Lygaeidae

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Lygaeidae
Lygaeus equestris
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Phylum Arthropoda
Subphylum Hexapoda
Classe Insecta
Sottoclasse Pterygota
Coorte Exopterygota
Subcoorte Neoptera
Superordine Paraneoptera
Sezione Rhynchotoidea
Ordine Rhynchota
Sottordine Heteroptera
Infraordine Pentatomomorpha
Superfamiglia Lygaeoidea
Famiglia Lygaeidae
Schilling, 1829
Sottofamiglie

I Ligeidi (Lygaeidae Schilling, 1829) è una famiglia cosmopolita di insetti pentatomomorfi dell'ordine Rhynchota (sottordine Heteroptera, superfamiglia Lygaeoidea). Comprende 972 specie e costituisce il raggruppamento più rappresentativo della superfamiglia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

I Ligeidi hanno corpo di piccole o medie dimensioni, oblungo o oblungo-ovoidale, con tegumento generalmente scuro. Le specie a colori vivaci hanno in genere decorazioni con colori basati sul rosso e il nero oppure sull'arancio e il nero.

Il capo è breve, provvisto di ocelli, ha antenne e rostro di 4 segmenti. Il pronoto è trapezoidale e il mesoscutello breve. Le forme meiottere sono rare, mentre nella maggior parte delle specie le ali sono ben sviluppate. La membrana delle emielitre è percorsa da 4 o 5 nervature che partono direttamente dalla linea di separazione con il corio. Le zampe hanno tarsi formati da tre segmenti. Quelle anteriori hanno i femori dilatati.

L'addome porta gli stigmi in posizione dorsale in tutti gli uriti.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

I Ligeidi sono insetti fitofagi. Generalmente si ritrovano sulle piante e si nutrono di semi, ma diverse specie possono nutrirsi anche a spese di parti vegetative come fiori e germogli. In generale si tratta di una famiglia di limitato interesse agrario. Ad esempio, Lygaeus creticus non provoca danni sostanziali alle piante di oleandro di cui si ciba. Tuttavia possono verificarsi occasionalmente danni da parte di alcune specie. In Italia[1] sono segnalati danni occasionali sul nocciolo da parte di Lygaeus pandurus e Lygaeus saxatilis, che contribuiscono a causare il cimiciato delle nocciole, e sulla vite da parte di Nysius ericae. In ogni modo si tratta di specie polifaghe che possono occasionalmente procurare danni di lieve entità a varie specie agrarie, erbacee o legnose.

Sistematica e diffusione[modifica | modifica wikitesto]

La classificazione tradizionale basata su criteri morfologici, ancora largamente adottata da diversi Autori, attribuisce ai Ligeidi un numero elevato di specie in quanto la famiglia comprendeva diverse sottofamiglie che, in seguito alla revisione di HENRY (1997), sono ora elevate al rango di famiglia. La classificazione di HENRY, basata su criteri filogenetici[2], restringe l'ambito della famiglia a tre sole sottofamiglie, comprendenti nel complesso 972 specie ripartite fra 101 generi:

  • Ischnorhynchinae. Comprende 77 specie ripartite fra 15 generi. Pur essendo cosmopolita, questa sottofamiglia comprende soprattutto specie diffuse in Africa, Asia ed Europa.
  • Lygaeinae. È il raggruppamento più ricco, con 640 specie ripartite fra 57 generi. Cosmopolita, questa sottofamiglia è distribuita in tutte le regioni zoogeografiche.
  • Lygaeus creticus
    Orsillinae. Comprende 255 specie ripartite fra 29 generi. Pure essa cosmopolita, in realtà oltre la metà delle specie sono presenti solo in Oceania.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Servadei, Sergio Zangheri, Luigi Masutti. Entomologia generale ed applicata. Padova, CEDAM, 1972, 318-320.
  2. ^ T.J. Henry, Phylogenetic analysis of family groups within the infraorder Pentatomomorpha (Hemiptera: Heteroptera), with emphasis on the Lygaeoidea, in Annals of the Entomological Society of America, vol. 90, n. 3, 1997, pp. 275-301.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Family Lygaeidae, in Australian Faunal Directory, Australian Government, Department of the Environment, Water, Heritage and the Arts. URL consultato il 6 marzo 2009.
  • Ângelo Moreira da Costa Lima. XXII. Hemípteros in Insetos do Brasil. Tomo 2. Escola Nacional de Agronomia, 1940, 101-112. (in portoghese).

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