Angelo Scola: differenze tra le versioni

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Il [[3 settembre]] dello stesso anno, nel Duomo di Milano, presiede le solenni esequie del cardinale [[Carlo Maria Martini]].
Il [[3 settembre]] dello stesso anno, nel Duomo di Milano, presiede le solenni esequie del cardinale [[Carlo Maria Martini]].


L'[[8 settembre]] viene pubblicata la sua prima lettera pastorale alla Diocesi dal titolo "Alla scoperta del Dio vicino". In essa invita i fedeli ambrosiani a «concentrarsi sull'essenziale» e a preferire «i linguaggi della gratitudine piuttosto che quelli del puro dovere, decisione di dedicare tempo alla conoscenza e alla contemplazione più che proliferazione di iniziative, silenzio più che moltiplicazione di parole, l’irresistibile comunicazione di un’esperienza di pienezza che contagia la società più che l’affannosa ricerca del consenso. In una parola: [[testimonianza]] più che [[militanza]]».
L'[[8 settembre]] viene pubblicata la sua prima lettera pastorale alla Diocesi dal titolo "Alla scoperta del Dio vicino".


== Pubblicazioni ==
== Pubblicazioni ==

Versione delle 00:05, 14 nov 2012

Angelo Scola
cardinale di Santa Romana Chiesa
Sufficit gratia tua
 
TitoloCardinale presbitero dei Santi XII Apostoli
Incarichi attualiArcivescovo di Milano
 
Nato7 novembre 1941, Malgrate
Ordinato presbitero18 luglio 1970 dal vescovo Abele Conigli
Consacrato vescovo21 settembre 1991 dal cardinale Bernardin Gantin
Elevato patriarca5 gennaio 2002
Creato cardinale21 ottobre 2003 da papa Giovanni Paolo II
Firma
 

Angelo Scola (Malgrate, 7 novembre 1941) è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, arcivescovo di Milano dal 28 giugno 2011.

Biografia

Formazione e ordinazione

Angelo Scola nasce il 7 novembre 1941 a Malgrate da Carlo, camionista, e Regina Colombo, casalinga. Suo fratello maggiore, Pietro, diverrà in seguito sindaco di Malgrate rimanendo in carica per diversi mandati.

Partecipa all'Azione Cattolica e frequenta il liceo classico Alessandro Manzoni a Lecco. Nel 1958 incontra per la prima volta don Luigi Giussani a Lecco, durante la Settimana Santa, in alcuni incontri di preparazione alla Pasqua, e rimane colpito dalla sua figura e dalla sua predicazione; diviene quindi presidente della Gioventù Studentesca locale.

Dopo due anni di ingegneria al Politecnico, passa a filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, dove diviene grande amico di don Giussani. Nel 1967 Scola consegue il dottorato con una tesi sulla filosofia cristiana sotto la guida di Gustavo Bontadini. Tra il 1965 e il 1967 è anche presidente della FUCI di Milano, nominato dal cardinale Giovanni Colombo.

Prende quindi, da adulto, la decisione di diventare prete, entrando nel 1967 al seminario diocesano milanese: un anno a Saronno, quindi a Venegono, da cui esce lasciando la diocesi ambrosiana per passare al seminario di Teramo, dove verrà ordinato presbitero il 18 luglio 1970 per la diocesi di Teramo dal vescovo di Teramo e Atri Abele Conigli, conosciuto quando questi era vescovo di Sansepolcro, diocesi nella quale si era formato il primo gruppo toscano di Comunione e Liberazione.[1] Recentemente, diverse fonti di stampa hanno riportato che Scola sarebbe stato allontanato dal seminario di Milano a causa della sua vicinanza a CL [2] [3]. Secondo una diversa ricostruzione (di Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa) Scola e altri seminaristi vicini al movimento di Comunione e Liberazione avrebbero fatto richiesta di ricevere anticipatamente l'ordine del suddiaconato per evitare di dover compiere il servizio militare che avrebbe comportato una prolungata sospensione degli studi, dai diciotto ai trentasei mesi; da parte dei superiori del seminario milanese (era rettore Bernardo Citterio) vi sarebbe stato tuttavia un atteggiamento di diffidenza nei loro confronti, e la richiesta non fu accolta: la decisione di recarsi in Abruzzo per ricevere il ministero del culto sarebbe stata presa anche su consiglio di Luigi Giussani e Francesco Ricci [4].

Nel 1969 si reca a Friburgo, in Svizzera, per continuare gli studi, conseguendo il dottorato in teologia con una tesi sul tomista Melchior Cano. Partecipa attivamente al movimento Comunione e Liberazione e collabora alla fondazione della rivista internazionale Communio e dell'edizione italiana della stessa, entrando in contatto con Henri de Lubac e Hans Urs von Balthasar; con quest'ultimo realizza due libri intervista.[1]

In numerosi viaggi, ha modo di conoscere anche il mondo dell'Ortodossia. In questo, "suo grande apripista sarà soprattutto don Francesco Ricci, singolare interlocutore internazionale con esperienze e personalità cristiane dell'Europa “dall'Atlantico agli Urali”, ancor prima che cadesse il muro di Berlino".[5]

Carriera accademica e ordinazione episcopale

Dal 1972 al 1976 dirige l'ISTRA (Istituto per gli Studi per la Transizione) dove riunisce giovani ricercatori a confrontarsi su teologia, scienze umane e filosofia.

Nel 1976 partecipa al primo convegno ecclesiale organizzato dalla CEI su “Evangelizzazione e promozione umana”, e nel programma viene indicato come proveniente da Caserta.

Nel 1979, insieme ad altri esponenti di punta di CL (Formigoni, Bagnoli, Buttiglione e Folloni) intervenne ad una lezione su temi di filosofia e antropologia tenuta privatamente a Berlusconi (che aveva da poco acquistato "Il Giornale"), Dell'Utri e Confalonieri[6][7][8]

Inizia l'insegnamento all'Università di Friburgo, dove diviene dapprima assistente ricercatore presso la cattedra di filosofia politica e successivamente professore assistente in Teologia morale; in seguito insegna alla Pontificia Università Lateranense (1982), dove tiene fra l'altro l'insegnamento di cristologia contemporanea nella facoltà di Teologia.[9]

Collabora, in qualità di consultore, con la Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1986 al 1991.[9]

Il 20 luglio 1991 viene nominato vescovo di Grosseto: riceve l'ordinazione episcopale dal cardinale Bernardin Gantin nella Patriarcale Basilica Liberiana il 21 settembre dello stesso anno. Il motto episcopale del cardinal Angelo Scola è «Sufficit gratia tua» («Basta la Tua grazia»).[1] A Grosseto riapre il Seminario diocesano, fonda l'Istituto Filosofico-Teologico "San Guglielmo di Malavalle" e fonda la scuola media e il liceo diocesani.

Nel 1994 viene nominato membro della Congregazione per il Clero, e nel luglio 1995 rettore della Pontificia Università Lateranense e preside del "Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio e la famiglia", incarichi per i quali nel settembre 1995 lascia la guida della diocesi di Grosseto.[1]

Patriarca di Venezia

Lo stemma del cardinale mentre era patriarca di Venezia; differisce dallo stemma attuale per la presenza del Leone di san Marco, simbolo della città di Venezia.

Il 5 gennaio 2002 viene insignito della carica di patriarca di Venezia, succedendo così sulla cattedra di San Marco al cardinale Marco Cé; riceve dalle mani del pontefice il pallio degli arcivescovi metropoliti il 29 giugno dello stesso anno.[1]

Nel concistoro ordinario pubblico del 21 ottobre 2003 è nominato cardinale e gli viene assegnato il titolo dei Santi XII Apostoli.[1]

Dal 9 aprile 2002 è presidente della Conferenza Episcopale Triveneta. Nel settembre 2003 istituisce il polo pedagogico accademico Studium Generale Marcianum, che viene solennemente inaugurato l'anno successivo dall'allora Segretario di Stato, il cardinale Angelo Sodano[10] durante la solennità di San Marco evangelista, patrono di Venezia; promuove la rivista "Oasis", pubblicazione semestrale del Centro Internazionale di Studi e Ricerche Oasis (Cisro).[1]

Il cardinale Scola a Venezia mentre impartisce la benedizione eucaristica.

A partire dall'anno accademico 2003/2004 tiene un corso, articolato in cinque anni, agli studenti di Teologia e di Diritto Canonico sull'Essenza del cristianesimo, nel quale presenta una riflessione teologica/antropologica.

Il 10 aprile 2005, nell'Assemblea ecclesiale diocesana celebrata nella patriarcale basilica cattedrale di San Marco Evangelista, dà ufficialmente il via alla sua prima visita pastorale nella diocesi con la lettera di indizione "Oggi devo fermarmi a casa tua" (Lc 19,5).

È gran cancelliere della Facoltà Teologica del Triveneto, inaugurata a Padova il 31 marzo 2006.

Dal 27 settembre 2009 al 7 febbraio 2010 ricopre anche l'ufficio di amministratore apostolico di Treviso.

Il 6 marzo 2010, in occasione della visita pastorale, ha assistito pontificalmente (cioè non ha presieduto direttamente lui la messa, ma ha benedetto il diacono per la proclamazione del Vangelo, tenuto l'omelia e dato la benedizione finale, come se fosse lui il celebrante principale della Messa, ma rivestito del piviale invece che della casula) alla Santa Messa nella forma extraordinaria del Rito Romano (messa tridentina pre-conciliare) celebrata da Padre Konrad zu Löwenstein, della Fraternità Sacerdotale San Pietro, presso la chiesa di San Simon Piccolo in Venezia.[11]

Nell'agosto 2010, durante la sua lectio al meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, ha sostenuto come la testimonianza si manifesti nell'osservanza religiosa. Ciò in polemica con i "moralisti", i più insidiosi tra i peccatori in quanto abuserebbero del richiamo a comportamenti esemplari affermando: "Diventa allora necessario liberare la categoria [dei moralisti] della testimonianza dalla pesante ipoteca moralista che la opprime riducendola, per lo più, alla coerenza di un soggetto ultimamente autoreferenziale" ; Gad Lerner commentando l'intervento ha ravvisato in tale prolusione una giustificazione dell'indulgenza verso il degrado dei comportamenti dei politici al potere. Nella stessa giornata, Scola ha elogiato Renato Farina: "sono pochi i giornalisti bravi come lui" [12].

Nel novembre 2010 ha rivolto ai fedeli del patriarcato la sua prima lettera pastorale per "condividere" con loro "la gioia suscitata dall'annuncio della visita" che papa Benedetto XVI avrebbe compiuto ad Aquileia e a Venezia sabato 7 e domenica 8 maggio 2011.[13]

Arcivescovo di Milano

Il cardinale Angelo Scola con papa Benedetto XVI all'ingresso del Duomo di Milano.

Il 28 giugno 2011 Benedetto XVI lo nomina arcivescovo di Milano a seguito della rinuncia per raggiunti limiti di età del cardinale Dionigi Tettamanzi.

Secondo i resoconti del vaticanista Sandro Magister, la scelta di Scola (con il conseguente spostamento dalla sede patriarcale di Venezia a quella arcivescovile di Milano, fatto senza precedenti[14][15]) sarebbe stata fortemente decisa da papa Benedetto XVI[16], anche a motivo della conoscenza di antica data tra i due (Scola aveva collaborato con Ratzinger alla redazione della rivista Communio negli anni settanta ed era stato consulente per la Congregazione della Dottrina della Fede mentre Ratzinger era prefetto). Nelle "consultazioni" indette in Italia dal nunzio Giuseppe Bertello, la nomina di Scola aveva avuto l'appoggio anche di Julian Carron, leader di Comunione e Liberazione.[17]

Il 7 settembre si congeda dal patriarcato di Venezia e il 9 settembre, per mezzo del vicario generale Carlo Roberto Maria Redaelli, prende possesso dell'arcidiocesi di Milano.

Il 21 settembre riceve il pallio da Benedetto XVI nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

Il 25 settembre fa il suo ingresso ufficiale nell'arcidiocesi di Milano. Nel suo saluto alle autorità e ai milanesi, lancia il suo invito: "Milano, metropoli illuminata, operosa ed ospitale: non perdere di vista Dio"; augura quindi alla Chiesa milanese di essere "capace di incontrare l'uomo alla radice del suo bisogno".[18]

Nell'ottobre 2011 è eletto presidente della Conferenza Episcopale Lombarda.

Il cardinal Scola, il 22 settembre 2012 durante una celebrazione a Cassano Magnago.

Dal al 3 giugno 2012 accoglie papa Benedetto XVI in visita pastorale all'arcidiocesi di Milano in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie (30 maggio-3 giugno 2012).

Il 3 settembre dello stesso anno, nel Duomo di Milano, presiede le solenni esequie del cardinale Carlo Maria Martini.

L'8 settembre viene pubblicata la sua prima lettera pastorale alla Diocesi dal titolo "Alla scoperta del Dio vicino". In essa invita i fedeli ambrosiani a «concentrarsi sull'essenziale» e a preferire «i linguaggi della gratitudine piuttosto che quelli del puro dovere, decisione di dedicare tempo alla conoscenza e alla contemplazione più che proliferazione di iniziative, silenzio più che moltiplicazione di parole, l’irresistibile comunicazione di un’esperienza di pienezza che contagia la società più che l’affannosa ricerca del consenso. In una parola: testimonianza più che militanza».

Pubblicazioni

La bibliografia del cardinale Scola consiste in più di 120 contributi in opere collettive e in riviste teologiche e filosofiche internazionali.

Nel periodo d'insegnamento svolge un'intensa attività di ricerca, che lo porta a scrivere: *Avvenimento e tradizione. Questioni di ecclesiologia;

  • Questioni di antropologia teologica.

Alla sessualità umana e alle questioni legate al matrimonio e alla famiglia dedica "Il mistero nuziale", vol. 1. Uomo-donna, vol. 2. Matrimonio-famiglia. Nel 2003 è insignito del "Premio Capri" per il libro "Uomo-Donna. Il caso serio dell'amore".

Scola ha scritto due libri-intervista con il teologo Hans Urs von Balthasar:

  • Viaggio nel postconcilio, 30 Giorni, Novembre 1985;
  • Vagliate ogni cosa, trattenete ciò che è buono Lateran University Press, 2002.

Nel 2003, in occasione del XXV anniversario dell'elezione al soglio di Pietro di Giovanni Paolo II, dedica al Pontefice il libro "L'esperienza elementare. La vena profonda del magistero di Giovanni Paolo II". Tra le opere da lui redatte successivamente si distinguono: *"Un pensiero sorgivo. Sugli scritti di Luigi Giussani" (2004);

  • "Chi è la Chiesa? Una chiave antropologica e sacramentale per l'ecclesiologia" (2005);
  • "Stupore eucaristico. Conversazioni dal Sinodo" (2006), dove sono raccolti in forma d'intervista pensieri e riflessioni sull'esperienza da Relatore generale al Sinodo dei vescovi dell'ottobre 2005;
  • "Deus caritas est", un'attenta e approfondita analisi sulla prima enciclica di Benedetto XVI.

Vescovi consacrati

Angelo Scola è stato consacrante principale di:

Incarichi

Onorificenze

Balì cavaliere di gran croce di giustizia ecclesiastico del Sacro militare ordine costantiniano di San Giorgio - nastrino per uniforme ordinaria

Genealogia episcopale

Lo stesso argomento in dettaglio: Genealogia episcopale.

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Voci correlate

Araldica

Stemma Descrizione Blasonatura
Angelo Scola
Vescovo di Grosseto
d'azzurro, alla nave al naturale fluttuante sopra un mare al naturale con addestrata una stella in oro. Lo scudo, accollato a una croce astile d'oro, posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di verde. Le nappe, in numero di dodici, sono disposte sei per parte, in cinque ordini di 1, 2, 3. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: SUFFICIT GRATIA TUA.
Angelo Scola
Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli
Patriarca di Venezia
al capo di San Marco; d'azzurro, alla nave al naturale fluttuante sopra un mare al naturale con addestrata una stella in oro. Lo scudo, accollato a una croce astile patriarcale d'oro, posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di rosso. Le nappe, in numero di trenta, sono disposte quindici per parte, in cinque ordini di 1, 2, 3, 4, 5. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: SUFFICIT GRATIA TUA.
Angelo Scola
Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli
Arcivescovo di Milano
al capo di Milano; d'azzurro, alla nave al naturale fluttuante sopra un mare al naturale con addestrata una stella in oro. Lo scudo, accollato a una croce astile patriarcale d'oro, posta in palo, è timbrato da un cappello con cordoni e nappe di rosso. Le nappe, in numero di trenta, sono disposte quindici per parte, in cinque ordini di 1, 2, 3, 4, 5. Sotto lo scudo, nella lista svolazzante d'oro, il motto in lettere maiuscole di nero: SUFFICIT GRATIA TUA.

Note

  1. ^ a b c d e f g Biografia ufficiale su AngeloScola.it
  2. ^ Gianni Barbacetto, Scola a Milano, la rivincita del vescovo di Cl, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 19 giugno 2011. URL consultato il 26-10-2012.
  3. ^ Carlo Marroni, Angelo Scola, il conservatore aperto al dialogo, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 ORE, 29 giugno 2011. URL consultato il 26-10-2012.
  4. ^ Andrea Tornielli, Scola, ecco perché lasciò il seminario di Milano, su vaticaninsider.lastampa.it, Vatican Insider, 6 settembre 2011. URL consultato il 30-12-2011.
  5. ^ P. Re, Chi è, come la pensa, cosa farà Angelo Scola
  6. ^ Report del 4 novembre 2012
  7. ^ Sandro Magister, Berlusconi a scuola di Scola? Il seguito della storia, su magister.blogautore.espresso.repubblica.it. URL consultato il 9 novembre 2012.
  8. ^ Sabrina Cottone, Il Giornale, 6 novembre 2011, http://www.ilgiornale.it/news/interni/quando-scola-dava-lezioni-cavaliere-853360.html.
  9. ^ a b Biografia su AngeloScola.it
  10. ^ discorso di inaugurazione
  11. ^ Il bell'amore è effettivo quando è oggettivo, fedele e fecondo. Come testimonia Maria. L'omelia del Patriarca alla messa del Cuore Immacolato di Maria », su angeloscola.it. URL consultato il 07-04-2010.
  12. ^ L'attacco a Eco e l'indulgenza col potere, Repubblica, 28 agosto 2010
  13. ^ Lettera pastorale del patriarca Angelo Scola
  14. ^ Angelo Scola è arcivescovo di Milano, in Corriere.it.
  15. ^ Scola, il teologo che piace a papa Ratzinger
  16. ^ Il cardinale Scola torna a casa. A Milano
  17. ^ Il “cerchio magico” di Cl attorno al Papa. E Carron gli raccomandò Scola per Milano
  18. ^ Luisa Bove, "Milano, non perdere di vista Dio", in Incrocinews, 25-09-2011.

Altri progetti

Collegamenti esterni

Predecessore Vescovo di Grosseto Successore
Adelmo Tacconi 20 luglio 1991 - 14 settembre 1995 Giacomo Babini
Predecessore Rettore della Pontificia Università Lateranense Successore
Umberto Betti 24 luglio 1995 - 5 gennaio 2002 Salvatore Fisichella
Predecessore Presidente del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia Successore
Carlo Caffarra 24 luglio 1995 - 5 gennaio 2002 Salvatore Fisichella
Predecessore Patriarca di Venezia Successore
Marco Cé 5 gennaio 2002 - 28 giugno 2011 Francesco Moraglia
Predecessore Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli Successore
Giovanni Battista Re dal 28 settembre 2003 in carica
Predecessore Arcivescovo di Milano Successore
Dionigi Tettamanzi dal 28 giugno 2011 in carica