Marat Safin

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Marat Safin
Nazionalità Bandiera della Russia Russia
Altezza 195 cm
Peso 92 kg
Tennis
Termine carriera 2009
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 422 - 267 (61,25%)
Titoli vinti 15
Miglior ranking 1º (20 novembre 2000)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open V (2005)
Bandiera della Francia Roland Garros SF (2002)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon SF (2008)
Bandiera degli Stati Uniti US Open V (2000)
Altri tornei
 Tour Finals SF (2000, 2004)
 Giochi olimpici 2T (2004)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 96 – 120 (44,44%)
Titoli vinti 2
Miglior ranking 71º (22 aprile 2002)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Bandiera dell'Australia Australian Open 1T (2000, 2009)
Bandiera della Francia Roland Garros 1T (2001)
Bandiera del Regno Unito Wimbledon -
Bandiera degli Stati Uniti US Open 3T (2001)
Altri tornei
 Giochi olimpici 1T (2004)
Palmarès
 Coppa Davis
Oro Coppa Davis 2002
Oro Coppa Davis 2006
Argento Coppa Davis 2007
 World Team Cup
Argento World Team Cup 2002
 Hopman Cup
Argento Hopman Cup 2009
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
 

Marat Mubinovič Safin (in russo Марат Мубинович Сафин?; Mosca, 27 gennaio 1980) è un allenatore di tennis, ex tennista ed ex politico russo.

Ha iniziato la sua carriera professionistica nel 1997 ed è stato numero 1 al mondo per 9 settimane, tra la fine del 2000 e l'inizio del 2001. Ha vinto due tornei del Grande Slam: lo US Open nel 2000 e l'Australian Open nel 2005. Marat Safin e la sorella Dinara Safina rappresentano l'unica coppia di fratelli numero 1 al mondo nella storia del tennis nelle rispettive categorie, ATP e WTA.

A 20 anni e 10 mesi è stato il più giovane numero uno del ranking mondiale, record poi battuto da Lleyton Hewitt e successivamente da Carlos Alcaraz (i tre sono tuttora gli unici giocatori ad avere raggiunto la leadership della classifica ATP prima di compiere i ventuno anni).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Mosca da genitori tatari entrambi ex tennisti e allenatori, Mubin Safin e Rauza Islanova, Marat inizia a giocare a tennis allo Spartak Tennis Club (Shiryaevka) della capitale russa, del quale il padre era gestore. Ha una sorella, Dinara, anch'ella tennista di successo e numero 1 al mondo. A 14 anni si trasferisce a Valencia, in Spagna, per completare la formazione tennistica. Safin è infatti tifoso del Valencia Club de Fútbol.

Safin in quanto tataro è musulmano e afferma: "Sono russo, ma sono musulmano al cento per cento. Tutti i musulmani sono appassionati, testardi. Abbiamo un temperamento sanguigno".[1]

Carriera tennistica[modifica | modifica wikitesto]

Marat Safin agli US Open 2008

Nel 2000 partecipa agli US Open come testa di serie numero 6, si libera nei primi turni agevolmente di tennisti di alto livello, come Nicolas Kiefer, Tod Martin e Sebastien Grosjean, raggiungendo in finale l'allora testa di serie numero 4 del torneo e leggenda americana Pete Sampras, sconfiggendolo con un netto 6-3 6-3 6-4, rifilando una delle sconfitte più pesanti della carriera all'americano, il quale pronosticherà in Safin il nuovo dominatore del tennis moderno. Pronostico che si rivelerà sbagliato, in quanto il russo solo a tratti, causa problemi fisici e disciplinari, riuscirà a replicare un gioco così travolgente.

«Questo fenomeno ha giocato un tennis che non conoscevo, mi ha sommerso, ha fatto quel che voleva di me, come non immaginavo, come non pensavo possibile.»

Ai problemi di convinzione e temperamento del russo si aggiunse un infortunio al ginocchio che lo tenne lontano dai campi di gioco per la quasi totalità della stagione 2003, rendendogli difficile trovare una condizione fisica ottimale.

Il successivo titolo del Grande Slam che si aggiudicò fu l'Australian Open del 2005, dove sconfisse in finale l'australiano Lleyton Hewitt per 1-6 6-3 6-4 6-4. In semifinale Safin, dopo averci perso in finale l'anno precedente, riuscì a sconfiggere al quinto set Roger Federer, annullando anche una palla del match nel tie-break del quarto set, e ponendo così fine alla striscia di 26 vittorie consecutive contro giocatori classificati fra i primi 10 del mondo del campione svizzero. Federer, nello stesso anno, sconfisse Safin in finale ad Halle.

Safin ha anche vinto cinque tornei Master Series: Toronto nel 2000, Madrid nel 2004 e per ben tre volte Parigi, nel 2000, 2002 e 2004.

Il 2006 è un anno piuttosto difficile per Safin che, a causa di problemi fisici, è impossibilitato a difendere il titolo conquistato all'Australian Open l'anno precedente. Inoltre vince una sola partita nei due successivi tornei dello Slam, perdendo poi agli ottavi dello US Open contro Tommy Haas. Negli ultimi tornei dell'anno il russo raggiunse inoltre la finale a Mosca (persa contro Davydenko) e i quarti ai Masters di Madrid e Mosca, perdendo rispettivamente contro Nalbandian e Haas. Grazie a questi risultati tornò ad occupare la posizione numero 26 del ranking, risalendo da una posizione di classifica inferiore al 100º posto. A dicembre ha vinto il match decisivo di Coppa Davis, permettendo alla Russia di vincere l'insalatiera.

Nel 2007 non vinse nessun torneo; i migliori risultati furono una semifinale al torneo di Las Vegas e due terzi turni in tornei dello Slam, agli Australian Open e a Wimbledon. Si ritirò anche dagli ultimi tornei della stagione a causa di problemi fisici. Si trasferì a Valencia con il nuovo allenatore.

I primi tornei del 2008 videro diverse sconfitte di Safin (secondo turno agli Australian Open, tre eliminazioni immediate nei tornei successivi). Dopo esser sceso di nuovo sotto i primi cento giocatori del ranking, raggiunge i quarti di finale del torneo di Monaco, nei quali perde contro il futuro vincitore Fernando González, e al terzo turno del German Open Hamburg, battuto da Moyá. A luglio del 2008 raggiunge per la prima volta nella sua carriera la semifinale del torneo di Wimbledon, eliminando, tra gli altri, Novak Đoković, al secondo turno. Il 12 ottobre del 2008, raggiunge la finale di un torneo ATP, al torneo di Mosca a distanza di quasi due anni dall'ultima (sempre disputata al torneo indoor moscovita), ma viene battuto con il punteggio di 6-7, 7-6, 3-6 dal connazionale Igor' Kunicyn.

Negli ultimi 3 anni ha cambiato 3 diversi allenatori: a metà del 2005 ha lasciato Peter Lungdren (ex coach anche di Federer) per il connazionale Aleksandr Volkov, ma la loro collaborazione è stata breve; nel 2007 Safin si è affidato a Gumy, che ha allenato Coria per diverso tempo.

Marat Safin ha confermato l'addio al tennis alla fine della stagione 2009, dicendo "Ho avuto alcune grandi annate, è il momento di fare altro". Nel suo ultimo match sulla terra battuta parigina il russo è stato sconfitto dal francese Josselin Ouanna per 7-6, 7-6, 4-6, 3-6, 10-8. Si è ufficialmente ritirato l'undici novembre al termine del match di 2º turno del torneo di Parigi-Bercy battuto 6-4, 5-7, 6-4 dall'argentino Del Potro il quale al termine del match, insieme ad altri colleghi come il serbo Novak Đoković ed il francese Gilles Simon, e agli indimenticati ex-tennisti, lo spagnolo Albert Costa e lo svizzero Marc Rosset hanno dato il loro tributo al campione commuovendo lo stesso Safin ed il pubblico parigino.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Marat Safin nel 2007

Tennista potente, abbinava, a uno stile di gioco prevalentemente offensivo da fondo campo, grande sensibilità nel tocco di palla, nelle voleés e nelle smorzate. I punti più forti del suo gioco erano costituiti da una forte prima di servizio, spesso sopra i 200 km/h (anche in virtù di un'altezza oltre il metro e novanta) e dal rovescio bimane, con cui Safin era indifferentemente in grado di trovare entrambi gli angoli del campo.

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Una volta ritiratosi dal tennis, Safin si candida alla Duma di Stato alle elezioni parlamentari russe del 2011 per Russia Unita di Vladimir Putin, risultando eletto rappresentante dell'Oblast' di Nižnij Novgorod. Oltre ad occuparsi di tennis, sport e scuole[2], diviene presidente della commissione Associazioni Pubbliche e Organizzazioni Religiose.[3] Safin supporta inoltre la legge che impedisce ai cittadini statunitensi di adottare orfani russi.[4]

Rieletto nel 2016, rassegna le dimissioni nel maggio del 2017 perché, entrato nella Tennis Hall of Fame l'anno precedente, non riesce a conciliare obblighi di governo con quelli di rappresentanza sportiva.[5][6]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Finali Slam (4)[modifica | modifica wikitesto]

Vinte (2)[modifica | modifica wikitesto]

Anno Torneo Avversario in finale Punteggio
2000 Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York Bandiera degli Stati Uniti Pete Sampras 6-4, 6-3, 6-3
2005 Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne Bandiera dell'Australia Lleyton Hewitt 1–6, 6–3, 6–4, 6–4

Perse (2)[modifica | modifica wikitesto]

Anno Torneo Avversario in finale Punteggio
2002 Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne (1) Bandiera della Svezia Thomas Johansson 6–3, 4–6, 4–6, 6(4) -7
2004 Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne (2) Bandiera della Svizzera Roger Federer 6(3)–7, 4–6, 2–6

Singolare[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (15)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Slam (2)
Tennis Masters Cup / Grand Slam Cup (0)
ATP Super 9 / Masters Series (5)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (1)
ATP World Series / ATP International Series (7)
Titoli per superficie
Cemento (10)
Terra rossa (2)
Erba (0)
Sintetico (3)
Progressione Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 23 agosto 1999 Bandiera degli Stati Uniti U.S. Pro Tennis Championships, Boston Cemento Bandiera del Regno Unito Greg Rusedski 6-4, 7-6(11)
2. 24 aprile 2000 Bandiera della Spagna Torneo Godó, Barcellona Terra rossa Bandiera della Spagna Juan Carlos Ferrero 6-3, 6-3, 6-4
3. 1º maggio 2000 Bandiera della Spagna Majorca Open, Maiorca Terra rossa Bandiera della Svezia Mikael Tillström 6-4, 6-3
4. 31 luglio 2000 Bandiera del Canada Canada Open, Toronto Cemento Bandiera d'Israele Harel Levy 6-2, 6-3
5. 28 agosto 2000 Bandiera degli Stati Uniti US Open, New York Cemento Bandiera degli Stati Uniti Pete Sampras 6-4, 6-3, 6-3
6. 11 settembre 2000 Bandiera dell'Uzbekistan Tashkent Open, Tashkent (1) Cemento Bandiera dell'Italia Davide Sanguinetti 6-3, 6-4
7. 6 novembre 2000 Bandiera della Russia St. Petersburg Open, San Pietroburgo (1) Cemento Bandiera della Slovacchia Dominik Hrbatý 2-6, 6-4, 6-4
8. 13 novembre 2000 Bandiera della Francia Paris Masters, Parigi (1) Sintetico Bandiera dell'Australia Mark Philippoussis 3-6, 7-6(7), 6-4, 3-6, 7-6(8)
9. 10 settembre 2001 Bandiera dell'Uzbekistan Tashkent Open, Tashkent (2) Cemento Bandiera della Russia Evgenij Kafel'nikov 6-2, 6-2
10. 22 ottobre 2001 Bandiera della Russia St. Petersburg Open, San Pietroburgo (2) Cemento Bandiera della Germania Rainer Schüttler 3-6, 6-3, 6-3
11. 28 ottobre 2002 Bandiera della Francia Paris Masters, Parigi (2) Sintetico Bandiera dell'Australia Lleyton Hewitt 7-6(4), 6-0, 6-4
12. 13 settembre 2004 Bandiera della Cina China Open, Pechino Cemento Bandiera della Russia Michail Južnyj 7-6(4), 7-5
13. 18 ottobre 2004 Bandiera della Spagna Mutua Madrileña Madrid Open, Madrid Cemento Bandiera dell'Argentina David Nalbandian 6-2, 6-4, 6-3
14. 1º novembre 2004 Bandiera della Francia Paris Masters, Parigi (3) Sintetico Bandiera della Rep. Ceca Radek Štěpánek 6-3, 7-6(5), 6-3
15. 17 gennaio 2005 Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne Cemento Bandiera dell'Australia Lleyton Hewitt 1-6, 6-3, 6-4, 6-4

Finali perse (12)[modifica | modifica wikitesto]

Legenda
Grande Slam (2)
Tennis Masters Cup / Grand Slam Cup (0)
ATP Super 9 / Masters Series (3)
ATP Championship Series / ATP International Series Gold (3)
ATP World Series / ATP International Series (4)
Progressione Data Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1. 7 novembre, 1999 Bandiera della Francia Paris Masters, Parigi Sintetico indoor Bandiera degli Stati Uniti Andre Agassi 6(1)-7, 2-6, 6-4, 4-6
2. 21 maggio 2000 Bandiera della Germania Hamburg Masters, Amburgo (1) Terra rossa Bandiera del Brasile Gustavo Kuerten 4-6, 7-5, 4-6, 7-5, 6(3)-7
3. 20 agosto 2000 Bandiera degli Stati Uniti Indianapolis Tennis Championships, Indianapolis Cemento Bandiera del Brasile Gustavo Kuerten 6-3, 6(2)-7, 6(2)-7
4. 4 febbraio 2001 Bandiera degli Emirati Arabi Uniti Dubai Tennis Championships, Dubai Cemento Bandiera della Spagna Juan Carlos Ferrero 2-6, 1-3 rit.
5. 27 gennaio 2002 Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne (1) Cemento Bandiera della Svezia Thomas Johansson 6-3, 4-6, 4-6, 6(4)-7
6. 19 maggio 2002 Bandiera della Germania Hamburg Masters, Amburgo (2) Terra rossa Bandiera della Svizzera Roger Federer 1-6, 3-6, 4-6
7. 27 aprile 2003 Bandiera della Spagna Torneo Godó, Barcellona Terra rossa Bandiera della Spagna Carlos Moyá 7-5, 2-6, 2-6, 0-3 rit.
8. 1º febbraio 2004 Bandiera dell'Australia Australian Open, Melbourne (2) Cemento Bandiera della Svizzera Roger Federer 6(3)-7, 4-6, 2-6
9. 18 aprile 2004 Bandiera del Portogallo Estoril Open Estoril Terra rossa Bandiera dell'Argentina Juan Ignacio Chela 7-6(2), 3-6, 3-6
10. 12 giugno 2005 Bandiera della Germania Gerry Weber Open, Halle Erba Bandiera della Svizzera Roger Federer 4-6, 7-6(6), 4-6
11. 9 ottobre 2006 Bandiera della Russia Kremlin Cup, Mosca (1) Sintetico indoor Bandiera della Russia Nikolaj Davydenko 4-6, 7-5, 4-6
12. 12 ottobre 2008 Bandiera della Russia Kremlin Cup, Mosca (2) Cemento indoor Bandiera della Russia Igor' Kunicyn 6(6)-7, 7-6(4), 3-6

Doppio[modifica | modifica wikitesto]

Vittorie (2)[modifica | modifica wikitesto]

Finali perse (4)[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]