Ariano Irpino: differenze tra le versioni

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'''Ariano Irpino''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[a'rjano ir'pino]}}, '' a'rjæno '' in dialetto locale) è un [[comune italiano]] di 23.210 abitanti in [[provincia di Avellino]]<ref>Ufficio anagrafe.</ref>. La città rappresenta il secondo centro demografico della provincia dopo il capoluogo, da cui dista 50 km circa.
'''Ariano Irpino''' ([[Alfabeto fonetico internazionale|IPA]]: {{IPA|[a'rjano ir'pino]}}, '' a'rjæno '' in dialetto locale) è un [[comune italiano]] di 23.210 abitanti in [[provincia di Avellino]]<ref>Ufficio anagrafe.</ref>. La città rappresenta il secondo centro demografico della provincia dopo il capoluogo, da cui dista 50 km circa.

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Il comune di Ariano Irpino all'interno della provincia di Avellino

Ariano Irpino (IPA: [a'rjano ir'pino], a'rjæno in dialetto locale) è un comune italiano di 23.210 abitanti in provincia di Avellino[1]. La città rappresenta il secondo centro demografico della provincia dopo il capoluogo, da cui dista 50 km circa. I suoi 185,52 km² di estensione ne fanno il più vasto comune della Campania.

Geografia

Territorio

Ariano Irpino si trova nell'Appennino campano, a cavallo tra Campania e Puglia, in una posizione quasi equidistante tra i mari Tirreno ed Adriatico. Il territorio rivela una natura particolarmente impervia ed esposta ai venti con un'altitudine che varia tra i 179 e gli 811 m s.l.m. tra piccole valli e rilievi scoscesi dove non mancano i dirupi. Fa eccezione l'area orientale che assume una conformazione abbastanza regolare.

Il centro cittadino sorge su tre colli, Calvario, Castello e San Bartolomeo, i quali vanno a formare un rilevo montuoso a forma di sella che tocca gli 817 metri d'altezza sulla sommità del castello. Per via di tale conformazione orografica Ariano è anche conosciuta col nome di Città del Tricolle. Il centro storico si sviluppa, quindi, in una posizione sopraelevata rispetto alle valli circostanti. Dai punti più panoramici del centro, in particolare dal castello e dalla villa comunale, è possibile ammirare ad ovest i massicci del Taburno e del Partenio, a sud la Baronia di Vico, il Vulture e l'altopiano del Formicoso, ad est il Subappennino Dauno e a nord i Monti del Matese e la Valle del Fortore.

Il territorio è attraversato da due torrenti, il Cervaro e la Fiumarella, mentre i fiumi Ufita e Miscano lo lambiscono.

Clima

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Ariano Irpino.

Trovandosi nell’entroterra campano, Ariano è caratterizzato da un clima di tipo temperato freddo in cui, come testimoniato dalla classificazione climatica estrema[3], ad inverni rigidi si alternano estati miti.

Le precipitazioni non sono molto abbondanti e si attestano sopra i 600 mm [4] annui, mentre nella parte occidentale della provincia superano i 1200 mm[5]. Durante l’inverno sono possibili le nevicate, anche se di solito non sono né frequenti né abbondanti. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +3,8 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +21,6 °C[6].

ARIANO IRPINO Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 7,17,810,414,518,623,627,127,223,217,412,08,87,914,526,017,516,5
T. min. media (°C) 0,60,93,06,19,713,716,016,013,99,65,62,71,46,315,29,78,2



Storia

Le sue origini sono antichissime, il primo sito abitato della zona è infatti un insediamento neolitico (circa 7000 a.C.) che continua ad essere abitato fino al 900 a.C. Successivamente un ramo dei Sanniti - gli Hirpi - si spinge in quest'area e fonda il centro di Aequum Tuticum. Tale sito a seguito della sottomissione dei Sanniti, viene romanizzato fino a divenire un importantissimo nodo stradale dell'antichità, visto che si veniva a trovare in prossimità dell'incrocio tra la via Traiana e la via Herculia.


La decadenza di Aequum Tuticum inizia in concomitanza delle prime invasioni barbariche. È a quest'epoca che si fa risalire il primo insediamento sul Tricolle, luogo rialzato e facilmente difendibile, ed è lì che nasce Ariano, roccaforte situata in posizione strategica; sono perfettamente riconoscibili e fanno tutt'oggi parte della città le sue antiche ed imponenti mura difensive. In questa posizione, al sicuro dagli andirivieni di Goti e Bizantini, Ariano diventa una roccaforte dei Longobardi. Intorno all'anno 1000 nasce il Castello a difesa dai domini Greci, il quale si erge tutt'ora all'interno della Villa Comunale.

Conquistata successivamente dai Normanni, nel 1140 è la sede in cui vengono emanate, da Ruggero II d'Altavilla detto Il Normanno, le Assise di Ariano, la nuova costituzione del Regno di Sicilia. Questo corpus legislativo verrà adottato quasi integralmente e con poche variazioni nelle Costituzioni di Melfi di Federico II di Svevia. Nello stesso anno viene battuto il Ducato, moneta che resterà in vigore per ben 7 secoli, fino al 1860.

Veduta della via Russo-Anzani

Inizia qui un periodo infelice, in cui Ariano subisce saccheggi e devastazioni a causa degli uomini e dei terremoti. Nel 1255 Manfredi di Svevia - figlio di Federico II - assedia la città che resiste duramente grazie alle mura ed alla natura combattiva degli abitanti. Durante l'assedio un gruppo di lucerini si fingono disertori dell'esercito di Manfredi e vengono accolti nella città. Nella notte, i realtà, essi rivelano la loro doppia faccia, saccheggiandola e distruggendola col fuoco, oltre a farne strage degli abitanti. C'è ancora una via a ricordo del tragico evento, chiamata per tale motivo "La Carnale".

Più di dieci anni più tardi, nel 1266, Carlo I D'Angiò ricostruisce la città e le dona due spine della corona che cinse il capo di Cristo (donategli dal fratello Luigi IX re di Francia detto Il Santo), ancora conservate in un reliquiario all'interno della Cattedrale romanica della città.

Tramontato il regno degli Angioini, la città passa nelle mani della famiglia Provenzale dei Desambramo dal 1294 al 1413; si succedono poi i Carafa ed i Gonzaga. Il 2 agosto 1585 la città si riscatta dal regime feudale, diventa Città Regia e torna a dipendere dal Viceré del Regno di Napoli. Più tardi, nel 1868, la città venne ufficialmente a far parte della Puglia, e acquistò la denominazione di Ariano di Puglia che durò fino al 1930 quando passò a far parte della Campania, cambiando così il proprio nome in Ariano Irpino [8]. Proprio nel 1930 la cittadina viene violentemente colpita dal terremoto del Vulture. Altro sisma di rilievo è quello del 1962, il cui epicentro viene localizzato nei pressi della città. In quest'occasione risulta danneggiato circa l'ottanta per cento degli edifici[9]. Meno cruenti sono invece gli effetti dovuti al sisma del 1980, il quale provoca danni solo alle strutture più fatiscenti, oltre che ad alcuni monumenti.

Stemma del comune di Ariano irpino

Simboli

Lo Statuto comunale della Città di Ariano Irpino[10] afferma che

«Lo stemma del Comune di Ariano Irpino è d'argento ha i tre monti di verde, al naturale, sormontati dalla scritta d'azzurro A I (Ara Iani).»

Monumenti e luoghi d'interesse

Il Castello Normanno
File:Villa Comunale.jpg
La Villa Comunale

Il Castello Normanno

Il castello sorge sulla sommità dell'omonimo colle, nella zone più alta e panoramica del territorio cittadino. Edificata in una posizione strategica e di difficile accesso, crocevia tra il Sannio, l'Irpinia e le Puglie, la fortezza domina le valli dell’Ufita, del Miscano e del Cervaro. Come risulta dai documenti pervenuti fino ai giorni nostri,la sua funzione non è stata tanto quella di proteggere la città da eventuali attacchi provenienti dalle zone limitrofe, quanto quella di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso di guerra, di modo da frenare l'invasione del regno[11].

La struttura presenta le caratteristiche peculiari dell’architettura aragonese e può essere datata per il profilo costruttivo tra i secoli XI e XII. Di forma pessoché trapezoidale, presenta lati di dimensione diversa e torri disposte ai quattro angoli. Ogni torre è articolata al suo interno con alcuni vani di varia dimensione, più grandi in basso e più piccoli in alto. Il loro diametro varia da 13 fino a 16 metri. I muri di cortina sono muniti di contrafforti ora interrati. I lati più corti sono quelli nord e sud, rispettivamente di 40 e 56 metri circa. I lati est ed ovest, invece, corrono per circa 72 ed 81 metri.

Assedi, incuria e terremoti ne hanno accentuato il degrado a partire dal XVI secolo, tanto che nell'Ottocento della costruzione originaria non rimangono che i Torrioni, parte della cinta muraria e poche altre costruzioni oggi immerse nel verde della villa comunale. "Da i terremoti fu molto rovinato, di modo che al presente (1794) non vi esistono, che quattro ben grandi quasi intieri Baloardi, o siano Torrioni, ed alcune altre fabbriche"[12]. Recentemente il complesso è stata oggetto di un lungo progetto di restauro non ancora completato.


Cattedrale Romanica (X sec)

La Cattedrale

La chiesa cattedrale di Ariano si presenta in stile romanico con la classica pianta a croce latina. Le tre navate dell'edificio, sormontate da volte a crociera, si intersecano con il transetto posto in una posizione rialzata, andando a terminare nel presbiterio. La cattedrale è intitolata all’Assunzione di Maria Ss. in Cielo ed a Sant'Ottone Frangipane, principale protettore della città. Nel 1984 ha ottenuto da Giovanni Paolo II il titolo di Basilica Minore[13].

Sorta nel X secolo sugli antichi ruderi di un tempio di Apollo, l'edificio è stato sconvolto da terremoti e saccheggi, andando incontro ad innumerevoli rifacimenti nel corso dei secoli. Del suo primitivo complesso si sa solamente che, dopo essere stato rovinato da un terremoto nell’anno 988 (la data è incerta, alcuni dicono 989 o 990), fu velocemente ricostruito per rimanere in piedi fino al 1255. In quell'anno le milizie di Manfredi, dopo essere riuscite ad espunare la cinta muraria, il 5 aprile, lo distrussero insieme a tutta la città, che si era sempre mantenuta fedele al Pontefice. Il nuovo re, Carlo I d’Angiò, dopo aver sconfitto Manfredi, fece riedificare tutti i luoghi distrutti dall'avversario a partire dal 1266. Tra questi vi era anche Ariano col suo Duomo, che, però, fu completato molto più tardi nel 1309. La nuova costruzione fu devastata dal sisma del 1349 e dal grande terremoto del 1456. Il Vescovo di quel tempo, Orso de Leone , si fece carico del restauro, del quale ancora si possono ammirare i resti nell’antico soccorpo e nella parte inferiore dei pilastri interni (ora intonacati). Nulla, invece, rimane dei lavori precedenti.

Nuovi eventi funesti investirono la basilica con i terremoti del 1688, del 1702 e del 1732. In particolare , nell'ultima occasione l'allora vescovo Filippo Tipaldi completò la nuova costruzione del sacro edificio nel 1736, dandole la struttura e la forma che ancora oggi conserva. L'interno venne ricoperto d’intonaco e di stucco in stile barocco, per cui scomparvero i pilastri e gli archi di pietra massiccia, mentre non rimase nulla delle vestigia dei precedenti stili, romanico e gotico. All'esterno troviamo la facciata in stile romanico a capanna, fatta costruire nel 1500 in pietra arenacea verde di Roseto. Fanno parte di questo periodo i tre portali, ma non i rosoni. All'edificio, sopraelevato rispetto alla sede stradale, si accede attraverso un complesso di scale aggiunto in epoca tarda che mal si accorda con lo stile della facciata. Le peripezie che, in tanti secoli, ha subito il Duomo, unite spesso all'inesperienza di persone sfornite di senso artistico, alle quali sovente si è ricorso per le riparzioni, specialmente dal Settecento in poi, hanno snaturato lo stile e l'armonia originaria di una struttura non piccola, che non possono essere più ricondotta al profilo dei complessi angioini o rinascimentali.

Le Fontane

Un patrimonio della città di Ariano è rappresentato dai "Carpini", le fontane che i viaggiatori incontravano lungo la Strada Regia delle Puglie, la lunga arteria che collegava Napoli alla Terra di Capitanata. Nel territorio, quindi, si possono ancora ammirare alcune di queste fontane, una combinazione di arte, storia e ingegno della società rurale. Le principali fontane giunte fino ai giorni nostri sono: La Fontana di Camporeale, Il Carpino della Pila, La Fontana della Maddalena e il Carpino della Tetta.

La Fontana di Camporeale, oggi più nota con il nome di "Fontana di Ponte Gonnella" fu realizzata per volontà di Carlo III di Borbone nel 1757. Successivamente, nel 1858, fu spostata, reastaurata e abbellita per ordine di Ferdinando II.


Palazzi Storici

Palazzo Anzani, XVII secolo, sito in Via Donato Anzani, nel centro storico di Ariano Irpino, a poca distanza dalla centralissima Piazza del Plebiscito. La struttura è adibita a sede del Museo Archeologico.

Palazzo Forte del XV secolo e restaurato nel 1990, già sede dellaSottoprefettura di Ariano fino al 1926. Ospita oggi il Museo Civico ed il Centro Europeo di Studi Normanni.

Palazzo Bevere-Gambacorta, risalente agli inizi del Settecento.

Palazzo De Miranda, del XVIII secolo.

Palazzo de Piano-d'Afflitto, noto come Palazzo della Duchessa, dei secoli XVI-XVIII.

Palazzo Vitale-Pisapia, dei secoli XV-XVI.

Palazzo Vitoli-Cozzo, in via Tribunali, risalente al XVIII secolo.

Infine, in località Stratola, a circa 400 metri dalla strada statale, si trovano i ruderi di una struttura isolata di epoca rinascimentale, detta Torre delle Ciavole, ritenuta una presidio difensivo di un casale distrutto da uno dei tanti terremoti che hanno funestato la storia di Ariano Irpino.

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[14]

Lingue e dialetti

Nel territorio dell’arianese si parla l'Irpino, idioma locale utilizzato in quasi tutta la provincia di Avellino appartenente al ceppo dei dialetti meridionali, che deriva grosso modo dalla lingua napoletana. Trattandosi di una lingua romanza sono frequenti i latinismi, come nel caso di avverbi come «craje» (domani) da «cras», oppure di parole come «ciraso» (ciliegio) da «cerasus». Forte è anche la contaminazione da parte della lingua spagnola, che si può riscontrare nella pronuncia della “b”, la quale in molti casi si trasforma in “v”, in alcune strutture sintattiche, quali l’uso del verbo «stare» («stà»), che ricalca quello di estar, oppure nel lessico. Sono comuni, infatti, termini come Abbuscà (abbu‘ʃka), che può significare secondo i casi “guadagnare” o “prendere schiaffi” e che deriva dal verbo spagnolo «buscar».

Le caratteristiche della parlata arianese, comunque, sono piuttosto peculiari rispetto al dialetto del capoluogo e del resto della provincia per via della posizione geografica del comune. Ariano, infatti, si trova all’estremo lembo orientale dell'Irpinia, a ridosso del territorio pugliese. Per tale ragione i dialetti pugliesi, ed il foggiano in particolare, influenzano fortemente l'"arianese".

Tra i tratti caratteristici della parlata locale c’è la pronuncia della vocale “e” che è quasi sempre chiusa, laddove in Irpino prevale quella aperta. Particolare è, poi, l’uso degli articoli:

Gli articoli "i", "gli", "le" vengono tradotti tutti alla stessa maniera «li». Esempio:

      «Li criature»: i bambini (cfr. napoletano «e criature» , irpino «i criature»)
      «Li femmene»: le donne (cfr. napoletano «e femmene», irpino «i femmene»)

Gli articoli "il", "lo" vengono tradotti tutti «lu». Esempio:

      «Lu telefuno»: il telefono (cfr. napoletano «o telefono», irpino «u telefuno»)

Come nell’Irpino i verbi all’infinito della prima coniugazione subiscono il troncamento. Sono soggetti a troncamento anche gli infiniti della terza coniugazione e quelli della seconda con la “e” tonica. Nel caso della seconda coniugazione con “e” atona si perde, invece, l'ultima sillaba. Alcuni esempi sono:

      * «campà» (vivere), «fatià» (lavorare),  «piglià» (prendere), «fravicà» (costruire)
      * «caré» (cadere), «viré» (vedere), «murì» (morire), «vinì» (venire)
      * «crere» (credere), «scenne» (scendere), «corre» (correre), «rompe» (rompere), «rice» (dire)

Nei tempi composti si usa l’ausiliare "avere":

      «aggio stato io»: sono stato io (cfr. napoletano «sò state ije»)  

Per quanto riguarda, invece, l’influenza del dialetto foggiano, a livello sintattico troviamo il fenomeno della metafonesi, vale a dire il cambiamento di una vocale nella parola a causa dell’influsso di altra vocale nel passaggio dal genere maschile a quello femminile, dal singolare al plurale oppure tra le varie persone dei verbi. Di seguito alcuni esempi:

   * «rente» (dente) opposto a «rienti» (denti);
   * «pere» (piede) opposto a «pieri» (piedi);
   * «rossa» (grande, al femminile) opposto «ruossu» (grande, al maschile)
   * «vecchia» (anziana/vecchio al femminile) opposto a «viecchio» (anziano/vecchio al maschile).

Altre influenze sono l'accusativo alla greca (es. «lu faccistuorto»: chi ha la faccia storta) o l'accusativo con preposizione (es. «ha vist'a Mario?» Hai visto Mario?).

Detti e proverbi

Per un approfondimento si rimanda a Proverbi Arianesi

  • «Sparagni e Cumbarisci!» (Risparmi e fai bella figura);
  • «Puozz Fiurì!» (Possa tu fiorire);
  • «Quanno buono buono...» (Se anche fosse…);
  • «Hanno fatto unu sango a lavina» (Hanno stretto un’amicizia indissolubile);
  • «Risse lu pappulo a la noce, tiembo ci voglio ma ti spirtoso» (Disse il tarlo alla noce: tempo ci vorrà, ma ti forerò);
  • «Tu ruormi e la fava coce» (Mentre tu dormi, la fava volge a cottura);
  • «Ha truvato la messa ritta e lu previto spugliato» (Sei arrivato a messa conclusa con il prete già svestito).

Istituzioni, enti e associazioni

La città è sede della Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia suffraganea dell'arcidiocesi di Benevento.

Sul territorio comunale è presente una comunità di membri dell'Esercito della Salvezza.

Ariano Irpino è sede della Comunità Montana dell'Ufita, sebbene non faccia più parte dell'ente dal 2009 a seguito di una modifica nella normativa regionale per mancanza dei requisiti demografici. Il comune, infatti, pur essendo caratterizzato da un territorio imprevio con un'altitudine media superiore ai 600 metri s.l.m. fissati dalla legge, ha una popolazione superiore ai 20.000 abitanti[15].

Tra gli altri enti:

  • Compagnia dell'Arma dei Carabinieri
  • Tenenza della Guardia di Finanza
  • Commissariato di Polizia
  • Tribunale di Ariano Irpino
  • Ospedale civile


Cultura

Musei

Il Museo Civico e della Ceramica si trova a Palazzo Forte, in via D'Afflitto. All'interno si possono ammirare una raccolta di ceramica locale risalente al XVII e XVIII secolo ad uso domestico o ornamentale ed una donazione privata di ceramiche meridionali-adriatiche risalente al IV-V secolo A.C.. Alle ceramiche si sommano rare edizioni a stampa dei secoli XVI e XVII provenienti dalle librerie di conventi che sorgevano sul territorio e che furono soppressi nel corso dell'Ottocento, nonché la fototeca civica dal 1865 al 1955.

Il Museo Archeologico è ospitato dal Palazzo Anzani. Vi si trovano reperti archeologici rinvenuti nell'insediamento sulla collina della Starza, corredi funebri ritrovati nelle tombe a tumulo di un insediamento sannitico di Casalbore, reperti romani provenienti da Aequum Tuticum ed altri oggetti d'interesse storico rinvenuti nel territorio di Ariano.

Il Museo Degli Argenti ha sede nell'ex Tesoreria della Cattedrale dell'Assunta. Conserva tra i vari oggetti, un ostensorio d'argento di Pietro Vannini, il reliquario contenente le Sacre Spine della corona di Cristo, donate da Carlo I d'Angiò al Vescovo di Ariano, la statua in argento del Santo Patrono della città, risalente al XVII secolo.

Il Museo Diocesano ospita pitture del ‘600 e ‘700 napoletano, tra cui "l’Annunciazione" del pittore fiammingo Wenzel Cobergher, altre opere lignee e marmoree, per non parlare di oggetti ed arredi sacri. Al suo interno è ubicata la Biblioteca Diocesana che conta circa 10.000 opere e l'archivio storico della Curia Vescovile.

Il Museo Arcucci conserva documenti di archivio delle monache Benedettine Cassinesi di Ariano risalenti al periodo tra il 1565 ed il 1877, volumi della biblioteca, arredi e oggetti sacri.

Biblioteche

La Biblioteca Comunale P.S. Mancini si trova nel centro storico della città e comprende 20.000 volumi ca., nonché stampe che vanno dal Cinquecento al Settecento. La raccolta venne costituita nel 1870 grazie all’acquisizione delle opere custodite nei Conventi Francescani e Scolopi di Ariano, nella Biblioteca dei Francescani di S. Giovanni del Palco a Lauro, dai Francescani di Montecalvo e Casalbore e dagli Alcantarini di Mirabella Eclano.

Nel 1866, infatti, vennero soppressi gli Ordini e le Corporazioni Religiose, mentre i relativi bene furono secolarizzati. A seguito dell’atto di eversione ecclesiastica compiuto dal nascente Stato unitario, tutti i manoscritti che si trovavano negli edifici loro appartenenti vennero devoluti ad istituzioni pubbliche e musei delle rispettive provincie. Per la costituzione della biblioteca arianese fu determinate l’azione di Pasquale Stanislao Mancini, cui la collezione è intitolata.

La Biblioteca Diocesana conta circa 10.000 opera e l’archivio della curia vescovile. La sua ubicazione è all’interno dell’omonimo museo.

Ricerca

Ariano è sede del Centro Europeo di Studi Normanni (CESN). L’istituto è sorto nel 1990 per iniziativa di un gruppo di studiosi italiani, francesi e inglesi, al fine di promuovere attività di ricerca sulla Civiltà Normanna nell’Europa medievale.

Nell'area PIP ha sede il Biogem (Centro di Biotecnologie e genetica Molecolare). Inaugurato il 15 luglio 2007, si tratta di un centro di biotecnologie la cui finalità è cercare d'identificare le alterazioni genetiche da cui derivano tumori, malattie cardiovascolari, metaboliche e immunitarie.

Media

TV

Canale 58

Personalità legate ad Ariano Irpino

  • Errico Adinolfi, fisico
  • Gerolamo Angeriano, umanista
  • Aurelio Covotti, storico della filosofia
  • Francesco Cusano, poliziotto, medaglia d'oro al Valor civile
  • Mario D'Antuono, psicologo
  • Carlo Maria De Paola, critico d'arte
  • Enea Franza,senatore della repubblica e avvocato penalista
  • Luigi Franza,senatore della repubblica e avvocato penalista
  • Gabriele Grasso, geografo, glottologo, filologo
  • Gaetano Grasso[16], storico e giornalista.
  • Giovanni Grasso, politico, Presidente della giunta della Regione Campania (1993-1994)
  • Michele Grasso, matematico
  • Vito Melito, podista, Campione del mondo 100 km di corsa
  • Saverio Moschillo, imprenditore della moda
  • Francesco Lo Parco, letterato
  • Mario Ortu, scrittore
  • Emilio Monaco, dirigente scolastico, scrittore
  • Tania Panza, insegnante, Campionessa del Mondo di Body Building
  • Pietro Paolo Parzanese, scrittore e poeta romantico
  • Italo Sgobbo, medico ed archeologo
  • Ortensio Zecchino, politico e storico
  • Francesco Zerella, filosofo, letterato

Artigianato

La maiolica

La produzione di maiolica arianese è apprezzata in Campania, nel resto d'Italia e persino all'estero. Della maiolica di Ariano Irpino si hanno esemplari risalenti già al XIII secolo. Da documenti angioini si apprende che nel 1200 era attiva ad Ariano una vera e propria corporazione di ceramisti che venivano tassati per la loro attività: "cives laborantes in creta-extranea vendentes vasa terrea vel vitrea"[17]. In quel periodo maestri artigiani islamici avevano attivato in Ariano le proprie fornaci. Gli Arabi erano giunti in città a seguito di Ruggero II il Normanno, sovrano che seppe convivere con i vinti, utilizzando al meglio le loro conoscenze e la loro vasta cultura. Ceramica italo-araba era quella prodotta inizialmente in Ariano, decorata secondo una concezione della vita e del mondo tipicamente orientale e che ci riconduce alla maestria degli artigiani islamici che avevano le proprie fornaci nelle terre conquistate della Sicilia. Testimoniano in tal senso i reperti provenienti dal castello, dal centro cittadino e dalle discariche storiche.

Fino a tutto il sec. XVI le maioliche si presenteranno tutte smaltate in bianco e decorate con sintetici elementi in azzurro. Nel XV secolo le opere dei maestri ceramisti risentiranno dell'influenza esercitata dai maestri di Faenza, portati in città, intorno al 1421, dal conte di Ariano, Francesco Sforza, futuro Duca di Milano. I bianchi faentini, che incontreranno notevole fortuna e verranno prodotti in quasi tutte le botteghe di maiolica italiane del sec. XVII, prenderanno vita in Ariano come a Faenza già nel sec. XVI.

Se di questa tradizione secolare sono testimonianza i repenti rinvenuti sul territori ed i resti di diverse fornaci in località Tranesi, oggi la produzione è più che mai vasta, toccando fiasche, borracce, busti, coppe, targhe, figure, anfore. Tutti pezzi splendidamente decorati dagli artigiani arianesi, e sovente di forma particolarmente fine ed elaborata. Un vasto repertorio di antiche maioliche arianesi è conservato nel Museo Civico della città.

Infrastrutture e trasporti

Ariano Irpino è raggiungibile in auto, treno ed autobus. In auto bisogna percorrere l'autostrada A16, uscire allo svincolo di Grottaminarda per poi prendere la Strada Statale 90 delle Puglie in direzione Foggia. Le principali direttrici stradali che attraversano il territorio sono la Strada Statale 90 delle Puglie, Grottaminarda - Foggia, e la Strada Statale 90 Bis, Benevento - Savignano Irpino, che collegano la Campania con la Puglia, in particolare con la Provincia di Foggia. Si tratta per questo motivo di strade molto trafficate, specie la prima che attraversa alcuni Rioni urbani della città. La Strada Statale 414, invece, collega Ariano con Montecalvo Irpino.

Ariano Irpino ha una propria stazione ferroviaria sulla direttrice Roma - Bari che si trova a 3 km a nord della città in località Ariano Scalo. I collegamenti con il centro della città sono assicurati per mezzo di un bus navetta.

L'aeroporto più prossimo è quello di Napoli Capodichino a circa 100 km di distanza.

I collegamenti extraurbani su gomma sono gestiti dalla principale azienda di trasporti presente sul territorio, l'AIR. Corse giornaliere vengono garantite per Avellino, Napoli, Benevento, Foggia oltre che con gli altri comuni della provincia. Il servizio di mobilità urbana è, invece, curato per conto del comune da un'azienda municipalizzata, l'AMU.

Distanza dalle principali città italiane

Fonte: Google Maps

Amministrazione comunale

Template:ComuniAmministrazione

Amministrazioni precedenti

Note

  1. ^ Ufficio anagrafe.
  2. ^ Classificazione sismica dei comuni italiani (JPG), su protezionecivile.it. URL consultato il 20 luglio 2009.
  3. ^ Profilo Climatico (Archivio climatico DBT dell'ENEA) (TXT), su erg7118.casaccia.enea.it. URL consultato il 01-07-2009.
  4. ^ Dato basato sulle rilevazioni della vicina stazione meteorologica di Trevico distante 15 km ca. in linea d’aria
  5. ^ Si veda Stazione meteorologica di Avellino
  6. ^ Profilo Climatico (Archivio climatico DBT dell'ENEA) (TXT), su erg7118.casaccia.enea.it. URL consultato il 01-07-2009.
  7. ^ Classificazioni climatiche dei comuni italiani (TXT), su clisun.casaccia.enea.it. URL consultato il 19 luglio 2009.
  8. ^ Si veda AA. VV., Puglia, 4ª ed., Touring Club Italiano, 1978, p. 11, ISBN 883650020X.
  9. ^ http://www.flanet.org/aseva/evento.asp?WHERE=ID_Evento%20=%2022
  10. ^ Statuto comunale all'art.4,comma 2, su comunediariano.it. URL consultato il 10-5-2009.
  11. ^ D'Antuono M. e D'Antuono O. - Guida Turistica di Ariano Città Capitale, Tipografia Impara, 2001.
  12. ^ Vitale T. - Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Salomoni, 1794
  13. ^ Diocesi Ariano Irpino - Lacedonia, su www2.diocesiarianolacedonia.it..
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 30 giugno 2023.
  15. ^ Legge Regionale N. 20 del 11 Dicembre 2008 della Regione Campania
  16. ^ http://www.edizionilaginestra.it/link/default.asp?i=77&t=Gaetano+Grasso&s=Scrittori+irpini
  17. ^ D'Antuono M. e D'Antuono O. - Guida Turistica di Ariano Città Capitale, Tipografia Impara, 2001.

Bibliografia

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D'Antuono O.- La Maiolica delle Antiche Fabbriche di Ariano nel Museo Civico -prefazione di Luciana Arbace, 2008.

De Padua C. e Giardino P. - Ariano. Storia e assetto urbano, Ariano Irpino, Associazione Culturale Arnanah, Vol. I, 2008.

Flammia N. - Storia della città di Ariano, Ariano Irpino, Tipografia G.Marino, 1893.

Grasso G. - Ariano dall'Unità d'Italia alla Liberazione - Libro Primo: 1860-1900, Avellino, Edizioni La Ginestra, 1994.

Grasso G. - Ariano dall'Unità d'Italia alla Liberazione - Libro Secondo: dall'inizio del secolo al 1945, Avellino, Edizioni La Ginestra, 1994.

Grasso G. - Ariano dalle origini alla fine del '700, Avellino, Edizioni La Ginestra, 2007.

Vitale T. - Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794.

Zecchino O. - Le Assise di Ariano: testo critico, traduzione e note a cura di Ortensio Zecchino, Cava dei Tirreni, Di Mauro, 1984.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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28 giugno 2004 22 giugno 2009 Domenico Gambacorta Popolari per Ariano (Lista Civica) Sindaco