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Carlo Campogalliani

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Carlo Campogalliani in una foto del 1920

Giovanni Battista Carlo Campogalliani (Concordia, 10 ottobre 1885Roma, 10 agosto 1974) è stato un regista e attore italiano; a lungo attivo sia all'epoca del muto che in quella del sonoro, fu un cineasta eclettico e sperimentò tutti i filoni popolari.

Figlio di attori girovaghi, calcò le scene in età giovanissima; fratello del grande burattinaio Francesco Campogalliani, si dedicò dapprima alla scenografia, poi fu attore in compagnie minori. Esordì nel cinema come attore in Re Lear (1910) di Giuseppe De Liguoro, grazie all'appoggio del produttore Luca Comerio. Debuttò nella regia nel 1914 col cortometraggio Il rivale di papà, e dopo di allora, diresse almeno una trentina di film popolari, spesso interpretati anche da sua moglie, l'attrice Letizia Quaranta; diresse fra l'altro anche alcuni film della serie di Maciste, con l'attore Bartolomeo Pagano. Realizzò vari film anche all'estero: in Argentina, in Brasile e in Germania.

Nel 1930 girò il suo primo film sonoro con Ettore Petrolini, Cortile (unica pellicola drammatica interpretata da Petrolini). Nel 1934 venne premiato alla Mostra del cinema di Venezia con la medaglia d'oro per Stadio, un film di ambientazione sportiva, sul mondo del rugby. Nel 1936 diresse il film I quattro moschettieri, interamente composto da marionette. Cineasta di buon mestiere, sperimentò tutti i filoni popolari: film in costume come Il bravo di Venezia (1941), film del filone bellico-propagandistico come Il cavaliere di Kruja (1940), Il treno crociato (1943), film con cantanti lirici o di musica leggera come Silenzio, si gira! (1943) con Beniamino Gigli, film comici come L'innocente Casimiro (1945), Bellezze in bicicletta (1951), Bellezze in motoscooter (1952), Se vincessi cento milioni (1953), Serenatella sciuè sciuè (1958), Fontana di Trevi (1960), film del filone strappalacrime come La mano della morta (1949), La figlia del mendicante (1950), L'orfana del ghetto (1954), Torna piccina mia! (1955), La canzone del cuore (1955), Mamma sconosciuta (1956), L'angelo delle Alpi (1957) e Ascoltami (1957), peplum come Il terrore dei barbari (1959), Maciste nella Valle dei Re (1960) ed Ursus (1961), e film del filone cappa e spada come Capitan Fuoco (1958), Rosmunda e Alboino (1961) ed Il ponte dei Sospiri (1964), suo ultimo film diretto assieme a Piero Pierotti.

Morì a Roma il 10 agosto 1974; è sepolto al cimitero Flaminio di Prima Porta.

  • Stefania Carpiceci, «CAMPOGALLIANI, Carlo». In: Enciclopedia del Cinema, Vol. I, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2003

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