Superlega (pallavolo): differenze tra le versioni

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→‎La nascita dell'A1: Nel 93/94 e begli anni successivi Daniele Bagnoli era l'allenatore della Daytona Modena. L'allenatore di Treviso era Giampaolo Montali
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Nel [[Serie A1 1981-1982 (pallavolo maschile)|1981-82]] furono introdotti per la prima volta i ''[[play-off]]'' scudetto, che si disputarono tra le prime otto classificate in campionato al meglio di tre gare. Dal [[Serie A1 1983-1984 (pallavolo maschile)|1983-84]] furono chiamate a disputare i play-off anche le prime classificate dei due gironi in cui la A2 era divisa fino al [[Serie A1 1989-1990 (pallavolo maschile)|1989-90]], stagione del ritorno al girone unico e della prima sponsorizzazione del campionato da parte del salumificio [[Wuber]]. Al 1987 risale la fondazione della Lega Pallavolo Serie A; nel 1989-90 le squadre di A-1 diventarono quattordici, salvo poi ritornare dodici nel [[Serie A1 1989-1990 (pallavolo maschile)|1994-95]]. Sul finire degli anni Ottanta, in concomitanza con l'esplosione della cosiddetta "[[generazione di fenomeni]]" e con la scalata della pallavolo italiana ai vertici dello sport mondiale, si assistette al prepotente ritorno di Modena, mentre diverse società crebbero grazie ai finanziamenti di grandi gruppi imprenditoriali: tra queste, la [[Pallavolo Falconara]], la [[Volley Gonzaga Milano|Gonzaga Milano]] e la [[Porto Ravenna Volley|Porto Ravenna]], campione nel [[Serie A1 1990-1991 (pallavolo maschile)|1990-91]].
Nel [[Serie A1 1981-1982 (pallavolo maschile)|1981-82]] furono introdotti per la prima volta i ''[[play-off]]'' scudetto, che si disputarono tra le prime otto classificate in campionato al meglio di tre gare. Dal [[Serie A1 1983-1984 (pallavolo maschile)|1983-84]] furono chiamate a disputare i play-off anche le prime classificate dei due gironi in cui la A2 era divisa fino al [[Serie A1 1989-1990 (pallavolo maschile)|1989-90]], stagione del ritorno al girone unico e della prima sponsorizzazione del campionato da parte del salumificio [[Wuber]]. Al 1987 risale la fondazione della Lega Pallavolo Serie A; nel 1989-90 le squadre di A-1 diventarono quattordici, salvo poi ritornare dodici nel [[Serie A1 1989-1990 (pallavolo maschile)|1994-95]]. Sul finire degli anni Ottanta, in concomitanza con l'esplosione della cosiddetta "[[generazione di fenomeni]]" e con la scalata della pallavolo italiana ai vertici dello sport mondiale, si assistette al prepotente ritorno di Modena, mentre diverse società crebbero grazie ai finanziamenti di grandi gruppi imprenditoriali: tra queste, la [[Pallavolo Falconara]], la [[Volley Gonzaga Milano|Gonzaga Milano]] e la [[Porto Ravenna Volley|Porto Ravenna]], campione nel [[Serie A1 1990-1991 (pallavolo maschile)|1990-91]].


Una lenta decadenza aveva escluso dalla Serie A storici centri della pallavolo come quelli appena citati e come [[Torino]], [[Catania]], Bologna e [[Parma]], mentre nascevano in tutta Italia nuove realtà come [[Padova]], [[Montichiari]], [[Cuneo]] e [[Macerata]], presto ai vertici nazionali. Nel [[Serie A1 1993-1994 (pallavolo maschile)|1993-94]] vinse poi il suo primo titolo la [[Sisley Volley|Sisley Treviso]] di [[Daniele Bagnoli]], destinata a dominare la pallavolo italiana nei quindici anni successivi; nel frattempo venivano sperimentati inediti meccanismi per i play-off che assegnavano lo scudetto: l'esperimento dei "''play-off'' a tabelloni" del [[Serie A1 1995-1996 (pallavolo maschile)|1995-96]] fu presto accantonato e si ritenne opportuno ritornare alle origini, con le sole prime otto classificate di A1 a giocarsi la vittoria dello scudetto. In seguito all'introduzione del ''[[Rally Point System]]'' ([[Serie A1 1988-1989 (pallavolo maschile)|1999-2000]], anno del definitivo allargamento delle squadre dell'A1 a 14) e agli investimenti di [[canale televisivo|canali televisivi]] per lo più [[Rete satellitare|satellitari]], il campionato si spettacolarizzò, attirando a sé un numero sempre crescente di spettatori e appassionati, e suscitando l'interesse di imprenditori che portarono piccole società di provincia come [[Piacenza]], [[Perugia]] e [[Trento]], al ruolo di realtà emergenti della pallavolo italiana. Più confusa la situazione nelle metropoli: malgrado i successi di [[Roma]], già campione nel [[Serie A1 1999-2000 (pallavolo maschile)|1999-2000]] e vincitrice della [[Coppa CEV maschile|Coppa CEV]] nel [[2008]] con l'ambiziosa [[M. Roma Volley|M. Volley]], sia nella capitale che a [[Milano]] il movimento pallavolistico è rimasto oscurato da altri sport come [[pallacanestro]], annullando vari tentativi di portare il volley di vertice nelle grandi città.
Una lenta decadenza aveva escluso dalla Serie A storici centri della pallavolo come quelli appena citati e come [[Torino]], [[Catania]], Bologna e [[Parma]], mentre nascevano in tutta Italia nuove realtà come [[Padova]], [[Montichiari]], [[Cuneo]] e [[Macerata]], presto ai vertici nazionali. Nel [[Serie A1 1993-1994 (pallavolo maschile)|1993-94]] vinse poi il suo primo titolo la [[Sisley Volley|Sisley Treviso], destinata a dominare la pallavolo italiana nei quindici anni successivi; nel frattempo venivano sperimentati inediti meccanismi per i play-off che assegnavano lo scudetto: l'esperimento dei "''play-off'' a tabelloni" del [[Serie A1 1995-1996 (pallavolo maschile)|1995-96]] fu presto accantonato e si ritenne opportuno ritornare alle origini, con le sole prime otto classificate di A1 a giocarsi la vittoria dello scudetto. In seguito all'introduzione del ''[[Rally Point System]]'' ([[Serie A1 1988-1989 (pallavolo maschile)|1999-2000]], anno del definitivo allargamento delle squadre dell'A1 a 14) e agli investimenti di [[canale televisivo|canali televisivi]] per lo più [[Rete satellitare|satellitari]], il campionato si spettacolarizzò, attirando a sé un numero sempre crescente di spettatori e appassionati, e suscitando l'interesse di imprenditori che portarono piccole società di provincia come [[Piacenza]], [[Perugia]] e [[Trento]], al ruolo di realtà emergenti della pallavolo italiana. Più confusa la situazione nelle metropoli: malgrado i successi di [[Roma]], già campione nel [[Serie A1 1999-2000 (pallavolo maschile)|1999-2000]] e vincitrice della [[Coppa CEV maschile|Coppa CEV]] nel [[2008]] con l'ambiziosa [[M. Roma Volley|M. Volley]], sia nella capitale che a [[Milano]] il movimento pallavolistico è rimasto oscurato da altri sport come [[pallacanestro]], annullando vari tentativi di portare il volley di vertice nelle grandi città.


== Statistiche ==
== Statistiche ==

Versione delle 23:58, 26 ott 2023

Superlega
Sport
Tipoclub
Federazione FIPAV
PaeseBandiera dell'Italia Italia
OrganizzatoreLega Pallavolo Serie A
TitoloCampione d'Italia
CadenzaAnnuale
Aperturasettembre-ottobre
Partecipanti12 squadre
Formulagirone all'italiana, play-off
Retrocessione inSerie A2
Sito Internetlegavolley.it
Storia
Fondazione1946 (Serie A)
Numero edizioni78
DetentoreTrentino
Record vittorieModena (12)
Ultima edizioneSuperlega 2022-2023
Prossima edizioneSuperlega 2023-2024

Trofeo o riconoscimento

La Superlega è la massima serie del campionato italiano di pallavolo maschile ed è organizzata annualmente dalla Lega Pallavolo Serie A, in collaborazione con la FIPAV. La squadra vincitrice del torneo si fregia del titolo di Campione d'Italia e ottiene il diritto di portare sulla propria divisa lo scudetto.

Dal 1946 al 1977 il torneo è stato denominato Serie A, mentre dal 1977 al 2014 Serie A1.

Storia del campionato

I campionati dal 1946 al 1975

Il primo campionato di Serie A si disputò a Genova dal 15 al 17 agosto 1946, pochi mesi dopo la fondazione della FIPAV. Vi presero parte 18 club, che disputarono una fase eliminatoria e un girone finale da 8 squadre. Le partite duravano due set ed era ammesso il pareggio. L'anno successivo, a Ravenna, il numero delle partecipanti salì a 22, ridimensionate nel 1948, quando un semplice all'italiana da 7 squadre fu disputato nelle città di Bologna e Milano. Nel 1949 un nuovo cambiamento, con l'eliminazione del pareggio e il passaggio da gare di due a gare di cinque set.

Se a lottare per i primi scudetti furono soprattutto la forte Robur Ravenna e la Borsalino Alessandria, con l'inizio degli anni cinquanta furono la Pallavolo Parma e diverse società di Modena (l'Avia Pervia di Franco Anderlini, la Minelli, la Villa d'Oro) a dominare il panorama della pallavolo nazionale. Lo scudetto rimase a Modena, in particolare, per undici stagioni consecutive tra il 1953 e il 1963.

Nel 1952 fu disputato il primo vero girone all'italiana a giornate, con l'introduzione del pareggio sul 2-2 (poi abolito nel 1954); a causa di rinunce e defezioni, nel decennio successivo il numero di partecipanti variò spesso da un massimo di 10 a un minimo di 7 squadre. Il campionato 1962-63 fu il primo a essere disputato in inverno; nel 1963-64 le squadre salirono a 12 e nel 1973-74 toccarono quota 14. Nel 1964 la Ruini, squadra dei Vigili del Fuoco di Firenze, aveva interrotto il primato emiliano e modenese: nel decennio successivo i toscani primeggiarono poi al fianco di Virtus Bologna e Parma. Nel 1968-69 una nuova società, la Panini, guidata da Anderlini riportò nuovamente lo scudetto a Modena.

La nascita dell'A1

Nel 1975-76 e nel 1976-77 fu temporaneamente abbandonato il girone unico per un nuovo sistema, con le partecipanti (prima 16 e poi 24) suddivise in gironi e poi destinate a due distinti tornei, nei quali avrebbero gareggiato per lo scudetto o per la salvezza. Con il campionato 1977-78 fu ripristinato il girone unico a 12 partecipanti. Nel frattempo, nel 1975 era stata creata la A2, un torneo da otto squadre che crebbe nel corso del tempo, fino ad arrivare alla formula a due gironi del campionato 1979-80. Negli anni settanta, periodo di grande splendore per la Panini, trovarono posto gli exploit di Ariccia, campione nel 1974-75, poi Accademia dello Sport di Roma (nel 1977 portò per la prima volta lo scudetto del volley nella Capitale), e della Paoletti di Catania, prima società siciliana a vincere un campionato nazionale. In quel periodo era partita inoltre la scalata al vertice della CUS Torino di Silvano Prandi, che negli anni ottanta diede vita, con la rediviva Parma, a spettacolari sfide scudetto.

Nel 1981-82 furono introdotti per la prima volta i play-off scudetto, che si disputarono tra le prime otto classificate in campionato al meglio di tre gare. Dal 1983-84 furono chiamate a disputare i play-off anche le prime classificate dei due gironi in cui la A2 era divisa fino al 1989-90, stagione del ritorno al girone unico e della prima sponsorizzazione del campionato da parte del salumificio Wuber. Al 1987 risale la fondazione della Lega Pallavolo Serie A; nel 1989-90 le squadre di A-1 diventarono quattordici, salvo poi ritornare dodici nel 1994-95. Sul finire degli anni Ottanta, in concomitanza con l'esplosione della cosiddetta "generazione di fenomeni" e con la scalata della pallavolo italiana ai vertici dello sport mondiale, si assistette al prepotente ritorno di Modena, mentre diverse società crebbero grazie ai finanziamenti di grandi gruppi imprenditoriali: tra queste, la Pallavolo Falconara, la Gonzaga Milano e la Porto Ravenna, campione nel 1990-91.

Una lenta decadenza aveva escluso dalla Serie A storici centri della pallavolo come quelli appena citati e come Torino, Catania, Bologna e Parma, mentre nascevano in tutta Italia nuove realtà come Padova, Montichiari, Cuneo e Macerata, presto ai vertici nazionali. Nel 1993-94 vinse poi il suo primo titolo la [[Sisley Volley|Sisley Treviso], destinata a dominare la pallavolo italiana nei quindici anni successivi; nel frattempo venivano sperimentati inediti meccanismi per i play-off che assegnavano lo scudetto: l'esperimento dei "play-off a tabelloni" del 1995-96 fu presto accantonato e si ritenne opportuno ritornare alle origini, con le sole prime otto classificate di A1 a giocarsi la vittoria dello scudetto. In seguito all'introduzione del Rally Point System (1999-2000, anno del definitivo allargamento delle squadre dell'A1 a 14) e agli investimenti di canali televisivi per lo più satellitari, il campionato si spettacolarizzò, attirando a sé un numero sempre crescente di spettatori e appassionati, e suscitando l'interesse di imprenditori che portarono piccole società di provincia come Piacenza, Perugia e Trento, al ruolo di realtà emergenti della pallavolo italiana. Più confusa la situazione nelle metropoli: malgrado i successi di Roma, già campione nel 1999-2000 e vincitrice della Coppa CEV nel 2008 con l'ambiziosa M. Volley, sia nella capitale che a Milano il movimento pallavolistico è rimasto oscurato da altri sport come pallacanestro, annullando vari tentativi di portare il volley di vertice nelle grandi città.

Statistiche

Albo d'oro della Superlega

Lo stesso argomento in dettaglio: Albo d'oro della Superlega.

Le squadre

A partire dalla stagione 1977-78 il massimo campionato ha assunto in modo definitivo il formato a girone unico sotto la denominazione di Serie A1. Alla stagione stagione 2021-22 hanno preso parte ai 45 campionati disputati 82 squadre.

Le 12 squadre partecipanti al campionato in corso, stagione 2022-23, sono in grassetto.

Partecipazioni ai play-off

I dati della seguente tabella sono aggiornati alla stagione 2021-22 (compresa nel computo).

Dal 1989 il campionato abbina il suo nome ad aziende per scopi pubblicitari. Questo l'elenco degli sponsor che hanno collaborato con la Lega Pallavolo Serie A.

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • FIPAV, su fipav.it. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2012).
  • Lega Pallavolo Serie A, su legavolley.it.
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