The Sheik of Araby

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The Sheik of Araby
ArtistaJoseph Knecht's Waldorf-Astoria Orchestra
Autore/iFrancis Wheeler
Harry B. Smith
Ted Snyder
GenereJazz
Fusion
Esecuzioni notevoliFats Waller, Buddy DeFranco, Fats Domino, Joe Brown, The Beatles, Stephen Riley, Neal Caine & Jason Marsalis
Data1922

The Sheik of Araby è uno jazz standard del 1922[1]. Venne composta da Francis Wheeler, Harry B. Smith e Ted Snyder, ed originariamente interpretata dalla Joseph Knecht's Waldorf-Astoria Orchestra[2].

Le cover del pezzo[modifica | modifica wikitesto]

I Beatles[modifica | modifica wikitesto]

I Beatles eseguivano The Sheik Of Araby nei loro concerti; si basavano su un arrangiamento rock 'n' roll interpretato da Joe Brown, un musicista che, all'inizio degli anni sessanta, raggiunse una forte popolarità ed, inoltre, era un affermato personaggio televisivo. La band, quando eseguiva i brani di Brown, li faceva cantare da George Harrison, suo grande fan, per cui anche per questo avvenne ciò. Quando il loro manager, Brian Epstein, selezionò le canzoni da suonare all'audizione, fallita, per la Decca Records, scelse anche questo, per cui, il 1º gennaio 1962, ne venne registrata una versione, della quale il produttore era Mike Smith[1], noto per aver detto, proprio in quell'occasione, che i gruppi di chitarre erano in estinzione[3]. La versione dei Fab Four è stata inclusa sul disco Anthology 1 del 1995[1].

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Altre versioni[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il sito "SecondHandSongs", sono state eseguite oltre 70 covers del pezzo. Fra le varie interpretazioni, spiccano Fats Waller (1938), Buddy DeFranco (1958), Fats Domino (1960)[2], la sopraccitata di Joe Brown (1961)[1] e quella di Stephen Riley, Neal Caine e Jason Marsalis (1958)[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) The Sheik of Araby, su beatlesbible.com, The Beatles Bible. URL consultato il 23 giugno 2014.
  2. ^ a b c (EN) Cover versions of "The Sheik of Araby", written by Francis Wheeler, Harry B. Smith, Ted Snyder, su secondhandsongs.com, SecondHandSongs. URL consultato il 23 giugno 2014.
  3. ^ Hervé Bourhis, Il Piccolo Libro dei Beatles, Blackvelvet, 2012., pag. 28

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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