Bombardamenti di San Benedetto del Tronto

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Bombardamenti di San Benedetto del Tronto
parte della Campagna d'Italia
Il Vecchio Incasato dopo il bombardamento aereo del 27 novembre 1943
Data8 settembre 1943

13 ottobre 1943
21 ottobre 1943
27 novembre 1943
15 marzo 1944

LuogoSan Benedetto del Tronto
TipoBombardamento aereo strategico
ObiettivoDistruggere la stazione ferroviaria
Batterie tedesche
Forze in campo
Eseguito daBandiera degli Stati Uniti USA
Ai danni di Regno d'Italia
Forze attaccanti27 novembre 1943: 36 B-25
Bilancio
Perdite civili21 ottobre 1943 : 4 morti

27 novembre 1943 :25 morti
28 novembre 1943 : 2 morti
12 giugno 1944 : 3 morti

Perdite infrastrutturaliIl 13 e 21 ottobre furono gravemente dannegiati la stazione ferroviaria, il porto e e magazzini compresi tra via Luigi Dari e via Cristoforo Colombo.

27 novembre: distruzione a catena, danneggiamenti del Palazzo comunale, mercato ittico e tantissime abitazioni
15 marzo settembre 1944: distruzione in tutti i quartieri e anche la parziale demolizione del palazzo comunale.

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bombardamenti di San Benedetto del Tronto furono una serie di attacchi aerei eseguiti dagli Alleati sulla città adriatica durante la Seconda guerra mondiale.

Contesto[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, successivi all’armistizio si verificò a San Benedetto un episodio che portò alla costituzione di una delle prime bande partigiane della zona. Un treno pieno di militari tedeschi erano fermo presso la Stazione di San Benedetto del Tronto, in quel momento ci furono alcuni bambini, che attratti dal fatto che i militari stessero consumando la loro razione di cibo, i bambini chiesero loro del pane, i Tedeschi infastiditi lanciarono loro una bomba a mano per allontanarli. Il treno fermo in un binario morto di fronte alla caserma della Guardia di Finanza, nella quale era presente il tenente Gian Maria Paolini, da poco sbarcato a San Benedetto del Tronto, proveniente da Sebenico. Paolini si pose alla testa di un gruppo di soldati e attaccò il convoglio che, tuttavia, stava già ripartendo. Nello scontro rimase ferito un tedesco che morirà dopo alcuni giorni in ospedale. Da quel momento riusciva a radunare giovani sambenedettesi iniziarono a raccogliere e procurare del materiale bellico che prima fu nascosto nella prima collina appena fuori San Benedetto, quando ci furono i primi rastrellamenti dei Tedeschi, si spostarono vero l'interno nei pressi di Rotella,

Le azioni principali si verificarono il 8 setttembre, il 12 ottobre e 27 novembre del 1943 e il 15 marzo 1944, causando la morte di 29 persone e la distruzione di 69 case, 285 gravemente danneggiate e 1378 lievemente danneggiate. Ci furono altri 9 morti conseguenza non diretta dei bombardamenti ma rigurdante il contesto bellico.

L'attacco del 8 settembre[modifica | modifica wikitesto]

La città di San Benedetto è stata particolarmente colpita dai bombardamenti, per la presenza del porto che rappresentava uno snodo strategico per le operazioni militari. L'8 settembre 1943, ci furono i primi bombardamenti da parte degli alleati e i primi sfollamenti per evitarli e, successivamente, soprattutto nel mese di ottobre, quando i bombardamenti erano quotidiani, il totale sfollamento nei paesi dell’entroterra: Acquaviva Picena (dove si trasferirono circa 4.300 sambenedettesi), Monteprandone, Ripatransone, Offida o nelle campagne circostanti.[1] Vennero chiusi i due Ospedali trasferiti a Monteprandone, il Comune cessò le sue funzioni e le scuole furono spostate a Monsampolo del Tronto.[2]

Gli attacchi del 13 e del 21 ottobre[modifica | modifica wikitesto]

aerei caccia bombardieri in pattugliamento armato mitragliarono il litorale e nel voler colpire la stazione ferroviaria sganciarono delle bombe che finirono su alcune case e magazzini. nel primo pomeriggio del 21 ottobre dei caccia bombardieri presero di mira il porto colpendo a morte 4 persone.[3]

L'attacco del 27 novembre[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 Novembre 1943 il vecchio incasato, come tutta la città di San Benedetto, subì un pesante bombardamento aereo dalle forze alleate.[2] Il bombardamento avvenne per errore i 36 North American B-25 Mitchell dovevano recarsi a Civitanova Marche,[3] invece arrivarono a San Benedetto dove ci fu un massiccio bombardamento che riguardava le zone del Paese Alto, il torrente Albula e la zona confinante con Grottammare. Le forze alleate erano intenzionate a far saltare in aria delle batterie tedesche piazzate in prossimità dell’immediata collina di San Benedetto, effettuarono un violento bombardamento. Gran parte del Paese Alto venne distrutto, il mercato ittico venne gravemente danneggiato e di conseguenza venne chiuso, ci furono tanti feriti e 25 morti e oltre cento feriti, a cui va aggiunto un numero imprecisato di morti tra i soldati tedeschi.[4][5][6]

Le stragi naziste[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strage di San Benedetto del Tronto.

Il 28 novembre 1943 a bordo di motocarrozzette, giunsero a San Benedetto del Tronto cinque soldati tedeschi, si recarono presso un deposito di beni alimentari per fare razzia di quello che potevano portare via. Il maresciallo maggiore Luciano Nardone, affrontò i tedeschi ordinando loro di riconsegnare i viveri. Nacque uno scontro armato, nel quale il maresciallo Nardone rimase ucciso, in quei istanti giunse davanti al deposito il carabiniere Isaia Ceci, in aiuto del collega, ma fu ucciso anche lui, in seguito ad una raffica che lo colpirono a morte.

Il 12 giugno 1944 i tedeschi, a ridosso della ritirata, depredano e saccheggiano la città. In via Madonna della Pietà, nel quartiere Ponterotto di San Benedetto del Tronto, furono uccisi il Brigadiere dei carabinieri, Elio Fileni, Neutro Spinozzi e Salvatore Spinozzi.[7]

La strage dei bambini[modifica | modifica wikitesto]

Il primo aprile del 1949, quattro bambini che recuperarono materiale bellico in una grotta del monte di Bruciccio, che scambiarono per pezzi di ferro da poter rivendere, li portarono nelle loro rispettive case, invece erano ordigni che un gruppo di partigiani aveva nascosto lì qualche anno prima, all’epoca in cui seguivano sulle colline l’arretramento del fronte nazista. Nessuno tornò a recuperare quelle granate che rimasero lì per almeno cinque anni. Fu una strage, la più drammatica, a San Benedetto, dal dopoguerra a oggi. Il boato che uccise quattro bambini fece tremare tutto il centro cittadino.[8]

Memoria[modifica | modifica wikitesto]

In memoria del tragico bombardamento del 27 novembre del 1943, è stata dedicata una via presso il Paese Alto.

Commemorazioni[modifica | modifica wikitesto]

Ogni anno, in occasione dell'anniversario del bombardamento, si tiene a San Benedetto del Tronto una cerimonia commemorativa in Piazza Giuseppe Sacconi, nel centro storico del Paese Alto. Una corona d'alloro viene deposta presso il monumento dedicato alle vittime del bombardamento.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Istituto Storia Marche, San Benedetto del Tronto, in istitutostoriamarche.it. URL consultato il 2 aprile 2024.
  2. ^ a b Pier Paolo Flammini, San Benedetto ricorda le 27 vittime del novembre 1943: le tragiche ore del bombardamento e degli omicidi Nardone e Ceci, su cronachepicene.it, 28 novembre 2023. URL consultato il 2 aprile 2024.
  3. ^ a b Redazione, Settantasette anni fa il bombardamento su San Benedetto. 25 morti, oltre cento feriti: “Furono bombe sganciate per errore”, su lanuovariviera.it, 27 novembre 2020. URL consultato il 2 aprile 2024.
  4. ^ Paese Alto San Benedetto, si ricorda il bombardamento del '43, su picenotime.it, 25 novembre 2013. URL consultato il 2 aprile 2024.
  5. ^ Redazione La Nuova Riviera, Settantasette anni fa il bombardamento su San Benedetto. 25 morti, oltre cento feriti: “Furono bombe sganciate per errore”, in lanuovariviera.it, 27 novembre 2020. URL consultato il 2 aprile 2024.
  6. ^ Si commemorano le vittime dei bombardamenti del 1943, su picenonews24.it, 22 novembre 2019. URL consultato il 2 aprile 2024.
  7. ^ Episodio di Madonna della Pietà, San Benedetto del Tronto, 12.06.1944 (PDF), in straginazifasciste.it. URL consultato il 2 aprile 2024.
  8. ^ Emidio Lattanzi, Il giorno in cui morirono quattro bimbi e San Benedetto si fermò, su lanuovariviera.it, 25 settembre 2013. URL consultato il 2 aprile 2024.
  9. ^ Benedetto Marinangeli, Celebrato l’80° anniversario del bombardamento della città di San Benedetto, su youtvrs.it, 28 novembre 2023. URL consultato il 2 aprile 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Affinità elettive, Ancona 2008.
  • U. Marinangeli, Vita politico-amministrativa sambenedettese 1944-1955 tra cronaca e storia, Banca popolare, San Benedetto del Tronto 1981.
  • A. Perozzi, I giorni della guerra, Livi, Fermo 1995.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]