Intrigo internazionale

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Intrigo internazionale
La locandina realizzata da Saul Bass
Titolo originaleNorth by Northwest
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1959
Durata136 min
Rapporto1,85:1
Generespionaggio, thriller, giallo
RegiaAlfred Hitchcock
SoggettoErnest Lehman
SceneggiaturaErnest Lehman
ProduttoreAlfred Hitchcock
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer
(controllata da Loew's, Inc.)
Distribuzione in italianoMetro-Goldwyn-Mayer
FotografiaRobert Burks
MontaggioGeorge Tomasini
MusicheBernard Herrmann
ScenografiaHenry Grace, Frank R. McKelvy
TruccoJohn Truwe, William Tuttle
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Intrigo internazionale (North by Northwest) è un film del 1959 diretto da Alfred Hitchcock, universalmente considerato uno dei capolavori del regista inglese.

Nel 1995 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[1] Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al quarantesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[2] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al cinquantacinquesimo posto.[3]

Mentre si trova all'hotel Plaza di New York, l'agente pubblicitario Roger Thornhill, a seguito di uno strano equivoco, viene avvicinato da due uomini che, rivolgendosi a lui come George Kaplan, lo spingono su un'automobile e lo conducono contro la sua volontà alla villa di un certo Lester Townsend, nei pressi di Glen Cove, a Long Island. Qui Thornhill è interrogato da Townsend e dai suoi uomini, costretto a bere del whisky e poi spinto ubriaco e da solo in un'automobile, con l'evidente intenzione da parte dei suoi sequestratori di farlo morire inscenando un incidente stradale. Scampato al peggio, ma fermato dalla polizia per guida in stato di ebbrezza, Thornhill racconta agli agenti la strana vicenda che l'ha visto protagonista.

A seguito dell'intervento del suo avvocato, Thornhill è rilasciato e la polizia inizia le indagini, senza risultato. Anche perché gli investigatori, recatisi nella villa indicata da Thornhill, conducono un interrogatorio frettoloso e superficiale, limitandosi a raccogliere le dichiarazioni della sedicente padrona di casa, in realtà complice della banda, e omettendo di esaminare con accuratezza gli ambienti della villa, dove le tracce del sequestro di Thornhill sono state nel frattempo opportunamente cancellate o modificate (nella credenza le bottiglie sono state sostituite dai libri e le macchie di whisky cancellate dai cuscini).

Roger Thornhill alla stazione capisce di essere inseguito

Venuto a sapere che Townsend lavora all'O.N.U. come diplomatico, Thornhill è costretto ad indagare per proprio conto sull'assurda vicenda, visto che sia la polizia sia i sequestratori sono sulle sue tracce, quindi si reca al palazzo delle Nazioni Unite per incontrare Townsend. Una volta al suo cospetto, capisce che Townsend non è la stessa persona incontrata nella misteriosa villa. Ma, proprio mentre si scambiano le prime parole, il diplomatico è colpito a morte da un coltello scagliato da uno dei due uomini che avevano rapito Thornhill all'hotel Plaza. Roger, piegato sulla vittima, che cerca inutilmente di soccorrere, viene fotografato con in pugno l'arma del delitto. Ormai indiziato come unico responsabile dell'omicidio, non ha altra scelta che la fuga.

Attingendo alle proprie doti di fantasia e audacia, Roger elabora un piano per salvarsi e al contempo scoprire l'identità del fantomatico Kaplan. Raggiunge la stazione e sale senza biglietto sul treno per Chicago. Qui incontra la bella e misteriosa Eva Kendall, che, pur avendolo riconosciuto, lo aiuta a sfuggire ai controlli che l'FBI sta effettuando sul treno.

Cary Grant ed Eva Marie Saint in una scena

Roger capisce presto che Eva Kendall è implicata nel complotto messo in atto per incastrarlo. È lei che gli suggerisce di recarsi a un finto appuntamento con Kaplan in un'area deserta. Giunto sul luogo, Thornhill subisce l'attacco di un aeroplano, apparentemente adibito alla disinfestazione. Dopo aver schivato diverse raffiche di mitra e aver rischiato di finire soffocato dal diserbante in mezzo a una piantagione di mais, egli riesce miracolosamente a sfuggire al suo persecutore volante, che si schianta contro un'autocisterna. Impolverato e lacero, Thornhill ruba un furgone e ritorna nell'albergo dove soggiorna la Kendall.

Dopo aver pedinato Eva, recatasi ad una casa d'aste, scopre che costei è la compagna di Philip Vandamm, il finto Townsend nonché capo del gruppo di spie. Vandamm sta acquistando una preziosa statuetta precolombiana e i suoi due scagnozzi si preparano a far fuori Thornhill. Il geniale pubblicitario, vistosi in pericolo, inizia a disturbare lo svolgimento dell'asta, interrompe continuamente il banditore, lo schernisce facendo offerte incoerenti e irritanti, provocando, così, l'intervento delle forze dell'ordine che, arrestandolo, lo sottraggono agli scagnozzi di Vandamm, appostati alle uscite e pronti a farlo sparire[4]. Inaspettatamente la pattuglia della polizia che lo conduce in carcere riceve indicazioni di portare Thornhill all'aeroporto NorthWest di Chicago, dove lo accoglie il "Professore", un alto ufficiale della CIA, che rivela a Thornhill che Eva è un agente del controspionaggio, reclutata proprio per il suo legame con Vandamm, che lavora per loro, e soprattutto che George Kaplan non esiste, ma è un personaggio fittizio, inventato come esca per sviare da lei i sospetti delle spie.

A questo punto Eva è in pericolo perché potrebbe saltare la sua copertura, quindi il professore e Thornhill organizzano un incontro tra Vandamm, Eva e Kaplan, dove sarà inscenata la morte di quest'ultimo per riabilitare Eva. La messa in scena riesce e Roger viene informato che l'incarico di Eva prosegue. Preoccupato per il rischio fatto correre alla donna rimasta sola nella tana delle spie e ormai innamorato di lei, decide di raggiungerla, contro la volontà del professore, nella villa di Vandamm, a Rapid City, nel Dakota del Sud. Eva è davvero in pericolo perché Leonard ha scoperto nella borsa di Eva la pistola caricata a salve, smascherando l'inganno. Vandamm, informato prima della fuga prevista con un aereo privato, decide di eliminare Eva durante il volo. Penetrato a fatica nella lussuosa villa, Thornhill riesce ad avvertire in tempo la ragazza del piano di Vandamm. Proprio sulla pista, un attimo prima dell'imbarco, Eva riesce a sfuggire alle spie e sottrae la statuetta, zeppa di microfilm frutto dell'azione di spionaggio di Vandamm.

Inseguiti dagli uomini di Vandamm, Roger ed Eva sono intrappolati sul monte Rushmore, aggrappati ai volti scolpiti dei presidenti statunitensi. Eva viene aggredita mentre cammina su una strettoia rocciosa, perde l'equilibrio e cade rimanendo sospesa nel vuoto. L'intervento degli agenti del controspionaggio neutralizza gli inseguitori. Nel frattempo Eva è aggrappata con la punta delle dita alla montagna. Roger allunga la mano per tirarla su, ma a quel punto la scena si "sposta", ed Eva viene issata sulla cuccetta superiore di una carrozza ferroviaria, perché ora è la neo-signora Thornhill, in viaggio di nozze con il marito.

Il film fu prodotto e distribuito dalla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM).

Titoli di testa nel trailer

Le prime settanta pagine della sceneggiatura, spedite da Ernest Lehman ad Hitchcock durante le vacanze natalizie del 1957, avevano come titolo provvisorio In a Northwesterly Direction. All'inizio del 1958 venne utilizzato anche il titolo Breathless (Senza respiro). Il titolo definitivo North by Northwest venne suggerito da Kenneth MacKenna, capo dell'ufficio sceneggiature della MGM, e allude alla direzione geografica che prendono le vicende del film: infatti dapprima ha luogo un omicidio al palazzo delle Nazioni Unite a New York, poi i protagonisti si spostano verso nord-ovest, presso il monte Rushmore nel Sud Dakota.[5]

Ma nel titolo i critici hanno ritrovato la citazione di un verso di William Shakespeare, tratta dall'Amleto e pronunciata dal principe: "Io sono pazzo solo quando spira il vento nord-nord-ovest. Con la brezza del sud so distinguere un airone da un falco". E scegliendo questo titolo Hitchcock sembra voler identificare il suo protagonista, Roger Thornhill, con Amleto stesso.[6]

Durante le riprese il regista scherzosamente suggeriva di intitolare il film L'uomo sul naso di Lincoln, riferendosi alla sequenza finale sul monte Rushmore[7].

Sceneggiatura

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Il palazzo dell'ONU di New York

Ernest Lehman, lo sceneggiatore, era stato ingaggiato dalla MGM per scrivere I giganti del mare, che avrebbe dovuto essere il film di Hitchcock successivo a La donna che visse due volte, ma il progetto non convinceva né lui né il regista (Lehman confessò a Hitchcock di voler addirittura abbandonare l'ingaggio della MGM, sentendosi incapace di proseguire con il film), cosicché nell'agosto 1957 decisero insieme di cercare un nuovo soggetto capace di entusiasmarli.[8]

Lehman raccontò a Donald Spoto, in un'intervista rilasciata il 28 febbraio 1982, che la sceneggiatura di Intrigo internazionale partì da una labile traccia offertagli da Hitchcock per trattenerlo a lavorare con lui:

«Ho sempre voluto fare una scena d'inseguimento tra i versanti del monte Rushmore!»

Lehman abbandonò la macchina da scrivere e partì per un viaggio di due settimane nei luoghi in cui avrebbero dovuto muoversi i personaggi, New York, il palazzo dell'ONU, Glen Cove, Chicago, l'Ambassador East Hotel. Completò la perlustrazione con una semiscalata del monte Rushmore.[9]

Cary Grant nella parte del protagonista Roger Thornhill era alla quarta collaborazione con il regista, dopo Il sospetto, Notorious e Caccia al ladro. Nel ruolo della protagonista femminile Hitchcock volle Eva Marie Saint, mentre la MGM cercava di proporgli Cyd Charisse. Per Leo G. Carroll, nella parte del professore, fu la sesta apparizione in un film di Hitchcock. Jessie Royce Landis, che già aveva recitato in Caccia al ladro nel 1955, interpretò il ruolo della madre del protagonista, malgrado fosse più anziana di Grant di soli sette anni.

Le riprese iniziarono il 27 agosto 1958 a New York e durarono fino a dicembre; una seconda unità del film fu girata nell'aprile dell'anno successivo.

Prospetto della villa di Phillip Vandamm

L'abitazione del "cattivo" Vandamm era stata in origine pensata nella villa Fallingwater, progettata dal celebre architetto Frank Lloyd Wright per la famiglia Kaufmann, la quale però non concesse l'autorizzazione per le riprese. Fu dunque allestito un set progettato riproducendo ambienti, particolari architettonici e arredi della villa Fallingwater[10][11].

La prima del film si ebbe a Los Angeles il 17 luglio 1959.

Il film fu accolto da critica e pubblico come uno dei migliori del regista e uno dei migliori dell'anno.[12]

Il film incassò più di tredici milioni di dollari, a fronte di una spesa di produzione di quattro.

  • "È considerato un classico del genere giallo brillante". (Donald Spoto)
  • "Un perfetto jeu d'esprit". (John Russell Taylor)
  • "Intrigo internazionale è un susseguirsi di avventure, di colpi di scena, di pericoli sventati in extremis, un tipico film di fuga ed inseguimento, come Hitchcock stesso li definiva, simile nella struttura a quelli girati in Inghilterra negli anni '30: l'eroe suo malgrado, la donna come aiutante, un nemico indefinito, non ben determinato nella sua fisionomia politica, a differenza di quanto era avvenuto negli anni '40 (i nazisti) e di quello che sarebbe avvenuto negli anni '60 (i comunisti)". (Giorgio Simonelli)[13]
  • "È uno di quei film che, rivisti, svelano sempre qualcosa di nuovo: se ne resta prigionieri, l’unione di spy story, thriller e commedia è perfetta e il finale in cuccetta del wagon lit è il più sfacciato del regista e anticipa le ultime sequenze di 007 con le sue girl"[14].

Come suo costume, Alfred Hitchcock fa la sua comparsa sulla scena in un cameo al 2º minuto del film è un passeggero che tenta di raggiungere un autobus, ma l'autista chiude le porte proprio mentre sta per salire e in un altro cameo seduto di spalle alla reception dell'hotel dove Cary Grant va dopo la celebre scena in cui un piccolo aereo lo insegue e cerca di ucciderlo. Invece smentito un secondo cameo che avrebbe visto il regista vestito da donna nel treno al minuto 45. La parte fu recitata dall'attrice Jesslyn Fax, già comparsa in altre opere di Hitchcock, che aveva in effetti una certa somiglianza con il regista.[15]

Collocazione nella filmografia

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Dopo le atmosfere sinistre e il cupo pessimismo de Il ladro e La donna che visse due volte, Hitchcock ritrova lo humour e il registro apparentemente leggero, caratterizzato dalla contaminazione tra film poliziesco e commedia brillante, tipico di opere come Il club dei 39, La signora scompare, La finestra sul cortile o Caccia al ladro. Intrigo internazionale costituisce anche un ritorno in grande stile al political thriller, un genere prediletto da sempre, ma con il quale il regista - se si esclude il remake de L'uomo che sapeva troppo - non si era più cimentato dal lontano 1946, l'anno in cui si era chiuso con Notorious il ciclo dei film antinazisti diretti durante la seconda guerra mondiale.[16]

In questo film compaiono quasi tutti i temi cari ad Hitchcock:

  • lo scambio di persona
  • l'impossibilità per l'innocente di discolparsi
  • la rivalità fra il "buono" e il "cattivo", innamorati della stessa donna
  • l'ambiguità della coppia
  • l'ambiguità delle persone comuni

Altro tema importante trattato nel film (ricorrente nelle opere del regista britannico) è l'analisi esterna del rapporto che si viene a costruire tra due innamorati: l'incontro casuale, il sentimento che insorge tra due estranei e le peripezie che entrambi devono affrontare per poter giungere al compimento della loro unione[17].

Le persone comuni

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Come in altri lavori del regista, anche in questo film non mancano personaggi di contorno che nonostante la loro apparente normalità riescono a suscitare dei forti sospetti nello spettatore e che spesso si rivelano completamente diversi da come sembravano in un primo momento, diventando talvolta assai pericolosi. Il loro apparire sulla scena e il loro “trasformarsi” dipende soprattutto dallo svolgimento della trama e dal crescere della suspense.

All'inizio del film il protagonista (cui non è ancora accaduto nulla) è circondato da persone fidate e tranquille, come la sua segretaria o gli amici del bar. Si vede pure un tassista, garbato e del tutto innocuo; ma quando ormai Roger Thornhill si trova nei guai, la figura del tassista ritorna più misteriosa e sospetta, senza un volto identificabile e stranamente disponibile a seminare dei pericolosi inseguitori. Alla villa di Townsend un inoffensivo giardiniere alza la testa dal suo lavoro e scopriamo che in realtà è uno dei sicari di Vandamm. L'anonimo bigliettaio della stazione accoglie Thornhill con un atteggiamento incredibilmente inquisitivo (poco dopo si scopre che l'aveva riconosciuto subito grazie a una foto segnaletica). Un inerme portabagagli scende spaventato dal treno, in maglia e mutande di lana, gridando che Thornhill gli ha rubato la divisa; poi, quando i poliziotti si sono allontanati, lo si vede contare il denaro ricevuto per i suoi abiti. L'uomo che aspetta il torpedone nel deserto parrebbe tutt'altro che rassicurante, benché non possa essere altri che un onesto agricoltore diretto in città. La matura domestica di Vandamm non esita a minacciare Thornhill con una pistola e i poliziotti sono ora dei potenziali nemici, ora dei provvidi salvatori.

Sequenze celebri

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Cary Grant nella scena dell'inseguimento aereo

«Il film è di un godimento senza fine, ricolmo di sequenze storiche, scritto con grande humour da Ernest Lehman: tutti ricordano il brillantissimo Cary Grant che prima deve guidare ubriaco sull’orlo del precipizio e poi, in campagna, deve sfuggire all’attacco di un biplano che lo insegue. Hitch come sempre si diverte a metterci al corrente dei rischi che corrono i suoi eroi, che ne sono invece all’oscuro»[14].

Scena dell'aereo nel deserto

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La scena in cui Roger O. Thornhill cammina in pieno giorno su una strada isolata in aperta campagna, e viene attaccato da un misterioso aereo adibito all'irrorazione dei campi, è entrata nella storia del cinema. Si tratta di una sequenza di fortissima suspense, che dura poco meno di 10 minuti (di cui 7 totalmente privi di dialogo) e conta 132 inquadrature. In questa scena, Hitchcock distrugge la consuetudine per la quale una sequenza da brivido deve essere girata in determinate condizioni ambientali: infatti lo spazio aperto privo di ripari e totalmente illuminato offre all'assalitore un bersaglio facilmente mitragliabile, suscitando nello spettatore inconsce paure agorafobiche. L'autocarro che viene fermato dal protagonista, e poi prende fuoco, è un Freightliner.

A proposito della scena finale, con la visione del treno che entra in una galleria, mentre i due protagonisti si abbracciano, pronti ad amarsi, il regista ha commentato[18]:

«È il finale più impertinente che abbia mai girato»

Riconoscimenti

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  1. ^ (EN) Librarian Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 18 dicembre 1995. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  2. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ La stessa trovata, sia pure in un ambiente diverso (una conferenza in un club per nudisti) verrà utilizzata dal regista Mark Robson nel film Intrigo a Stoccolma
  5. ^ Donald Spoto, Il lato oscuro del genio, Lindau, Torino, 2006, pp. 502, 515 e 520.
  6. ^ Bruzzone-Caprara, I film di Hitchcock, Gremese, Roma, 1992, pag. 229.
  7. ^ Intrigo internazionale, su antoniogenna.net. URL consultato il 15 marzo 2014.
  8. ^ Donald Spoto, Il lato oscuro del genio, Lindau, Torino, 2006.
  9. ^ Donald Spoto, Il lato oscuro del genio, Lindau, Torino, 2006, pp. 502-503.
  10. ^ Il cinema secondo Hitchcock, su slideshare.net, 3 settembre 2008. URL consultato il 15 marzo 2014.
  11. ^ Architettura e design, su ilfoglio.it, 17 giugno 2011. URL consultato il 15 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  12. ^ Donald Spoto, Il lato oscuro del genio, Lindau, Torino, 2006, p. 531.
  13. ^ Giorgio Simonelli, Invito al cinema di Hitchcock', Mursia, Milano, pag. 99.
  14. ^ a b Maurizio Porro, Cary Grant agente pubblicitario tra pericoli e rischi mortali, in Corriere della Sera, 21 agosto 2023, p. 39.
  15. ^ Hitchcock vestito da donna? Si tratterebbe dell'attrice Jesslyn Fax, su corriere.it. URL consultato il 17 agosto 2019.
  16. ^ Alberto Boschi, Alfred Hitchcock. Intrigo internazionale, Lindau, Torino 2005, p. 10.
  17. ^ Fernaldo Di Giammatteo, Dizionario universale del cinema, Editori Riuniti, Roma 1985.
  18. ^ François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock, Il Saggiatore, Milano, 2009.

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Collegamenti esterni

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