 km ed una larghezza (tra Capo Nome e lo Yukon) di circa 136 km. La parte più interna di Norton Sound in direzione nord-est prende il nome di Norton Bay. E' delimitata dal Capo Darby a nord e dal Capo Denbigh a sud. Nella baia si trovano due piccole isole: l'Isola di St. Michael e l'Isola Stuart.

La città più importante che si affaccia sul Norton Sound è Nome, sulla costa settentrionale. Centri minori lungo la costa sono (in senso orario): Solomon, White Mountain, Golovin, Elim, Koyuk, Shaktoolik, Unalakleet, Stebbins e Saint Michael (sull'isola di St. Michael) e Kotlik sul delta dello Yukon.

La baia venne esplorata da James Cook nel 1778 che gli diede il nome attuale in onore del presidente della Camera dei Comuni britannica, Sir Fletcher Norton.

La baia è navigabile da maggio a ottobre.

La celebre corsa con i cani da slitta chiamata Iditarod Trail Sled Dog Race, che si corre annualmente fra Anchorage e Nome, passa nei villaggi costieri di Norton Sound compresi fra Unalakleet e Nome.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Kotzebue Sound Subregion, su alaskool.org, Alaskool. URL consultato il 9 ottobre 2015.
  • Norton Sound, su geonames.usgs.gov, Geographic Names Information System (GNIS). URL consultato il 10 ottobre 2015.

Stephens Passage[modifica | modifica wikitesto]

Stephens Passage presso Seymour Canal (isola Admiralty)

Lo Stephens Passage (inglese: Stephens Passage) è un braccio di mare del Pacifico nord-orientale. Fa parte dell'Inside Passage, un insieme di fiordi, canali e insenature che separano fra loro e con la terraferma le isole dell'Arcipelago Alexander, nell'Alaska sud-orientale.

Lo Stephens Passage è lungo circa 170 km e va dal Favorite Channel a nord, fino al Frederick Sound a sud, separando l'isola Admiralty ad ovest dalla terraferma e isola Douglas ad est.

Sullo Stephens Passage si affacciano diversi corsi d'acqua minori.
Nella zona nord:

  • il Canale Gastineau, che separa la terraferma dall'isola Douglas, lungo il quale si trova Juneau, la capitale dell'Alaska;
  • il Taku Inlet, una profonda insenatura che si apre sul lato orientale del Passage, presso l'estremità sud del canale Gastineau e arriva fino alla foce del fiume Taku.

Nella zona centrale:

Nella zona sud:

Stephens Passage deve il suo nome all'esploratore britannico George Vancouver che lo nominò cosi nel 1794 per ricordare il baronetto Sir Philip Stephens.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcus Baker, Geographic Dictionary of Alaska (PDF), U.S. Government Printing Office, 1906, p. 387.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Stephens Passage, su geonames.usgs.gov, U.S. Geological Survey Geographic Names Information System. URL consultato il 10 ottobre 2015.

Capo Espenberg[modifica | modifica wikitesto]

La lingua di terra che termina con Capo Espenberg

Capo Espenberg è una punta che costituisce il vertice nord-orientale della penisola di Seward sul Mare dei Ciukci in Alaska. Si trova al termine di una striscia pianeggiante di terra, lunga circa 30 km e larga da 1 a 2 km, sulla costa settentrionale della Penisola di Seward, posta a cavallo del Circolo Polare Artico.[1]

Il Capo Espenberg, la zona costiera e l'area restrostante della penisola di Seward fanno parte del Parco nazionale Bering Land Bridge. Tutta l'area di Capo Espenberg riveste inoltre notevole importanza dal punto di vista faunistico. In particolare essa e' definita una Importan Bird Area in cui vivono oltre 20 specie di uccelli marini.[2]

Capo Espenberg venne così chiamato dal navigatore tedesco Otto von Kotzebue, che esplorò il Mare dei Ciukci nel 1816, in onore del suo amico Karl Espenberg che aveva accompagnato come medico di bordo l'ammiraglio Krusenstern nel suo viaggio intorno al mondo dal 1803 al 1806.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Owen K. Mason, David M. HopkinsH, Lawrence Plugt, Chronology and Paleoclimate of Storm-Induced Erosion and Episodic Dune Growth Across Cape Espenberg Spit, Fort Lauderdale, Florida, Journal of Coastal Research, 1997.
  2. ^ Cape Espenberg IBA, su netapp.audubon.org, Audubon. URL consultato il 13 ottobre 2015.
  3. ^ Marcus Baker, Geographic Dictionary of Alaska (PDF), U.S. Government Printing Office, 1906, p. 167.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cape Espenberg, su geonames.usgs.gov, U.S. Geological Survey Geographic Names Information System. URL consultato il 10 ottobre 2015.
  • Bering Land Bridge National Preserve, su webcache.googleusercontent.com, National Park Service. URL consultato il 13 ottobre 2015.

Capo Nome[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del 1900 che riporta Cape Nome e la baia di Golovnin

Capo Nome ((EN) Cape Nome) è un promontorio della Penisola di Seward in Alaska che si affaccia sul Mare di Bering. Si trova a 20 km a sud-est di Nome lungo la costa meridionale della Penisola di Seward. Il promontorio è alto circa 197 metri (647 piedi) e segna il passaggio dal mare di Bering alla baia di Norton Sound, è delimitato a ovest dall'Hastings Creek e ad est dalla laguna di Safety Sound. La laguna è contenuta dal lato del mare da una sottile barriera di dune di sabbia lunga circa 25 km. Tre piccoli fiumi sfociano nella laguna: il Flambeau River, l'Eldorado River e il Bonanza River.

Capo Nome è raggiungibile via terra con una strada sterrata, aperta solo in estate, che collega Nome con il centro minerario di Council (ora abbandonato) poste nell'entroterra lungo il fiume Niukluk a circa 30 km a nord-ovest di White Mountain.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cape Nome, su geonames.usgs.gov, Geographic Names Information System (GNIS). URL consultato il 10 ottobre 2015.
  • Cape Nome Roadhouse, su alaskanroadhouses.wordpress.com, Alaskan Roadhouses. URL consultato il 15 ottobre 2015.

Capo Krusenstern[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del Kotzebue Sound con Capo Krusenstern
Creste sulla spiaggia di Capo Krusenstern

Capo Krusenstern (in lingua inglese: Cape Krusenstern) è un promontorio della Penisola di Seward in Alaska che si affaccia sul mare Artico. Costituisce il punto di delimitazione nord fra il Mare di Chukchi ed il Kotzebue Sound.

Il capo venne battezzato dal capitano di marina tedesco Otto von Kotzebue che esplorò l'area nel 1816 e lo dedicò all'ammiraglio von Krusenstern.[1]

Capo Krusenstern fu proclamato monumento nazionale degli Stati Uniti nel 1978.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marcus Baker, Geographic Dictionary of Alaska (PDF), U.S. Government Printing Office, 1906, p. 252.
  2. ^ Cape Krusenstern National Monument, su nps.gov. URL consultato il 25 ottobre 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cape Krusenstern, su geonames.usgs.gov, Geographic Names Information System (GNIS). URL consultato il 10 ottobre 2015.
  • Cape Krusenstern, su nps.gov, National Park Service. URL consultato il 23 ottobre 2015.

University of Alaska Fairbanks[modifica | modifica wikitesto]

University of Alaska Fairbanks (UAF)
Ubicazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
CittàFairbanks
Dati generali
MottoNaturally Inspiring
Fondazione1917 (1922 operativa)
Tipostatale
RettoreMike Powers
Studentioltre 9,992 (2014)
Dipendentioltre 2,912
Coloriblue e oro
AffiliazioniUniversity of the Arctic
SportAlaska Nanooks
[www.uaf.edu Sito web]
Panorama del West Campus

La University of Alaska Fairbanks (UAF) è una università statale degli Stati Uniti con sede a Fairbanks nello stato dell'Alaska. L'università venne istituita nel 1917 con il nome di Alaska Agricultural College and School of Mines ed iniziò la didattica nel 1922. Nel 1935 prese il nome attuale di University of Alaska Fairbanks.

L'UAF, grazie alle concessioni governative di cui gode in base ai vari programmi nazionali (Land-grant, Sea-grant, Space-grant e Sun-grant)),[1][2] dispone di numerosi centri di ricerca in varie discipline.

Oltra al campus principale, sito a Fairbanks, l'UAF dispone di altri sette campus in aree urbane e rurali.

Nell'autunno del 2014 ha avuto 9.992 studenti iscritti.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ A Land, Sea and Space Grant Institution, su uaf.edu, University of Alaska Fairbanks. URL consultato il 30 ottobre 2015.
  2. ^ Alaska Sun Grant Activities, su sungrant.oregonstate.edu, Oregon State University. URL consultato il 30 ottobre 2015.
  3. ^ UAF Facts and Figures (2014), su uaf.edu, University of Alaska Fairbanks. URL consultato il 30 ottobre 2015.

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Monti Brooks[modifica | modifica wikitesto]

Catena dei Monti Brooks
Brooks Range
ContinenteAmerica settentrionale
StatiBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti, Bandiera del Canada Canada
Cima più elevataMonte Isto (2.761 m s.l.m.)
Lunghezza1.192 km
Larghezza535 km
Superficie391.978 km²
Mappa delle Brooks Range

I Monti Brooks (in inglese Brooks Range) sono una catena montuosa del Nord America settentrionale. La catena si sviluppa per oltre 1.000 km fra il Kotzebue Sound ed il Mare di Beaufort attraversando da ovest a est l'Alaska settentrionale fino al territorio canadese dello Yukon. Sono delimitate a sud dalla valle dello Yukon ed a nord dall'altopiano del North Slope. La cima più alta è il Monte Isto con 2.761 m. slm che si trova nella parte orientale della catena denominata Romanzof Mountains.[1]

Sottogruppi[modifica | modifica wikitesto]

I Monti Brooks possono essere suddivisi in sette maggiori aree/sottogruppi:

  • Monti De Long: sono situati all'estremità ovest della catena e si estendono dal Uivaksak Creek fino al fiume Kuna. La vetta più alta e' il Black Mountain (1.530 m).
  • Area Colville: si trova nella parte centro-occidentale a sud del Continental Divide, fra i Monti De Long a ovest, ed i Monti Endicott a est. Si tratta di montagne non troppo elevate con la cima più alta che raggiuge i 2.220 m.
  • Monti Baird: si trovano nella regione sud-occidentale, a sud dei monti De Long, fra il fiume Noatak, ed il fiume Kobuk. Il monte più alto e' il Angayukaqsraq, che misura 1.433 m.
  • Monti Schwatka: si trovano nella parte centro-occidentale a sud del Continental Divide. Confinano a nord con l'Area Colville, a est con i Monti Baird, a ovest con i Monti Endicott e sono delimitate a sud dal fiume Kobuk. La cima più alta del gruppo è il monte Igikpak (2.523 m.).
  • Monti Endicott: si trovano nella regione cemntro-orientale della catena, tra i Monti Schwatka a ovest, ed i Monti Philip Smith a est. Sono separati dai Monti Schwatka dal Lago Walker, il corso superiore del West Fork del fiume Kobuk e il Passo di Akabluak. Sono separati dei Monti Philip Smith dal Middle Fork del fiume Koyukuk e il Passo di Atigun, in cui scorre la Dalton Highway. La cima più alta del gruppo è il Monte Kiev (2.370 m.).
  • Monti Philip Smith: si trovano nell'area orientale della catena dei Brooks, fra i Monti Endicott a ovest, ed i Monti Brook orientali, ad est. Si estendono dalla valle del fiume Atigun (Passo di Atigun), alla vallle del fiume Canning. Il monte più alto è il Accomplishment Peak (2.452 m.).
  • Monti Brooks orientali: sono l'estremità orientale della catena ed attraversano il confine con la provincia canadese dello Yukon. Si estendono per circa 400 km ad est del fiume Canning. Sono composti da diversi sottogruppi fra cui i Monti Romanzof, i Monti Franklin, e i Monti Britannici (British Mountains) che ne costituiscono la componente canadese più orientale. La cima più alta è il Monte Isto, che è la cima piu alta dell'intera catena dei monti Brooks.

Cime principali[modifica | modifica wikitesto]

Le 10 principali cime che superano i 2.000 metri sono:

Monte Isto 2761 m
Monte Chamberlin 2749 m
Monte Hubley 2717 m
Monte Michelson 2699 m
Peak 8800 2682 m
Monte Ahab 2670 m
Wolverine Crags 2665 m
Monte Arey 2656 m
Contact Peak 2646 m
Spectre Peak 2629 m

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mount Isto, Alaska, su peakbagger.com. URL consultato il 31-102015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Brooks Range, su peakbagger.com. URL consultato il 31 ottobre 2015.
  • Brooks Range, su geonames.usgs.gov, Geographic Names Information System (GNIS). URL consultato il 1º novembre 2015.

Parco nazionale della Kobuk Valley[modifica | modifica wikitesto]

Parco nazionale della Kobuk Valley
Kobuk Valley National Park
Tipo di areaParco nazionale
Class. internaz.IUCN category VI
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federato  Alaska
Superficie a terra7.084,90 km²
GestoreNPS
Sito istituzionale

Il Parco nazionale della Kobuk Valley (in inglese Kobuk Valley National Park) è un parco nazionale degli Stati Uniti che si trova nello stato dell'Alaska nel Borough di Northwest Arctic.E' stato istituito il 2 dicembre 1980 a seguito di quanto previsto dalla legge Alaska National Interest Lands Conservation Act, ha una superficie di 7.084,90 km², e si trova interamente a nord del Circolo polare artico.

Il parco copre la media valle del fiume Kobuk e le zone montane adiacenti: a nord i Monti Baird (una sottosezione sud-occidentale delle Brooks Range), ed a sud i monti Waring, una bassa catena che separa la valle del Kobuk da quella del Selawik.

All'interno del parco si trovano importanti risorse naturali ed archeologiche: le dune di sabbia lungo la riva meridionale del fiume Kobuk (Great Kobuk Sand Dunes, Little Kobuk Sand Dunes e Hunt River Dunes), il Salmon river definito come National Wild and Scenic Rivers, il sito di Onion Portage sul lato est del parco presso la confluenza con il fiume Ambler. Nel parco si trovano numerose specie animali fra cui caribù, alci, orsi neri e grizzly, lupi e uccelli acquatici. In particolare la valle del Kobuk è un importante punto di passaggio dei caribù che la attraversano due volte l'anno nelle loro migrazioni stagionali in in primavera e in autunno.

Il picco più alto nel parco è il Monte Angayukaqsraq, (1.433 m. slm), nella parte settentrionale del parco, sui Monti Baird.

Nel parco non ci sono centri abitati e non vi sono strade. I centri abitati più vicini sono Kotzebue, Noorvik e Kiana a ovest e Ambler, Kobuk e Shungnak a est. Questi centri sono tutti dotati di piste di atterraggio e possono essere raggiunti con servizi di aerotaxi dai centri maggiori. Da questi il parco può essere raggiunto a piedi, in barca lungo il Kobuk, e in inverno con slitte trainate da cani o motoslitte.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

North Slope dell'Alaska[modifica | modifica wikitesto]

Mappa del North Slope e suddivisione nelle regioni che lo compongono
Posizionamento nel North Slope della National Petroleum Reserve dell'Alaska (NPRA) e Arctic National Wildlife Refuge (ANWR).
(la linea punteggiata indica il limite meridionale del North Slope)

Il North Slope dell'Alaska è una regione dell'Alaska settentrionale situata fra la catena dei Monti Brooks e l'Oceano Artico. Ha una superficie di circa 250.000 chilometri quadrati e amministrativamente ricade quasi interamente nel Borough di North Slope con l'eccezione di una piccola parte a sud di Capo Hope che ricade nel Borough di Northwest Arctic.[1]

Geograficamente il North Slope è costituito dal bacino imbrifero a nord delle Brooks Range dell'area di raccolta delle acque che fluiscono nell'Oceano Artico, dall'estremo est sul Mare di Beaufort presso Demarcation Bay (confine con il Canada), all'estremo sud-ovest sul mare di Chukchi presso la laguna di Kivalina, poco a nord di Capo Espenberg.

Oltre il 90% del territorio del North Slope è di proprieta dello stato federale o dello stato dell'Alaska.[2] In particolare nell'area si trovano la National Petroleum Reserve in Alaska (NPRA) e l'Arctic National Wildlife Refuge (ANWR).

In territorio è attraversato da due importanti infrastrutture: la Dalton Highway, una autostrada che collega la città di Fairbanks, nel centro dell'Alaska, con i campi petroliferi di Prudhoe Bay ed il Trans-Alaska Pipeline System (TAPS), un oleodotto che collega i suddetti campi petroliferi di Prudhoe Bay, con il terminal di Valdez nel Golfo dell'Alaska.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del North Slope è composto da tre regioni distinte:[3]

  • Pianura costiera artica (Arctic Costal Plain o Beaufort Coastal Plain);
  • Area pedemontana artica (Arctic Foothoills o Brooks Foothills);
  • Monti Brooks (Brooks Range).


Pianura costiera artica[modifica | modifica wikitesto]

Tipico paesaggio della pianura costiera

La pianura costiera sale gradualmente dall'Oceano Artico a sud fino all'area pedemontana dei monti Brooks. Il terreno è pianeggiante o leggermente ondulato e alla base si trovano depositi non consolidati di origine marina, fluviale, glaciale, ed eolica. La pianura è larga circa 150 km a sud di Barrow e si restringe verso est e ovest. Il clima è secco polare con brevi estati fresche e inverni lunghi e freddi. Le estati sono spesso nebbia a causa della vicinanza al Mar Glaciale Artico. In estate si forma spesso la nebbia a causa della vicinanza dall'Oceano e dei ghiacci in esso presenti. Le piogge sono scarse e le precipitazione sono per lo più nevose durante l'inverno. A causa delle basse temperature, il permafrost è continuo in tutta la regione, ad eccezione del terreno sotto i grandi fiumi e laghi. La presenza del permafrost impedisce il drenaggio superficiale e pertanto il suolo è saturo e ricco di materiale organico. Per l'abbondanza di laghi creati dal disgelo, che coprono circa il 50% della superficie, e per la saturazione del terreno quasi tutta la regione è coperta da zone umide. Il territorio è privo di alberi ed il bioma dominante è la tundra. La vegetazione è costituita da Cyperaceae, Graminacee e arbusti nani. Boschetti di salici bassi crescono possono svilupparsi sulle rive dei fiumi ben drenati. La pianura costiera è un importante habitat per i caribù che la utilizzano come prevalente zona per il parto. Sono presenti anche altre specie di erbivori quali buoi muschiati, lemming e scoiattoli artici, mentre fra i predatori ci sono volpi artiche, lupi grigi, e orsi bruni. Gli orsi polari solo occasionalmente si rifugiano sulla pianura costiera. La regione è anche importante per la riproduzione di uccelli acquatici, tra cui una grande varietà di uccelli limicoli, anatre, oche, cigni e passeriformi.

Area pedemontana artica[modifica | modifica wikitesto]

Paesaggio delle Brooks Foothills

La zona pedemontana è costituita da una fascia larga dai 50 ai 100 km di dolci colline e ampi crinali che si estendono dal fianco settentrionale delle Brooks Range fino alla pianura artica. Strette valli e morene glaciali e si alternano tra lunghe creste lineari e colline isolate composte da roccia sedimentaria ricoperta da depositi di origine alluvionale e eolica. Il clima è polare asciutto, anche se leggermente più caldo e umido rispetto alla pianura costiera. Il permafrost è spesso e continuo. I suoli variano da substrati minerali ben drenati a strati organici saturi. Sono presenti numerosi corsi d'acqua e fiumi a canali intrecciati con portata stagionale molto variabile nelle cui acque pullulano salmerini e temoli artici. Diversamente dalla pianura artica i laghi sono poco frequenti. La flora è costituita da vaste distese di arbusti misti di carici, intervallati da boschetti di salici lungo i fiumi e piccole aree di drenaggio e dryas sulle creste. La fauna è costituita da erbivori quali caribù, buoi muschiati, scoiattoli artici, e predatori quali lupi grigi, orsi bruni e falchi pellegrini.

Monti Brooks[modifica | modifica wikitesto]

Atigun Pass nelle Brooks Range

I Monti Brooks si viluppano per oltre 1.000 km in direzione est-ovest fra il Kotzebue Sound ed il Mare di Beaufort attraversando tutta l'Alaska settentrionale. Essi costituiscono la parte più settentrionale del Continental Divide che separa il bacino idrografico dei fiumi che sfociano nell'Oceano Artico, da quelli che sfociano nell'Oceano Pacifico

aggiunte parti in seguito..

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Fiumi[modifica | modifica wikitesto]

Il Kongakut presso la foce nel Mare di Beaufort

Nel North Slope sono presenti diversi fiumi. Questi possono essere classificati in tre categorie: fiumi di montagna; torrenti primaverili, fiumi della tundra.

Fiumi di montagna

Sono quelli che nascono nelle Brooks Range e sono i fiumi più grandi che attraversano la pianura artica.

Torrenti primaverili

Sono piccoli ruscelli (max 1-2 km) alimentati da sorgenti primaverili che alimentano il corso superiore dei fiumi di montagna di cui sono afflunenti.

Fiumi della tundra

Sono fiumi che drenano i pendii delle colline dell'area pedemontana delle Brooks Range. Generalmente di lunghezza non molto elevata ed andamento meandriforme.

altro aggiunto in seguito

Laghi[modifica | modifica wikitesto]

Laghi e stagni sono uno delle più evidenti caratteristiche della morfologia della pianura costiera. La maggior parte di essi sono poco profondi, tipicamente dai 2 ai 4 metri. Molti laghi hanno un orientamento nord-sud. I laghi della pianura costiera sono coperti di ghiaccio tipicamente dai primi di ottobre ai primi di luglio. Il massimo spessore del ghiaccio raggiunge fino a 1,8 metri nel mese di Aprile, ma in alcuni anni può raggiungere anche 2,4 metri. Gli stagni meno profondi si scongelano intorno a meta-fine giugno, ma i laghi più profondi non scongelano prima degli inizi di luglio. A causa del clima secco una notevole quantità di acqua evapora durante la breve estate. Il lago più grande della pianura costiera è il lago Teshekpuk che misura circa 820 km² di superficie. Si trova a circa 130 km a sud-est di Point Barrow, fra i fiumi Ikpikpuk e Colville.

altro aggiunto in seguito

Clima[modifica | modifica wikitesto]

da fare

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

da fare

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio del North Slope è posseduto per circa il 70% da varie agenzie del governo federale e per circa il 20% dallo Stato dell'Alaska. Le 10 comunità native dell'Alaska residenti nel North Slope possiedono circa 23.134 km², pari a circa il 9% del territorio.

Gli insediamenti abitativi delle comunita native risiedono per lo più lungo la pianura costiera, con l'eccezione di un paio di comunità che risiedono nelle zone più interne. Oltre alle comunità native vi sono alcuni insediamenti industriali concentrati in due aree principali.

Le 10 comunità native sono così distribuite:

I due insediamenti industriali sono:

altro aggiunto in seguito

Economia[modifica | modifica wikitesto]

da fare

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

da fare

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bureau of Land Management, North Slope Final Report - Section E. Anthropogenic Change Agents (PDF), Alaska Natural Heritage Program 2015, p. E-2.
  2. ^ Bureau of Land Management, North Slope Final Report - Section E. Anthropogenic Change Agents (PDF), Alaska Natural Heritage Program 2015, p. E-2 E-5.
  3. ^ Bureau of Land Management, North Slope Final Report - Section B.Introduction to the Final Report (PDF), Alaska Natural Heritage Program 2015, p. B-10 B-13.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Alaska sud-orientale[modifica | modifica wikitesto]

Alaska sud-orientale

L'Alaska sud-orientale, anche chiamata Alaska Panhandle, è la regione[1] dello stato dell'Alaska che giace fra il Golfo dell'Alaska (Oceano Pacifico) e la provincia canadese della Columbia Britannica. Il territorio è costituito da una sottile striscia di terra delimitata a est dalla catena delle Montagne Costiere e da una moltitudine di isole prospicenti la costa, l'Arcipelago Alexander, che formano una serie di insenature, canali e fiordi che si sviluppano anche per decine di chilometri. Lungo uno di tali canali si trova Juneau, la capitale dell'Alaska. Data la la natura del territorio questo è quasi del tutto privo di strade ed i collegamenti fra i vari villaggi sono assicurati dall'Alaska Marine Highway, un servizio di traghetti gestiti dallo stato dell'Alaska.

Pur essendo la parte dell'Alaska più vicina agli Stati Uniti continentali, ed essendo quindi il territorio dove si sono concentrati, almeno inzialmente, gli insediamenti dei non-nativi dell'Alaska, il suo territorio è in larga parte ancora selvaggio. Tutta la parte meridionale fa parte della Foresta nazionale di Tongass mentre più a nord ci sono il parco nazionale di Glacier Bay ed il parco nazionale Wrangell-St. Elias.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Ketchikan e aree limitrofe dalla vetta del Monte Deer

L'Alaska sud-orientale si trova lungo la costa occidentale nel Nord-America all'incirca fra i 60° ed i 55° di latitudine nord. Il territorio si sviluppa per circa 1000 chilometri lungo il Golfo dell'Alaska, fra il confine con il territorio dello Yukon a nord ed il canale di Portland a sud. La regione ha una superficie totale di circa 126.000 km²[2] ed è composta da una parte sulla terraferma e dalle circa 1.000 isole dell'Arcipelago Alexander. La parte sulla terraferma ha una larghezza che va da un minimo di circa 25 km nella parte nord, ad un massimo di circa 100 km nella zona meridionale. Il confine orientale, che coincide con il confine del Canada, è segnato dalle vette delle Boundary Ranges, la parte più settentrionale delle Montagne Costiere.

Principali vette[modifica | modifica wikitesto]

Le principali vette della regione sono (da sud verso nord):

Kates Needle 3.053 m. Boundary Ranges
Devils Thumb 2.777 m. Boundary Ranges
Mount Burkett 2.985 m. Boundary Ranges
Devils Paw 2.593 m. Boundary Ranges
Mount Quincy Adams 4.150 m. Monti Sant'Elia
Monte Fairweather 4.6717 m. Monti Sant'Elia
Mount Root 3.928 m. Monti Sant'Elia
Mount Lodge 3.215 m. Monti Sant'Elia
Mount Crillon 3.879 m. Monti Sant'Elia
Mount Watson 3.809 m. Monti Sant'Elia
Monte Hubbard 4.557 m. Monti Sant'Elia
Monte Alverstone 4.420 m. Monti Sant'Elia
Monte Vancouver 4.800 m. Monti Sant'Elia
Monte Cook 4.194 m. Monti Sant'Elia
Monte Augusta 4.289 m. Monti Sant'Elia
Monte Saint Elias 5.489 m. Monti Sant'Elia

La parte centrale e meridionale della regione è caratterizzata dalla presenza dell'Arcipelago Alexander che si sviluppa per circa 500 km parallelamente alla costa. Questo territorio è molto frastagliato per la presenza di fiordi, canali e insenature che caratterizzano tutta l'area formando delle vie d'acqua naturali protette dall'oceano. Tale corridoio, una volta utilizzato dalle popolazioni native dei Tlingit e Haida, e oggi solcato da navi da crociera, mercantili e pescherecci, costituisce il tratto settentrionale di quello che viene chiamato Inside Passage, termine che talvolta viene anche utilizzato per referenziare l'intera regione dell'Alaska sud-orientale.[3]

Fiumi[modifica | modifica wikitesto]

Data la conformazione del territorio, stretto fra le montagne ad est, e l'oceano ad ovest, i fiumi dell'Alaska sud-orientale sono piuttosto corti anche se generalmente con una buona portata. Fanno eccezione quei pochi fiumi che, provenendo dalle zone interne della Colunbia Britannica o dello Yukon, riescono ad aprirsi un passaggio fra le strette gole delle montagne costiere.

Il fiume più importante è lo Stikine (610 km) che si trova nella zona meridionale dell'Alaska Panhandle. Il fiume nasce nello Spatsizi Plateau, nella Columbia Britannica, attraversa le Boundary Ranges fra il monte Cote ed il monte Elbow, quindi fluisce nell'Inside Passage poco a nord di Wrangell.

Il Toku (87 km) nasce nella Columbia Britannica dalla confluenza di due fiumi, l'Inklin ed il Nakina quindi passa in Alaska a sud del Campo di ghiaccio Juneau e fluisce nel Toku Inlet, una insenatura orientale dello Stephens Passage, a circa 20 km a sud-est di Juneau.

Il Chilkat (84 km) nasce dal giacciaio Chilkat in Alaska, poi fluisce nella Columbia Britannica e facendo un mezzo giro in senso antiorario rientra in Alaska e fluisce in direzione sud-est fino a uscire in mare nel Chilkat Inlet, un ramo tributario del canale Lynn. Il suo maggiore affluente è il Klehini che si immette dalla riva ovest presso il villaggio indiano di Klukwan.

Un altro fiume importante, che si trova nella zona settentrionale del Panhandle, è l'Alsek (250 km) che nasce sui Monti Sant'Elia nello Yukon, quindi attraversa la Columbia Britannica nell'area del parco Tatshenshini-Alsek, poi passa nell'Alaska e va a sfociare nella Dry Bay a circa 80 km a sud di Yakutat.

Inside passage[modifica | modifica wikitesto]

Il tratto settentrionale dell'Inside Passage inizia a Dixon entrance e si snoda per circa 800 km fra i tortuosi canali dell'Arcipelago Alexander fino al suo terminale nord a Skagway. Da Dixon entrance verso nord si dipartono due principali bracci di mare: lo stretto di Clarence sul lato ovest, e il canale Revillagigedo sul lato est, separati dall'Isola Duke in mezzo.

Lo stretto di Clarence si sviluppa per circa 200 km in direzione nord-nord-ovest fino allo stretto di Sumner alla fine dell'Isola Principe di Galles. Lo stretto di Sumner prosegue in direzione nord-est fino al delta del fiume Stikine. Da qui si diparte in direzione nord il Frederick Sound, un ampio braccio di mare che nella sua parte iniziale separa l'isola Kupreanof dalla terraferma, poi piega a ovest e sud-ovest separando le isole Kupreanof e Kuiu a sud dall'Isola Admiralty a nord e finisce nel Chatham Strait. Dallo stretto di Sumner, ma più a ovest rispetto al Frederick Sound, si snoda in direzione nord il Wrangell Narrows, uno stretto e tortuoso passaggio fra l'isola di Kupreanof e l'isola Mitkof, che va poi a ricongiungersi con il Frederick Sound. In fondo a questo canale, sulla riva orientale, si trova la città di Petersburg.

Il canale di Revillagigedo è lungo 56 km e si sviluppa tra il continente ad est, l'Isola Revillagigedo a nord, e l'Isola Duke e l'Isola Annette a sud-ovest. La prosecuzione in direzione nord-ovest del canale prende il nome di Tongass Narrows, un canale molto stretto che passa fra l'isola di Revillagigedo e quella di Gravina, sulla cui riva est si trova la città di Ketchikan. Sul lato est del canale di Revillagigedo, fra la terraferma e l'isola omonima, si sviluppa una lungo braccio di mare chiamato Canale Behm che costeggia tutta l'isola di Revillagigedo, andandosi a ricongiungere con lo stretto di Clarence di fronte al Tongass Narrows.

Un altro braccio di mare importante è lo Stephens Passage che va dal Frederick Sound, a sud al Canale Lynn a nord, separando l'Isola Admiralty ad ovest dalla terraferma e dall'Isola Douglas ad est. Una diramazione nord-ovest dello Stephens Passage, chiamata canale canale Gastineau, conduce a Juneau, la capitale dell'Alaska. Lungo lo Stephens Passage, poco a sud del canale Gastineau, si apre il Tracy Arm, uno dei fiordi più famosi dell'Alaska.

Il canale Lynn è un fiordo che si insinua nel territorio continentale dell'Alaska sud-orientale per circa 140 km fino alla penisola Chilkat dove si biforca in due rami: il Chilkat Inlet a ovest che arriva fino alla foce del Chilkat River, ed il Chilkoot Inlet a est. Nella penisola di Chilkat, affacciata sul Chilkoot Inlet, si trova la citta di Haines. Poco a nord di Haines il Chilkoot Inlet si biforca a sua volta: il ramo ovest prende il nome di Lutak Inlet e arriva fino alla foce del fiume Chilkoot, mentre il ramo nord prende il nome di Taiya Inlet. Il Taiya Inlet è lungo circa 20 km e arriva alla citta di Skagway, normalmente coniiderata il terminale nord dell'Inside Passage.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Territorio occupato dalle popolazioni native dei Tlingit e Haida

La storia antica della regione coincide con la storia delle due popolazioni native che la occupavano prima dell'arrivo degli europei: i Tlingit e gli Haida.

I Tlingit occupavano tutta l'area costiera che va dal Canale di Portland fino al Copper River e le zone più interne in corrisponde dei principali fiumi che scendono dalle Montagne Costiere (fiumi Alsek, Tatshenshini, Chilkat, Taku, e Stikine) e le isole dell'Arcipelago Alexander con l'eccezione dell'Isola Dall e della parte meridionale dell'Isola Principe di Galles. Erano abili cacciatori e pescatori e vivevano principalmente di tali attività. Commerciavano stabilmente con le popolazioni limitrofe degli Eyak, Tsimshian, Haida e con le tribù Athapaskan del nord.[4]

Gli Haida occupavano le isole Haida Gwaii (conosciute anche con il nome di "Isole Regina Carlotta"), l'isola Dall e la parte sud dell'Isola Principe di Galles. Erano dei provetti marinai noti per la loro perizia nella costruzioni di canoe. Queste venivano realizzate con il legno di cedro rosso e potevano ospitare fino a 60 rematori. Erano anche degli abili intagliatori in particolare di totem di grandi dimensioni (Totem pole). Gli haida erano temuti per la loro bellicosità e per il fatto di prendere in schiavitù le popolazioni vinte in battaglia.[5]

Verso la fine del XVIII secolo esploratori e commercianti europei e americani iniziarono ad esplorare l'area dell'Alaska meridionale sia per mare che attraverso i valichi delle Montagne costiere. Il primo contatto con i Tlingit avvenne nel 1741 ad opera dell'esploratore russo Aleksei Chirikov durante quella che viene chiamata la Seconda spedizione della Kamchatka.[6] Il primo contatto certificato con gli Haida avvenne nel 1744 ad opera dell'esploratore spagnolo Juan Pérez nel corso della sua prima esplorazione della costa settentrionale del Pacifico.[7]

Uno dei "meriti" della spedizione della Kamchatka fu la scoperta nelle acque dell'Alaska della lontra marina, le cui pelli furono giudicate le migliori pellicce del mondo. Questa fu sicuramente una delle regioni che spinsero la Russia a creare degli insediamenti in Alaska, nonchè l'invasione negli anni successivi da parte di mercanti di pellicce.

altro aggiunto in seguito

Dopo il 1867[modifica | modifica wikitesto]

Al tempo dell'acquisto dell'Alaska, i Tlingit obiettarono, sostenendo che essi erano i legittimi proprietari del territorio e che gli Stati Uniti avrebbero dovuto pagare a loro i circa 7 milioni di dollari invece che ai russi. I Tlingit, che avevano mantenuto la loro indipendenza durante il periodo di occupazione russo, affermarano che avevano permesso ai russi di rimanere in Alaska solo perché questo era reciprocamente vantaggioso.[8]

In realtà il trattato di acquisto firmato da russi e americani non estingueva i diritti dei popoli nativi sulla loro terra, ma il Capitolo III del trattato era ambiguo, sostenendo che le tribù non civilizzate sarebbero state sottoposte alle leggi e regolamenti che gli Stati Uniti avrebbero potuto di volta in volta adottare in materia di questioni relative alle tribù aborigene del territorio.[9]

Per i primi dieci anni dopo l'acquisto (1867 - 1877) il territorio fu gestito come un distretto militare sotto il controllo del Dipartimento della Guerra. L'esercito aveva l'obiettivo di mettere ordine nel commercio delle pelli e porre fine alla pratica di vendere alcool agli indiani, ma questi obiettivi non furono raggiunti ed anzi erano spesso i soldati che vendevano alcool agli indiani e ingaggiavo combattimenti con questi. Inoltre i Tlingit erano in costante agitazione in quanto non si capacitavano del fatto che l'Alaska fosse stata venduta senza il consenso. In quel periodo i capi Tlingit delle varie tribù tennero diversi consigli il cui argomento era appunto quello della dichiarazione di guerra agli americani. Alla fine prevalse l'opinione di quelli che non volevano la guerra che convinsero gli altri del fatto che i loro villaggi costieri erano troppo esposti e vulnerabili dagli attacchi da parte delle navi da guerra americane, cosa che in effetti avvenne nel 1882 quando i villaggi di Kake, Wrangell e Angoon furono distrutti a cannonate dagli americani come ritorsione verso atti ostili commessi dalle popolazioni di tali villaggi.

Nel 1877 gran parte dell'esercito presente in Alaska fu ritirato per combattere la guerra con i Nasi Forati nell'Idaho. Subito dopo i Tlingit si mossero per rivendicare i loro diritti sui territori ed occuparono gli edifici abbandonati dall'esercito a Sitka. Nel frattempo l'oro era stato scoperto sui Monti Cassiar, nella Columbia Britannica a nord del fiume Stikine e il villaggio di Wrangell era il punto di partenza per minatori e commercianti che si recavano nelle zone minerarie dell'interno.

altro aggiunto in seguito

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Glacier Bay
Totem dei nativi nel Sitka National Historical Park

Le aree protette presenti nell'Alaska sud-orientale sono numerose e possono essere catalogate in diverse tipologie a secondo del tipo di territorio e della struttura di governo dello stesso. Di seguito le principali tipologie e le relative aree.

Parchi nazionali
Parchi nazionali storici
Monumenti nazionali
National Wildlife Refuge
Foreste nazionali
Wilderness Areas
Parchi statali

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

L'Alaska sud-orientale comprende otto borough e due census area. La città principale è Juneau, che è anche la capitale dell'alaska, altre città importanti sono Ketchikan e Sitka. Di seguito una tabella riepilogativa della regione.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Non ci sono confini ufficialmente definiti che delimitano le varie regioni dell'Alaska, ma ci sono sei regioni ampiamente accettate [1].
  2. ^ Vedi tabella in Geografia antropica
  3. ^ Inside Passage, su alaskaweb.org. URL consultato il 7 dicembre 2015.
  4. ^ William C. Sturtevant, Handbook of North American Indians: Northwest coast, Government Printing Office, 1978, pp. 203-228, ISBN 0160203902.
  5. ^ William C. Sturtevant, Op. citata, pag. 240-266
  6. ^ William C. Sturtevant, Op. citata, pag. 223
  7. ^ William C. Sturtevant, Op. citata, pag. 256
  8. ^ William C. Sturtevant, Op. citata, pag. 149
  9. ^ Treaty with Russia (Alaska Purchase), su bartleby.com. URL consultato l'8 gennaio 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Arctic National Wildlife Refuge[modifica | modifica wikitesto]

Arctic National Wildlife Refuge
Tipo di areaNational Wildlife Refuge
Class. internaz.IUCN category IV
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federato  Alaska
Superficie a terra78.050,60 [1] km²
GestoreU.S. Fish and Wildlife Service
Sito istituzionale

L'Arctic National Wildlife Refuge (ANWR) è un'area naturale protetta degli Stati Uniti che si trova nella zona nord-orientale dello stato dell'Alaska. Il Parco fu istituito nel 1960 e successivamente ingrandito fino alla dimensione attuale di circa 78.000 km². L'area è amministrata dal U.S. Fish and Wildlife Service ed è il più grande dei 16 National Wildlife Refuge presenti in Alaska.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La superficie esatta e' di 19.286.722,24 acri, come indicato nel documento Annual Report of Lands Under Control of the U.S. Fish and Wildlife Service del 30 settembre 2009, che convertiti fa 78.050,60 km²

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il parco fu istituito il 9 dicembre 1960 con il nome di Arctic National Wildlife Range ed una superficie di circa 36.000 km². Nel 1971, a seguito della emissione da parte del Congresso americano del Alaska Native Claims Settlement Act, altri 16.000 km² vennero aggiunti all'Arctic National Wildlife Range. Nel dicembre del 1980 il Congresso approvò la Alaska National Interest Lands Conservation Act (ANILCA) che prevedeva l'aggiunta di circa 37.000 km² alla superficie iniziale e la nuova designazione dell'area come Arctic National Wildlife Refuge. Inoltre con questa legge una parte del territorio totale, pari a circa 30.000 km² venne designata come area selvaggia mentre una sezione costiera, nota come "sezione 1002", della superficie di circa 6.070 km² venne aperta alla possibile esplorazione limitata di gas e petrolio.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

L'ANWR è situato nell'angolo nord-est dell'Alaska. E' delimitato a est dal confine Canadese, a nord dal mare di Beaufort, ad ovest dal fiume Canning nella zona nord-ovest, mentre nella zona sud-ovest giunge sino al fiume Atigun. Il limite sud dell'ANWR si spinge oltre il continental Divide; il confine sud-ovest è segnato dal fiume Chandalar (un affluente dello Yukon) fino ad Arctic Village, da quì il confine scende fino al villaggio di Christian sul fiume omonimo, e quindi si dirige verso sud-est fino ad incontrare il confine Canadese a sud del fiume Porcupine. Il territorio ha una larghezza massima in direzione est-ovest di circa 340 km che raggiunge fra il confine canadese e il fiume Atign. In direzione nord-sud l'estenzione massima di circa 310 km si raggiunge fra la costa sul mare di Beauford ed il fiume Porcupine.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Amy Corbin, Arctic Wildlife Refuge, su sacredland.org, Sacred Land Film Project. URL consultato il 15 novembre 2015.

Città dell'Alaska[modifica | modifica wikitesto]

Port Alexander
Port Alexander
city
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federato Alaska
Census AreaPrince of Wales-Hyder
Territorio
Coordinate56°14′24″N 134°39′26″W / 56.24°N 134.657222°W56.24; -134.657222 (Port Alexander)
Altitudine12 m s.l.m.
Superficie30,9[1] km²
Abitanti81[2] (2000)
Densità2,62 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale99836
Fuso orarioUTC-9
Cartografia
Mappa di localizzazione: Alaska
Port Alexander
Port Alexander

Port Alexander è una città degli Stati Uniti d'America situato nella Census Area di Prince of Wales-Hyder nella regione sud-orientale dello stato dell'Alaska.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Port Alexander è situato sulla punta sud-est dell'isola Baranof poco oltre l'imboccatura del Chatham Strait. Per la sua posizione molto riparata offre un approdo sicuro durante le tempeste che frequentemente interessano il Chatham Strait.

Sull'isola Baranof non vi sono strade, pertanto Port Alexander è raggiungibile solo via mare o tramite idrovolante. Esiste un idroscalo di proprietà dello stato dell'Alaska chiamato Port Alexander Seaplane Base, (codice IATA "PDT"),[3].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Census 2000 U.S. Gazetteer File: Places (TXT), su census.gov, United States Census Bureau. URL consultato il 19 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2006).
  2. ^ Census 2000 Gazetteer Files, su census.gov, United States Census Bureau. URL consultato il 19 novembre 2015.
  3. ^ Port Alexander Seaplane Base, su gcr1.com. URL consultato il 29-11-2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Port Alexander, su geonames.usgs.gov, Geographic Names Information System (GNIS). URL consultato il 1º novembre 2015.
  • Port Alexander, su commerce.alaska.gov, State of Alaska - Department of Commerce, Community, and Economic Development. URL consultato il 20 novembre 2015.
  • Hyder, su travelalaska.com. URL consultato il 7 febbraio 2016.

Borough di Petersburg[modifica | modifica wikitesto]

Borough di Petersburg
borough
Localizzazione
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Stato federato Alaska
Amministrazione
CapoluogoPetersburg
Territorio
Coordinate
del capoluogo
56°48′00″N 132°56′00″W / 56.8°N 132.933333°W56.8; -132.933333 (Borough di Petersburg)
Superficie9 956[3] km²
Abitanti3 815[4] (2010)
Densità0,38 ab./km²
Altre informazioni
Fuso orarioUTC-9
Cartografia
Sito istituzionale

Il Borough di Petersburg, in inglese Petersburg Borough, è un borough dello stato dell'Alaska, negli Stati Uniti. La popolazione al censimento del 2010 era di 3.815 abitanti. Il capoluogo è Petersburg. Il Borough è stato costituito il 3 gennaio 2013.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il borough comprende Petersburg e la piccola città di Kupreanof, oltre a zone per lo più disabitate sulla terraferma a sud della Città e Comune di Juneau e a confine con il Canada.[5] Lo United States Census Bureau certifica che la sua estensione è di 9.956 km².

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ 2015 U.S. Gazetteer Files - Counties (TXT), su www2.census.gov, U.S. Census Bureau. URL consultato il 6 dicembre 2015.
  2. ^ Annual Estimates of the Resident Population: April 1, 2010, su factfinder.census.gov, U.S. Census Bureau. URL consultato il 7 dicembre 2015.
  3. ^ [1]
  4. ^ [2]
  5. ^ Vote certified, Petersburg Borough formation complete, su ktoo.org, KTOO Public Media. URL consultato il 13 dicembre 2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Taku (fiume)[modifica | modifica wikitesto]

Taku
Taku river
StatiBandiera del Canada Canada
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Lunghezza87 km[1]
Portata media262[2] m³/s
Nasceconfluenza di Inklin e Nakina
58°54′11.62″N 133°08′40.86″W / 58.903227°N 133.144684°W58.903227; -133.144684
SfociaTaku Inlet (Stephens Passage)
58°25′35″N 133°58′38″W / 58.426389°N 133.977222°W58.426389; -133.977222

Il Taku è un fiume del Nord America nord-occidentale. Nasce nella Columbia Britannica dalla confluenza di due fiumi, l'Inklin ed il Nakina quindi passa in Alaska a sud del Campo di ghiaccio Juneau e fluisce nel Taku Inlet, una insenatura orientale dello Stephens Passage, a circa 20 km a sud-est di Juneau.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Il fiume nasce nel Central Plateau della Columbia Britannica, a circa 50 km a sud-est del lago Atlin, dalla confluenza dei fiumi Nakina e Inklin e fluisce poi in direzione nord-est -> sud-ovest. Nella sua parte superiore il Taku scorre in un'ampia valle a circa 1.000 - 1.200 metri sul livello del mare. Fino ai 500 metri le pareti della valle sono ripide e poi degradano dolcemente fino al livello dell'altipiano. La valle del Taku inferiore è una continuazione nell'entroterra del Taku Inlet, ed ha le pareti laterali e quasi perpendicolare per circa 1000 metri. La lunghezza del fiume fino al Taku Inlet è di circa 87 km. (54 miglia).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Orth, D.J., Dictionary of Alaska place names (PDF), U.S. Geological Survey, p. 944. URL consultato il 14 dicembre 2015.
  2. ^ G.D. Sharma, The Alaskan Shelf: Hydrographic, Sedimentary, and Geochemical Environment, Springer Science & Business Media, 2012, p. 38, ISBN 1461261945.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Taku River, su apps.gov.bc.ca, BC Geographical Names. URL consultato il 15 dicembre 2015.
  • (EN) Taku River, su geonames.usgs.gov, USGS - Geographic Names Information System. URL consultato il 09-03-2010.
  Portale Stati Uniti d'America: accedi alle voci di Wikipedia che parlano degli Stati Uniti d'America

Inside Passage[modifica | modifica wikitesto]

Area dell'Inside Passage

L' Inside Passage, talvolta indicato come Inland Passage, è un insieme di fiordi, canali e insenature del Pacifico nord-orientale che si sviluppano lungo la costa settentrionale del Nord-America fra l'Alaska sud-orientale, la Columbia Britannica e la costa nord-occidentale dello stato di Washington.

Non esiste una definizione universalmente accettata degli estremi nord e sud dell'Inside Passage. L'estremo settentrionale viene spesso indicato nella città dell'Alaska di Skagway posta alla fine del Taiya Inlet, il ramo terminale del Canale Lynn.[1] Altri indicano Capo Spencer, dove il Cross Sound entra nel Golfo dell'Alaska.[2] In realtà entrambe le posizioni sono corrette in quanto Skagway può essere considerato l'estremo nord-orientale, mentre Capo Spencer quello nord-occidentale. Anche la posizione dell'estremo sud dell'Inside Passage è dibattuta. Molti indicano questa nella città di Seattle,[1] nello stato di Washington, mentre altri indicano il Puget Sound, su cui peraltro Seattle si trova, come estremo meridionale del Passage.[3]

Inside Passage Meridionale[modifica | modifica wikitesto]

Costa Nord

Quest'area comprende: le Isole Regina Carlotta, la regione del Dixon Entrance e del Portland Inlet, la regione dello Stretto di Hecate con le relative isole poste a ridosso della costa nord della Columbia Britannica.

Costa Centrale

Quest'area comprende: la regione del Queen Charlotte Sound e la regione del Fitz Hugh Sound e Dean Channel con relative isole della costa centrale della Columbia Britannica.

Costa Sud

Quest'area comprende: l'Isola di Vancouver, la regione dello Stretto della Regina Carlotta, la regione dello Stretto di Johnstone e del Discovery Passage con le isole Discovery, Il golfo di Georgia con le Isole Gulf, lo Stretto di Juan de Fuca, le San Juan Islands ed il Puget Sound.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Merriam-Webster's Collegiate Encyclopedia, Merriam-Webster, 2000, p. 808, ISBN 0877790175.
  2. ^ Howard and Jacobson, Op. citata, pag. 1
  3. ^ Richard Manning, Op. citata, pag. 113

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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