Via Balbi
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Genova: Le Strade Nuove ed il complesso dei Palazzi dei Rolli | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (ii) (iv) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 2006 |
Scheda UNESCO | (EN) Genoa: Le Strade Nuove and the system of the Palazzi dei Rolli (FR) Scheda |
Via Balbi è una delle principali vie di Genova.
Situata ai margini del centro storico, collega Piazza della Nunziata, sede della Basilica del Vastato, con piazza Acquaverde, dove è situata la stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe.
Poco distante vi sorge anche la Chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant'Agnese.
Fu costruita all'inizio del Seicento per volere di Stefano Balbi, ricchissimo esponente della famiglia Balbi, ricchi banchieri genovesi, allora all'apice dalla ricchezza e fu chiamata "Strada delli Signori Balbi".
Rappresentò un intervento urbanistico dello stesso stampo di quello avvenuto in Via Garibaldi, derivato dal decentramento delle residenze di lusso dal nucleo del centro storico verso nuove zone della città, all'epoca meno dense di edificato, più tranquille e marginali.
Oltre che celebrare lo status e la potenza economica raggiunta della famiglia veniva ad assolvere ad una funzione urbanistica importante in quanto apriva una via alternativa all'antica Via Prè per l'uscita della città verso ponente, ormai insufficiente.
Praticamente immutata dall'epoca della sua realizzazione ha subito delle modifiche solo nella parte occidentale dove, al posto della curva verso sinistra che portava alla Porta di San Tommaso, è stata ricavata la piazza della stazione, nel 1860, e sono sorti i grandi alberghi ad inizio Novecento.
Via Balbi annovera numerosi palazzi prestigiosi, fra cui il Palazzo Reale, molti dei quali iscritti nei Rolli genovesi e dichiarati patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
È sede del polo principale dell'Università di Genova e i suoi palazzi ospitano, fra l'altro, le facoltà di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Lettere e Filosofia e la Biblioteca universitaria, biblioteca seicentesca appartenuta ai Gesuiti
Il suo nome è purtroppo legato anche agli Anni di piombo. In una delle sue principali traverse della zona occidentale, la Salita di Santa Brigida, l'8 giugno 1976 venne assassinato da un commando delle Brigate Rosse il procuratore della Repubblica, Francesco Coco e i suoi due agenti di scorta. Fu il primo omicidio politico premeditato e rivendicato da parte dei terroristi della stella a cinque punte, nella storia del nostro Paese.
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