Palazzo Spinola (Milano)

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Palazzo Spinola
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàMilano
Indirizzovia San Paolo 10
Coordinate45°27′57.16″N 9°11′37.64″E / 45.465877°N 9.193788°E45.465877; 9.193788
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1570-1615
StileRinascimentale
Realizzazione
AppaltatoreLeonardo Spinola
La sala d'oro
La sala d'armi del palazzo

Palazzo Spinola è un palazzo cinquecentesco di Milano, pesantemente rimaneggiato nel corso dell'Ottocento. Storicamente appartenuto al sestiere di Porta Nuova, si trova in via San Paolo 10. Dal 1808 è sede della Società del Giardino.[1]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Commissionato nel 1580 dal banchiere genovese Leonardo Spinola[2], uomo di fiducia di Tommaso Marino, altro banchiere genovese, il palazzo fu fatto costruire in tre distinte campagne di lavori tra il 1570 e il 1615 da un architetto sconosciuto. Sono state avanzate ipotesi a proposito di Pellegrino Pellegrini e Martino Bassi, ma solo del Bassi parrebbe ormai indubbia la partecipazione;[3] oggi l'edificio deve molto del suo aspetto interno a rimaneggiamenti ottocenteschi: la semplice facciata in cui spicca il portale in bugnato, lascia intravedere poco dei lussuosi ambienti interni.

Celebre è la Sala d'oro progettata da Gerolamo Arganini e decorata da Giacomo Tazzini: la sala, rimodernata in occasione delle nozze dell'Imperatore Ferdinando I, si presenta spaziosa e monumentale, circondata da un colonnato decorato con fregi e sormontato dalla trabeazione che formano la tribuna per l'orchestra[1]; spiccano inoltre gli affreschi e gli stucchi dorati su sfondo avorio; similmente la Sala d'argento che prende il nome dagli stucchi color argento di Luigi Tatti.

Duramente colpito dai bombardamenti anglo-americani del 1943, l’edificio si incendiò e sebbene le architetture della facciata e del cortile siano rimaste intatte, il fuoco distrusse quasi tutti i piani superiori e alcune parti del piano terreno con il conseguente crollo dei tetti e di buona parte delle volte e la perdita delle due sale sopra descritte, delle quali si salvarono solo le pareti.[3]

Altro ambiente degno di nota è sicuramente il Salone da ballo, il cui nome lascia intendere fosse sede dei balli: sala che balzò alle attenzioni di Stendhal, molte volte ospite nel palazzo durante balli e festeggiamenti. Nel cortile del giardino si segnala la torre belvedere del Cinquecento, ambiente spesso usato nei festeggiamenti del giardino in occasioni estive[4]

Palazzo Spinola ospitò fino alla sua morte il grande studio del pittore Luigi Conconi (1852-1917) che lo condivise a lungo con Gaetano Previati (1852-1920).[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Attilia Lanza, Milano e i suoi palazzi: Porta Orientale, Romana e Ticinese, Libreria Meravigli Editrice, 1992, pg. 16.
  2. ^ Attilia Lanza, Milano e i suoi palazzi: Porta Orientale, Romana e Ticinese, Libreria Meravigli Editrice, 1992, pg. 19.
  3. ^ a b a cura di Alberto di Bello, CONTRIBUTO A UNA BIBLIOGRAFIA DEI PALAZZI PRIVATI DI MILANO DAL XIV SECOLO ALL’ETÀ NEOCLASSICA (PDF), su Comune di Milano, http://mssormani.comune.milano.it, aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  4. ^ Attilia Lanza, Milano e i suoi palazzi: Porta Orientale, Romana e Ticinese, Libreria Meravigli Editrice, 1992, pg. 18.
  5. ^ Luca Beltrami, L'anima e lo studio di un pittore (in memoria di Luigi Conconi), in Emporium, XLVIII, n. 285, Bergamo, Istituto italiano di arti grafiche, settembre 1918.

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