Türk Kara Kuvvetleri

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Türk Kara Kuvvetleri
trad. Forze terrestri turche
Stemma dell'Esercito turco
Descrizione generale
Attiva8 novembre 1920 - oggi
NazioneBandiera della Turchia Turchia
ServizioForza armata
TipoEsercito
Dimensione350.000 attivi e 525.000 riservisti (2017)[1][2][3]
Stato MaggioreAnkara
PatronoDistinto per ogni specialità
MottoYurtta sulh, cihanda sulh
"Pace in Patria, pace nel mondo"
Colori        
Battaglie/guerreGuerra d'indipendenza turca
Guerra di Corea
Invasione di Cipro
Operazione Allied Force
Intervento in Afghanistan
Guerra civile siriana
Missioni di peacekeepingISAF
Anniversari28 giugno[4]
Parte di
Reparti dipendenti
Comandanti
Comandante in capoPresidente Recep Tayyip Erdoğan
Ministro della Difesa NazionaleGenerale Yaşar Güler
Capo dello stato maggiore generaleGenerale Metin Gürak
ComandanteGenerale Selçuk Bayraktaroğlu
Capo dello stato maggioreGenerale Levent Ergün
Simboli
bandiera
coccarda dell'Aviazione dell'Esercito
Dati sito web
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

Le forze terrestri turche (turco: Türk Kara Kuvvetleri) o esercito turco (turco: Türk Ordusu) sono la componente principale e più numerosa delle forze armate turche responsabile delle operazioni militari terrestri, ed è il secondo più numeroso esercito della NATO con i suoi 350.000 effettivi su cui conta, superato solamente dall'esercito degli Stati Uniti.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Al termine del la prima guerra mondiale, l'Impero ottomano si trovò tra i paesi vinti, insieme alle Potenze centrali. In seguito all'armistizio di Mudros agli alleati fu concesso il diritto di occupare i forti sullo stretto dei Dardanelli e del Bosforo, e il diritto di occupare "in caso di evenienza" ogni territorio turco in caso di una minaccia alla sicurezza, l'Esercito ottomano smobilitato e porti, ferrovie, e altri punti strategici resi disponibili per l'uso da parte degli Alleati. All'armistizio seguì l'occupazione di Costantinopoli e la successiva spartizione dell'Impero ottomano, occupato da truppe francesi, britanniche, italiane e greche; in seguito alla collaborazione del sultano con gli occupanti, il generale Mustafa Kemal si rivoltò contro il potere imperiale, con la formazione di un secondo potere politico costituendo, il 23 aprile 1920, ad Ankara, una nuova Grande Assemblea Nazionale (GNA; BMM) avviando una guerra contro il governo di Mehmet VI e gli eserciti stranieri occupanti. Il sultano, sostenuto dai britannici, intuendo che la situazione gli stava per sfuggire di mano, diede incarico al suo ministro della guerra, Süleyman Şefik Paşa, di creare una forza militare destinata a combattere i nazionalisti, denominata Esercito del Califfo. La guerra civile fra l'Esercito del Califfo, guidato da Süleyman Şefik Paşa, e i nazionalisti turchi, comandati dal generale Mustafa Kemal Atatürk, sembrò volgere a favore dell'Esercito del Califfo, ma, il 10 agosto 1920 con la firma del Trattato di Sèvres, che sanciva lo smembramento dell'Impero, i soldati dell'esercito del Califfo decisero di smettere di lottare causando in pratica la dissoluzione dell'Esercito del Califfo.

Istituzione[modifica | modifica wikitesto]

La moderna storia dell'Esercito turco inizia l'8 novembre 1920 quando il Movimento Nazionale Turco (Kuva-yi Milliye) che aveva costituito un governo di Salvezza Pubblica decise l'istituzione di un esercito permanente (Düzenli Ordu) avviando la guerra d'indipendenza turca. Dopo la fine vittoriosa delle guerre turco-armena, franco-turca, greco-turca spesso indicate, rispettivamente, come Fronte orientale, Fronte meridionale, e Fronte occidentale della guerra d'indipendenza, venne abbandonato il trattato di Sèvres e nel luglio 1923 venne firmato il trattato di Losanna che ristabiliva l'unità e l'indipendenza della Turchia. La fine vittoriosa della guerra d'indipendenza portò all'istituzione della Repubblica di Turchia, proclamata il 29 ottobre 1923 e all'abolizione del sultanato. Il 3 marzo 1924 il califfato ottomano venne ufficialmente abolito e l'ultimo califfo esiliato.

Mustafa Kemal Atatürk nel 1921

L'Esercito turco dovette affrontare, rispettivamente nel 1925, 1930 e 1937, delle rivolte curde che vennero severamente represse.

Custode della costituzione[modifica | modifica wikitesto]

Mustafa Kemal che assunse il cognome Atatürk ("Padre dei Turchi") assegnato esclusivamente a lui con apposito decreto del 1934 dal Parlamento della Repubblica. Secondo la costituzione kemalista, a difesa della laicità dello Stato contro i possibili tentativi dei movimenti islamici, venne posto l'esercito stesso a custode della costituzione, autorizzato anche a colpi di stato per difendere la secolarizzazione.

Quando morì il 10 novembre 1938 e a succedergli fu il suo principale luogotenente, İsmet İnönü. Questi durante la seconda guerra mondiale decise di mantenere una politica di stretta neutralità a meno che i suoi interessi vitali non fossero stati minacciati, così il 18 giugno 1941, quattro giorni prima dell'invasione tedesca dell'Unione Sovietica, firmò un trattato di non aggressione con la Germania nazista. I successi delle forze dell'Asse aumentarono la simpatia verso queste anche nei circoli ufficiali[5]. Nonostante ciò la Turchia non permise mai a navi ed aerei di passare per il territorio o le acque del proprio stato, e la Convenzione di Montreux (riguardante il passaggio per gli stretti e le acque territoriali) fu applicata in modo scrupoloso. La Turchia ruppe le relazioni diplomatiche con la Germania nell'Agosto del 1944 e il 23 febbraio del 1945 dichiarò simbolicamente guerra a Germania e a Giappone[6], condizione necessaria per partecipare alla Conferenza di San Francisco dell'Aprile 1945, dalla quale nacque l'ONU e della quale la Turchia risultò così il cinquantesimo membro.

L'esercito turco prese parte con le forze delle Nazioni Unite alla Guerra di Corea con una brigata di fanteria, la Brigata turca, posta alle dipendenze dalla 25ª Divisione di fanteria americana.

Nella Nato[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1952 la Turchia entrò a far parte della NATO, diventando durante tutto il periodo della guerra fredda un baluardo contro l'espansione sovietica nel Mediterraneo.

Durante la sua storia l'Esercito Turco è intervenuto nella vita politica con tre colpi di stato per il ripristino della costituzione: nel 1960, nel 1971 e nel 1980 e con un golpe, presto fallito, nel luglio 2016.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

L'Esercito, coordinato dallo Stato Maggiore, dislocato ad Ankara, ha una capillare distribuzione sul territorio basata sulla divisione in Forze Operative e Logistiche.

Le forze operative[modifica | modifica wikitesto]

Le Forze Operative che dipendono dal comando delle forze terrestri (Turco: Kara Kuvvetleri Komutanlığı o KKK) con sede ad Ankara, comprendono la Ia Armata, la IIa Armata, la IIIa Armata e la IVa Armata, o comando dell'Egeo, un corpo d'armata autonomo dislocato a Cipro e il comando dell'aviazione dell'Esercito.

Equipaggiamenti[modifica | modifica wikitesto]

Mezzi Aerei[modifica | modifica wikitesto]

Sezione aggiornata annualmente in base al World Air Force di Flightglobal del corrente anno. Tale dossier non contempla UAV, aerei da trasporto VIP ed eventuali incidenti accorsi durante l'anno della sua pubblicazione. Modifiche giornaliere o mensili che potrebbero portare a discordanze nel tipo di modelli in servizio e nel loro numero rispetto a WAF, vengono apportate in base a siti specializzati, periodici mensili e bimestrali. Tali modifiche vengono apportate onde rendere quanto più aggiornata la tabella.

Aeromobile Origine Tipo Versione
(denominazione locale)
In servizio
(2023)[7]
Note Immagine
Aerei per impieghi speciali
Beechcraft King Air 350 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo da ricognizione B350 8[7]
Aerei da trasporto
Cessna 421 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo da trasporto C421 3[7]
Beechcraft King Air 200 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo da trasporto B200 4[7]
Beechcraft Baron Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti aereo da trasporto Baron 5[7]
Aeromobili a pilotaggio remoto
Baykar Bayraktar TB2 Bandiera della Turchia Turchia UAV TB2 107[8] 107 Bayraktar TB2 in servizio al maggio 2020.[8]
Elicotteri
TAI T129 Atak Bandiera della Turchia Turchia elicottero d'attacco T129A
T129B
58[9][7][10][11][12] 60 T-129A/B Atak da costruire su licenza.[11][13][14]
Bell AH-1 Cobra Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero d'attacco AH-1P
AH-1S
43[7] 20 AH-1P ricevuti nel 1993, 12 AH-1S il 5 marzo 1995 e 4 TAH-1P da addestramento il 29 marzo 1995.[15] 10 AH-1W ricevuti a partire dal 1995.[16][10] Ulteriori 3 AH-1W ex US Marine Corps ricevuti nel 2012 per ripianare le perdite.[10] I 10 AH-1W superstiti sono stati trasferiti al Türk Deniz Hava Komutanlığı, il Comando dell'Aviazione di marina turca, a Marzo 2022.[17]
Agusta Bell AB 205 Bandiera dell'Italia Italia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
elicottero utility AB 205A-1 69[7] 2 AB205A-1 di costruzione Agusta acquistati nel 1968, a cui fece seguito un ordine per altri 24 AB 205 con consegna a partire dal 1974.[15]
Bell UH-1 Iroquois Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero utility UH-1H 85[7][18] 42 UH-1H ex US Army ricevuti tra il 1970 ed il 1974.[15] Ulteriori 60 UH-1H costruiti su licenza, ordinati nel 1982 ed entrati in servizio a partire dal 1984.[15] Degli 86 esemplari in servizi a tutto il 2017, uno è precipitato il 26 novembre 2018.[18]
Boeing CH-47 Chinook Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero da trasporto pesante CH-47F 11[7][19][20][21] 11 CH-47F ordinati in due lotti rispettivamente da 6 e 5 nel 2011, e tutti consegnati al luglio 2019.[19][20][21]
Eurocopter AS 532 Cougar Bandiera della Francia Francia elicottero da trasporto medio AS 532UL 26[7][22] 30 AS 532UL ordinati nel 1993, consegnati a partire dal 1996, quattro dei quali persi in incidenti, l'ultimo il 4 marzo 2021.[22]
Sikorsky UH-60 Black Hawk Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero utility T-70 57[7] Ulteriori 34 T-70 costruiti su licenza dalla turca TAI ordinati.[23][24]
Bell 206 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti elicottero da addestramento B 206 22[7]
AgustaWestland AW119 Koala Bandiera dell'Italia Italia elicottero da addestramento AW119T 3[7][25] 15 AW119T ordinati a giugno 2022.[26][27][28] Primi tre elicotteri consegnati il 25 maggio 2023.[25]

Aeromobili ritirati[modifica | modifica wikitesto]

Gradi[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiali
Nazione OF-10 OF-9 OF-8 OF-7 OF-6 OF-5 OF-4 OF-3 OF-2 OF-1 OF-D Ufficiale cadetto
Turchia
Turchia

Mareşal[29]


Genelkurmay Başkanlığı[30]

Orgeneral[31]

Korgeneral

Tümgeneral

Tuğgeneral

Albay

Yarbay

Binbaşı

Yüzbaşı

Üsteğmen

Teğmen

Asteğmen
Nessun distintivo
Harbiyeli
Sottufficiali e comuni
Nazione OR-9 OR-8 OR-7 OR-6 OR-5 OR-4 OR-3 OR-2 OR-1
Turchia
Turchia

Astsubay Bıdemli Başçavuş

Astsubay Başçavuş

Astsubay Kıdemli Üstçavuş

Astsubay Üstçavuş

Astsubay Kıdemli Çavuş

Astsubay Çavuş
Uzman Çavuş
Çavuş
Uzman Onbaşı
Onbaşı
Nessun distintivo
Er

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (TR) Turkish Armed Forces Personnel Archiviato l'8 febbraio 2014 in Internet Archive. 2014, Official Turkish Armed Forces website
  2. ^ TSK Mevcut Personel Sayısını açıkladı, su Turkish Armed Forces, Aktif Haber. URL consultato il 2 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  3. ^ Turkish military announces personnel figures, su hurriyetdailynews.com.
  4. ^ Kara Kuvvetleri'nin kuruluş yıl dönümü kutlanıyor Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive.
  5. ^ Secondo alcuni documenti İnönü era convito della vittoria della Germania
  6. ^ Questa fu una dichiarazione di guerra simbolica, dal momento che non ci furono truppe turche in battaglia.
  7. ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) World Air Force 2024 (PDF), su Flightglobal.com, p. 32. URL consultato il 26 dicembre 2023.
  8. ^ a b "NUMBER OF TURKISH MILITARY DRONES REACHES 107 WITH LATEST DELIVERIES" Archiviato il 24 ottobre 2020 in Internet Archive., su dailysabah.com, 8 maggio 2020, URL consultato il 21 ottobre 2020.
  9. ^ "FIRST AW119T DELIVERED TO THE TURKISH ARMY AVIATION COMMAND",su savunmasanayist.com, 24 marzo 2023, URL consultato il 25 maggio 2023.
  10. ^ a b c "TURKISH AH-1W RETURN TO THE WATER", su scramble.nl, 26 novembre 2021, URL consultato il 26 novembre 2021.
  11. ^ a b "TURKISH POLICE GAINS AIRBORNE ATTACK CAPABILITIES", su scramble.nl, 17 febbraio 2021, URL consultato il 17 febbraio 2021.
  12. ^ "57'NCI ATAK HELIKOPTERI TESLIM EDILDI", su gazetevatan.com, 25 giugno 2020, URL consultato il 25 giugno 2020.
  13. ^ "Consegnato il 20° T-129 Atak all'esercito turco" - "Aeronautica & Difesa" N. 368 - 6/2017 pag. 29
  14. ^ "GENDARMERIE AND POLICE WILL USE ATAK", su c4defence.com, 16 dicembre 2017, URL consultato il 27 aprile 2018.
  15. ^ a b c d "“IZMIR COUGARS”- TURKISH ARMY AVIATION", su kr-media.ru, 30 giugno 2015, URL consultato il 26 novembre 2021.
  16. ^ "BELL AH-1W SUPER COBRA IN TÜRK KARA KUVVETLERI", su helis.com, URL consultato il 26 novembre 2021.
  17. ^ a b "TURKISH NAVY VERSATILITY GETTING BOOSTED", su scramble.nl, 29 marzo 2022, URL consultato il 29 marzo 2022.
  18. ^ a b "TURKISH UH-1 MILITARY HELICOPTER CRASHES IN A RESIDENTIAL AREA OF ISTANBUL", su defence-blog.com, 26 novembre 2018, URL consultato il 26 novembre 2018.
  19. ^ a b "Turchia. Consegnati tutti i CH-47F" - "Aeronautica & Difesa" N. 395 - 09/2019 pag. 80
  20. ^ a b "TURKEY RECEIVES FINAL CHINOOK HELICOPTER", su janes.com, 31 luglio 2019, URL consultato il 2 agosto 2019.
  21. ^ a b "TURQUÍA EMPIEZA A RECIBIR SU SEGUNDO LOTE DE HELICÓPTEROS CH-47F CHINOOK", su defensa.com, 10 settembre 2018, URL consultato il 12 settembre 2018.
  22. ^ a b "TURKISH ARMY AVIATION COUGAR CRASH", su scramble.nl, 4 marzo 2021, URL consultato il 5 marzo 2021.
  23. ^ "FIRST TMUHP BLACK HAWK FOR TURKISH GENDARMERIE, GÖKBEY TO FOLLOW SOON", su scramble.nl, 15 dicembre 2022, URL consultato il 15 dicembre 2022.
  24. ^ "FIRST T-70 FOR THE TURKISH AIR FORCE", su scramble.nl, 13 gennaio 2023, URL consultato il 23 gennaio 2023.
  25. ^ a b "FIRST AW119T DELIVERED TO THE TURKISH ARMY AVIATION COMMAND",su scramble.nl, 25 maggio 2023, URL consultato il 25 maggio 2023.
  26. ^ "TURKEY SELECTS LEONARDO’S AW119T TO TRAIN HELO PILOTS", su defensenews.com, 8 giugno 2022, URL consultato il 6 febbraio 2023.
  27. ^ "EL PRIMER LEONARDO AW119 KOALA DESTINADO EL EJÉRCITO TURCO", su defensa.com, 6 febbraio 2023, URL consultato il 6 febbraio 2023.
  28. ^ "KOALAS FOR THE TURKISH ARMY", su scramble.nl, 17 febbraio 2023, URL consultato il 17 febbraio 2023.
  29. ^ Può essere concesso solo ad un generale che abbia condotto vittoriosamente in battaglia una armata in almeno tre battaglie. Ultima concessione nel 1922 a Fevzi Çakmak
  30. ^ Titolo riservato al Capo di Stato Maggiore delle Forze armate
  31. ^ Grado riservato al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e al comandante in capo dell'Esercito

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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