Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato

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La metropolitana di Milano è una rete di linee metropolitane a servizio della città di Milano e di parte del suo hinterland, asse portante della sua rete di trasporti pubblici. È la rete metropolitana più estesa d'Italia, seguita da quella di Roma e quella di Napoli.

Si compone di quattro linee, identificate con numeri e colori diversi, per una lunghezza totale di 101 km. La prima linea, la rossa, fu inaugurata nel 1964, la verde nel 1969, la gialla nel 1990 e la lilla nel 2013. Attualmente risulta in costruzione un'altra linea, la blu, mentre è in completamento il prolungamento della linea rossa verso Monza Bettola. È dotata di 113 stazioni, delle quali 95 sono sotterranee. La rete è gestita dall'Azienda Trasporti Milanesi (ATM).

Il progetto architettonico, realizzato da Franco Albini e Franca Helg, e la sua segnaletica, progettata da Bob Noorda, ricevettero nel 1964 il premio Compasso d'oro.

La prima sezione da Lotto a Sesto Marelli (21 stazioni) venne inaugurata il 1º novembre 1964, dopo 7 anni di lavori di costruzione. La linea si estendeva per 12,5 km di lunghezza, e la distanza media tra le stazioni era di 590 m. Nello stesso anno, nel mese di aprile, cominciarono i lavori per la seconda linea. I passeggeri sulla rete sono cresciuti costantemente nei primi anni di servizio, passando da 37 092 315 nel 1965 a 61 937 192 nel 1969. Nel 1966 viene inaugurata la diramazione della linea M1, la tratta Pagano-Gambara, con due stazioni intermedie. La linea verde da Caiazzo a Cascina Gobba (7 stazioni) ha iniziato il servizio il 27 settembre 1969.


Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato/1

La Torre Velasca è un grattacielo di 26 piani di Milano. Il nome deriva dalla piazza in cui si trova, a sua volta intitolata fin dal XVII secolo al governatore spagnolo Juan Fernández de Velasco. Per il suo interesse storico-artistico fa parte dal 2011 tra i beni sottoposti a vincolo dalla Soprintendenza ai beni culturali.

La torre fu progettata dallo Studio BBPR su incarico della società Rice, con la collaborazione dell'ingegner Arturo Danusso, su un'area del centro di Milano devastata dai bombardamenti angloamericani del 1943. La progettazione iniziò fra il 1950 e il 1951, ma l'idea iniziale di una torre in ferro fu scartata a causa degli alti costi del materiale; fra il 1952 e il 1955 fu realizzato il progetto definitivo della torre, realizzata tra il 1956 e il 1957 con i finanziamenti della Società Generale Immobiliare. Per costruirla servirono 292 giorni, 8 in meno del tempo contrattuale.

La torre in seguito passò a Fondiaria Sai del gruppo Ligresti e successivamente, dopo la fusione con Unipol, passò nel patrimonio della nuova società UnipolSai.

Il profilo della torre è la conseguenza di un lungo studio che trova le sue origini nella ricerca di risposte funzionali alla costrizione in cui si trova la base della stessa, ubicata nella piccola piazza omonima, libera però di espandersi verticalmente; in tutto questo, la Velasca volle essere una citazione moderna della Torre del Filarete presente al Castello Sforzesco.

I primi diciotto piani sono occupati da negozi e uffici, mentre i successivi piani, fino al ventiseiesimo, sono destinati ad appartamenti privati. Essi sono sviluppati su una planimetria più larga rispetto ai piani sottostanti e ciò conferisce la caratteristica forma "a fungo" alla Torre, accentuata dalle numerose travi oblique. Queste ultime sostengono l'espansione esterna dei piani superiori.


Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato/2

Palazzo Lombardia è un complesso unitario di edifici, tra cui un grattacielo alto 161,3 metri. Vi ha sede la Giunta regionale della Lombardia con la presidenza e la totalità degli assessorati (direzioni generali). Il complesso si sviluppa nella piazza Città di Lombardia, adiacente via Melchiorre Gioia, a Milano.

L'edificio è situato in un'area di 33.700 metri quadrati compresa tra le vie Melchiorre Gioia, Restelli, Algarotti e Galvani. Questa sede è composta da una torre di 161 metri in calcestruzzo armato, acciaio e vetro, circondata da un sistema complesso di edifici curvilinei (detti corpi bassi), alti dai sette agli otto piani, in cui ai rispettivi piani terra sono concentrate le funzioni culturali, di intrattenimento e servizio, collegati da una piazza di forma ovoidale con una copertura in materiale plastico. Tale piazza è stata denominata "Piazza Città di Lombardia" ed è la piazza coperta più grande d'Europa. La piazza ospita diverse attività, fra cui un ufficio postale, una scuola materna, un auditorium, diversi ristoranti e caffetterie. L'Area include più di 26.000 m² di parcheggio interrati, 3.300 metri quadrati previsti di aree a bosco e 2700 metri quadrati di giardino pensile.

Domenica 31 gennaio 2010, al 39º piano del grattacielo, la Madonnina copia di quella posta sul Duomo di Milano venne benedetta dal cardinale Dionigi Tettamanzi. La tradizione infatti ne vuole una sul punto più alto della città. Quella di Palazzo Lombardia segue l'originale e le copie poste su Torre Breda e Grattacielo Pirelli.

Il prestigioso Council of Tall Buildings and Urban Habitat (Ctbuh) di Chicago ha premiato Palazzo Lombardia come miglior grattacielo d'Europa per il 2012, premiandone il design, la sostenibilità e l'innovazione. È stato il primo edificio italiano a ricevere questo premio.


Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato/3

Il Castello Sforzesco è uno dei principali simboli di Milano e della sua storia. Fu costruito nel XV secolo da Francesco Sforza, divenuto da poco Duca di Milano, sui resti di una precedente fortificazione risalente al XIV secolo nota come Castrum Porte Jovis (Castello di porta Giovia o Zobia), e nei secoli ha subito notevoli trasformazioni. Fra il Cinquecento e il Seicento era una delle principali cittadelle militari d'Europa; restaurato in stile storicista da Luca Beltrami tra il 1890 e il 1905, ora è sede di importanti istituzioni culturali e meta turistica. È uno dei più grandi castelli d'Europa.

La costruzione di una fortificazione con funzioni prettamente difensive fu avviata nella seconda metà del Trecento dalla dinastia viscontea, che deteneva la signoria di Milano da quasi un secolo, da quando nel 1277 l'arcivescovo Ottone Visconti aveva sconfitto nella battaglia di Desio e cacciato da Milano il precedente Signore, Napoleone della Torre. Nel 1354 l'arcivescovo Giovanni Visconti, morendo, lasciò in eredità il ducato ai tre nipoti Matteo II, Galeazzo II e Bernabò. Tra il 1360 e il 1370 Galeazzo Visconti fece costruire, a cavallo delle mura della città, in corrispondenza della Porta Giovia (o Zobia) una fortificazione detta, appunto, Castello di Porta Giovia, dal nome dell'antico ingresso della cinta delle mura romane dedicato a Giove.

L'edificio venne ampliato dai suoi successori: Gian Galeazzo Visconti, che divenne nel 1395 il primo duca di Milano, Giovanni Maria e Filippo Maria, che per primo trasferì la corte stabilmente nel castello dal palazzo ducale che sorgeva presso il duomo (l'odierno palazzo reale). Il risultato è un castello a pianta quadrata, con i lati lunghi 200 m, e quattro torri agli angoli, di cui le due rivolte verso la città particolarmente imponenti, con muri perimetrali spessi 7 m


Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato/4 Il Progetto Porta Nuova è un vasto intervento di riqualificazione urbana ed architettonica all'interno del Centro Direzionale di Milano, il quartiere a carattere terziario che si estende dalla stazione ferroviaria di Milano Porta Garibaldi a piazza della Repubblica, da Porta Nuova a Palazzo Lombardia, passando per via Melchiorre Gioia.

Principale obiettivo dell'opera è ricucire, attraverso il potenziamento del Centro Direzionale, i quartieri di Porta Nuova (comprensiva dell'area delle ex-Varesine), Porta Garibaldi e Isola. Baricentro dell'intera zona è il parco pubblico chiamato Giardini di Porta Nuova, attorno al quale sono disposti i tre ambiti separati del progetto, ossia Porta Nuova Garibaldi, Porta Nuova Varesine e Porta Nuova Isola. I progetti planivolumetrici delle tre zone sono stati redatti dagli studi Pelli Clarke Pelli Architects per Porta Nuova Garibaldi, Kohn Pedersen Fox Associated per Porta Nuova Varesine e Boeri Studio per Porta Nuova Isola. L'edificazione del complesso di Porta Nuova è iniziata nel 2005 e la sua esecuzione si è protratta per circa un decennio.

Durante la sua realizzazione si trattava del cantiere più grande d'Europa, un'operazione da oltre due miliardi di euro, con duemila operai al lavoro e le firme di venti architetti. Il complesso conta oltre venti edifici tra grattacieli, uffici, centri culturali e ville urbane. Gli edifici si caratterizzano per una notevole altezza e un forte impatto architettonico. Da segnalare in tal senso la Torre Unicredit, più alto grattacielo in Italia, la Torre Solaria, più alto grattacielo residenziale del Paese, la Torre Diamante, dalla caratteristica forma squadrata e il Bosco Verticale, con i suoi giardini pensili.


Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato/5

Il dialetto milanese è un dialetto della lingua lombarda (appartenente al ramo occidentale), parlato tradizionalmente a Milano. È detto anche meneghino , dal nome della maschera milanese Meneghino (o Meneghin). Il milanese è la varietà più importante per tradizione e letteratura del gruppo dialettale occidentale della lingua lombarda. Seppure in varie declinazioni è parlato o perlomeno inteso nelle vicinanze estese fino alle provincie di Bergamo o Brescia dove cambia in maniera significativa.

Il dialetto milanese è lingua di derivazione latina e di conformazione celtica e indoeuropea per ragioni di carattere storico. Si arricchisce da tempo di anglicismi e parole di natura non indigena che vengono integrate, valorizzando pertanto una lingua antica ma sempre in evoluzione, in continuo e perenne parallelismo con la lingua italiana da cui il milanese non prescinde mai.

Così come la maggior parte delle varietà linguistiche parlate in Italia, il milanese è considerato un dialetto, con ciò che ne consegue dal punto di vista sociolinguistico (svalutazione, diglossia ecc.). Il milanese è una specifica varietà della lingua lombarda; c'è ovviamente una buona intelligibilità tra il milanese e la maggior parte degli altri dialetti lombardi, che diventa particolarmente ampia con quelli occidentali, compresi quelli piemontesi orientali.

Il milanese non ha un riconoscimento giuridico (legge n. 482 del 1999) e non è oggetto di tutela da parte della Repubblica Italiana, mentre il lombardo è riconosciuto ufficiosamente con la Raccomandazione n. 928 del 7 ottobre 1981 del Consiglio d'Europa.


Portale:Milano/Restyling/Articolo Selezionato/6

La cucina milanese è fortemente caratterizzata dagli elementi del territorio, quali la risicoltura e l'allevamento di bovini e suini, e annovera numerosi piatti rigorosamente locali. Nello stesso tempo, il ruolo di centro di scambio come capoluogo di una vasta regione, ne ha fatto anche una sorta di sommatoria delle cucine e tradizioni gastronomiche della Lombardia, con in più influenze e scambi con quelle dei dominatori che si sono succeduti nel tempo.

Tra i piatti più noti vi sono il risotto giallo con lo zafferano, la cotoletta alla milanese, la Cassœula con vari tagli di maiale e verza, piatto calorico adatto alla stagione invernale (simile al bottaggio), la trippa alla milanese (la cosiddetta busecca) e l'ossobuco alla milanese; tra i dolci abbiamo, il panettone, che altro non era che il pane grande preparato in occasione delle solennità natalizie.

Un tempo era molto diffuso anche il fritto misto alla milanese (con cervella e animelle). Il fritto è quasi del tutto scomparso per la difficoltà di reperire gli ingredienti di base e la disabitudine al loro uso.

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