Qualcuno volò sul nido del cuculo: differenze tra le versioni

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Disambiguazione – Se stai cercando il romanzo da cui è tratta questa pellicola, vedi Qualcuno volò sul nido del cuculo (romanzo).
Qualcuno volò sul nido del cuculo
Jack Nicholson in una scena del film
Titolo originaleOne Flew Over the Cuckoo's Nest
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti
Anno
Durata133 min e 136 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico
RegiaMiloš Forman
Soggettodall'omonimo romanzo di Ken Kesey
SceneggiaturaBo Goldman, Lawrence Hauben
ProduttoreMichael Douglas, Saul Zaentz
Casa di produzioneUnited Artists, Fantasy Films
Distribuzione in italianoMikado Film
FotografiaHaskell Wexler
MontaggioSheldon Kahn, Lynzee Klingman
MusicheJack Nitzsche
ScenografiaPaul Sylbert, Edwin O'Donovan
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

[[Categoria:Film statunitensi del 1975]]

Qualcuno volò sul nido del cuculo (One Flew Over the Cuckoo's Nest) è un film del 1975 diretto da Miloš Forman.

È tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962 e tradotto in italiano nel 1976 da Rizzoli Editore. L'autore scrisse il libro in seguito alla propria esperienza da volontario all'interno del Veterans Administration Hospital di Palo Alto, in California.

Ha segnato la storia del cinema nella trattazione innovativa di un argomento molto delicato come il disagio presente negli ospedali psichiatrici, denunciando il trattamento inumano cui venivano sottoposti i pazienti ospitati nelle strutture ospedaliere statali, verso i quali vigeva un atteggiamento discriminatorio, alimentato dalla paura dell'aggressività che caratterizza in qualche caso la malattia mentale.

È uno dei tre film nella storia del cinema (insieme a Accadde una notte di Frank Capra e Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme) ad aver vinto tutti e cinque gli Oscar principali (miglior film, miglior regista, miglior attore, miglior attrice, migliore sceneggiatura non originale)[1].

Nel 1993 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.[2] Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al ventesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi,[3] mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al trentatreesimo posto.[4]

Il titolo

"Il nido del cuculo" (the cuckoo's nest) al quale si fa riferimento nel titolo è una delle molte espressioni del gergo americano che indicano il manicomio. Esiste anche una filastrocca che ha un verso che suona così: Three geese in a flock, one flew East, one flew West, one flew over the cuckoo's nest ("Uno stormo di tre oche, una volò ad est, una volò ad ovest, una volò sul nido del cuculo"). Tuttavia, di questa filastrocca non c'è traccia nel film, mentre costituisce uno degli elementi essenziali del romanzo di Kesey.

Trama

All'ospedale psichiatrico di stato di Salem, nel 1963, arriva un uomo di nome Randle Patrick McMurphy. Il dottor Spivey, primario della struttura, spiega a McMurphy che dovrà essere trattenuto solo per essere vagliato, per determinare, cioè, se la sua malattia mentale sia reale o solo simulata.

Pur sapendo di essere sotto osservazione, McMurphy tiene in reparto un comportamento anticonformista verso le regole che disciplinano la vita dei degenti: fa il verso ad un paziente nativo americano imitando una danza tribale, non prende la sua medicina giornaliera, sputandola in faccia ad un altro paziente, e gioca a basket da solo. Quando gli viene negato di poter vedere le partite di baseball in TV, propone di sfondare la finestra con un pesante lavabo, cosa che tutti desidererebbero fare, ma non riesce a sollevarlo dal pavimento. Successivamente, si improvvisa radiocronista di un'immaginaria partita di baseball, sobilla gli altri degenti a fare rumore e così si inimica la caporeparto, la signora Ratched. Qualche giorno dopo, McMurphy organizza una goliardata impossessandosi dell'autobus a servizio dell'ospedale e usandolo per condurre gli altri pazienti a pescare su una barca rubata, spacciando sé e gli altri per un gruppo di medici dell'istituto stesso. Giocando a carte vince tutte le sigarette dei suoi compagni e la caporeparto è costretta a razionarle. Ne nasce un violento parapiglia e, invece di tenersi fuori, come fanno tutti ad eccezione di un altro paziente e del nativo americano, il corpulento sordomuto Bromden, con cui McMurphy ha fatto amicizia, soprannominandolo "grande capo", si scaglia contro un infermiere. A seguito di ciò, viene sottoposto ad elettroshock nel tentativo di placarlo.

Sull'esempio di McMurphy, i degenti decidono di provare ad esprimere liberamente le proprie necessità e di opporsi alla rigida disciplina imposta dalla caporeparto. McMurphy, tra tutti i pazienti del suo reparto, instaura un'amicizia in particolare con Billy Bibit, un ragazzo introverso e affetto da balbuzie, e con Bromden, e comprende quella che lui chiama "la disonestà di fondo di Mildred", per poi decidere, assieme ai degenti, di cercare di smontarla. I pazienti si rendono conto che, malgrado la propria malattia, sono comunque persone rispettabili e provano ammirazione per le aspirazioni libertarie di McMurphy. Questi, però, si rende conto che l'ospedale psichiatrico non è un luogo adatto a lui, ed è convinto di poterlo lasciare alla scadenza della pena; dopo 68 giorni, però, un inserviente gli fa notare che non è così. Allora McMurphy ritiene opportuno tentare la fuga.

McMurphy scopre poi che Bromden, da sempre, si finge sordomuto, quando in realtà sente e parla benissimo, e che avrebbe anche le capacità di evadere, ma è troppo spaventato dalle possibili conseguenze e dal mondo esterno; tuttavia, ritrova nella figura ispiratrice di McMurphy la forza per andarsene. I due decidono allora di scappare insieme in Canada. Dopo aver corrotto la guardia di turno, organizzano una festicciola notturna per dare l'ultimo saluto ai compagni, facendo persino entrare di soppiatto due prostitute. L'ubriachezza vanifica la fuga e McMurphy si addormenta sul pavimento, insieme a tutti gli altri, esausto per la baldoria. La mattina successiva, la Ratched trova il reparto sottosopra, con molti degenti addormentati per terra, e tra questi Billy, che, nel frattempo, si era tranquillizzato e aveva smesso di balbettare, a letto con una delle ragazze. Billy, di fronte all'ennesima violenza psicologica subita (la minaccia della caposala di riferire ciò che ha fatto alla madre, di cui Billy ha molto timore), ricomincia a balbettare, viene colto dalla paura e, in preda ad un attacco di follia, si suicida. Di fronte all'evidente responsabilità della Ratched, McMurphy ha un attacco violento e aggressivo e tenta di strangolarla, e sta per riuscirci, quando un inserviente lo stordisce. Di fronte a quest'ultimo episodio, la commissione medica si convince che McMurphy è un malato pericoloso e che questa sua aggressività vada curata con una lobotomia.

Mentre tutti i degenti si chiedono dove sia finito e qualcuno pensa che sia effettivamente scappato, una notte McMurphy, totalmente istupidito, viene ricondotto in reparto. Bromden, vedendo il suo amico in queste condizioni, senza più coscienza e forza di volontà, decide di non abbandonarlo al suo destino e, convinto che non valga la pena di lasciarlo vivere in quello stato, lo uccide soffocandolo con un cuscino. Poi, strappa da terra il pesante lavabo di marmo (quello che lo stesso McMurphy, all'inizio, aveva cercato invano di sradicare), lo scaglia contro una finestra e fugge dalla breccia, correndo lontano verso la libertà, in Canada.

Cast e produzione

Kirk Douglas aveva inizialmente destinato a se stesso il ruolo del personaggio protagonista fin da quando acquistò i diritti per la produzione del film. Suo figlio Michael, dopo che il padre gli ebbe ceduto la produzione, decise che Kirk era troppo vecchio per quella parte. Il ruolo di McMurphy venne inizialmente offerto a James Caan, che rifiutò. Si pensò anche a Marlon Brando e a Gene Hackman, prima di assegnare definitivamente la parte a Jack Nicholson.

Il ruolo della protagonista femminile venne rifiutato da cinque attrici (Anne Bancroft, Colleen Dewhurst, Geraldine Page, Ellen Burstyn e Angela Lansbury) finché Louise Fletcher l'accettò appena una settimana prima dell'inizio delle riprese.

Ellen Burstyn rifiutò il ruolo poiché all'epoca doveva prendersi cura del marito malato mentalmente. Il ruolo, cucito per la Burstyn, ha portato gli inesperti a confondersi con le due attrici (Fletcher e Burstyn) tanto da elogiare in prima persona Ellen Burstyn per una parte appunto non interpretata.

Le riprese si sono svolte tra il gennaio e marzo del 1975 tra lo stato dell'Oregon e la California. Per studiare la parte, gli attori hanno partecipato alle sedute di psicoterapia insieme ai pazienti. Il film fu girato in un vero ospedale psichiatrico. Dean R. Brooks, che interpreta il dottor Spivey, era un vero psichiatra dell'ospedale dove è stato girato il film.

L'autore del romanzo, Ken Kesey, a causa di controversie legali con la produzione, si è sempre rifiutato di vedere il film.

Nel 1963 dal libro era stato anche effettuato un adattamento teatrale di Dale Wassermann, di cui però non si è mai tenuto conto nella sceneggiatura del film. Tuttavia, l'adattamento venne elencato nei titoli di coda.

Distribuzione

La pellicola uscì negli Usa il 20 novembre 1975 e in Italia dal 12 marzo 1976. Gli incassi furono di oltre 112 milioni di dollari. Dal 1975 al 1987, la pellicola è stata proiettata nei cinematografi svedesi, ottenendo un record.

Colonna sonora

Jack Nitzsche

Jack Nitzsche compose la notevole colonna sonora del film, che gli valse una nomination all'Oscar, premio che poi si aggiudicò John Williams per la colonna sonora de Lo squalo, di Steven Spielberg.

  1. One Flew Over The Cuckoo's Nest (Opening Theme)
  2. Medication Valse
  3. Bus Ride To Paradise
  4. Cruising
  5. Trolling
  6. Aloha Los Pescadores
  7. Charmaine
  8. Play The Game
  9. Last Dance
  10. Act Of Love
  11. Jingle Bells
  12. One Flew Over The Cuckoo's Nest (Closing Theme)

Il brano che fa arrabbiare McMurphy perché suonato a volume troppo alto è Charmaine, in una versione del 1951, suonata dall'orchestra Mantovani. La musica di tale brano fu scritta nel 1926 da Erno Rapee, e le parole da Lew Pollack e pubblicata nel 1927 a San Francisco da Sherman, Clay & Co. Suonata alla fisarmonica da Gorni Kramer e cantata da Jula de Palma nel 1953 e da Frank Sinatra nel 1962.

Critica

La pellicola ha continuato a vincere un totale di ventotto premi. Da parte dei critici ha ottenuto recensioni contrastanti. Il noto critico cinematografico Roger Ebert ha sostenuto che Qualcuno volò sul nido del cuculo «è una pellicola così buona in tante sue parti che c'è la tentazione di perdonarla quando va male, cioè nei momenti in cui insiste sul fare più grandi certi punti di quel che la storia realmente dovrebbe trasmettere, di modo che alla fine le qualità umane dei personaggi si perdono nel significato dell'insieme. Malgrado ciò ci sono dei momenti di luminosità[5]». Ebert successivamente metterà la pellicola sulla sua "lista di grandi film"[6].

Malgrado il film sia per la maggior parte svolto nel dormitorio/soggiorno di un reparto psichiatrico, vengono dibattuti temi universali e fondamentali della vita, come la contestazione, i diritti dell'individuo, la violenza sessuale sui minori, le intolleranze etnico-culturali verso i nativi americani, la letteratura americana, il disagio psichico, la follia, l'handicap e la malattia mentale in rapporto con la società. E ovviamente il film pone l'accento sulla tematica degli abusi psichiatrici, ancora e sempre attuale, che viene oggi denunciata su vari fronti, dalla Associazione telefono viola sugli abusi psichiatrici, per esempio, per aiutare i familiari a contenere gli errori terapeutici, fino ai video inchiesta reperibili su YouTube con testimonianze di psichiatri, farmacologi, operatori sanitari e addetti marketing, che ben spiegano la vacuità delle teorie sottostanti certe classificazioni mediche, gli abusi farmacologici e la pericolosità di varie sostanze, il pressing per catalogare come malattie mentali altre forme di banali disturbi.[7][8][9]

La gita di pesca nella Baia Depoe (Oregon), è stata aggiunta alla fine e inserita a metà, forse per interrompere la ripetitività della descrizione delle sedute di psicoterapia di gruppo. Malgrado il rischio di essere noiose, queste sedute di psicoterapia non sono monotone. Ogni componente viene descritto e rappresentato con molto realismo e i personaggi sono fedeli al loro stato di malattia in ogni momento. La conduttrice delle sedute di psicoterapia di gruppo, la signora Ratched, esprime lei stessa la propria sofferenza psichica, cercando di prendere le distanze dalla malattia mentale, che pretende di chiarificare, sforzandosi di inquadrarla in un insieme di rigide regole, come se la malattia psichiatrica si potesse curare con un insieme di imposizioni. Così, la signora Ratched finisce per usare in modo autoritario la sua funzione terapeutica, rendendosi antipatica e disumana. Le fa da contraltare un paziente, il protagonista McMurphy, abituato a infischiarsene di qualsiasi regola.

Viene presentato un ospedale psichiatrico modello, con campo di basket, piscina, sala per l'idromassaggio e dormitorio. I pazienti sono suddivisi per gravità di malattia, per cui i meno gravi non devono sopportare la malattia dei più gravi. I meno gravi sono relativamente liberi e vengono spesso condotti in città con l'autobus. I medici compaiono poco, si vedono solo nei propri studi a dare disparati giudizi sulla salute mentale e sulla pericolosità di McMurphy. Inoltre nel film, vengono mostrati due metodi di terapia della malattia mentale grave comuni negli anni cinquanta, l'elettroshock e la lobotomia.

Molti critici hanno visto nel romanzo da cui è stato tratto il film una metafora della vita che anticipa il 1968, l'anno della contestazione giovanile. McMurphy e la Ratched sarebbero le due facce della stessa medaglia, come McMurphy rappresenta lo scontro violento contro l'autorità, la Ratched rappresenta quell'autorità al potere che non si può scalzare.

Riconoscimenti

Citazioni e riferimenti

  • La canzone dei Metallica Welcome Home (Sanitarium) fu ispirata dal film.
  • Nella versione in lingua originale del film Philadelphia (con Denzel Washington) il protagonista Tom Hanks (malato di AIDS) durante una seduta di terapia con flebo (che avrebbe voluto non fare) al compagno Antonio Banderas (infermiere per l'occasione) risponde stizzito: "Miss Ratched!". Un chiaro riferimento alla durezza dell'infermiera protagonista del film.
  • Nel film Jack, il protagonista Jack, interpretato da Robin Williams, viene coinvolto dai compagni di scuola a giocare a basket e, dal momento che lui non sa giocare ma è molto più alto e grosso degli altri, gli viene detto di rimanere sotto canestro e di tenere le braccia alte. La scena ha forti similitudini con quella in cui McMurphy coinvolge "grande capo" a giocare a basket nel campetto dell'ospedale psichiatrico.
  • Nel film Berlin Calling è riproposta la "festa" all'interno di un ospedale psichiatrico, con alcol e prostitute.
  • Ne L'incredibile Hulk vi è una scena in cui Bruce Banner (Edward Norton) viene sottoposto a elettroshock. La sequenza è molto simile a quella del film di Forman.
  • Il film è stato parodiato sia dai Green Day nel videoclip di Basket Case che dagli Oasis per Sunday Morning Call.
  • In più di una puntata de I Simpson sono state riproposte alcune scene della pellicola.
  • Nel film Batman di Tim Burton, nella scena finale in cui Batman arriva in cima al campanile della cattedrale, il Joker (Jack Nicholson) lo accoglie con la frase: "È proprio un destino, stavolta nel nido mi è volato un pipistrello!".
  • Nel video The Real Slim Shady il cantante Eminem riproporrà scene del film.
  • Nell'episodio 11x01 di IZombie Major appena uscito da un ospedale psichiatrico dice "Un grosso indiano ha spaccato la finestra e sono scappato" chiaro riferimento ad una scena del film
  • Una delle strisce di Cattivik si intitola "Qualcuno volò sul nido dell'amore"

Note

  1. ^ The Only Movies That Have Won the Big 5 Oscars, su reelrundown.com.
  2. ^ (EN) Librarian of Congress Names 25 More Films to National Film Registry, su loc.gov, Library of Congress, 14 dicembre 1993. URL consultato il 5 gennaio 2012.
  3. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  4. ^ (EN) AFI's 100 Years... 100 Movies - 10th Anniversary Edition, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 12 ottobre 2014.
  5. ^ (EN) One Flew Over the Cuckoo's Nest, su rogerebert.suntimes.com, RogerErbert.com, 1º gennaio 1975. URL consultato il 22 marzo 2011.
  6. ^ (EN) One Flew Over the Cuckoo's Nest (1975), su rogerebert.suntimes.com, RogerErbert.com, 2 febbraio 2003. URL consultato il 22 marzo 2011.
  7. ^ Nik Lok, Psichiatria, un'Industria di Morte - DVD Versione integrale, 14 luglio 2011. URL consultato il 9 giugno 2017.
  8. ^ Nik Lok, La Vena d'Oro - La verità sugli psicofarmaci 1/7, 4 febbraio 2011. URL consultato il 9 giugno 2017.
  9. ^ La Leva di Archimede, Inventori di Malattie - Documentario RAI - C'era una volta, 3 luglio 2015. URL consultato il 9 giugno 2017.

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