Eccidio di Bergiola Foscalina

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Eccidio di Bergiola Foscalina
eccidio
Monumento ai Martiri dell'eccidio di Bergiola.
Tipofucilazione
Data16 settembre 1944
16:00
LuogoBergiola
StatoBandiera dell'Italia Italia
Coordinate44°03′59.98″N 10°07′27.85″E / 44.066662°N 10.124404°E44.066662; 10.124404
Responsabili16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"
40ª Brigata Nera di Apuania
Motivazionerappresaglia per la morte di un soldato tedesco
Conseguenze
Morti72

L'eccidio di Bergiola Foscalina[1] fu un crimine contro l'umanità avvenuto il 16 settembre 1944 nella frazione carrarese di Bergiola Foscalina e nella quale trovarono la morte 72 civili, quasi tutti donne, ragazzi e bambini.

I responsabili furono alcuni soldati tedeschi del reparto esplorante corazzato della 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS" fiancheggiati dai fascisti della XL Brigata Nera di Apuania[2].

Gli avvenimenti[modifica | modifica wikitesto]

La riesumazione dei cadaveri alla fine della guerra

Il 16 settembre 1944 alle ore 14, appena fuori di Carrara, in località La Foce, presso il valico omonimo, un soldato tedesco viene ucciso da una fucilata che si ritiene sia partita dal paese sovrastante di Bergiola Foscalina.

Nella zona sono operanti, tra gli altri, soldati tedeschi appartenenti alla 16. SS-Panzergrenadier-Division "Reichsführer-SS"[3] e in particolare il 16° reparto esplorante corazzato (SS-Panzer-Aufklärungs-Abteilung 16) comandato dal maggiore (SS-Sturmbannführer) Walter Reder.[4]

Alle ore 16 dello stesso giorno ha inizio la rappresaglia dei tedeschi che a bordo di alcune autoblindo entrano nel paese di Bergiola dove trovano solo donne, bambini e anziani. Gli uomini, alcuni già da giorni, hanno lasciato il paese per rifugiarsi nella zona circostante a seguito delle notizie ricevute sull'operato dei tedeschi, altri sono fuggiti vedendo salire i soldati verso il paese.

Il maresciallo della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice viene a sapere quello che sta per accadere e si offre, per salvare loro la vita, di sostituire gli ostaggi civili, non sapendo che tra questi vi erano anche la moglie e la figlia. L'ufficiale nazista rifiuta il cambio sostenendo che le leggi di guerra impediscono di accettare una tale proposta proveniente da un militare. Vincenzo Giudice si spoglia della casacca della divisa e insiste nel chiedere lo scambio presentandosi come ostaggio civile: viene allora ucciso senza che questo fermi l'imminente massacro dove le vittime subirono anche il vilipendio dei cadaveri.[5]

I tedeschi, coadiuvati dai militi della 40ª Brigata Nera di Carrara, rastrellano gli abitanti del paese chiudendone una trentina di questi nella scuola elementare alla quale danno fuoco con i lanciafiamme alimentando l'incendio con latte di benzina e catrame[2].

La stessa sorte viene riservata ad altri paesani che feriti e rinchiusi nella loro case vengono bruciati vivi.

Le notizie di quello che sta accadendo a Bergiola arrivano ai partigiani della zona che si dirigono a Bergiola per difendere la popolazione ma arrivano quando ormai è tutto finito e i nazifascisti hanno lasciato il paese da meno di un'ora. Non rimarrà loro altro compito che spegnere gli incendi, soccorrere i sopravvissuti e contare i morti: 72 vittime, di cui 43 donne, 14 bambini e 15 adolescenti tra i quali anche la moglie e i figli del maresciallo Vincenzo Giudice.

Quello stesso giorno, a pochi chilometri di distanza, altri reparti della stessa divisione Waffen-SS portavano a compimento la strage delle Fosse del Frigido.

Vittime[modifica | modifica wikitesto]

Furono uccisi a Bergiola Foscalina il 16 settembre 1944[6]:

  • Attuoni Angelo
  • Attuoni Arnaldo
  • Attuoni Giuseppa
  • Bianchi Buongiorni Maria
  • Bianchi Versilia
  • Buongiorni Luigi
  • Cappè Albina
  • Cappè Andrea
  • Cappè Angelo
  • Cappè Bruna
  • Cappè Elisa
  • Cappè Gino
  • Cappè Renato
  • Del Frate Andreina
  • Del Frate Sandro
  • Dell’Amico Agnese
  • Dell’Amico Alberto
  • Dell’Amico Amantina
  • Dell’Amico Angela
  • Dell’Amico Angelo
  • Dell’Amico Anselmo
  • Dell’Amico Argenia
  • Dell’Amico Arturo
  • Dell’Amico Caterina
  • Dell’Amico Erminietta
  • Dell’Amico Ernesta
  • Dell’Amico Evelina
  • Dell’Amico Filomena
  • Dell’amico Franca
  • Dell’Amico Genesio
  • Dell’amico Gina
  • Dell’Amico Gina
  • Dell’Amico Ida
  • Dell’Amico Lucia
  • Dell’Amico Mafalda
  • Dell’Amico Maria Domenica
  • Dell’Amico Renata
  • Dell’Amico Rosaria
  • Dell’Amico Sergio
  • Dell’Amico Virginia
  • Dinelli Angelo
  • Dinelli Ernesto
  • Domenichini Marzio
  • Gambaccini Margherita
  • Giannelli Pietro
  • Giudice Anna Maria
  • Giudice Marcello
  • Giudice Vincenzo
  • Lombardini Bruno
  • Mancini Olga
  • Menchini Andrea
  • Menconi Valeria
  • Morelli Bice
  • Morelli Marsiglia
  • Nardi Menconi Gioconda
  • Orioli Ermelinda
  • Pavoli Ariella
  • Pavoli Edda
  • Pavoli Olimpia
  • Ricci Adele
  • Unetti Minerva

Monumenti ed omaggi[modifica | modifica wikitesto]

Lapide in ricordo dell'eccidio presso la scuola elementare.

Presso la scuola di Bergiola Foscalina tre differenti lapidi ricordano il massacro[7] ed il sacrificio del maresciallo Giudice[8]. Nel 2004 è stato realizzato a Bergiola Foscalina un monumento di marmo in ricordo delle vittime[9].

Il maresciallo Giudice è stato insignito della medaglia d'oro al valor militare alla Memoria per il suo sacrificio. Il comune di Carrara, teatro di questo eccidio, è stato insignito della Medaglia d'oro al merito civile. La provincia di Massa-Carrara, ove si sono verificate sanguinose stragi nazi-fasciste, è stata premiata con la medaglia d'oro al Valor Militare. Nel 2019 è stato annunciato il recupero della scuola elementare di Bergiola Foscalina come spazio espositivo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BERGIOLA FOSCALINA CARRARA 16.09.1944 (Massa-Carrara - Toscana) (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 12 maggio 2021.
  2. ^ a b Gentile, p. 261.
  3. ^ La stessa 16 Divisione SS al comando del generale (SS-Gruppenführer) Max Simon, il 12 agosto 1944 si era macchiata di un crimine contro l'umanità con l'eccidio di Sant'Anna di Stazzema
  4. ^ Ufficiale di origine austriaca delle Waffen-SS durante la guerra. Arruolatosi nelle SS il 9 febbraio 1933, dopo essere stato membro della Hitlerjugend. Uscito dalla SS-Junkerschule di Braunschweig nel 1936 ottenne il comando di varie unità della divisione "Totenkopf" durante i primi anni del conflitto. Trasferito alla divisione "Reichsführer-SS" si rese responsabile dell'eccidio di Vinca tra il 24 e il 25 agosto 1944 e del Massacro di Marzabotto fra il settembre e l'ottobre del 1944
  5. ^ Il Maresciallo Maggiore della Guardia di Finanza Vincenzo Giudice è stato insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria
  6. ^ Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia - BERGIOLA FOSCALINA CARRARA 16.09.1944
  7. ^ Resistenzatoscana.it - Cippo della scuola di Bergiola Foscalina
  8. ^ Resistenzatoscana.it - Monumento a Giudice
  9. ^ Resistenzatoscana.it - Monumento dell'eccidio di Bergiola

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cronologia della Resistenza in Toscana a cura di G.Verni, Editore Carocci, 2005 ISBN 88-430-3268-2
  • Roberto Battaglia: Storia della Resistenza Italiana, Einaudi 1964
  • Carlo Gentile, I crimini di guerra tedeschi in Italia: 1943-1945, Torino, Einaudi, 2015.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]