Pontificio consiglio per i laici

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Pontificio consiglio per i laici
Pontificium consilium pro laicis
«È competente in quelle materie, che sono di pertinenza della Sede apostolica per la promozione ed il coordinamento dell'apostolato dei laici e, in generale, in quelle che concernono la vita cristiana dei laici in quanto tali» (Pastor Bonus, 131)
Eretto6 gennaio 1967
Soppresso1º settembre 2016
SuccessoriDicastero per i laici, la famiglia e la vita
Emeritivescovo Josef Clemens (segretario emerito)
Santa Sede  · Chiesa cattolica
I dicasteri della Curia romana

Il Pontificio consiglio per i laici (in latino Pontificium consilium pro laicis) è stato un dicastero della Curia romana. Assisteva il papa in tutte le questioni che riguardano i fedeli laici e le diverse forme di aggregazione della Chiesa cattolica come le associazioni e movimenti cattolici.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il Pontificio consiglio per i laici trova le sue radici nella proposta formulata dal concilio Vaticano II nel decreto Apostolicam Actuositatem, di costituire «presso la Santa Sede uno speciale segretariato per il servizio e l'impulso dell'apostolato dei laici, come centro che, con mezzi adatti fornisca notizie delle varie iniziative apostoliche dei laici, istituisca ricerche intorno ai problemi che sorgono in questo campo e assista con i suoi consigli la gerarchia e i laici nelle opere apostoliche».[1]

Con il motu proprio Catholicam Christi Ecclesiam del 6 gennaio 1967[2], papa Paolo VI dava seguito alle direttive conciliari istituendo il Consilium de laicis, il "Consiglio dei laici". Dieci anni dopo, con il motu proprio Apostolatus peragendi del 10 dicembre 1976, lo stesso pontefice riformava il Consiglio, annoverandolo tra i dicasteri permanenti della Curia romana, e denominandolo "Pontificio consiglio per i laici".[3]

Con la costituzione apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1988, Giovanni Paolo II ha ulteriormente ridefinito le competenze proprie del dicastero.[4]

Con il motu proprio Sedula Mater del 15 agosto 2016 papa Francesco ne ha disposto la soppressione a partire dal 1º settembre 2016. Le sue funzioni sono esercitate dal nuovo Dicastero per i laici, la famiglia e la vita[5].

Sede del Pontificio consiglio era il Palazzo San Callisto a Trastevere.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Vicepresidenti[modifica | modifica wikitesto]

Segretari[modifica | modifica wikitesto]

Vice-segretari[modifica | modifica wikitesto]

Sottosegretari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Apostolicam Actuositatem, nº 26 §3.
  2. ^ AAS 59 (1967), pp. 25-28. Testo in italiano nel sito web della Santa Sede.
  3. ^ Testo italiano del motu proprio nel sito web della Santa Sede.
  4. ^ Pastor Bonus, art. 131-134.
  5. ^ Statuto del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, su press.vatican.va.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN126618544 · ISNI (EN0000 0001 2152 7651 · LCCN (ENn89609803 · GND (DE82518-9 · BNF (FRcb12572001k (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n89609803
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