Sebastiano Tecchio

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Sebastiano Tecchio

Presidente del Senato del Regno
Durata mandato20 novembre 1876 –
27 luglio 1884
PredecessoreGiuseppe Pasolini
SuccessoreGiacomo Durando
LegislaturaXIII, XIV, XV

Presidente della Camera dei deputati
Durata mandato22 marzo 1862 –
21 maggio 1863
PredecessoreUrbano Rattazzi
SuccessoreGiovanni Battista Cassinis
LegislaturaVIII

Ministro di grazia e giustizia e culti del Regno d'Italia
Durata mandato10 aprile 1867 –
27 ottobre 1867
Capo del governoUrbano Rattazzi
PredecessoreFilippo Cordova
SuccessoreAdriano Mari

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato18 dicembre 1866 –
24 gennaio 1886
Legislaturadalla IX (nomina 5 novembre 1866) alla XV
Tipo nominaCategorie: 2, 3, 5, 9
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per l'esame dei disegni di legge "Unificazione legislativa delle provincie venete e di Mantova" e "Stabilimento della Corte di cassazione nella sede del Governo" (23 gennaio 1871)
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato18 febbraio 1861 –
5 novembre 1866[1]
LegislaturaVIII, IX
Gruppo
parlamentare
Sinistra
CollegioCarmagnola
Incarichi parlamentari
VIII legislatura
  • Vicepresidente (18 febbraio 1861 - 21 marzo 1862)
Sito istituzionale

Ministro dei lavori pubblici del Regno di Sardegna
Durata mandato16 dicembre 1848 –
23 marzo 1849
Capo del governo
PredecessorePietro De Rossi Di Santarosa
SuccessoreGiovanni Filippo Galvagno

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato4 dicembre 1848 –
16 dicembre 1848[2]
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Sinistra
CollegioVenasca

Durata mandato1º febbraio 1849 –
17 dicembre 1860
LegislaturaII, III, IV, V, VI, VII
Gruppo
parlamentare
Sinistra
CollegioVenasca
Carmagnola (VII leg.)
Incarichi parlamentari
V legislatura
  • Vicepresidente (9 gennaio 1857 - 25 ottobre 1857)

VI legislatura

  • Vicepresidente (14 dicembre 1858 - 21 gennaio 1860)

VII legislatura

  • Vicepresidente (2 aprile 1860 - 17 dicembre 1860)
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Padova
Professione
  • Magistrato
  • Avvocato

Sebastiano Tecchio (Vicenza, 3 gennaio 1807Venezia, 24 gennaio 1886) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Sebastiano Tecchio nacque il 3 gennaio 1807 a Vicenza. Era figlio di Francesco Tecchio e di Francesca Garbinati [3] [4].

A 22 anni si laureò in giurisprudenza presso l'Università di Padova ed esercitò la professione di avvocato ad Asiago, Montagnana e Vicenza; nel 1833 entrò come Cavaliere di giustizia nel Sovrano Militare Ordine di Malta.

Durante l'insurrezione di Vicenza nel 1848 abbandonò l'esercizio della professione e si dedicò interamente alla lotta politica. Fece parte della Giunta Straordinaria - il governo provvisorio che affiancava il Consiglio comunale - sostituita qualche giorno dopo dal Comitato Provvisorio Dipartimentale alle dipendenze della Repubblica di San Marco. Dopo la battaglia di Sorio egli, già contrario all'adesione a Venezia, guidò il partito filo sabaudo verso l'unione con il Regno di Sardegna, orientamento che venne deciso con il plebiscito di Vicenza del 16 maggio. Il 5 giugno fece parte della delegazione veneta che si recò presso il quartier generale di Carlo Alberto, portando i registri dei plebisciti, per concludere questa unione[5].

Il 10 giugno però gli austriaci riconquistarono Vicenza e il Tecchio fu proscritto dal governo austriaco e rimase in esilio fino al 1866 in Piemonte, dove divenne deputato della Sinistra nel Parlamento piemontese. Fu anche Ministro dei lavori pubblici dal 1848 al 1849.

Subito dopo la costituzione del Regno d'Italia divenne Presidente della Camera dei deputati nell'VIII legislatura - dal 22 marzo 1862 al 21 maggio 1863 - e fu nello stesso tempo Presidente del Comitato dell'emigrazione.

Nel 1866, dopo l'annessione del Veneto al termine della terza guerra d'indipendenza italiana, egli poté ritornare nella sua città; alle elezioni del 1876 fu eletto come rappresentante della Sinistra nel collegio di Thiene, poi designato Presidente del Senato del Regno d'Italia per tutta la XIII legislatura (1876 - 1880). Nel II Governo Rattazzi fu Ministro di Grazia e Giustizia e affari di Culto.

Morì a Venezia nel gennaio 1886 e la sua salma fu riportata a Vicenza. Due anni più tardi, la città commissionò un monumento all'architetto Carlo Morseletto e allo scultore veneziano Augusto Benvenuti, che porta la seguente epigrafe:

«Sebastiano Tecchio
n. a Vicenza 1807 m. a Venezia 1886
Prese in patria gran parte
alla gloriosa difesa del 1848
Propugnò nell'esilio l'indipendenza
Nell'Italia fatta Nazione
ebbe sommi uffici ed onori
Gli Italiani
auspice Umberto Re
P. A. 1888»

Il monumento fu collocato sotto la Loggia del Capitanio ma nel 1938, quando si costruì il nuovo voltatesta della Loggia al cui interno era appoggiato, fu trasferito nell'atrio di palazzo Trissino, in attesa di una nuova sistemazione[6]. Alla base del monumento, una targa bronzea raffigura Tecchio mentre proclama dal Palazzo Ducale di Venezia il plebiscito del Veneto del 1866[7].

Con deliberazione del Consiglio comunale del 18 agosto 1964 è stata intitolata al Tecchio una strada nella zona del Mercato Ortofrutticolo.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce decorato di Grna cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Balì di Gran Croce di Onore e di Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Accetta la nomina a senatore.
  2. ^ Cessazione per nomina a Ministro dei lavori pubblici.
  3. ^ Treccani, Dizionario Biografico degli Italiani
  4. ^ https://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/e56bbbe8d7e9c734c125703d002f2a0c/10d08e64fea4477b4125646f0060f407?OpenDocument scheda dal Senato della Repubblica
  5. ^ Cisotto,  pp. 9-15.
  6. ^ Giarolli,  p. 579.
  7. ^ Barbieri e Cevese,  p. 379.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Barbieri e Renato Cevese, Vicenza, ritratto di una città, Vicenza, Angelo Colla editore, 2004, ISBN 88-900990-7-0.
  • Gianni A. Cisotto, Dall'età napoleonica all'annessione all'Italia, in Storia di Vicenza, IV/1, L'Età contemporanea, Vicenza, Neri Pozza editore, 1991.
  • Giambattista Giarolli, Vicenza nella sua toponomastica stradale, Vicenza, Scuola Tip. San Gaetano, 1955.
  • Alessandro Pascolato, Commemorazione di Sebastiano Tecchio, letta all'Ateneo di Venezia il 24 gennaio 1887, Venezia, Tip. Dell'adriatico, 1887.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente del Senato del Regno Successore
Giuseppe Pasolini 20 novembre 1876 - 2 maggio 1880
26 maggio 1880 - 2 ottobre 1882
22 novembre 1882 - 27 luglio 1884
Giacomo Durando
Predecessore Presidente della Camera dei deputati Successore
Urbano Rattazzi 22 marzo 1862 - 21 maggio 1863 Giovanni Battista Cassinis
Predecessore Ministro di grazia e giustizia del Regno d'Italia Successore
Filippo Cordova 10 aprile 1867 - 27 ottobre 1867 Adriano Mari
Controllo di autoritàVIAF (EN90227666 · ISNI (EN0000 0000 6167 8123 · SBN LO1V083384 · BAV 495/267671 · LCCN (ENno2014140066 · WorldCat Identities (ENlccn-no2014140066