Angelo Ziliotto

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Angelo Ziliotto
NascitaFietta, 6 ottobre 1914
MorteCrespano del Grappa, dicembre 1969
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Reparto264ª Compagnia, Battaglione "Val Cismon", 9º Reggimento alpini, 3ª Divisione alpina "Julia"
Anni di servizio1937-1943
GradoMaresciallo
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Russia
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Offensiva Ostrogorzk-Rossoš
Seconda battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro[1]
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Angelo Ziliotto (Fietta, 6 ottobre 1914Crespano del Grappa, dicembre 1969) è stato un militare italiano, del corpo degli alpini durante la seconda guerra mondiale dove fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare a vivente per il coraggio dimostrato in combattimento durante la seconda battaglia difensiva del Don.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Fietta di Paderno del Grappa il 6 ottobre 1914[2] figlio di Giuseppe e Margherita Rizzardo, in una modesta famiglia di proprietari agricoli.[2] Nel maggio 1937 fu arruolato nel Corpo degli alpini del Regio Esercito, assegnato in forza alla 79ª Compagnia, Battaglione "Belluno" del 7º Reggimento alpini.[2] Congedatosi nell’agosto 1938, fu richiamato in servizio attivo nel settembre 1939, poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, assegnato nuovamente al 7º Reggimento alpini col il quale, a partire al 10 giugno 1940, prende parte alle operazioni belliche sul fronte occidentale contro la Francia.[2] All’inizio del 1941 parti per l’Albania, per combattere sul fronte greco-albanese, da cui rientrò in Patria nell’aprile 1942 per essere trasferito alla 264ª Compagnia, Battaglione "Val Cismon", 9º Reggimento alpini con cui nel luglio dello stesso anno partì per il fronte orientale.[2] Prese parte ai combattimenti sul Don e al successivo ripiegamento del Corpo d'armata alpino del gennaio 1943, dove si distinse particolarmente, dapprima distruggendo, insieme ad altri una postazione di mitragliatrici nemica, poi a colpi di bombe a mano un carro armato sovietico, e infine portando soccorso al generale Gabriele Nasci in grave difficoltà.[2] Insignito della Croce di Ferro di II classe, rientro in Italia nel maggio successivo, e tre mesi dopo fu trasferito in Montenegro, dove lo sorprese la dichiarazione dell’armistizio con gli anglo-americani dell’8 settembre 1943.[2] Rientrato in Italia nel dicembre dello stesso anno, fu ammesso a frequentare il corso per allievi guardie forestali presso la Scuola di Oderzo che si svolse dal luglio al settembre 1944. Prestò successivamente servizio a Grumello del Monte, Susegana, Spresiano e Cansiglio.[2] Nel 1949 frequentò a Cittaducale il corso allievi sottufficiali, venendo promosso vicebrigadiere e poi comandante la stazione di Bassano del Grappa. In quella città, il 3 ottobre 1948, fu insignito dall'allora Presidente dell'Associazione Nazionale Alpini, onorevole Ivanoe Bonomi, della medaglia d'oro al valor militare a vivente.[2] Nel 1963 fu promosso maresciallo, divenendo poi Presidente Onorario della Sezione dell’A.N.A. di Treviso.[2] Si spense a Crespano del Grappa nel dicembre 1969.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze italiane[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Fiero alpino portaordini emerge in ogni fronte sempre eroico e generoso. in Russia, in rischiosa azione, sopravanzando, malgrado ordini di prudenza, un nostro carro armato, si lancia unico superstite contro munita posizione e malgrado forte reazione nemica e ferite multiple, ne ha ragione e cattura armi e materiale in altra occasione, con l’ascendente del noto valore, mantiene tratto di linea privo di superiori caduti e guida poi i superstiti in intelligente ripiegamento più volte ordinato. Nella steppa gelata si priva generosamente di indumenti e viveri per soccorrere un superiore caduto e minacciato di cattura. Sdegnoso di turni ed anzianità si offre sempre e reclama per sé le azioni più audaci e pericolose. Magnifico campione di nostra razza montanara. Selen - Jar Novo Gussevizza (Fronte russo), 27 dicembre 1942-10 febbraio 1943.[3]»
— Decreto 28 giugno 1948[1][4]
Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43 - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze estere[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Ferro di II classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bianchi, Cattaneo 2011, p. 471.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Bianchi, Cattaneo 2011, p. 472.
  3. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  4. ^ Registrato alla Corte dei Conti il 18 luglio 1948, registri 15, foglio 228.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]