Antioco XIII
Antioco XIII | |
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Imperatore seleucide | |
In carica | 92 a.C.-83 a.C. 73 a.C.-64 a.C. |
Predecessore | Antioco X Eusebe Tigrane II |
Successore | Tigrane II Filippo II Filoromeo |
Nome completo | Antioco Dioniso Filopatore Callinico Asiatico |
Morte | 64 a.C. |
Dinastia | seleucide |
Padre | Antioco X Eusebe |
Madre | Cleopatra Selene |
Antioco XIII Dioniso Filopatore Callinico Asiatico (in greco antico: Αντίοχος Φιλοπάτωρ Καλλίνιχος Ασιατικός, Antíokhos Philopátōr Kallínikos Asiatikós; in latino: Antiochus XIII Dionysus Philopator Callinius Asiaticus; ... – 64 a.C.) è stato uno degli ultimi esponenti della dinastia seleucide.
Era il figlio di Antioco X Eusebe e della principessa tolemaica Cleopatra Selene, che operò come reggente alla morte del marito per conto del figlio ancora minorenne tra il 92 e l'85 a.C. Qualche tempo dopo la conquista della Siria da parte di Tigrane II (83 a.C.), Cleopatra compì un viaggio a Roma, al fine di ottenere il riconoscimento per sé e per il figlio del titolo di re dell'Egitto, senza tuttavia riuscirvi. La missione diplomatica, avutasi tra il 75 e il 73 a.C. ottenne solamente il riconoscimento del titolo di re della Siria per i due. Selene in seguito fu catturata e uccisa da Tigrane, ma, alla notizia della vittoria di Gneo Pompeo Magno sull'armeno, la popolazione di Antiochia nominò il di lei figlio re; la nomina venne in seguito confermata da Lucio Licinio Lucullo nel 69 a.C.
Nel 64 a.C., tuttavia, Pompeo Magno lo fece deporre[1] ed uccidere, avvalendosi dell'aiuto di un arabo, un certo Sampsiceramo (Shemashgeram). La morte di Antioco è tradizionalmente associata alla scomparsa della dinastia seleucide; tuttavia a lui sopravvisse, sia pure per breve tempo, il cugino Filippo II Filoromeo.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Appiano di Alessandria, Guerre mitridatiche, 106.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Appiano di Alessandria, Guerra siriaca, 49
- William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1, Boston: Little, Brown and Company, Vol.1 p. 200, su ancientlibrary.com. URL consultato il 7 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2010).
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Monetazione di Antioco, su wildwinds.com.