Padania

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Il bacino idrografico del Po.

Padania è un coronimo con cui si indica la Pianura Padana,[1][2] regione geografica suddivisibile in “Padania superiore” (piemontese) e “Padania inferiore” (lombardo-veneta).[2] Deriva dall'aggettivo “padano”, quest'ultimo derivato da Padus, nome latino del Po.

Il termine è entrato in uso nel Nord Italia soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni novanta del XX secolo, sotto la spinta del ricorrente uso politico in chiave indipendentista dalla Lega Nord,[3] che identificava in questo nome un'ipotetica e futura unità territoriale come repubblica federale, per la quale il partito reclamava uno statuto di indipendenza (o, comunque, di autonomia politico-amministrativa) dalla Repubblica Italiana.[3] Fin da allora questo termine ha sempre mantenuto una forte connotazione politica.

Uso geografico del termine[modifica | modifica wikitesto]

Immagine satellitare del Nord Italia, con la pianura padana in verde cerchiato in rosso.

Il toponimo Padania, usato come sinonimo di pianura padano-veneta estesa dal Piemonte al Friuli, compare già nel 1903 in un articolo della Società Geografica Italiana scritto da Gian Lodovico Bertolini e intitolato Sulla permanenza del significato estensivo del nome di Lombardia, dove è presentato come sinonimo del toponimo "Lombardia" nella sua accezione storica indicante tutto il Nord Italia[4]. Pochi anni dopo il professor Angelo Mariani pubblica per i tipi Hoepli un manuale dal titolo Geografia economico sociale dell'Italia in cui Padania si riferisce al territorio a nord dell'Appennino; Appenninia e Corsica costituiscono le rimanenti aree italiane[5]. Nella seconda metà del XX secolo, prima della diffusione in politica, il nome è stato impiegato in ambito geografico e culturale nel titolo di una collana monografica sul Po edita per iniziativa del Consorzio per la valorizzazione turistica delle aree padane dell'Emilia-Romagna e degli enti turistici delle province rivierasche lombarde con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna (1975)[6], nel volume I Paesaggi Umani del Touring Club Italiano (1977)[7], dall'enciclopedia Il Milione dell'Istituto Geografico De Agostini[8] (1981) e in ulteriori saggi[9][10] e pubblicazioni[11][12][13], tra le quali un almanacco stampato in Piemonte[14], negli anni settanta e ottanta. Attraverso Mariani e Il Milione, la denominazione viene ripresa dal linguista australiano Geoffrey Hull in una tesi di dottorato discussa alla University of Sydney nel 1982 e successivamente pubblicata in due volumi nel 2017; nell'opera, intitolata The linguistic unity of Northern Italy and Rhaetia, si sostiene che le varietà gallo-italiche e retoromanze siano ascritte ad un'unica lingua, per il quale l'autore conia l'aggettivo "padanese" ("Padanian" in inglese)[15].

Uso politico del termine[modifica | modifica wikitesto]

Nell'ambito indipendentista, autonomista e federalista[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Indipendentismo padano.

Il primo esponente politico a parlare di "Padania" fu il bolognese Guido Fanti del Partito Comunista Italiano.[16]

Tra i principali ideatori di un utilizzo politico del termine, il politologo Gianfranco Miglio nel 1975 riportava in scritti e interviste la sua visione della “questione settentrione” collegata a un'ipotetica “Padania”.[17]

Per il Partito Federalista, la suddivisione politica e amministrativa dell'Italia sarebbe avvenuta per frazionamento in tre territori governati da un direttorio: i cantoni Padania, Etruria e Mediterranea, con una Padania non troppo estesa al centro. Le idee poggiavano sulle summenzionate tesi di Gianfranco Miglio,[18] che dal 1990 al 1994 aveva contribuito alla formazione della teoria federalista della Lega Nord, uscendone per dissensi proprio sulla questione federale all'atto della formazione della coalizione a sostegno del primo governo Berlusconi.

Il sole delle Alpi, simbolo proposto dalla Lega Nord quale bandiera della Padania

Il termine Padania entra ufficialmente nel vocabolario della allora Lega Nord Italia Federale solo a partire dal 1995, a seguito della crisi del governo Berlusconi I e del passaggio del movimento ad una politica dichiaratamente secessionista (dal 1997, Lega Nord per l'Indipendenza della Padania). Secondo Paolo Bracalini, comunque, «Della Padania, intesa come entità storico-geografica dotata di un suo preciso DNA, non [se ne parlava] solo nei comizi del primo Bossi, negli studi di Gianfranco Miglio o negli slogan di Pontida».[19] Il termine veniva ripreso nell'ideologia leghista dalla pubblicazione della Fondazione Agnelli del 1992.[20]

Il 15 settembre 1996 la Lega Nord proclamò la dichiarazione di indipendenza della Padania con il nome ufficiale di Repubblica Federale Padana.[21] L'8 gennaio 1997 la Lega Nord fondò il quotidiano la Padania,[22] che venne chiuso il 30 novembre 2014.[23]

Di tale svolta identitaria parla anche Gilberto Oneto, ideologo leghista e propugnatore del simbolo del sole delle Alpi, nel libro L'invenzione della Padania.[24]

Dell'esistenza di un'identità padana si sono occupati Gilberto Oneto (La questione settentrionale, 2008 e Polentoni o padani, 2012) e Stefano Bruno Galli (Il Grande Nord, 2013). Approfondimenti sulla koinè linguistica padana sono stati fatti da Sergio Salvi (La lingua padana e i suoi dialetti, 1999 e La lingua del mi, 2011).

La Padania nello statuto della Lega Nord[modifica | modifica wikitesto]

Il termine “Padania”, nell'accezione intesa dalla Lega Nord di Umberto Bossi, e nell'articolo 2 dello "Statuto federale della Lega Nord per l'indipendenza della Padania", si riferisce ad un'entità politico-amministrativa fittizia comprendente un'area che è stata modificata nel corso del tempo.

Una delle ipotesi, quella dello statuto, comprende tutte le otto regioni dell'Italia settentrionale anche se suddivise in modo diverso in 10 Stati federati, ovvero Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino, Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia, Romagna e Veneto più 3 regioni centrali quali Toscana, Umbria e Marche, per la quale questo movimento politico chiese inizialmente una condizione di maggiore autonomia nella forma di unione federativa della macro-regione Padania con le restanti parti della Repubblica italiana (cosiddetta Costituzione di Assago), in seguito il distacco dalla Repubblica Italiana (secessione) e in seguito il trasferimento di parte significativa delle competenze legislative ed amministrative dallo Stato centrale alle regioni (“devoluzione”) oltre all'attuazione del federalismo fiscale.

Una prima riforma della costituzione verso una maggiore autonomia delle regioni è stata confermata dal referendum costituzionale del 2001. Una seconda riforma, sempre in questo senso, del 2005, è stata invece bocciata dal referendum costituzionale del 2006.

Secondo un sondaggio condotto a dicembre 2009 da GPG, il 45% degli abitanti del Nord Italia sarebbe favorevole all'adesione della propria regione ad uno Stato indipendente di nome Padania.[25] Un altro sondaggio condotto da SWG nel giugno del 2010, rileva come per il 55% degli italiani la Padania sia un'invenzione; esiste, invece, per il 42%. Gli italiani, al contrario, approvano il federalismo, che convince il 58% del campione (l'80% al Nord, il 50% al Centro e il 35% al Sud).[26]

Utilizzo da altri soggetti politici[modifica | modifica wikitesto]

All'estero il neologismo è stato accolto con diverse accezioni (si veda ad esempio alcuni articoli del Times di Londra).[27]

Nel 2008 il presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino, Norman Gobbi della Lega dei Ticinesi, nel suo discorso di insediamento, ha nominato tre volte la Padania, considerandola anche come partner socioeconomico e culturale privilegiato, parlando però nel contempo di «Italianità elvetica».[28]

Il 21 giugno 2010 il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha definito il termine Padania "una felice invenzione propagandistica - elettorale";[29] anche il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, durante una visita ufficiale a Napoli il 30 settembre 2011, ha affermato che il "popolo padano" non esiste e che questa definizione non ha alcuna valenza storica.[30][31][32]

Il 15 febbraio 2011 il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, ha definito la Padania come "Un sistema di relazioni".[33]

Il 12 giugno 2014 papa Francesco, nell'ambito di un'intervista al quotidiano catalano La Vanguardia, ha citato la Padania tra i territori oggetto di potenziale indipendenza dallo stato nazionale (assieme alla Scozia dal Regno Unito e alla stessa Catalogna), affermando che le richieste di secessione da un paese senza un precedente storico di "unità forzosa" sono da "prendere con le pinze" e analizzare caso per caso.[34]

Nello sport[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1998 è stata fondata una rappresentativa denominata Selezione di calcio della Padania. Dal 2013 è affiliata alla ConIFA.

Il 6 settembre 2011 ha preso il via la corsa ciclistica Giro di Padania, che però si è chiusa l'anno successivo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Padana, Pianura- | Sapere.it, su sapere.it. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  2. ^ a b Padània nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  3. ^ a b Padania, in Lessico del XXI Secolo, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, 2013. URL consultato il 2 aprile 2016.
  4. ^ Gian Lodovico Bertolini, Sulla permanenza del significato estensivo del nome di Lombardia, in Bollettino della Società geografica italiana, XXXVII, Roma, 1903, pp. 345-349.
  5. ^ Angelo Mariani, Geografia economico sociale dell'Italia, Milano, Hoepli, 1910.
  6. ^ Padania. Le Torri dietro l'argine vol. I, Padania. E l'uomo creò la terra vol. II, Padania. Gonzaga e biciclette vol. III, Padania. Il fiume cerca il mare vol. IV, Calderini, Bologna, 1975
  7. ^ Che cos’è la “Padania”? Origini del nome e del concetto, su blitzquotidiano.it, Blitz Quotidiano. URL consultato il 6 febbraio 2021.
  8. ^ Il Milione, edizione 1981, vol. III, p. 73 e p.111
  9. ^ Padania Romana. Ricerche archeologiche e paleoambientali nella pianura tra il Mincio e il Tartaro, Mauro Calzolari, Tipo-Litografia Dini, Mantova, 1989
  10. ^ Padania: cultura e territorio, Carlo Cesari, Tecnograf, Reggio Emilia, 1979
  11. ^ Padania fantastica. Indagine sull'arte visionaria e surreale, Romeo Froni, Galleria comunale di Palazzo d'Accursio, Bologna, 1977
  12. ^ Vecchia Padania. Il Po, Cesare Zavattini, Editrice Castello, 1987
  13. ^ Vecchia Padania. Lavoratori e paesi del Po, Cesare Zavattini, Corrado Stajano, Editrice Castello, 1987
  14. ^ Il Settantotto. Un anno in Padania, Priuli & Verlucca editori, Ivrea, 1977
  15. ^ (EN) Geoffrey Hull, The Linguistic Unity of Northern Italy and Rhaetia, vol. I, 2017ª ed., Sydney, Beta Crucis Editions, 2017, p. 3.
  16. ^ Stefano B. Galli, Le radici del federalismo, Bocconi University Press
  17. ^ Gianfranco Miglio, La Padania e le grandi regioni, "Il Corriere della Sera", 28 dicembre 1975
  18. ^ Adalberto Signore, Alessandro Trocino, Razza padana, Milano, BUR, 2008. ISBN 978-88-17-02636-9
  19. ^ Paolo Bracalini, Il Giornale, 8 ottobre 2010
  20. ^ www.italiadecide.it (PDF), su italiadecide.it. URL consultato il 16 maggio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  21. ^ www.giovanipadani.leganord.org (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2013).
  22. ^ La Padania, il giornale della Lega ha chiuso ma è costata allo Stato 61 milioni - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano, 25 febbraio 2015. URL consultato il 30 settembre 2017.
  23. ^ La Padania chiude per mancanza di fondi: stop al giornale e al sito internet, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 30 settembre 2017.
  24. ^ Gilberto Oneto, L'invenzione della Padania, Ceresola, Foedus Editore, 1997.
  25. ^ I sondaggi di GPG: Simulazione Elezioni Politiche - Test "Berlusconi si ritira dalla politica" - 12 dicembre 2009 –, su Scenaripolitici.com, 5 gennaio 2010. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  26. ^ Trendsetting/ Sondaggio Swg-Affaritaliani.it: gli italiani non credono nella Padania. Ma al Nord prevale il sì alla secessione - Affaritaliani.it, su affaritaliani.it. URL consultato l'11 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2021).
  27. ^ L'accordo tra Berlusconi e la Lega secondo Richard Owen.
  28. ^ Discorso di insediatura quale Presidente del Gran Consiglio ticinese (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2014).
  29. ^ Fini: "Propaganda leghista da contrastareMette a rischio la coesione nazionale", su la Repubblica, 21 giugno 2010. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  30. ^ Napolitano: «Il popolo padano non esiste E la legge elettorale andrebbe cambiata» - Corriere della Sera, su corriere.it. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  31. ^ Secessione, Napolitano durissimo con la Lega "Gridano sui prati, popolo padano non esiste", su la Repubblica, 28 settembre 2011. URL consultato l'11 gennaio 2021.
  32. ^ Pagina non Trovata, su ilmattino.it. URL consultato l'11 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2021).
  33. ^ Bersani intervistato dalla Padania: "Alla Lega dico: un patto per il federalismo vero" (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2013).
  34. ^ (ES) La entrevista al papa Francisco., Vanguardia online, 12 giugno 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gilberto Oneto, L'invenzione della Padania, Ceresola, Foedus Editore, 1997.
  • Margarita Gomez-Reino Cachafeiro, Ethnicity and nationalism in Italian politics: inventing the Padania: Lega Nord and the northern question, Marga - Aldershot, 2002.
  • Gilberto Oneto, La questione settentrionale. La Padania fra mito, storia e realtà, Milano, Editoriale Libero, 2008.
  • Antonino Zaniboni, I territori riabitati. Un percorso dalla Padanìa alla Sicilia, Franco Angeli, Milano, 2008.
  • Sergio Salvi, La Lingua del mi. Il Padano e i suoi dialetti, Rimini, Il Cerchio, 2011.
  • Gilberto Oneto, Polentoni o Padani? Apologia di un popolo di egoisti, xenofobi, ignoranti ed evasori, Rimini, Il Cerchio, 2012.
  • Stefano Bruno Galli, Il grande Nord. Cultura e destino della Questione settentrionale, Milano, Guerini, 2013.
  • Geoffrey Hull, The Linguistic Unity of Northern Italy and Rhaetia - vol. I, Beta Crucis Editions, Sydney, 2017

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