Giovanni De Prà
Giovanni De Prà | ||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Nazionalità | Italia | |||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||
Ruolo | Portiere | |||||||||||||||
Termine carriera | 1933 | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Giovanili | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Nazionale | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Palmarès | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Giovanni De Prà (Genova, 28 giugno 1900 – Genova, 15 giugno 1979) è stato un calciatore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figura fra le più importanti del calcio italiano, campione del calcio degli albori e impegnato nel sociale – dedicò la sua vita quasi esclusivamente allo sviluppo delle discipline sportive – cominciò a calcare i campi da gioco in giovane età nelle file della Spes F.C.; fu subito notato dall'allenatore William Garbutt, uno degli storici allenatori del Genoa C.F.C., che lo fece approdare alla corte della società rossoblù.
De Prà difese per molti anni la porta della più antica società di calcio italiana vincendo due scudetti e legando a essa il suo nome.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Sposò Maria Bernabei (1908-2015[2]); suo nipote, Luca De Prà, è stato portiere della Novese in Eccellenza ed è l'attuale preparatore dei portieri della primavera del Genoa[3][4][5].
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Cresciuto nelle piccole società genovesi dell'U.S. Albarese e del Serenitas[6], fece le prime esperienze in massima serie nella Spes, da cui fu ufficialmente ingaggiato il 5 gennaio 1917[7], pur avendo già frequentato la società[8]. Si fece notare nell'incontro contro il Genoa del 5 dicembre 1920, terminato 1-1, nel corso del quale sfoggiò una prestazione maiuscola, impedendo ai Grifoni di portare a casa l'incontro. William Garbutt, l'allenatore dei rossoblù, rimase impressionato da De Prà, chiedendo ai suoi dirigenti di ingaggiarlo per la stagione successiva. Del Genoa diventò titolare inamovibile, contribuendo ai successi del Grifone negli anni seguenti.
Garbutt ne agevolò la crescita sportiva facendolo allenare, tra il maggio ed il giugno 1922, da Elisha Scott, portiere del Liverpool giunto in Italia con la sua società per una serie di esibizioni; Scott, che rimase anche in seguito in contatto con l'allievo, insegnò a De Prà le più moderne tecniche di allenamento del calcio britannico[9].
Nelle stagioni 1922-23 e 1923-24 De Prà vinse con il Genoa due scudetti. Il primo dei due titoli giunse al termine di una serie di 33 partite consecutive senza sconfitte: un primato eguagliato, nell'arco di oltre novant'anni, soltanto da Milan e Juventus.
La Juventus tentò di acquistarlo pagandolo a peso d'oro, ma senza successo perché, una volta presentatosi nella sede della squadra bianconera, Giovanni De Prà ringraziò e disse di essere genoano e di non poter quindi giocare in altre squadre al di fuori del Genoa[10].
Nel 1924 partecipò ai Giochi Olimpici di Parigi; nel 1928 conquistò con la maglia azzurra la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam; collezionò in carriera diciannove presenze in Nazionale.
Memorabile fu una sua prestazione nell'incontro disputato a Milano contro la Spagna; al ventesimo minuto del primo tempo in uno scontro di gioco si fratturò un braccio e proseguì con una fasciatura per i restanti settanta minuti, contribuendo alla difesa della squadra contro gli attacchi degli iberici e consegnando alla storia un pareggio per 0 a 0 diventato, in virtù di questo episodio, letteralmente leggendario.
Grazie a una sottoscrizione popolare promossa dal Guerin Sportivo, gli fu assegnata una medaglia d'oro a perenne ricordo delle sue gesta. Il grande senso di lealtà che segnò tutta la sua vita gli permise di chiudere una straordinaria carriera senza che gli fosse mai stata inflitta un'ammonizione né, tanto meno, un'espulsione.
Ricoprì la carica di dirigente del Genoa per molti anni nel secondo Dopoguerra e, fino alla sua scomparsa, nel Panathlon Club (già Azzurri d'Italia).
Il 25 luglio 1972 ricevette la Fronda d'oro, riconoscimento destinato a chi in patria e nel mondo onora la terra ligure e la sua gente, con la seguente motivazione:
«Sportivo di schietta tempra ligure tenne sempre vivi l'onesto agonismo e l'alto valore morale dello sport, esaltandoli, nel gioco del calcio, in vittorie prestigiose, affermazione ed esempio, non solo in Italia, di una nobile passione sportiva vissuta in purezza e con sacrificio.»
Il 16 settembre 1979 (anno della sua morte), prima di Genoa-Matera, gara di esordio del campionato di Serie B 1979-1980, con una cerimonia ufficiale presieduta dal sindaco di Genova Fulvio Cerofolini fu interrata dietro la porta della Gradinata Nord la medaglia conquistata ad Amsterdam nel 1928, affinché i valori di De Prà potessero simbolicamente essere trasmessi alle generazioni calcistiche future[11]; il 9 dicembre 1979 gli fu intitolata la strada che corre tra il torrente Bisagno e lo stadio di Genova, intitolato a un altro grande sportivo legato a Genova e al Genoa – Luigi Ferraris –: fu un tributo fortemente voluto dai suoi concittadini.
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ 26 (−46) se si considera la qualificazione pre-campionato 1919-1920. Una collezione della "Stampa" e "La Stampa Sportiva".
- ^ Vedova De Prà, addio a 106 anni, su genoacfc.it, 12 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2015).
- ^ Portiere nipote di De Pra' segna di testa
- ^ Derby: preparatore rossoblù beccato a spiare la Sampdoria. E il Genoa lo sospende
- ^ Genoa, il ritorno di De Prà, su ilsecoloxix.it. URL consultato il 28 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2013).
- ^ Il destino nelle mani, pag.19
- ^ Il destino nelle mani, pag.18
- ^ Il destino nelle mani, pag.101
- ^ Il destino nelle mani, pag.28-33
- ^ Secondo il libro Il destino nelle mani (pag. 85), biografia di Giovanni De Prà, non fu la Juventus a tentare l'acquisto, bensì il Torino, per volontà del conte Marone Cinzano.
- ^ I 30 migliori del Genoa di tutti i tempi Archiviato il 3 aprile 2014 in Internet Archive. genoacfc.it
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Biagio Angrisani e Luca De Prà, Il Destino nelle mani, 2008.
- Davide Rota, Dizionario illustrato dei giocatori genoani, Genova, De Ferrari, 2008, ISBN 978-88-6405-011-9.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni De Prà
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Giovanni De Prà, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Giovanni De Prà, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (EN, RU) Giovanni De Prà, su eu-football.info.
- (EN) Giovanni De Prà, su Olympedia.
- (EN) Giovanni De Prà, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Giovanni De Prà, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- Dario Marchetti (a cura di), Giovanni De Prà, su Enciclopediadelcalcio.it (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44104640 · ISNI (EN) 0000 0000 5557 5435 · LCCN (EN) no2008049407 · GND (DE) 135996074 |
---|
- Calciatori della Spes F.C.
- Calciatori del Genoa C.F.C.
- Calciatori italiani del XX secolo
- Nati nel 1900
- Morti nel 1979
- Nati il 28 giugno
- Morti il 15 giugno
- Nati a Genova
- Morti a Genova
- Calciatori della Nazionale italiana
- Vincitori di medaglia di bronzo olimpica per l'Italia
- Sepolti nel cimitero monumentale di Staglieno