Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43

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Distintivo del periodo bellico 1940-43

Regno d'Italia
TipoDistintivo commemorativo
Statuscessato
Istituzione4 novembre 1941
CampagnaSeconda guerra mondiale

La medaglia commemorativa del periodo bellico 1940–43 è una decorazione della Repubblica Italiana destinata ad onorare tutti coloro che avevano combattuto nella seconda guerra mondiale.

Distintivo del periodo bellico 1940-43[modifica | modifica wikitesto]

Distintivo del periodo bellico 1940-43
Bandiera dell'Italia
Repubblica Italiana
TipoDistintivo commemorativo
Statuscessato
Istituzione17 novembre 1948
Cessazione6 maggio 1959
Motivo della cessazionetrasformazione in medaglia.
Concessa amilitari, assimilati e civili.
CampagnaSeconda guerra mondiale: tra l'11 giugno 1940 e le ore 20 dell'8 settembre 1943.

La medaglia è un'evoluzione del distintivo del periodo bellico 1940-43, di cui alla circolare n. 91700 emanata dal Ministero della Guerra–Gabinetto il 4 novembre 1941 e poi istituito, a carattere esclusivamente onorifico, con decreto del Presidente della Repubblica n. 1590 del 17 novembre 1948[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il distintivo consiste in un nastrino di seta della larghezza di 37 mm. formato da 19 righe verticali, alternate, di colore verde (10 righe) e rosso (9 righe), le due righe esterne sono verdi.

Sul nastro andava applicata una stelletta in metallo brunito per ogni anno di servizio passato in guerra.

Criteri di eleggibilità[modifica | modifica wikitesto]

Hanno diritto a fregiarsi del distintivo:

che nel periodo tra l'11 giugno 1940 e le ore 20 dell'8 settembre 1943 erano caduti in guerra o si erano trovati in una delle seguenti condizioni:

  • avevano prestato servizio per un periodo di almeno tre mesi, anche non continuativi, alle dipendenze di enti delle Forze armate dello Stato, mobilitati dai rispettivi stati maggiori o, se civili o assimilati, al seguito delle Forze armate operanti;
  • avevano riportato ferite o mutilazioni o contratto infermità riconosciute dipendenti da cause specificamente derivanti da azioni di guerra;
  • avevano onorevolmente partecipato ad un importante fatto d'arme;
  • avevano ottenuto in dipendenza dell'attività bellica una ricompensa al valor militare o la Croce al merito di guerra.

La speciale autorizzazione a fregiarsi del distintivo viene concessa, a domanda degli interessati, sotto forma di un certificato nominativo rilasciato dalle autorità all'uopo indicate dal Ministro della difesa[2].

Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43
Bandiera dell'Italia
Repubblica Italiana
TipoMedaglia commemorativa
Istituzione6 maggio 1959
IncisoreAielli
Diametro33 mm.

Nastro della medaglia.

Trasformazione del distintivo in medaglia[modifica | modifica wikitesto]

Il Distintivo fu trasformato nella Medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43 con Decreto del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi n. 399 del 6 maggio 1959[3], che autorizzava a fregiarsi della medaglia il personale militare, militarizzato, assimilato e civile che aveva (o che avrebbe) ottenuto l'autorizzazione a portare il Distintivo.

Insegne[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia commemorativa del periodo bellico 1940-43 è costituita da un disco di bronzo del diametro di 33 mm. che reca:

sul diritto
l'immagine della Dea Roma come appare scolpita sulla tomba del Milite Ignoto;
sul rovescio
un serto formato da un ramo d'alloro a sinistra e da un ramo di quercia a destra, legati in basso, con al centro una stella a cinque punte ed in alto: "Guerra 1940-43", in basso: "Z".

Nastro[modifica | modifica wikitesto]

La medaglia si porta al lato sinistro del petto, appesa ad un nastro di seta avente gli stessi colori e le stesse caratteristiche del Distintivo, e sul quale vanno applicate fascette metalliche in numero eguale agli anni di campagna riconosciuti, ogni fascetta reca l'indicazione dell'anno.

Nastrino[modifica | modifica wikitesto]

Sia in età monarchica che in età repubblicana sui nastrini andavano apposte una stelletta brunita per ogni anno di campagna[2]:

Nastrini
meno di 1 anno di campagna
1 anno di campagna
2 anni di campagna
3 anni di campagna
4 anni di campagna

Due onorificenze gemelle[modifica | modifica wikitesto]

Con il citato Decreto n. 1590 fu istituito anche il Distintivo della guerra di liberazione, anch'esso trasformato in una medaglia con il medesimo Decreto n. 399: la Medaglia commemorativa della guerra di liberazione, identica alla presente tranne che per le date ("1943-45"); è interessante notare che una era riservata a chi si era battuto contro gli Alleati, l'altra a chi invece aveva - unitamente agli Alleati - combattuto contro i nazifascisti[4]. Molti furono i militari a ricevere entrambe le decorazioni in quanto molti tra loro combatterono prima, durante e dopo l'8 settembre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Decreto del presidente della Repubblica 17 novembre 1948, n. 1590 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3 febbraio 1949.
  2. ^ a b Memorie in cammino.
  3. ^ Decreto del presidente della Repubblica 6 maggio 1959, n. 399 Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 148 del 24 giugno 1959.
  4. ^ Ciò a seguito dell'armistizio di Cassibile firmato dal governo del Regno d'Italia, in vigore dall'8 settembre 1943, e dalla conseguente dichiarazione di guerra alla Germania.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Morittu, Guerre e decorazioni 1848-1945, Padova, Bolzonella s.n.c, 1982.
  • Costantino Scarpa, Paolo Sézanne, Le decorazioni del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia, (due volumi), Uffici storici Esercito - Marina - Aeronautica, 1982-1985.
  • Roberto Manno, Duecento anni di medaglie. I segni del valore e della partecipazione ad eventi storici dal 1793 al 1993, Hobby & Work Publishing, 1995, ISBN 88-7133-191-5, ISBN 9788871331911.
  • Alessandro Brambilla, Le medaglie italiane negli ultimi 200 anni, (due tomi), Milano, 1997 [1985].
  • Ercole Ercoli, Le Medaglie al Valore, al Merito e Commemorative - Militari e Civili nei Regni di Sardegna, d'Italia e nella Repubblica Italiana - 1793-1976, Milano, I.D.L., 1976.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]