Laura Boldrini: differenze tra le versioni

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Laura Boldrini

Presidente della Camera dei deputati
Durata mandato16 marzo 2013 –
22 marzo 2018
PredecessoreGianfranco Fini
SuccessoreRoberto Fico

Deputata della Repubblica Italiana
In carica
Inizio mandato15 marzo 2013
LegislaturaXVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
XVII:
Sinistra Italiana - Sinistra Ecologia Libertà (fino al 3/03/2017)
Gruppo Misto (dal 3/03/2017 a fine legislatura)
XVIII: Liberi e Uguali
CoalizioneXVII: Italia. Bene Comune
XVIII: Liberi e Uguali
CircoscrizioneXVII: Sicilia 2
XVIII: Lombardia 1
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoFutura (dal 2018)
Precedenti:
SEL (2013-2016)
SI (2017)
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Roma - La Sapienza
ProfessioneFunzionario internazionale delle Nazioni Unite
FirmaFirma di Laura Boldrini

Bandiera delle Nazioni Unite Nazioni Unite

Laura Boldrini (Macerata, 28 aprile 1961) è una politica e diplomatica italiana, già funzionaria internazionale delle Nazioni Unite.

Dopo una lunga carriera presso la FAO e il Programma alimentare mondiale a Roma, nel 1998 viene nominata portavoce per il Sud Europa dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, svolgendo in tale ruolo missioni per l'ONU in diverse parti del mondo.[1]

Nel 2013 abbandona la carriera internazionale ed entra in politica, dove viene eletta deputata alla Camera dei deputati con Sinistra Ecologia Libertà. Sempre nel 2013 è eletta presidente della Camera dei deputati nella XVII legislatura, incarico che ha terminato nel 2018.

Biografia

Figlia primogenita[2] di un avvocato e di un'insegnante d'arte[3][4], entrambi di Matelica[5], trascorre infanzia e parte dell'adolescenza nella campagna di Jesi, in provincia di Ancona, dove frequenta la scuola elementare[6] insieme alla sorella[3] e ai tre fratelli minori[7]. Dopo gli anni delle medie la famiglia si trasferisce a Jesi, dove lei si diplomerà al liceo classico.[6][8]

Nell'estate del 1981 decide di andare a lavorare per tre mesi in Venezuela in una piantagione di riso[6], per poi intraprendere un viaggio per l'America Centrale, passando per Panamà, Costa Rica, Nicaragua, Honduras, Guatemala, Messico e Stati Uniti, fino a New York. Da allora decide di scindere in due gli anni dell'Università, dedicando sei mesi allo studio e gli altri sei al viaggiare[3]: visita così il Sud-est asiatico, l'Africa, l'India, il Tibet.[9]

Si laurea in Giurisprudenza presso l'Università di Roma "La Sapienza" nel 1985 con una tesi sul diritto di cronaca. Nel frattempo, dal gennaio 1983 al dicembre 1986, lavora per l'Agenzia Italiana Stampa e Emigrazione (AISE).[10] Giornalista pubblicista, iscritta all'Albo dal 2 dicembre 1986,[11] tra il febbraio 1987 e l'agosto 1988 è impiegata alla Rai con contratti a tempo determinato in vari programmi televisivi e radiofonici, nel settore della produzione, tra cui Cocco di Pier Francesco Pingitore.[8][12]

È stata sposata con il giornalista Luca Nicosia,[13] dal matrimonio è nata nel 1993 la sua unica figlia, Anastasia.[6][7][14]

Carriera lavorativa presso le Nazioni Unite

Nel 1989, vinto un concorso per junior professional officer,[10] comincia la sua carriera alle Nazioni Unite lavorando per quattro anni alla FAO come addetta stampa, dove si occupa in particolare della produzione video e radio.

Dal 1993 al 1998 lavora presso il Programma alimentare mondiale come portavoce e addetta stampa per l'Italia. In quegli anni svolge ripetute missioni nell'ex Jugoslavia, nel Caucaso in Afghanistan, Tagikistan, Mozambico e Iraq.[8]

Dal 1998 al 2012 è portavoce della Rappresentanza per il Sud Europa dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati a Roma[15], per la quale coordina anche le attività di informazione in Sud Europa, svolgendo svariate mansioni: responsabile dell'ufficio stampa italiano, capo redattore della rivista trimestrale Rifugiati, prende parte a eventi pubblici sulle tematiche relative al diritto d'asilo, ai flussi migratori nel Mediterraneo e alle emergenze internazionali, tiene conferenze e partecipa a seminari presso università e istituti di ricerca. Svolge missioni in diversi luoghi di crisi: Bosnia, Albania, Kosovo, Pakistan, Afghanistan, Sudan, Caucaso, Angola, Zambia, Iran, Giordania, Tanzania, Burundi, Ruanda, Sri Lanka, Siria, Malawi, Yemen.[8]

Laura Boldrini con Solvita Āboltiņa, Mars Di Bartolomeo e Pietro Grasso nel 2014.

Ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali la medaglia ufficiale della Commissione nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna (1999), il titolo di cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana (2004), il Premio Consorte del Presidente della Repubblica (2006) e il Premio giornalistico alla carriera Addetto stampa dell'anno del Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti (2009). Il settimanale Famiglia Cristiana, nel suo numero 1 del 2010, l'ha indicata quale "italiana dell'anno 2009", in ragione del «costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo» della «dignità e (...) fermezza mostrate nel condannare (...) i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo effettuati nell'estate del 2009».[16][17] È stata insignita nel 2011 del Premio Renato Benedetto Fabrizi, premio nazionale ANPI.

Autrice

Nell'aprile 2010 pubblica per Rizzoli Tutti indietro, un libro in cui racconta la propria esperienza nelle crisi umanitarie, oltre che l'Italia della solidarietà, di chi rischia la vita per salvare i naufraghi che arrivano dalle coste africane e di chi lavora per realizzare l'integrazione di immigrati e rifugiati. I ricavati delle vendite del libro destinati a lei sono devoluti per borse di studio a ragazzi afgani giunti in Italia senza genitori.[18]

Il 20 marzo 2013 viene pubblicato il suo secondo libro, edito da Rizzoli, Solo le montagne non si incontrano mai. Storia di Murayo e dei suoi due padri, storia di una bambina somala gravemente ammalata portata in Italia da un militare italiano nel 1994, che dopo quattordici anni riconosce il padre naturale in una puntata di Chi l'ha visto?. Incoraggiata dalla sua famiglia siciliana, Murayo contatta il padre che, con l'aiuto di Laura Boldrini, rivedrà in Kenya. Il denaro ricavato dalle vendite è destinato al campo profughi di Dadaab.[senza fonte]

Nel marzo 2016 viene pubblicato il suo terzo libro, edito da Giulio Einaudi Editore, Lo sguardo lontano, nel quale racconta i primi due anni a Montecitorio. I ricavati delle vendite del libro destinati a lei sono stati devoluti per borse di studio.[19]

Fino alla sua elezione a presidente della Camera dei deputati, ha scritto in diverse riviste e ha tenuto un blog, Popoli in fuga, sul sito del quotidiano la Repubblica[20] e The Huffington Post Italia[21].

I presidenti della Camera Laura Boldrini (a sinistra) e del Senato Pietro Grasso, con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (al centro).

Deputata della Repubblica Italiana

Alle elezioni politiche italiane del 2013 Laura Boldrini è candidata alla Camera dei deputati come indipendente[22] nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà come capolista nelle circoscrizioni Sicilia 1, Sicilia 2 e Marche. La sua candidatura era infatti stata inclusa tra le ventitré persone nominate dalla segreteria del partito.[23]

Risultata contemporaneamente eletta in tutte e tre le circoscrizioni, opta per la Sicilia 2.

Alla Camera dei deputati si iscrive al gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà.

Presidente della Camera dei deputati

Il 16 marzo 2013, a sorpresa[24][25] viene candidata ed eletta presidente della Camera dei deputati, ottenendo 327 voti su 618 votanti.[26] È la terza donna, dopo Nilde Iotti (1979-1992) e Irene Pivetti (1994-1996), a ricoprire questo ruolo[27]. Come primo gesto, decide di ridurre il proprio stipendio, rinunciare all'alloggio ufficiale e ad altri benefit previsti per la sua carica istituzionale[28].

Il 22 giugno 2013 è la prima presidente della Camera italiana a prendere parte al Gay Pride Nazionale, svoltosi a Palermo[29].

Il 2 agosto dello stesso anno, in occasione del trentatreesimo anniversario della Strage di Bologna, sale sul palco della città per un discorso commemorativo[30].

Laura Boldrini con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella appena eletto nel 2015.

Nel corso del suo mandato Boldrini ha istituito due commissioni di studio, composte di deputati, esperti, rappresentanti di organismi sovranazionali e associazioni: la "Commissione internet" che ha adottato la Dichiarazione sui i diritti e i doveri in internet [31] e la "Commissione Jo Cox" sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio.[32]

Ha inoltre introdotto il linguaggio di genere negli atti e nei lavori alla Camera[33], istituito l'intergruppo delle deputate per la parità di genere [34] e dedicato una sala di Montecitorio alle donne delle istituzioni.[35] Ha poi introdotto un codice di condotta per i parlamentari,[36] una regolamentazione per le attività di lobbying,[37] abolito i vitalizi per gli ex parlamentari condannati per reati gravi[38] e operato per la desecretazione di atti parlamentari fondamentali nella storia del Paese, come quelli sulla Seconda Guerra Mondiale e sull'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.[39]

Il 3 marzo 2017 abbandona il gruppo parlamentare Sinistra Italiana - Sinistra Ecologia Libertà (di cui faceva parte come indipendente dall'inizio della legislatura) e passa al gruppo misto.[40][41]

Alle elezioni politiche del 2018 viene rieletta deputata nelle liste di Liberi e Uguali, nella circoscrizione Lombardia 1.

Laura Boldrini con Valeria Fedeli, presidente vicaria del Senato, e il neoeletto Sergio Mattarella in occasione della comunicazione ufficiale della sua elezione a presidente della Repubblica nel 2015.

Controversie

A partire dall'agosto 2013 il Movimento 5 Stelle contesta Laura Boldrini per il suo operato come presidente della Camera, dapprima sulla presentazione del DDL anti-femminicidio convocata per il 20 agosto[42], poi sulla legge sull'omofobia[43] e poi a fine gennaio 2014, in occasione del dibattito sul Decreto IMU-Bankitalia[44], durante il quale ha applicato[45] un istituto, noto come "ghigliottina", contenuto nel regolamento del Senato[46][47] ma mai applicato alla Camera[48] che consente di interrompere il dibattito parlamentare e passare direttamente alle votazioni per evitare la decadenza del decreto stesso[47].

Conseguentemente agli avvenimenti in aula, Beppe Grillo ha condiviso sul suo profilo Facebook un video[49], commentandolo con le parole "Cosa succederebbe se ti trovassi la Boldrini in macchina?"[50]. Il post è stato fatto oggetto di commenti sessisti da parte di numerosi utenti, ma essi sono stati cancellati dallo staff del Movimento 5 Stelle, il quale successivamente ha emesso un comunicato in cui si dissociava da questi ultimi[51]. Tuttavia, tali commenti hanno suscitato la reazione della Boldrini e di gran parte delle forze politiche.[52]

Attività politica

Nel 2018 fonda il partito denominato Futura[53], di ideologia progressista[54], femminista ed ambientalista[55]. Alle elezioni europee del 2019 dichiara il suo voto per il Partito democratico[56].

Opere

Onorificenze

Cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 26 febbraio 2004[57]
immagine del nastrino non ancora presente
Medaglia Ufficiale della Commissione Nazionale per la parità e le pari opportunità tra uomo e donna
— 1999[58]
immagine del nastrino non ancora presente
Premio Consorte del Presidente delle Repubblica
— 2006[58]

Premi e riconoscimenti

«... in ragione del «costante impegno, svolto con umanità ed equilibrio, a favore di migranti, rifugiati e richiedenti asilo (...) della dignità e (...) fermezza mostrate nel condannare (...) i respingimenti degli immigrati nel Mediterraneo effettuati nell'estate del 2009.»

  • Premio giornalistico alla carriera Addetto stampa dell’anno del Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti (2009)[60]
  • Premio Renato Benedetto Fabrizi dell’ANPI (2011)[60]
  • Riconoscimento Un va a zezz 2012 a Riolo Terme dalla locale sezione AVIS durante una cena di beneficenza preparata dagli studenti del locale Istituto Alberghiero[61]

Note

  1. ^ Laura Boldrini, il fotoracconto di una vita tra i rifugiati, su repubblica.it, la Repubblica. URL consultato il 28 maggio 2017 o 2018 (archiviato il 30 luglio 2017).
  2. ^ Una regione in festa. Il fratello Ugo: "Si è sempre spesa per gli ultimi", in Corriere Adriatico. URL consultato il 19 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2013).
  3. ^ a b c d Giulia Cerqueti, PER L'ITALIA CHE NON HA PAURA, famigliacristiana.it, 3 gennaio 2010. Ripubblicato il 16 marzo 2013 con il titolo: Laura Boldrini: ecco chi sono. URL consultati in data 19 marzo 2013.
  4. ^ Sara Ferreri, Camera, Boldrini eletta Presidente. Il fratello: "Nessuno se lo aspettava", in Il Resto del Carlino, Ancona, 17 marzo 2013. URL consultato il 7 settembre 2013.
    «Conoscevo bene la mamma Augusta, lavoravamo insieme, poi ho conosciuto lei, sempre molto disponibile»
  5. ^ Laura Boldrini torna nella 'sua' Macerata "La politica è la mia nuova missione", in CronacheMaceratesi, 22 gennaio 2013. URL consultato il 7 settembre 2013.
    «i miei genitori erano di Matelica»
  6. ^ a b c d Stefano Paolo, «Raccoglievo il riso e capivo i campesinos», corrieredellasera.it, 26 luglio 2009. URL consultato il 19 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2015).
  7. ^ a b Sara Ferreri, «Raccoglievo il riso e capivo i campesinos», corrieredellasera.it, 26 luglio 2009. URL consultato il 19 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  8. ^ a b c d Laura Boldrini, in www.lacittadeicittadini.org, Casalecchio di Reno, 2009. URL consultato l'8 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2012).
  9. ^ Paolo Di Stefano, Raccoglievo il riso e capivo i campesinos, in Il Corriere della Sera, 26 luglio 2009, ripubblicato il 16 marzo 2013. URL consultato l'8 settembre 2013.
  10. ^ a b Fabrizio Buratto, Il cv atipico di... Laura Boldrini, portavoce in Italia dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite, in Il Sole 24 ORE, 8 febbraio 2010. URL consultato l'8 settembre 2013.
  11. ^ Ordine dei giornalisti del Lazio. Ordine dei giornalisti pubblicisti italiani dalla A alla L (PDF), su odg.it (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
  12. ^ E «Striscia» smaschera la Boldrini, in Il Giornale, 1º ottobre 2013. URL consultato il 25 agosto 2016.
  13. ^ Redazione, "Camera, eletta Laura Boldrini (Sel). Terza donna presidente", in La Goccia. Una finestra sull'Umbria, 16 marzo 2013. URL consultato il 16 marzo 2013 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2013).
  14. ^ Ritratti. Laura Boldrini, dalle risaie alle Nazioni Unite, su 9colonne.it, 9Colonne, 16 marzo 2013. URL consultato il 16 marzo 2013.
  15. ^ http://www.unhcr.it/lavora-con-noi/working-at-unhcr
  16. ^ Laura Boldrini: ecco chi sono - Famiglia Cristiana
  17. ^ Famiglia Cristiana n. 1 del 3-1-2010 - Per l'Italia che non ha paura
  18. ^ Zeroviolenza.it, 23 aprile 2010
  19. ^ Giulio Einaudi editore, Laura Boldrini, Lo sguardo lontano < Libri < Einaudi, su www.einaudi.it. URL consultato il 10 luglio 2017.
  20. ^ Laura Boldrini, Popoli in fuga, su boldrini.blogautore.repubblica.it, la Repubblica.
  21. ^ Post di Laura Boldrini, su huffingtonpost.it, Huffington Post.
  22. ^ La Boldrini: "Sel non esiste più, io sono un indipendente", in ilGiornale.it. URL consultato il 3 marzo 2017.
  23. ^ Da Laura Boldrini a Giorgio Airaudo. I 23 candidati di Sel che non passano dalle primarie, su huffingtonpost.it, L'Huffington Post, 22 dicembre 2012. URL consultato il 18 marzo 2013.
  24. ^ Camera, Laura Boldrini eletta presidente. "Arrivo qui dopo anni trascorsi con gli ultimi" - Repubblica.it, in La Repubblica. URL consultato il 14 luglio 2017.
  25. ^ MonrifNet, Camera, Boldrini eletta presidente il fratello: "Nessuno se lo aspettava" - Il Resto Del Carlino - Ancona, su www.ilrestodelcarlino.it. URL consultato il 14 luglio 2017.
  26. ^ Laura Boldrini eletta presidente della Camera, su ansa.it, 16 marzo 2013. URL consultato il 16 marzo 2013.
  27. ^ Laura Boldrini, La prima volta, Huffington Post, 15 marzo 2013. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  28. ^ Boldrini e Grasso si riducono stipendio del 30% "In Parlamento si lavorerà 5 giorni su 7" - Repubblica.it, in La Repubblica. URL consultato il 20 giugno 2017.
  29. ^ Redazione, Gay Pride 2013 a Palermo. Per la prima volta un ministro e la presidente della Camera, in Sinistra Ecologia Libertà, 5 giugno 2013. URL consultato il 5 luglio 2013.
  30. ^ Due agosto, Boldrini conquista la piazzaDelrio: «Presto i risarcimenti», Corriere della Sera, 2 agosto 2013. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  31. ^ Camera.it - XVII Legislatura - Deputati e Organi - Commissione diritti e doveri per l'uso di internet, su www.camera.it. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  32. ^ Camera.it - XVII Legislatura - Deputati e Organi - Commissione sull’intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio, su www.camera.it. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  33. ^ La lettera di Laura Boldrini sulla parità di genere linguistica, su Il Post, 5 marzo 2015. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  34. ^ Redazione Donna In Affari, Nasce il gruppo interparlamentare delle donne - Donna in Affari.it, in Donna in Affari.it, 6 novembre 2015. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  35. ^ Boldrini inaugura la Sala delle Donne: «Sui diritti molta strada ancora da fare», in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  36. ^ Camera.it - XVII Legislatura - Lavori - Resoconti delle Giunte e Commissioni, su www.camera.it. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  37. ^ Camera.it - XVII Legislatura - Lavori - Resoconti delle Giunte e Commissioni, su www.camera.it. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  38. ^ Camera e Senato aboliscono i vitalizi ai parlamentari condannati, in Repubblica.it, 7 maggio 2015. URL consultato il 28 ottobre 2016.
  39. ^ Camera: desecretate e già online 13 mila pagine del caso Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, in rainews. URL consultato il 20 giugno 2017.
  40. ^ Camera: Boldrini si dimette da gruppo SI - Ultima Ora, in ANSA.it, 3 marzo 2017. URL consultato il 3 marzo 2017.
  41. ^ Desktop Notifications, Profilo, Impostazioni, Esci, La Boldrini lascia Sinistra Italiana e si iscrive al gruppo Misto, su L'Huffington Post. URL consultato il 3 marzo 2017.
  42. ^ Camera, scontro M5s-Boldrini. Colletti: "Incapace che strumentalizza le tragedie", il Fatto Quotidiano, 20 agosto 2013. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  43. ^ Omofobia, seduta sospesa alla Camera. Nuovo scontro M5S-Boldrini, il Fatto Quotidiano, 18 settembre 2013. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  44. ^ Decreto Imu Bankitalia: cosa prevede e perché ha suscitato tante polemiche? da nanopress.it,
  45. ^ IMU-Bankitalia, Boldrini usa "ghigliottina" ed è caos, MSN News, 29 gennaio 2014
  46. ^ Angelo Summa, La "ghigliottina" nel diritto parlamentare, su dirittoditutti.giuffre.it, Giuffrè Editore. URL consultato il 10 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 10 febbraio 2014).
  47. ^ a b L'istituto deriva da una interpretazione della presidenza della Camera, avvenuta nella XIII legislatura, per assicurare la deliberazione sui decreti legge nei termini costituzionali. Un'interpretazione che poi è stata riconfermata successivamente, anche se alla Camera non è mai stata applicata, perché la minaccia di apporre la "ghigliottina" aveva fino ad allora sempre fatto rientrare l'ostruzionismo (cfr. Cosa è la «ghigliottina» parlamentare, in Il sole 24 ore, 29 gennaio 2014.)
  48. ^ La decretazione d'urgenza (il caso dei c.d. decreti "sicurezza"), Francesca Bailo, Università di Genova - 2008, p. 8 (PDF), su documenti.camera.it. URL consultato il 7 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  49. ^ "In viaggio con Lady ghigliottina": il video anti Boldrini postato da Grillo, su Repubblica Tv - la Repubblica.it, 1º febbraio 2014. URL consultato il 22 ottobre 2016.
  50. ^ Il post di Beppe Grillo
  51. ^ Monica Rubino, Grillo scatena insulti online: "Che fareste in auto con Boldrini?". Poi lo staff M5s li cancella. Attacchi ad Augias, in la Repubblica, 1º febbraio 2014. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  52. ^ Grillo innesca insulti sessisti alla Boldrini. Grasso: offese volgari, Il Sole 24 ORE, 1º febbraio 2014. URL consultato il 4 febbraio 2014.
  53. ^ Affari Italiani
  54. ^ Il Giornale
  55. ^ Italia Oggi
  56. ^ https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/05/13/europee-boldrini-votero-lista_8D3oAksroDko73OgKtQmmO.html
  57. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  58. ^ a b http://argomenti.ilsole24ore.com/laura-boldrini.html
  59. ^ Antonio Sciortino, 2009: Confesso che l'ho vissuto, Famiglia Cristiana, n.1/2010, 3 gennaio 2010. URL consultato il 19 marzo 2013.
  60. ^ a b Chi sono, su Laura Boldrini. URL consultato il 15 settembre 2016.
  61. ^ Laura Boldrini premiata a Riolo, su comune.rioloterme.ra.it, 18 marzo 2013. URL consultato il 18 settembre 2016.

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