Ipotesi sull'origine degli Etruschi: differenze tra le versioni

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copio da Etruschi
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Ipotesi della provenienza orientale

Secondo una tradizione lidia riferita dallo storico greco Erodoto del V secolo a.C.[1] gli Etruschi sarebbero giunti dalla Lidia[2] (attuale Turchia anatolica meridionale), salpati dal porto di Smirne a seguito di una carestia.Difatti, inizialmente, per far fronte a questa emergenza i Lidi avevano inventato molti giochi con i quali dilettarsi, mangiando così a giorni alterni e svagandosi con queste attività i giorni in cui non mangiavano.[senza fonte][3]Dato che però il problema stava acquisendo una gravità importante, il re dei Lidi, Atis, decretò il suo popolo fosse diviso da lui in due parti, e una fosse obbligata a partire radunando tutte le proprie cose. Sotto la guida di Tirreno, figlio di Ati,[2] (o secondo un'altra teoria, di Tirreno e del fratello Tarconte, in questo caso figli del re Telefo di Misia), attorno al XIII secolo a.C., avrebbero dapprima «oltrepassato molti popoli» e sarebbero infine arrivati «presso gli Umbri (sulle coste occidentali dell'Italia) e nel loro paese costruirono 12 città, dove ancor oggi vivono». I Lidii giunti in Italia avrebbero poi cambiato il loro nome in Tirreni dal nome di uno dei due condottieri, più tardi con il termine latino di Tusci,[2] derivante dal rito sacrificale.[4]

La tesi erodotea della provenienza orientale, anche per la sua autorevolezza, è stata accettata quasi unanimemente dagli scrittori antichi e ha a lungo condizionato anche gli studiosi moderni[5], suggestionati dai tratti orientali presenti in varie manifestazioni della civiltà etrusca. Le molte affinità degli Etruschi con il mondo egeo-anatolico, presenti nei costumi, nella lingua, nell'arte e nella religione, possono tuttavia essere dovute anche ai contatti commerciali e culturali con queste popolazioni e dall'immigrazione in Etruria di gruppi di vario livello sociale appartenenti a tali civiltà (cultura orientalizzante)

All'interno della tesi della provenienza orientale, già in antichità fu elaborata un'ipotesi pelasgica. Secondo Ellanico di Lesbo, storico greco del V secolo a.C., gli Etruschi sarebbero stati Pelasgi, popolo mitico originario della Grecia settentrionale e poi irradiatosi in varie regioni del Mar Mediterraneo, i quali si sarebbero stabiliti nella zona dell'Etruria dandosi il nome di Tirreni.

Un altro sostenitore della teoria dei Pelasgi fu Anticlide, storico vissuto alla fine del IV secolo a.C., secondo il quale i Pelasgi, dopo aver colonizzato le isole di Lemno e Imbro nell'Egeo, si sarebbero aggregati a Tirreno e avrebbero partecipato alla spedizione verso le coste dell'Italia.[6]. Anche Plutarco sosteneva che gli Etruschi erano ritenuti coloni degli abitanti di Sardi.[7]

L'ipotesi orientale parrebbe confermata da alcuni moderni studi genetici effettuati dall'Università di Torino sulle popolazioni di Murlo e Volterra, situate nel nucleo originale della civiltà etrusca, che presenterebbero aplogruppi e mDna molto simili a quelli delle popolazioni odierne delle coste anatoliche[8] e del Vicino Oriente[9].

Ipotesi dell'autoctonia

Un'altra tradizione, riportata dallo storico Dionigi di Alicarnasso (vissuto durante l'impero augusteo - I secolo a.C.), sostiene l'origine autoctona del popolo etrusco. In particolare afferma che tra gli Etruschi, i Lidii e i Pelasgi non vi erano affinità culturali, religiose e linguistiche e che gli Etruschi, che chiamavano sé stessi Rasenna (e lo avrebbe saputo dagli stessi etruschi; infatti, pare che alla domanda rivolta ad un etrusco su chi fosse, questi gli rispose: Rasna o Rasenna), non erano un popolo "venuto da fuori", ma un popolo antichissimo, attribuendo - fra l'altro - proprio all'antichità l'indecifrabilità della lingua etrusca (Antichità Romane I, 25-30). Questa tradizione non è però supportata da reperti archeologici (come la stele di Lemno, con iscrizione affine all'etrusco, e il fegato di Piacenza), grazie ai quali si può supporre che il termine "Rasna" o "Rasenna" potrebbe non indicare il nome dell'etnia etrusca, ma potrebbe essere intesa come "Ra-sna" che in antico lessico significherebbe «io sono figlio di...» oppure «discendo da...».

Ipotesi della provenienza d'oltralpe

Da un passo controverso di Livio, che allude alla derivazione dei Reti, popolazione alpina delle valli del Trentino-Alto Adige, dagli Etruschi (Storie, V, 33, 11), si potrebbe invece dedurre che questi ultimi venissero dal settentrione attraverso le Alpi. Questa teoria, considerata poi infondata[10], si è originata nel XVIII secolo (Fréret) ed è stata poi sviluppata nel XIX secolo (Niebuhr e Müller) sulla scorta dell'affermazione liviana e della suggestiva somiglianza del nome dei Reti (Rhaeti) con quello dei Rasenna. Rimane pur sempre possibile l'ipotesi di Tito Livio che gli Etruschi avessero colonizzato anche il Trentino-Alto Adige, ivi assumendo il nome di Reti.

In ogni caso, nessuna delle teorie antiche, anche nelle rielaborazioni operate dagli studiosi moderni realizzate attraverso considerazioni provenienti da diversi ambiti disciplinari, ha trovato pieno conforto scientifico nelle prove archeologiche.

Le ipotesi della storiografia moderna

Ipotesi dei popoli del mare

Lo stesso argomento in dettaglio: Popoli del mare.

Uno dei popoli del mare citati nei testi egiziani sono i Tereš o Turša, popolo di stirpe probabilmente non indoeuropea stanziato nella parte settentrionale dell'Anatolia, sembrano collegati ai Tirsenoi o "Tirreni", ossia agli Etruschi. Questa identificazione sembra avvalorare il racconto di Erodoto circa l'origine anatolica di questo popolo, ma soprattutto la mitica parentela degli Etruschi con i Troiani cantata da Virgilio nell'Eneide. Rapporti dei Tirreni o Etruschi col mondo Mediterraneo orientale dell'isola di Lemno (che si trova a poche miglia dinanzi a Troia) sembrerebbero esistere in seguito al ritrovamento della cosiddetta Stele di Lemno, un'iscrizione rinvenuta nel 1885, in cui è attestata la Lingua lemnia un dialetto simile all'etrusco. Tale stele è comunque al vaglio degli studiosi in quanto sembrerebbe ascrivibile al VI secolo a.C.

Ipotesi linguistica: derivazione dalle lingue caucasiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingue caucasiche nordorientali.

Alcuni linguisti russi (Sergei Starostin, Vladimir Orel, Igor M. Diakonoff[11][12]) mettono in relazione le lingue tirreniche e le lingue caucasiche nordorientali, basandosi sulla presunta corrispondenza nelle strutture grammaticali, nella fonologia, nei numerali, tra la lingua etrusca, le lingue hurro-urartee, e le lingue caucasiche nordorientali.

Ipotesi linguistica: derivazione dall'antico lidio e colonizzazioni nuragiche

Lo stesso argomento in dettaglio: Lingua lidia.

La teoria formulata dal linguista Massimo Pittau si basa sulla supposta derivazione della lingua protosarda e di quella etrusca dall'antica lingua lidia. Secondo questa teoria, gli Etruschi proverrebbero dalla Lidia, in accordo con il racconto di Erodoto. Tale migrazione, tuttavia, sarebbe avvenuta per tappe, prima in Sardegna, dove avrebbe dato origine alla civiltà nuragica attorno al XIII secolo a.C., e quindi sulle coste tirreniche dell'Italia centrale, dove la civiltà etrusca si sarebbe sviluppata a partire dal IX secolo a.C.[13]. La migrazione del XII secolo a.C. sarebbe pertanto avvenuta a più riprese da occidente verso oriente, piuttosto che il contrario. Ciò sarebbe confermato dai documenti egizi che citano i Tereš o Turša (Tyrsenoi o "Tirreni") accanto ai Shardana (forse Sardi) tra i Popoli del Mare. Lo stesso termine "Tyrsenoi" in lingua greca potrebbe significare "costruttori di torri", fatto che dimostrerebbe l'affinità fra la civiltà nuragica e quella etrusca.[13]

Ipotesi linguistica: etrusco forma arcaica di ungherese

Nel libro Etrusco: una forma arcaica di ungherese il glottologo Mario Alinei propone, in coerenza con la Teoria della Continuità dal Paleolitico, di identificare l'etrusco come una fase arcaica dell'attuale lingua ungherese[14], appartenente alle lingue ugriche (o ugro-finniche). Secondo Alinei sia l'etrusco che l'ungherese sarebbero due lingue agglutinanti, con accento sulla prima sillaba, e avrebbero medesima armonia vocalica, e solo consonanti occlusive sorde. L'ipotesi di Alinei non escluderebbe un'affinità degli etruschi con le attuali popolazioni anatoliche, perché gli Ungheresi, secondo i risultati di recenti ricerche genetiche[15] risultano "una popolazione affine agli Iraniani (in quanto discendenti di Sciti e Osseti del I millennio a.C.) e ai Turchi"[16]. I turchi condividerebbero con gli ungheresi l'appartenenza allo stesso gruppo linguistico uralo-altaico (che comprende anche le lingue ugro-finniche), e, secondo Alinei, anche l'appartenenza alla medesima popolazione che invase nel III millennio a.C. il bacino Carpatico, proveniente dalla cultura kurgan, fiorita ai confini tra l'Europa orientale e l'Asia centrale. Dal bacino carpatico, sempre secondo l'ipotesi di Alinei, una parte della popolazione sarebbe partita nel II millennio a.C. alla volta della penisola italiana, dove dette vita alla civiltà etrusca. Mentre solo in epoca alto-medievale, si sarebbero formate le popolazioni ungheresi e turche, con l'invasione delle attuali Ungheria (nell'896) e Turchia (tra il V e il X secolo d.C.).

Recenti acquisizioni dalla genetica delle popolazioni

Un contributo, peraltro non risolutivo, alla problematica delle origini degli Etruschi ci viene anche dalla genetica delle popolazioni[17].

Nel 2004 il professor Guido Barbujani del dipartimento di biologia dell'Università di Ferrara ha analizzato il DNA di alcuni scheletri provenienti da tombe etrusche dislocate in varie zone dell'antica Etruria[18]. Dallo studio è emerso che il DNA degli antichi Etruschi sarebbe abbastanza simile a quello degli attuali abitanti dell'Anatolia, mentre non risulterebbero particolari affinità con quello dell'attuale popolazione delle zone d'Italia che furono abitate dagli Etruschi.

Nel 2007, una squadra guidata dal professor Antonio Torroni dell'Università di Pavia ha raffrontato il DNA degli abitanti viventi da almeno tre generazioni nei centri di Murlo, Volterra e della Valle del Casentino con quello di altre popolazioni italiane ed estere[19]. Dalla comparazione è emerso che il codice genetico degli individui di Murlo, Volterra e del Casentino è molto più simile a quello degli abitanti delle coste turche che danno sull'Egeo.

Un altro studio condotto dall'equipe del professor Paolo Ajmone Maran dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ha analizzato il DNA dei bovini toscani (di razza Chianina e Maremmana), che è risultato geneticamente simile a quelli dei bovini dell'Anatolia[20].

Un ulteriore studio del 2013 condotto su campioni genetici provenienti dalle necropoli etrusche dell'Italia centrale ha concluso che i legami genetici tra le popolazioni etrusche e quelle anatoliche debbano essere ricondotti a più di 5000 anni fa, il che escluderebbe l'ipotesi di Erodoto di una migrazione di massa in epoca più recente[21].

  1. ^ Erodoto, Storie, I, 94.
  2. ^ a b c Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore StraboneItaliaV2.2
  3. ^ Erodoto, Storie.
  4. ^ Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 50.
  5. ^ Il libro degli etruschi, pagina 11.
  6. ^ Strabone, Geografia, V, 2,4.
  7. ^ Plutarco, Vita di Romolo, 25, 7.
  8. ^ Gli Etruschi arrivano dalla Turchia il mistero svelato dal Dna dei toscani - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it
  9. ^ Aa.Vv., Mitochondrial DNA Variation of Modern Tuscans Supports the Near Eastern Origin of Etruscans, Am J Hum Genet. 2007 April; 80(4): 759–768, Published online 2007 February 6, PMCID: PMC1852723
  10. ^ Romolo Augusto Staccioli, Gli Etruschi, Newton Compton Editori, Roma, 2006, pag. 20
  11. ^ Sergei Starostin, Vladimir Orel, Etruscan and North Caucasian, in Shevoroshkin, Vitaliy. Explorations in Language Macrofamilies. Bochum Publications in Evolutionary Cultural Semiotics, Bochum 1989.
  12. ^ Sergei Starostin, Igor M. Diakonoff,Hurro-Urartian as an Eastern Caucasian Language, Munich: R. Kitzinger
  13. ^ a b Le origini etrusche secondo Massimo Pittau
  14. ^ Mario Alinei, Addenda Etrusco-Turco-Ugrici, forthcoming in “Quaderni di Semantica”, 51, 2 (2005)
  15. ^ Carmela Rosalba Guglielmino dell'Università di Pavia. Cfr Aa.Vv., Quaderni di semantica, Volume 25, Edizione 49, Volume 26, Edizione 52, Società editrice il Mulino, Bologna 2004, p. 226.
  16. ^ Mario Alinei, Etrusco, una forma arcaica di ungherese?, 2005
  17. ^ Per approfondimenti sotto tale profilo si rinvia alla lettura di Etruschi DNA di A. Palmucci: ETRUSCHI DNA di A. Palmucci - etruschi-dna.it
  18. ^ C. Vernesi e altri, The Etruscans: a Population-Genetic Study, in "American Journal of Human Genetics", March 2004
  19. ^ A. Achilli ed altri, Mitochondrial DNA Variation of Modern Tuscans Supports the Near Estern Origin of Etruscans, in "American Journal of Human Genetics", Aprile 2007
  20. ^ M. Pellecchia e altri, "The mistery of Etruscan origins: novel clues from Bos taurus mithocondrial DNA", in Proceedings of the Royal Society, January 2007
  21. ^ (EN) Silvia Ghirotto et. al., Origins and Evolution of the Etruscans’ mtDNA, in PLOS ONE, Public Library of Science, 6 febbraio 2013. URL consultato il 16 marzo 2015.