North American X-10

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North American X-10
L'X-10 in volo somigliava ai moderni caccia della serie Teen Fighters, come l'F-18. Esso fu per breve tempo l'unico aereo in grado di raggiungere Mach 2, anche se il primato, non essendo la macchina pilotata, non venne riconosciuto ufficialmente
Descrizione
TipoDimostratore tecnologico non pilotato
Equipaggiosenza equipaggio
CostruttoreBandiera degli Stati Uniti North American
Data ordine1951
Data primo volo13 ottobre 1953
ProprietarioBandiera degli Stati Uniti USAF
Esemplari13
Dimensioni e pesi
Lunghezza20,17 m (66 ft 0 in)
Apertura alare8,58 m (28 ft 2 in)
Altezza4,50 m (14 ft 5 in)
Superficie alare39,5 (425 ft²)
Peso a vuoto11 699 kg (25 800 lb)
Peso carico15 876 kg (35 000 lb)
Peso max al decollo19 050 kg (42 300 lb)
Propulsione
Motore2 turbogetti Westinghouse XJ40-WE-1
Spinta44,5 kN (10 900 lbf) ciascuno
Prestazioni
Velocità maxmach 2,05 2 177 km/h (1 300 mph)
Velocità di salita26,5 m/s (5 224 ft/min)
Autonomia1 370 km (818 mi)
Tangenza13 650 m (45 000 ft)
Notei dati forniti da diverse fonti mostrano lievi variazioni

Aerei gennaio-febbraio 2001, Dossier 1, Parma, Delta editrice, 2001.

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L'X-10 a terra.
L'X-10, visione laterale.

Il North American X-10 (RTV-A-5) era un velivolo dimostrativo non pilotato realizzato dall'azienda statunitense North American Aviation negli anni cinquanta.

Derivato dal missile da crociera GLCM North American SM-64 Navaho e simile nello sviluppo al programma Bell X-9 Shrike, si prefiggeva di testare le soluzioni tecniche da adottare sull'SM-64 Navaho con un velivolo riutilizzabile e dotato di carrello che gli consentissero di ritornare a terra senza distruggersi.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

La North American intraprese i primi studi su un bombardiere intercontinentale già nel 1946 e proseguì fino alla cessazione del programma X-10, nel 1953. Il missile balistico Atlas fu giudicato più promettente.

Questo grande velivolo teleguidato ebbe una storia a sé stante nell'ambito del programma North American SM-64 Navaho: era simile al "corpo base" del Navaho ma aveva un carrello d'atterraggio triciclo, con un sottile e lungo ruotino anteriore ed era quindi recuperabile atterrando con l'ausilio di un sistema a parafreno. Infatti inizialmente esso venne concepito come lanciabile verticalmente (come il missile operativo) ma considerazioni di carattere economico sconsigliarono di procedere in questo modo. L'X-10, originariamente noto come RTV-A-5, divenne un aereo a tutti gli effetti, facente parte della serie di macchine sperimentali nota come Serie X.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]

La caratteristica principale e più interessante dell'X-10 era la pianta alare a delta canard. Era provvisto di impennaggi a farfalla e di due motori atmosferici, a differenza del Navaho che, decollando verticalmente era fornito di "booster"[1] Aveva un sistema di guida inerziale (solo in un secondo tempo) combinato con un apparato di comando da terra per il quale erano presenti a bordo ricevitori e trasponder AR-ARW-55 e AR-ARW-56, nonché altre attrezzature per vari impieghi.

Impiego operativo[modifica | modifica wikitesto]

Il primo volo avvenne nel 1953 e la macchina fu per un certo tempo il più veloce aeroplano costruito, ancorché senza equipaggio, essendo bisonico.

I test terminarono nel 1956 con successo. In seguito alla fine del programma, 3 esemplari di X-10 vennero usati come droni, ma fallirono tutti gli esperimenti e andarono persi totalmente.

In tutto vennero costruiti 13 velivoli, impiegati per lo più al Rogers Dry Lake presso la Edwards AFB. In seguito al trasferimento dell'attività avvenuto a Cape Canaveral, essi ebbero incidenti gravi dovuti a varie cause, specie in atterraggio.

Dopo la fine del programma Navaho vennero usati anche per un altro programma, vertente su di uno strumento di attacco nucleare da Mach 3, con lo stesso profilo di volo ma diverso e più complesso, essendo pilotato: il North American XB-70 Valkyrie, non casualmente prodotto anch'esso dalla North American.

Utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Stati Uniti

Esemplari attualmente esistenti[modifica | modifica wikitesto]

Il solo esemplare sopravvissuto è l'X-10 s/n 51-9307, il primo che venne portato in volo, ed è in esposizione presso la Research & Development Hanger, la struttura riservata ai velivoli sperimentali, del National Museum of the United States Air Force di Dayton, in Ohio. L'esemplare venne consegnato al museo nel 1957, al termine del programma di test.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Aerei gennaio-febbraio 2001, Dossier 1, Parma, Delta editrice, 2001.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dennis R. Jenkins, Tony Landis; Jay Miller, American X-Vehicles: An Inventory—X-1 to X-50 (PDF) (NASA Special Publication), Monographs in Aerospace History, No. 31, Centennial of Flight, Washington, DC, NASA History Office, giugno 2003, OCLC 52159930. URL consultato il 21 marzo 2013.
  • (EN) Jay Miller, The X-Planes: X-1 to X-45, Midland, Hinckley, 2001, ISBN 1-85780-109-1.
  • Aerei gennaio-febbraio 2001, Dossier 1, Parma, Delta editrice, 2001.

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