Fondi di caffè

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Le strutture formate dai fondi di caffè, qui sulle pareti di una tazza in porcellana bianca, vengono talvolta osservate in caffeomanzia dopo il consumo di caffè greco e caffè turco.[1]

I fondi di caffè sono i chicchi macinati che avanzano dopo la preparazione del caffè. Si tratta di un rifiuto organico che può prestarsi a diversi riutilizzi.

Uso in giardinaggio e orticoltura[modifica | modifica wikitesto]

Fondi di caffè per giardinaggio

I fondi di caffè si adattano ad un utilizzo nel compostaggio e come pacciamatura.[2] Mescolati al terreno, contribuiscono a renderlo più soffice e arioso; dato che dopo la preparazione del caffè sono soggetti alla formazione di muffe, vengono in genere seccati prima dell'uso.
Come fertilizzante, offrono un apprezzabile apporto di azoto e potassio. Soprattutto, essendo acidi, possono senz'altro abbassare il pH di terricci troppo alcalini, quindi sono adatti per piante acidofile; d'altro canto, proprio per questo i fondi di caffè vengono evitati per le piante che al posto di terreni acidi preferiscono quelli calcarei/basici.

La loro utilità come repellente ecologico per allontanare parassiti (formiche e lumache) non è stata confermata.[3][4]

Uso domestico e cosmetico[modifica | modifica wikitesto]

I fondi di caffè sarebbero utilizzabili con successo come deodorante (ad esempio dei frigoriferi) e si presterebbero a svariati altri usi domestici che vanno dalla pulizia di casa a quella personale. Sono documentate pratiche di cosmetica come l'uso per ravvivare il colore castano dei capelli e il gommage.[2][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Caffeomazia Simboli come leggere i fondi del caffe, su runelore.it. URL consultato il 16 aprile 2022.
  2. ^ a b Huffington Post
  3. ^ (EN) Getting Rid of Ants with Coffee Grounds, su Garden Myths, 28 agosto 2014. URL consultato il 29 giugno 2021.
  4. ^ (EN) Getting Rid of Slugs with Coffee Grounds, su Garden Myths, 4 settembre 2014. URL consultato il 29 giugno 2021.
  5. ^ 20 usi alternativi del caffè - Slow Food - Buono, Pulito e Giusto., su Slow Food, 17 maggio 2012. URL consultato il 16 aprile 2022.

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