Eleonora Rossi Drago
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Eleonora Rossi Drago, pseudonimo di Eleonora Palmira Omiccioli (Quinto al Mare, 23 settembre 1925 – Palermo, 2 dicembre 2007), è stata un'attrice italiana. Raggiunse grande notorietà negli anni cinquanta e sessanta per le doti recitative e l'intenso fascino, diretta da Luigi Comencini, Alessandro Blasetti, Michelangelo Antonioni, Giuseppe De Santis, Pietro Germi, Giuliano Montaldo, Roberto Rossellini e Valerio Zurlini. Lavorò anche per la televisione interpretando alcuni sceneggiati televisivi, tra cui Padri e figli del 1958.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Genova da padre marchigiano, comandante della marina mercantile, e madre spagnola. Nell'ottobre 1942, appena diciassettenne, si ritrovò incinta e dovette sposarsi precipitosamente. Le nozze furono rimandate di 3 giorni a causa di un furioso bombardamento anglo-americano in corso su Genova. Alcuni mesi dopo, sfollata a Cuneo, partorì la sua unica figlia Fiorella mentre il marito, Cesare Rossi Drago, si unì ai partigiani. A guerra finita lui decise di emigrare in Argentina ma Eleonora si rifiutò di seguirlo. La coppia si separò nel gennaio 1947 e lei rimase a Genova con la bambina (otterrà la separazione nel 1956).[1][2] Inizialmente lavorò come indossatrice e disegnatrice di moda, poi esordì come attrice nella compagnia del Piccolo Teatro nel capoluogo ligure. Nell'estate del 1947 partecipò al concorso di Miss Italia ed era considerata fra le favorite ma, per regolamento, venne esclusa dalla corsa al titolo quando si scoprì che era sposata e madre.

In seguito si trasferì a Roma dove debuttò nel cinema con I pirati di Capri (1949) di Edgar G. Ulmer e Giuseppe Maria Scotese, comparendo come Eleonora Rossi Drago.
Nei primi anni della carriera, con il semplice nome d'arte Eleonora Rossi, prese parte soprattutto a film "di genere" interpretando ruoli convenzionali. Un'occasione per un salto di qualità artistico le si presentò partecipando ai provini di selezione del regista Giuseppe De Santis per il film Non c'è pace tra gli ulivi, ma il ruolo venne affidato a Lucia Bosè. In seguito poté comunque mettere in luce le proprie qualità espressive in pellicole quali Persiane chiuse, Sensualità, Le amiche, Donne sole e La strada lunga un anno in cui spesso fu doppiata. Nel dicembre 1955, per alcune settimane, tornò al teatro di prosa con Zio Vanja di Čechov con la regia di Luchino Visconti e l'interpretazione di Rina Morelli, Paolo Stoppa e Marcello Mastroianni. Dopo Un maledetto imbroglio (1959) di Pietro Germi interpretò altri due ruoli significativi in Estate violenta (1959) di Valerio Zurlini e in Tiro al piccione (1961) di Giuliano Montaldo, passando per la caratterizzazione della capoufficio occhialuta di Nino Manfredi in L'impiegato (1960) di Gianni Puccini. Nel 1960, grazie all'intensa interpretazione dell'irrequieta Roberta Parmesan in Estate violenta, vinse un Nastro d'argento e un premio al festival di Mar del Plata come migliore attrice protagonista.

Negli anni seguenti recitò in molti film a episodi come Il disco volante (1964) di Tinto Brass, L'idea fissa (1964) di Gianni Puccini, Se permettete parliamo di donne (1964) di Ettore Scola e in pellicole commerciali di co-produzione francese, spagnola, tedesca, jugoslava. Inoltre incise su dischi in vinile una serie di poesie e brevi testi teatrali. Nel 1963 apparve anche nel film di produzione italo-americana Wounds of Hunger di George Sherman, rimasto inedito in Italia. L'ultimo ruolo in un film ad alto budget lo ottenne nel 1966, quello della moglie di Lot (interpretato da Gabriele Ferzetti) nel kolossal La Bibbia di John Huston, ma va ricordata anche la sua attività televisiva come interprete di celebri sceneggiati, in particolare La cittadella del 1964, diretto da Anton Giulio Majano. In quegli anni, e con la consueta eleganza, apparve sul piccolo schermo come ospite in varietà televisivi e in testimonial pubblicitari per un noto spumante Gancia e una industria tessile torinese, ove tuttavia venne ancora doppiata.
Nel 1966 accettò l'ingaggio di un settimanale popolare per un fotoromanzo storico a puntate nei panni dell'altera regina Maria Stuarda.
Nel 1968 tornò al teatro nell'audace parte di un'affascinante lesbica quarantenne, al fianco di Olga Villi, ma la commedia di Brunello Rondi, intitolata Shocking, rimase in scena solo pochi giorni. Nello stesso anno ritroverà Gabriele Ferzetti nel film L'età del malessere di Giuliano Biagetti, che ebbe scarso successo. Da allora la Rossi Drago fu costretta ad accettare pochi ruoli secondari al cinema e in storie a tinte molto forti, e nel 1970, a soli 45 anni di età, la sua carriera cinematografica si concluse con Nelle pieghe della carne di Sergio Bergonzelli, che si ricorda anche per essere stato uno degli ultimi film di Anna Maria Pierangeli.
Man mano che la commedia italiana passava dalla narrazione e descrizione di personaggi allo sketch dai toni spesso grossolani e dall'estetica sexy, l'espressione sofisticata e i tratti nobili di Eleonora Rossi Drago non suscitavano più l'interesse di registi e produttori, nonostante l'affetto del pubblico. L'attrice affrontava un crescente isolamento professionale e cadde in un profondo stato depressivo. Nel 1969 si fidanzò con l'ingegnere siciliano Domenico La Cavera e nel novembre 1971, poche settimane dopo essere diventata nonna, tentò il suicidio con il gas ma fu salvata dal compagno che sposò nel 1973 a Palermo.[3] Con il secondo matrimonio, la Rossi Drago trovò finalmente la serenità e abbandonò senza rimpianti il mondo dello spettacolo, con un'unica piccola eccezione: nel 1989 collaborò, assieme a Claudia Cardinale e Claudio Gora, al documentario The Brute and the Beautiful. di John Jeremy - su testi di Ennio De Concini e Alfredo Giannetti - dedicato alla figura del jazzista Ben Webster.
L'attrice è deceduta nel 2007, all'età di 82 anni, nella sua casa di Palermo[4].
Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]
- I pirati di Capri, regia di Giuseppe Maria Scotese (1949)
- Altura, regia di Mario Sequi (1949)
- Due sorelle amano, regia di Jacopo Comin (1950)
- Persiane chiuse, regia di Luigi Comencini (1951)
- Sensualità, regia di Clemente Fracassi (1951)
- Verginità, regia di Leonardo De Mitri (1951)
- L'ultima sentenza, regia di Mario Bonnard (1951)
- Tre storie proibite, regia di Augusto Genina (1952)
- La fiammata, regia di Alessandro Blasetti (1952)
- Schiavitù, regia di Yves Ciampi (1952)
- La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952)
- I sette dell'Orsa maggiore, regia di Duilio Coletti (1953)
- Vestire gli ignudi, regia di Marcello Pagliero (1954)
- Il caso Maurizius, regia di Julien Duvivier (1954)
- Destini di donne, regia di Marcello Pagliero (1954)
- Le amiche, regia di Michelangelo Antonioni (1955)
- Il prezzo della gloria, regia di Antonio Musu (1955)
- Donne sole, regia di Vittorio Sala (1956)
- Kean - Genio e sregolatezza, regia di Vittorio Gassman (1956)
- Suor Letizia - Il più grande amore, regia di Mario Camerini (1956)
- Tutti possono uccidermi, regia di Henri Decoin (1957)
- La strada lunga un anno, regia di Giuseppe De Santis (1958)
- Agli ordini del re, regia di Georges Lampin (1958)
- La grana, regia di Maurice Cloche (1959)
- Dagli Appennini alle Ande, regia di Folco Quilici (1959)
- David e Golia, regia di Ferdinando Baldi e Richard Pottier (1959)
- Estate violenta, regia di Valerio Zurlini (1959)
- Un maledetto imbroglio, regia di Pietro Germi (1959)
- L'impiegato, regia di Gianni Puccini (1959)
- Vacanze d'inverno, regia di Camillo Mastrocinque (1959)
- La mano rosa (Die rote Hand), regia di Kurt Meisel (1960)
- Sotto dieci bandiere, Regia di Duilio Coletti (1960)
- La garçonnière, regia di Giuseppe De Santis (1960)
- Accordo finale, regia di Wolfgang Liebeneiner (Schlußakkord) (1960)
- Caccia all'uomo, regia di Riccardo Freda (1961)
- Tiro al piccione, regia di Giuliano Montaldo (1961)
- I Don Giovanni della Costa Azzurra, regia di Vittorio Sala (1962)
- Ipnosi, regia di Eugenio Martín (1962)
- Anima nera, regia di Roberto Rossellini (1962)
- Il terrore di notte, regia di Harald Reinl (1962)
- L'amore a vent'anni (episodio di Renzo Rossellini) (1962)
- Rosmunda e Alboino, regia di Carlo Campogalliani (1963)
- Tempesta su Ceylon, regia di Giovanni Boccardi (1963)
- Wounds of Hunger, regia di George Sherman (1963) - inedito in Italia
- Il disco volante, regia di Tinto Brass (1964)
- L'ultima carta, episodio di L'idea fissa, regia di Mino Guerrini (1964)
- Il vedovo bianco, episodio di Amore facile, regia di Gianni Puccini (1964)
- Se permettete parliamo di donne, regia di Ettore Scola (1964)
- Il treno del sabato, regia di Vittorio Sala (1964)
- La capanna dello zio Tom, regia di Géza von Radványi (1965)
- Il delitto di Anna Sandoval, regia di Josè Antonio Nieves Conde (1965)
- Il plenilunio, episodio di Io uccido, tu uccidi, regia di Gianni Puccini (1965)
- Il colpo del leone, episodio di Su e giù, regia di Mino Guerrini (1965)
- Assassinio made in Italy, regia di Silvio Amadio (1965)
- La Bibbia, regia di John Huston (1966)
- Mano di velluto regia di Ettore Fecchi (1966)
- El Último sábado, regia di Pedro Balaña (1967) - inedito in Italia
- L'età del malessere, regia di Giuliano Biagetti (1968)
- Camille 2000, regia di Radley Metzger (1969)
- Gli angeli del 2000, regia di Honil Ranieri (1969)
- Il dio chiamato Dorian, regia di Massimo Dallamano (1970)
- Nelle pieghe della carne, regia di Sergio Bergonzelli (1970)
Televisione[modifica | modifica wikitesto]
- Il Musichiere (1958) ospite in una puntata del quiz
- Padri e figli, regia di Guglielmo Morandi (1958) (sceneggiato TV in 4 puntate)
- La cittadella, regia di Anton Giulio Majano (sceneggiato TV - 3 episodi) (1964)
- Johnny 7 (1964) ospite in una puntata del programma musicale
- Tavole separate regia di Enrico Colosimo (1967) (sceneggiato TV)
- Diritto di cronaca regia di Vittorio Sala (1969) (sceneggiato TV)
- D'Artagnan (1969) (miniserie per la TV francese - 2 episodi)
Eleonora Rossi Drago inoltre partecipò ad alcune serie della rubrica pubblicitaria televisiva Carosello:[5]
- nel 1960, 1961 e 1962 pubblicizzò con Toni Ucci l'Asti Spumante Gancia;
- dal 1964 al 1967 le confezioni femminili Cori del Gruppo Finanziario Tessile.
Discografia parziale[modifica | modifica wikitesto]
Singoli[modifica | modifica wikitesto]
- La signora dalle Camelie (Compagnia Internazionale del Disco, PA 9011, 7"), scena recitata da Eleonora Rossi Drago e Corrado Pani, con musiche di Verdi.
- Lettere di Eleonora Duse, recitate da Eleonora Rossi Drago (Istituto Internazionale del Disco, PA 9005, 7") con musiche di Čajkovskij.
- Lettere d'amore di Chopin, recitate da Eleonora Rossi Drago e Paolo Ferrari (Istituto Internazionale del Disco, PA 9001, 7") con musiche di Chopin.
- La Stella Di Natale (di Garinei-Giovannini-Rascel), incisa da Eleonora Rossi Drago nel 1966 e inclusa nel 33 giri Buon Natale all'Italiana (Durium).
Doppiatrici[modifica | modifica wikitesto]
- Lydia Simoneschi in Persiane chiuse, Verginità, Sensualità, La fiammata, Donne sole, Il prezzo della gloria, Agli ordini del Re, Un maledetto imbroglio, Dagli Appennini alle Ande, David e Golia, Rosmunda e Alboino
- Rina Morelli in La tratta delle bianche, Vestire gli ignudi, L'impiegato
- Adriana De Roberto in I sette dell'Orsa Maggiore, Ipnosi, La capanna dello zio Tom
- Benita Martini in Caccia all'uomo, Io uccido, tu uccidi
- Rosetta Calavetta in Il delitto di Anna Sandoval
- Andreina Pagnani in Anima Nera
- Cristina Grado in Nelle pieghe della carne
Dell'abituale scelta di chiamare Lydia Simoneschi per doppiare Eleonora Rossi Drago nei suoi film parlava anche la didascalia di questa foto tratta dal periodico Oggi del 22 gennaio 1953.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Eleonora Rossi Drago ottiene la separazione, in La stampa, 22 giugno 1956.
- ^ Eleonora Rossi Drago e il marito si scontrano stamane in tribunale, in La stampa, 18 febbraio 1956.
- ^ Eleonora Rossi Drago ha tentato di avvelenarsi col gas, in La stampa, 15 novembre 1971.
- ^ E' morta Eleonora Rossi Drago lavor� con Visconti e Antonioni - Spettacoli & Cultura - Repubblica.it, su repubblica.it. URL consultato il 26 maggio 2021.
- ^ Marco Giusti, Il grande libro di Carosello, II edizione, Sperling e Kupfer, ISBN 88-200-2080-7
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eleonora Rossi Drago
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Enrico Lancia, OMICCIOLI, Palmina, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 79, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2013.
- (EN) Eleonora Rossi Drago, su Discogs, Zink Media.
- Eleonora Rossi Drago, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Eleonora Rossi Drago, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Eleonora Rossi Drago, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Eleonora Rossi Drago, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Eleonora Rossi Drago, su filmportal.de.
- Archivi di Teatro Napoli, Foto di Eleonora Rossi Drago [collegamento interrotto], su cir.campania.beniculturali.it. URL consultato il 17 luglio 2013.
- Video: due Caroselli con Eleonora Rossi Drago (1961)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12505776 · ISNI (EN) 0000 0001 2276 5395 · SBN RAVV089160 · LCCN (EN) nr2001039268 · GND (DE) 1059725231 · BNE (ES) XX4580550 (data) · BNF (FR) cb140337558 (data) · J9U (EN, HE) 987007315371905171 · WorldCat Identities (EN) lccn-nr2001039268 |
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