Quartieri di Pescara: differenze tra le versioni

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Voce principale: Pescara.
Pescara: il Palazzo della Città

I quartieri di Pescara sono le aree di nuova urbanizzazione nate intorno agli anni '60 del Novecento.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Pescara.

Nei primi anni dell'Ottocento la città venne occupata dai francesi, continuando a costituire un importante bastione militare del regno di Giuseppe Bonaparte. In età napoleonica Castellammare Adriatico, sulla sponda nord del fiume (che allora contava circa 1500 abitanti), divenne Comune autonomo aggregato al circondario di Città Sant'Angelo (1807). Nel 1814 Pescara fu tra le città protagoniste dei moti carbonari contro Gioacchino Murat, re di Napoli. A tale insurrezione seguì la durissima repressione borbonica, simboleggiata dal bagno penale nel quale, fino alla caduta del Regno (1860), furono imprigionati molti patrioti.

Pescara vecchia: Corso Manthonè

Dopo l'incorporazione al nascente Regno d'Italia e fino agli inizi del Novecento, Castellammare e Pescara conobbero un primo, sostanziale sviluppo economico e un considerevole aumento della popolazione (particolarmente significativo nel ventennio 1881-1901). Nelle due città limitrofe e nel Pescarese iniziò anche a formarsi una borghesia industriale fortemente imprenditrice che contava fra le sue file membri delle famiglie Bucco, D'Annunzio, Farina, Ricci, Mezzopreti, Muzii, De Riseis, Pomilio, Pascale[1]. Come ricorda Raffaele Colapietra nel suo Pescara 1860-1960, lo stabilimento del pastificio Puritas di Angelo Delfino contava durante gli anni Venti e Trenta oltre trecento addetti. Ben presto si pensò alla possibilità di unificare le due cittadine elevandole a provincia[2].

Museo delle Genti d'Abruzzo (Pescara vecchia) ex Bagno penale Borbonico (XIX secolo)

Il 2 gennaio 1927, grazie soprattutto all'eccezionale incremento demografico e allo sviluppo industriale[3] di Castellammare Adriatico e Pescara iniziati, come si è già accennato, nella seconda metà dell'Ottocento ma rafforzatisi agli inizi del secolo successivo, venne finalmente firmato il decreto di unificazione delle due città sotto il nome di Pescara[4] e la costituzione della provincia omonima[5]. Un contributo notevole per il raggiungimento di tale traguardo fu dato anche dalla forte spinta popolare, dall'autorità politica del ministro abruzzese Giacomo Acerbo e dal prestigio morale di Gabriele D'Annunzio. Durante la seconda guerra mondiale Pescara subì notevoli perdite umane e danni materiali, sia per i violentissimi bombardamenti della tarda estate del 1943, che causarono la morte di almeno 3000 persone[6], sia per le razzie e le distruzioni da parte dell'esercito tedesco in ritirata. Per questi motivi l'8 febbraio 2001, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi ha conferito alla città la medaglia d'oro al merito civile[7]. Nel secondo dopoguerra Pescara ha conosciuto uno sviluppo molto sostenuto che l'ha portata ad essere uno dei punti di riferimento della regione. Da tempo la città garantisce al territorio abruzzese una vasta serie di servizi e disponibilità che hanno permesso all'intera regione di accrescere la propria competitività sia a livello nazionale che internazionale.

Quartieri e circoscrizioni

Il Comune di Pescara è suddiviso in tre circoscrizioni:

I - Castellammare Adriatico - Pescara Centrale

Stazione nuova di Pescara centrale
Lo stesso argomento in dettaglio: Castellammare Adriatico e Pescara centrale.

Il quartiere costituisce il centro della città.

Chiesa del Sacro Cuore (Pescara centrale - Corso Vittorio Emanuele II)

Le principali vie sono: Corso Umberto I (pedonale), Corso Vittorio Emanuele II, Via Regina Margherita, Via Regina Elena, Via della Riviera, Lungomare Giacomo Matteotti, Via Leopoldo Muzii, Via Nicola Fabrizi, Lungofiume Via Raffaele Paolucci, Via Caduta del Forte, Via del Circuito, Via Silvio Pellico, Viale Giovanni Bovio, Via Cavour, Via J.F.Kennedy.
Le principali piazze sono: Piazza della Rinascita, Piazza I Maggio, Piazza Sacro Cuore (dove si trova l'omonima chiesa), Piazzale della Repubblica (sede del terminal bus antistante la Stazione di Pescara Centrale), le quali si trovano tutte disposte lungo Corso Umberto I, antica arteria della città; Piazza Italia (dove si trova il Municipio), Piazza Duca degli Abruzzi.
Nel quartiere sono presenti anche rioni minori come Zanni e la Marina Nord. Esso confina:

Nel quartiere sono presenti vari musei e monumenti:

Castellammare Adriatico si trova nella zona del Porto Turistico, e accorpa principalmente lo Stadio Adriatico, la Pineta Dannunziana, il Teatro a Gabriele d'Annunzio e l'ex "Liquorificio Aurum Kursaal".

II - Pescara Portanuova - Rancitelli - San Silvestro

Portanuova (Pescara Vecchia)

Casa natale di d'Annunzio

Il quartiere prende il suo nome dalla Porta Nuova, aperta a fine '800 sulle mura che circondavano la vecchia Piazzaforte borbonica (l'attuale centro storico), nei pressi dell'attuale piazza Garibaldi. In realtà quella parte della città che è oggi comunemente conosciuta come Portanuova è l'originaria Pescara (fino al 1927 vi erano due comuni: Pescara a sud del fiume e Castellammare Adriatico a nord).[8]

Il quartiere è situato nella zona sud-est della città e dista 1 km dal centro cittadino, le vie principali sono: Corso Manthoné, Viale Marconi, Via D'Avalos, e Viale Vespucci, che collega Viale Marconi con il lungomare Papa Giovanni. Le piazze principali sono Piazza Garibaldi, Piazza Unione, Piazza Salvo D'Acquisto, Piazza Grue, Piazza Dei Gonzaga e Piazza Ovidio.

Nel quartiere sono compresi diversi rioni di minore estensione, come Marina Sud, San Silvestro Spiaggia, Villaggio Alcyone.

Esso confina:

Nell'area immediatamente prospiciente il fiume Pescara, si sviluppa il centro storico cittadino. Esso si innesta sul tessuto urbano della vecchia Piazzaforte Borbonica[9], costruita a partire dalla metà del XVI secolo come struttura difensiva del Regno di Napoli.[10] Essa venne poi progressivamente smantellata a seguito dell'Unità di Italia, e oggi ne rimane solo una parte delle mura in una sala interna del Museo delle Genti di Abruzzo. Le due arterie principali sono Corso Manthoné e via delle Caserme, che rappresentano anche uno dei centri della vita notturna cittadina.

All'interno del centro storico, e nelle sue immediate vicinanze sono presenti:

  • la Cattedrale di San Cetteo di Cesare Bazzani
    Cattedrale di San Cetteo
    ;
  • Il Museo casa natale Gabriele D'Annunzio, casa natale del "vate" e monumento nazionale;
  • La casa natale dello scrittore e sceneggiatore Ennio Flaiano;
  • Il Museo Civico "Basilio Cascella", dove è possibile ammirare le opere dei componenti della famiglia Cascella;
  • Il Museo delle Genti d'Abruzzo, situato vicino alla Casa Natale di D'Annunzio e ospitante varie mostre temporanee e reperti archeologici e storici della zona: esso trova posto in una delle poche vestigia rimanenti della Piazzaforte, cioè negli edifici delle vecchie caserme (da cui prende il nome Via delle Caserme), che nel XIX secolo ospitarono anche un Bagno Penale del Regno delle Due Sicilie, in cui furono rinchiusi molti dei patrioti abruzzesi;[11]
  • Il Mediamuseum, che ospita mostre permanenti, una vasta cineteca, e che organizza varie iniziative legate al cinema e alla letteratura, e che si trova nell'edificio del vecchio tribunale in Piazza Emilio Alessandrini;
  • Il Teatro Michetti, costruito nella prima metà del 1900 in stile liberty.[12] Attualmente in disuso, ne è in progetto la ristrutturazione. [13]
  • Il Circolo Aternino: Sito sul lato sinistro della Casa Natale D'Annunzio, l'edificio, di origini settecentesche, ha ospitato fino alla fine dell'Ottocento il comune di Pescara (tant'è che l'attuale piazza Garibaldi era conosciuta come piazza del Municipio, o piazza Grande). Con lo spostamento del municipio, l'edificio cambiò destinazione d'uso, iniziando ad ospitare una delle sedi culturali di massimo spicco nel quadro storico della Pescara del primo ‘900, ossia il Casino Aternino che prende il nome dal Circolo Aternino che vi aveva sede. [14] Ristrutturato nel 2007, oggi ospita eventi e mostre temporanee.
  • Il mosaico tardoantico ritrovato nel 2001 sulla Golena Sud del fiume, ora provvisoriamente reinterrato in attesa di una ristrutturazione definitiva.[15]

Fontanelle

Il quartiere è situato nella periferia sud-ovest di Pescara distante 4-5 km dal centro della città.

Esso confina :

Rancitelli

Il quartiere Rancitelli è uno dei quartieri più moderni di Pescara sviluppatosi in gran parte negli anni settanta. Fu costruito soprattutto per l'edilizia popolare a causa dell'espansione della città, volendo realizzare una zona residenziale per i lavoratori della zona industriale.

San Donato C.E.P.

In esso è presente il campo sportivo "San Marco" in erba sintetica dove si allenano le giovanili del Pescara Calcio, dove giocano anche altre società calcistiche della città e anche squadre di rugby e il Palasport "Giovanni Paolo II".

San Silvestro Colle - San Silvestro Mare

Lo stesso argomento in dettaglio: San Silvestro (Pescara).

I primi cenni storici che riguardano San Silvestro Colle, risalgono al 30 marzo 1806, quando Napoleone Bonaparte nomina Re di Napoli e di Sicilia il fratello Giuseppe, un uomo colto, che introduce riforme che coinvolgono sia le aree urbane delle grandi città, che l'ampio territorio rurale del regno.

Pescara di notte da San Silvestro Colle

In questo periodo nelle campagne si aveva ancora un sistema amministrativo ex feudale legato alle Parrocchie ed ai Consigli dei "Camerlenghi" ed era necessario una riorganizzazione del territorio e la creazione di un catasto, per semplificare e ottimizzare l'amministrazione delle comunità di sudditi.

Intorno alle Ville ex Feudali si riunivano gruppi di abitanti dei territori agricoli dai quali i governanti ricavavano la maggior fonte di sostentamento per le spese statali. Da questo momento in poi, l'Università di Villa San Silvestro, come altri ex feudi del Regno delle due Sicilie, comincia la sua vita municipale che durerà oltre tre quarti di secolo.

Il nascente comune di San Silvestro comprendeva, le Ville di Fontanella e Vasciola, le contrade di Chiappini, Fontechiara e Valledirocco. Il comune confinava a Nord con Pescara, a Sud con Torrevecchia e Forcabobolina, a Est con Francavilla e a Nord-Est con il mare Adriatico. I collegamenti con Pescara, Chieti e Francavilla erano veri e propri viottoli non utilizzabili per tutto l'anno.

L'edificio più antico di San Silvestro oltre alla chiesa, è il Palazzo Fattiboni, sorto nel 1600 su un fortino militare per volere della famiglia Celaja, per essere adibita a casa di campagna.

La strada più importante era l'attuale Via della Chiesa, mentre, dove sorge ora la Piazza, si aveva un prato delimitato a Nord-Est dal Palazzo dei Conti, a Ovest dalla Chiesa e dalla casa della famiglia Corona e a Sud-Est da un muraglione che si affacciava sulla campagna.

Il comune venne soppresso nel 1879 e i suoi territori vennero ripartiti tra i comuni di Forcabobolina, ora San Giovanni Teatino, Francavilla al Mare, Pescara, a cui fu aggregata la frazione capoluogo, e Torrevecchia Teatina, all'epoca tutti facenti parte della provincia di Chieti.

La chiesa di San Silvestro Papa

San Silvestro Colle
Facciata del Palazzo Fattiboni

Dall'esame di alcuni documenti sull'antica costituzione dei luoghi della parrocchia di San Silvestro si può desumere che la Parrocchia fu creata intorno al 1500, in data anteriore al Comune di San Silvestro (costituito nel 1806) ed anche alla prima "Università".

In realtà uno dei primi documenti è costituito da una lettera inviata dall'Arcivescovo di Chieti all'Intendente il 27 novembre 1827, per regolare una disputa tra Comune e Arciprete sul pagamento al Parroco delle "decime Sacramentali"; ulteriori conferme si trovano poi negli antichi registri custoditi nell'attuale Casa Parrocchiale che risalgono al 1700, ed in un estratto di nascita firmato dal parroco Don Antonio Mancini la cui data fu il 25 agosto 1817. La Chiesa principale, all'origine intitolata ai santi San Giovanni Battista e San Silvestro Papa, era il nucleo centrale della vecchia Villa Feudale di S.Silvestro, luogo del culto regolato dalle norme dettate dalla riforma del sacro Concilio di Trento; fu il rifugio dei parrocchiani durante gli anni del "blocco di Pescara" del secolo diciannovesimo, luogo di preghiera e di raccolta per i poveri sfollati dopo il primo tragico bombardamento del 31 agosto 1943. La Parrocchia era amministrata da un Economo molto prima della nascita del Comune ed era perfettamente organizzata per la riscossione delle Decime Sacramentali (parte del raccolto che i filiani versavano in natura nella prima metà di agosto di ogni anno), questa serviva al funzionamento della Chiesa.

III - Pescara Colli - Rione Ospedale

Lo stesso argomento in dettaglio: Pescara Colli e Rione Ospedale.

Pescara Colli - Madonna dei Sette Dolori

Madonna dei sette dolori

Il quartiere è situato nella zona nord-ovest di Pescara e dista circa 4 km dal centro di Pescara.

Esso confina :

Basilica della Madonna dei Sette Dolori

Lo stesso argomento in dettaglio: Basilica della Madonna dei sette dolori.

La leggenda devozionale dell'apparizione della Madonna dei Sette Dolori risale alla fine del XVI secolo o agli inizi del XVII secolo. Nel luogo ove sorge l'attuale santuario, oggi Largo Madonna, vi era una folta foresta di querce dove spesso i contadini conducevano al pascolo il loro gregge. In un giorno imprecisato, in mezzo ai cespugli, sarebbe "apparsa", dipinta su una pietra, la scena della Deposizione dalla Croce, raffigurante la Madonna, con sette spade conficcate nel cuore e sulle ginocchia il corpo esanime di Gesù. Dopo lo smarrimento iniziale, i credenti si convinsero che si trattasse di un evento straordinario, per cui fu deciso di portare l'immagine in una modesta cappella (luogo abituale di culto) sita in Colle Ruscitelli (odierna contrada De Jacobis), ove, dietro consultazioni, era stato stabilito di erigere una chiesa. Ma il mattino successivo si verificò un episodio che fu giudicato dai credenti "strabiliante": ai molti curiosi recatisi sul luogo dell'"apparizione" per rendersi conto dell'accaduto, l'immagine sembrò essere nel suo posto primitivo, nell'identica posizione del giorno avanti. Si credette ad uno scherzo e pertanto, a sera, il dipinto fu ricollocato al suo posto nella cappella. L'indomani, però, l'episodio si ripropose.

L'immagine fu ricondotta di nuovo nella cappella e furono prese più sicure precauzioni, ispezionando ogni angolo, assicurando per bene porte e finestre e ponendovi una guardia notturna. I guardiani, al mattino, insieme ai devoti accorsi, riferirono del misterioso ritorno dell'immagine nel luogo primitivo, interpretando l'accaduto come il segno della predilezione della Madonna verso quel luogo.

Una nuova e singolare leggenda contribuì a sviluppare la devozione verso la Madonna dei Sette Dolori: contro la siccità che imperversava sulle campagne della zona, i fedeli invocarono l'intercessione di Maria, la cui immagine fu portata in processione per alcuni giorni. Andarono anche al porto dove tutti insieme invocarono per intercessione della Madonna la pioggia per combattere la siccità. Il 12 maggio, mentre la processione si dirigeva verso il mare, piovve abbondantemente, i raccolti furono salvi e i devoti videro nell'evento meteorologico un segno dell'intervento divino. Ogni anno, a ricordo dell'accaduto, il 12 maggio ricorre la celebrazione religiosa della "giornata del ringraziamento".

Rione Ospedale

Esso confina :

Il quartiere ha una popolazione di circa 15.000 abitanti. Sono presenti in questo quartiere le strutture sanitarie principali della città: l'ospedale Santo Spirito di Pescara e una clinica privata.

Note

  1. ^ Massimo Costantini e Costantino Felice (a cura di), Storia d'Italia: le regioni dall'Unità a oggi. L'Abruzzo, Torino, Giulio Einaudi Edizioni, 2000, p. 314, ISBN 88-06-15123-1.
  2. ^ Storia dell'Unificazione e divisione di Castellammare di Pescara e Pescara stessa, su provincia.pescara.it. URL consultato il 31 ottobre 2010.
  3. ^ Massimo Costantini e Costantino Felice (a cura di), Storia d'Italia: le regioni dall'Unità a oggi. L'Abruzzo, Torino, Giulio Einaudi Edizioni, 2000, p. 314, ISBN 88-06-15123-1.
    «L'aumento globale della popolazione di Castellammare Adriatico e Pescara nei primi due decenni del Novecento fu pari al 61,3%, contro il 19,1% di Chieti, il 10% dell'Aquila e il 9,2% di Teramo [...] al censimento industriale del 1927, realizzato solo pochi mesi dopo l'elevazione della città a capoluogo di provincia [...] solo tre capoluoghi -L'Aquila, Pescara e Teramo- vengono giudicati "industrialmente importanti". [...] ma era Pescara, con i suoi 658 esercizi e 4.812 addetti [...] a spiccare nettamente sugli altri[...].»
  4. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 4
  5. ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1
  6. ^ Raffaele Colapietra, Pescara, 1860-1960, Costantini, 1980.
  7. ^ Sito della Presidenza della Repubblica, su quirinale.it.
  8. ^ Pescara e la “Nuova porta” -enigma insoluto della toponomastica | Circolo Aternino Pescara, su www.circoloaternino.it. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  9. ^ Storia di Pescara: ecco cosa rimane della Fortezza Borbonica, su IlPescara. URL consultato il 13 febbraio 2016.
  10. ^ La Real Piazza di Pescara in mostra all’Aurum - Tempo Libero - il Centro, su il Centro. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  11. ^ Fortezza Borbonica - Pescara, su guide.travelitalia.com. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  12. ^ Abruzzo Cultura - Un teatro - Provincia di Pescara, su www.regione.abruzzo.it. URL consultato il 12 febbraio 2016.
  13. ^ Pescara: fondi Ponte Cielo a teatro Michetti, su Rete8. URL consultato il 13 febbraio 2016.
  14. ^ Pescara, riapertura del Circolo Aternino, su Notizie Abruzzo L'Opinionista. URL consultato il 13 febbraio 2016.
  15. ^ Pescara, ecco il mosaico sottoterra - Foto - il Centro, su il Centro. URL consultato il 15 febbraio 2016.