Architettura novecentesca in Abruzzo: differenze tra le versioni

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== Eclettismo abruzzese (anni '10-20) ==
== Eclettismo abruzzese (anni 1910-1920) ==
Il movimento abruzzese seguì la matrice nelle città principali italiane, come [[Firenze]], [[Roma]] e [[Napoli]]. Si tratta del primo movimento in cui si dà libero spazio all'affermazione abruzzese della propria identità, rompendo gli schemi ben fissati di architettura barocca, romanica, medievale o neoclassica, in cui gli architetti abruzzesi e non, avevano semplicemente messo in pratica le direttive del suddetto movimento architettonico.
Il movimento abruzzese seguì la matrice nelle città principali italiane, come [[Firenze]], [[Roma]] e [[Napoli]]. Si tratta del primo movimento in cui si dà libero spazio all'affermazione abruzzese della propria identità, rompendo gli schemi ben fissati di architettura barocca, romanica, medievale o neoclassica, in cui gli architetti abruzzesi e non, avevano semplicemente messo in pratica le direttive del suddetto movimento architettonico.


Invece, soprattutto nell'area tra Chieti e Pescara,m gli architetti, memori del movimento culturale che negli anni '80 dell'Ottocento si era sviluppato proprio a [[Francavilla al Mare]] ed a Pescara stessa, con il cenacolo di Michetti nel Conventino, cui parteciparono artisti, scultori, e architetti quali Paolo De Cecco, Camillo Michetti, [[Costantino Barbella]], [[Felicetto Giuliante]] e [[Basilio Cascella]]. In cui si sanciva il principio di promuovere la cultura popolare e tradizionale dell'Abruzzo, intervenendo con libere interprtazioni dello stile eclettico, il neogotico, il neoromanico, il neorinascimentale, aggiungendo tipici elementi che rimandassero all'identità regionale.
Invece, soprattutto nell'area tra Chieti e Pescara, gli architetti, memori del movimento culturale che negli anni '80 dell'Ottocento si era sviluppato proprio a [[Francavilla al Mare]] e a Pescara stessa, con il cenacolo di Michetti nel Conventino, cui parteciparono artisti, scultori, e architetti quali Paolo De Cecco, Camillo Michetti, [[Costantino Barbella]], [[Felicetto Giuliante]] e [[Basilio Cascella]]. In cui si sanciva il principio di promuovere la cultura popolare e tradizionale dell'Abruzzo, intervenendo con libere interpretazioni dello stile eclettico, il neogotico, il neoromanico, il neorinascimentale, aggiungendo tipici elementi che rimandassero all'identità regionale.


Tale principio di affermazione identitaria non si lenì mai, neanche nel pieno regime dell'arte littoria, che fu rappresentata in Abruzzo da [[Vincenzo Pilotti]], che comunque rese l'Abruzzo protagonista con le sculture dei complessi del Palazzo del Governo e del Municipio di Pescara (1936-37 ca.)
Tale principio di affermazione identitaria non si lenì mai, neanche nel pieno regime dell'arte littoria, che fu rappresentata in Abruzzo da [[Vincenzo Pilotti]], che comunque rese l'Abruzzo protagonista con le sculture dei complessi del Palazzo del Governo e del Municipio di Pescara (1936-37 ca.)

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Voce principale: Architettura in Abruzzo.

La pagina illustra la storia dell'architettura della prima metà del Novecento in Abruzzo, in particolare durante il regime del fascismo, interessando un periodo che va dagli anni 10 del Novecento, sino agli anni 40, in cui si intercorsero gli stili dell'eclettismo, del liberty, del moresco, del revival gotico, e dell'arte littoria.

Pescara: palazzo di Città, opera di Vincenzo Pilotti

Eclettismo abruzzese (anni 1910-1920)

Il movimento abruzzese seguì la matrice nelle città principali italiane, come Firenze, Roma e Napoli. Si tratta del primo movimento in cui si dà libero spazio all'affermazione abruzzese della propria identità, rompendo gli schemi ben fissati di architettura barocca, romanica, medievale o neoclassica, in cui gli architetti abruzzesi e non, avevano semplicemente messo in pratica le direttive del suddetto movimento architettonico.

Invece, soprattutto nell'area tra Chieti e Pescara, gli architetti, memori del movimento culturale che negli anni '80 dell'Ottocento si era sviluppato proprio a Francavilla al Mare e a Pescara stessa, con il cenacolo di Michetti nel Conventino, cui parteciparono artisti, scultori, e architetti quali Paolo De Cecco, Camillo Michetti, Costantino Barbella, Felicetto Giuliante e Basilio Cascella. In cui si sanciva il principio di promuovere la cultura popolare e tradizionale dell'Abruzzo, intervenendo con libere interpretazioni dello stile eclettico, il neogotico, il neoromanico, il neorinascimentale, aggiungendo tipici elementi che rimandassero all'identità regionale.

Tale principio di affermazione identitaria non si lenì mai, neanche nel pieno regime dell'arte littoria, che fu rappresentata in Abruzzo da Vincenzo Pilotti, che comunque rese l'Abruzzo protagonista con le sculture dei complessi del Palazzo del Governo e del Municipio di Pescara (1936-37 ca.)

Architetture eclettiche aquilane

  • Villa Silvestrella
  • Villa Tomai (via XX Settembre incrocio con viale Crispi), demolita
  • Villa Rivera - incrocio di via XX Settembre con vi Crispi, stile pseudo medievale
  • Villa Nurzia - viale Crispi
  • Villa Relleva - viale Collemaggio
  • Palazzetto neogotico di Piazza Duomo, costruito dopo il 1927
  • Portici del Palazzo Federici, incrocio di corso Vittorio Emanuele con Piazza Duomo, dopo il 1924

Eclettismo a Pescara

Palazzo Perenich, Pescara
Chiesa del Sacro Cuore di Pescara, stile neoromanico

Come si è detto, essendosi sparso in maniera non uniforme nel territorio abruzzese, ad esempio a L'Aquila si può annoverare solo l'esempio principale di Villa Silvestrella, presso Porta Branconio, il liberty ebbe rapido avvio nella riviera di Pescara, per via di Antonino Liberi. Bisogna notare la distinzione netta tra la città antica di D'Annunzio e della fortezza dal comune di Castellammare Adriatico, situato a nord del fiume, sviluppatosi pienamente alla fine dell'Ottocento con grandi viali alberati: la piazza del Mercato dinanzi alla stazione ferroviaria, il corso Vittorio Emanuele, il corso Umberto I che arriva sino alla riviera, ecc. Non avendo problemi di impaludimenti e di barriere murarie quali i bastioni della vecchia fortezza come a Pescara, la cittadina di Castellammare si sviluppò molto velocemente, tanto da scatenare forti rivalità tra le due realtà urbane, che si uniranno infine nel 1927.

Tornando ad Antonino Liberi, il "cavaliere" dell'architettura rinascente della nuova Pescara "Portanuova", avendo già firmato il Palazzo Perenich, sul viale D'Annunzio, un esperimento di palazzo in bugnato in stile fiorentino, e il Kursaal della Sirena a Francavilla al Mare (1887), che poi sarà ricostruito nel 1947 come Palazzo Sirena, nel 1912 la giunta comunale di Pescara approvò il progetto di risanamento del parco della "Pineta Dannunziana" a sud del fiume e a confine con Francavilla.

Le attuali via Luisa d'Annunzio, viale della Pineta, viale Scarfoglio e viale Primo Vere vennero costellate di villini, in gran parte progettati dal Liberi, che rispondevano alle esigenze classiche del liberty, con decorazioni in stucco a tralci vegetali e motivi fitomorfi, esse sono: Villa De Lucretiis, Villa Clerico, Villa Pace, quelle nel quartiere della Pineta, non dimenticando l'importante struttura di Mario Pomilio dell'ex Kursaal dell'Aurum, liquore abruzzese prodotto a Pescara, mentre nella vecchia Castellammare, oggi il cuore pulsante di Pescara, vennero realizzati il Palazzo Muzii in Piazza Salotto in stile neorinascimentale e il Palazzo Verrocchio, oggi Hotel Esplanade, mentre nel quartiere di Pescara vecchia vennero realizzati il Palazzo "Camillo Michetti" con l'annesso teatro "Vicentino Michetti".

Lo stesso argomento in dettaglio: Architetture civili di Pescara.

Architetture (lista parziale):

Ex Kursaal di Pescara
  • Palazzo Perenich - Pescara (1884), viale D'Annunzio (ex via Umberto I)
  • Kursaal di Pescara (Palazzo Pomilio) - Pescara (1910), viale Luisa d'Annunzio
  • Palazzo Michetti con teatro di Vicentino Michetti (1910), Viale D'Annunzio, costruito sopra il vecchio palazzo della posta
  • Palazzo della Banca d'Italia - Pescara - piazza XX Settembre (oggi Piazza Alessandrini), distrutto nel 1943, stile misto
  • Palazzo Pace - Pescara (piazza Garibaldi, lato via dei Bastioni), costruito negli anni '20
  • Torre campanaria della chiesa di San Giacomo - Pescara (via dei Bastioni), anni '20, distrutta nel 1943
  • Ex litografia di Basilio Cascella, ora Museo civico "B. Cascella" - Pescara - viale Marconi
  • Villa Sabucchi - Castellammare Adriatico - viale Bovio, danneggiata durante la guerra, demolita negli anni '60
  • Villa De Landerset - Castellammare - via del Santuario (misto)
  • Kursaal Muzii - Castellammare (piazza Crispi, attuale piazza 1º Maggio), demolito nel 1923 per il teatro Pomponi, a sua volta demolito nel 1963, zona parcheggio
  • Stazione di Castellammare, poi Pescara Centrale, fine Ottocento, stile neoclassico (attuale sede dell'ICRANET), piazza della Repubblica
  • Chiesa del Sacro Cuore - Castellammare, piazza Vittorio Emanuele (oggi piazza Sacro Cuore), stile neoromanico, misto
  • Palazzo della Banca - Castellammare, angolo dell'attuale piazza Italia con corso Vittorio Emanuele, distrutto dalla guerra
Palazzo Muzii-Castelli a Teramo, corso Cerulli

Eclettismo nella provincia di Chieti

L'eclettismo liberty abruzzese apparve negli anni '20 con l'avvento del fascismo. Nelle opere non di regime, gli esempi migliori sono il Palazzo Castelli-Muzii di Teramo, ornato da tettoia neorinascimentale e figure umane e vegetali che celebrano la cultura agricola abruzzese. In liberty abruzzese infatti si può dividere in eclettismo neorinascimentale, eclettismo neoclassico di regime e neoromanico. Il liberty venne usati pressoché nelle ville signorili, e in case private, come Casa del Mutilato a Teramo in stile rinascimentale, le ville costiere del teramano e del chietino, come Villa Marchesani a Vasto. Sempre nel chietino, i due centri che beneficiarono specialmente di questo stile sono Lanciano, Vasto e Guardiagrele. La prima grazie al nuovo corso Trento e Trieste edificato dal Sargiacomo nel 1904 circa, negli anni '20 si dotò di signorili palazzi che avrebbero dovuto rappresentare un'entrata scenografica al centro storico dalla villa comunale, nonché il nuovo potere economico e commerciale della città nuova.

L'architetto Donato Villante fu uno dei progettisti più influenti, realizzatore della maggior parte dei palazzi del corso, che si distinguono per la loro varietà stilistica che va dal neorinascimentale al neoclassico e al liberty eclettico: Palazzo De Angelis o del Banco di Roma, Palazzo Martelli Fantini, Palazzo Iavicoli Di Santo, Palazzo Bielli, Palazzo Paolini Contento, Palazzo De Simone.
A Guardiagrele li liberty venne usato come decorazione di palazzi civili realizzati su preesistenti costruzioni, e gli esempi più interessanti sono la casa di via San Giovanni, il Palazzo del Priore e Palazzo Liberatoscioli. Si tratta di costruzioni che mostrano chiaramente tracce del proto-razionalismo fascista, che negli anni '20 consisteva nella monumentalità dell'insieme, e nello schematismo delle forme, sintetizzato in una comunione con le linee curve.

Teatro Vittoria di Ortona

A Vasto l'eclettismo si sviluppò soprattutto con l'arrivo del fascismo, quando venne realizzata la monumentale Piazza Rossetti, collegata al Corso Italia, che immetteva alla villa comunale. Gli elementi più nitidi della presenza fascista in città sono il Politeama Ruzzi con l'aquila littoria, e il Palazzo delle Poste, con i fasci littori, mentre le costruzioni edificate lungo il corso nuovo, che sono a metà tra il neoclassico e il neorinascimentale, sono Palazzo Bottari, Palazzo Cieri, Palazzo De Sanctis, Palazzo Martella e Palazzo Melle-Molino.

Chiesa dell'Assunta a Sant'Eusanio del Sangro, stile neogotico, 1920
Castello Della Monica di Teramo

La ricostruzione della Marsica dopo il 1915

Lo stesso argomento in dettaglio: Terremoto della Marsica del 1915.

Per accelerare l'opera di riedificazione dei centri maggiormente colpiti, tra cui Avezzano stessa, vennero scelti dei piani urbanisti moderni, con sistema viario a scacchiera, alternato da piazze e giardini pubblici. Avezzano, insieme a Collarmele, Aielli, Ortucchio, Gioia dei Marsi, Magliano de' Marsi, Cerchio fu interamente ricostruita seguendo questo schema, che verrà adottato anche nel 1934 per le nuove città di fondazione sull'Agro Pontino quali Latina, Pomezia e Sabaudia: una piazza centrale con la chiesa parrocchiale, il palazzo comunale, il palazzo delle poste e le strutture principali economico-politiche, il sistema viario principale del cardo e decumano, e il collegamento con i giardini pubblici, e il campo sportivo.

Palazzo Comunale di Avezzano

Oggi gran parte dei centri della Marsica hanno questo aspetto, lo stile eclettico è molto vario, spostandosi dal monumentalismo tipico del fascismo, non ancora razionalista, al neoromanico-liberty impiegato per le architetture religiose. Parlando della città maggiore di Avezzano, il Palazzo Municipale venne realizzato nel 1928 da Sebastiano Bultrini in stile eclettico neogotico-liberty, il Palazzo Torlonia venne rifatto nel 1925 da Giovanni Torlonia in uno stile misto, il Palazzo del Seminario nel 1928 fu ugualmente firmato dal Bultrini, reinterpretando le moderate forme tardo-rinascimentali barocche dei palazzi signorili romani, la Cattedrale di Avezzano invece venne ridisegnata completamente su Piazza Risorgimento nel 1930, completata nel 1942, assumendo un severo aspetto monumentale esterno, e uno più tenue e rinascimentale all'interno, rifacendosi alle chiese emiliano-marchigiane.

Architetture eclettiche della Marsica

Principalmente è scelto il cosiddetto stile liberty, che mischia lo stile moresco con il neoromanico di ispirazione toscano-pisana, oppure il neogotico con portali e finestre ad arco ogivale all'inglese, o ancora misti di architettura neorinascimentale, massiccia, sobria e lineare nelle prospettive dei volumi.

Lista parziale:

  • Cattedrale dei Marsi o di San Bartolomeo e piazza Risorgimento - Avezzano, compiuta dopo la guerra, stile monumentalista, neorinascimentale
  • Palazzo di Giustizia - Avezzano, stile misto, neorinascimentale (1930), progetto di Luigi Gallo
  • Palazzo del Comune - Avezzano, stile misto, neogotico italiano, progetto di Sebastiano Bultrini
  • Palazzo Torlonia - Avezzano (1925), stile misto, neobarocco
  • Palazzo Vescovile di Avezzano (1919-25), di Sebastiano Bultrini, progetto neobarocco, neoclassico
  • Chiesa di San Francesco - Avezzano e convento - stile neogotico, neoclassico
  • Chiesa di San Michele - San Pelino di Avezzano (neoromanico misto)
  • Chiesa di San Sebastiano - Paterno di Avezzano (neoromanico)
  • Chiesetta di San Giuseppe - Avezzano, via Crispi - neoromanico
  • Chiesa di San Giovanni - parrocchia di Luco dei Marsi, neobarocco, neoclassico
  • Palazzo comunale di Luco dei Marsi - monumentalista, pseudomedievale
  • Chiesa della Madonna di Candelecchia - Trasacco - monumentalista, neoclassico
  • Parrocchia di Santa Maria Assunta - Gioia dei Marsi e palazzo comunale - monumentalista, neoromanico
  • Parrocchia di Santa Maria Assunta - Lecce nei Marsi, monumentalista, neoromanico
  • Chiesa di San Vincenzo a Gioia Vecchio - monumentalista, neorinascimentale, dopo il 1933
  • Parrocchia di Santa Maria Capodacqua - Ortucchio, monumentalista, reazionalista
  • Parrocchia di Santa Maria Assunta - San Benedetto dei Marsi, monumentalista, razionalista
  • Chiesa di San Giuseppe e municipio di Pescina - monumentalista, neoromanico
  • Chiesa di San Giovanni Battista - Cerchio - monumentalista, neoromanico pisano
  • Chiesa di San Lidano - Pero dei Santi di Civita d'Antino, monumentalista
  • Parrocchia di Santa Felicita - Collarmele, monumentalista, neoromanico stile toscano

Architettura fascista o littoria

Prima fase del fascismo in Abruzzo

Gli anni '20 in Abruzzo, oltre per la costruzione di nuovi palazzi, chiese, monumenti, soprattutto dovuto alla ricostruzione dei centri marsicani distrutti dal terremoto del 1915, sono caratterizzati da un lungo processo di normalizzazione e monumentalizzazione delle architetture, e degli impianti urbani, ossia i rimasugli di quartieri degradati, con ancora resti di mura medievali e porte, che nel primo Novecento ad esempio erano visti come uno ostacolo al progresso da distruggere, vennero definitivamente smantellati.

Così prese definitivo avvio dal 1927 a Chieti, con lo sventramento del quartiere San Paolo, ossia la zona dei tempietti romani, la modifica consistente di Piazza Duomo a L'Aquila e del grande asse viario del Corso Vittorio Emanuele a nord, e del Corso Federico II a sud, dove i palazzi antichi vennero abbattuti per la costruzione di moderne e massicce costruzioni quali la Banca d'Italia, il Palazzo dei Portici, la Finanza, la sede INPS, l'INAIL, il Banco di Roma e di Napoli.

Palazzo della Camera di Commercio a Chieti

Dunque il 1927 fu un anno particolare per l'Abruzzo, nel quale si effettuarono drastici e notevoli cambiamenti, come la creazione della nuova provincia pescarese, la ridefinizione dei confini territoriali, regalando l'ex circondario dei comuni di Cittaducale (in territorio aquilano) alla provincia di Rieti, stabilendo i confini territoriali a sud col Molise, e la costruzione di nuove città lungo la fascia litoranea teramana.

Quali Montesilvano Marina, Pineto, Silvi Marina, Roseto degli Abruzzi, Alba Adriatica, Tortoreto Lido e Giulianova Mare. Queste cittadine presero rapido sviluppo, insieme a Francavilla al Mare presso Chieti, grazie alla vicinanza col mare, e beneficiarono del primo turismo balneare d'èlite, insieme a Pescara. Dunque il liberti e l'eclettismo neogotico, come si vede dalle fotografie storiche, attecchì anche in queste zone, anche se oggi, a causa della guerra e della ricostruzione massiccia del boom economico, non ve n'è più traccia. Rimangono solo le principali architetture dei palazzi comunali e delle parrocchie nei principali centri marittimi, e nel caso di Francavilla, completamente distrutta dalla guerra, nemmeno più gli antichi stabilimenti, insieme alla Casa Colonia Marina, edificata durante il fascismo.

Lista di architetture di regime eclettico-monumentaliste

La lista contiene sia le architetture civili, nella fase di transizione tra eclettismo liberty pre-fascista, sia fascista, quando il movimento prese il nome di monumentalismo.

Lista parziale:

  • Palazzo del Tribunale di Chieti - piazza San Giustino (all'epoca piazza Vittorio Emanuele), 1920 ca., stile neogotico
  • Chiesa parrocchiale del Sacro Cuore - Chieti, stile neorinascimentale e neoclassico (interni), rinascimentale e falso romanico (esterni)
  • Chiesa di Santa Maria "Stella Maris" - Pescara (quartiere Pineta), 1936, stile neoromanico
  • Palazzetto del Credito Abruzzese - Teramo, piazza Orsini (all'epoca piazza Cavour), 1925 di Alfonso De Albentiis, stile gotico toscano
  • Palazzo comunale di Nereto - piazza Cavour - stile neogotico
  • Palazzo comunale di Mosciano Sant'Angelo - piazza IV Novembre, ricostruito sopra l'ex palazzo ducale Acquaviva, stile noegotico
  • Villino Di Rocco - Teramo, via del Burro (oggi via Carducci), demolito negli anni '50 per costruire la Banca d'Italia
  • Villino Orsini - Silvi Marina - via Garibaldi, stile eclettico
  • Villa Clemente - Roseto degli Abruzzi - Via Nazionale Adriatica, stile misto eclettico, in abbandono
  • Villa Fiore - Alba Adriatica, stile misto, neorinascimentale
  • Chiesa madre di Santa Maria Assunta - Sant'Eusanio del Sangro, opera di Nicola Villani (1920), neogotico
  • Palazzo de Titta - Sant'Eusanio del Sangro, 1920 ca., stile monumentalista eclettico
  • Ex Kursaal di Giulianova Lido, stile monumentalista, pseudo classico
  • Monumento a Vittorio Emanuele II - Giulianova alta, piazza della Libertà (al secolo piazza Vittorio Emanuele), opera di Raffaello Pagliaccetti (1889, montato a Giulianova anni più tardi); il monumento rappresenta, insieme alla placca commemorativa di re Umberto I all'Aquila, all'incrocio dei Quattro Cantoni, l'unico monumento a carattere commemorativo della cosiddetta cerchia dei "Padri della Patria", la sua lavorazione fu molto travagliata. In Abruzzo con facilità alla fine dell'Ottocento e nei primi del Novecento si cambiò il nome di strade e piazze dedicate a Vittorio Emanuele, Umberto I, Garibaldi, Cavour, Mazzini e altri, senza però realizzare dei monumenti di ricordo; il monumento di Giulianova rappresenta l'esempio più felice di questa stagione di commemorazione dell'unità d'Italia.
  • Villa del Barone De Riseis - Castellammare, poi Pescara, area dell'attuale parco Villa De Riseis, distrutta nel 1943; stile misto con influssi tedeschi
  • Ville Pretaroli e Bindi - Silvi Marina (1830-50), stile misto, neoclassico
  • Castello Della Monica - Teramo, quartiere San Venanzio-Castello, realizzato da Gennaro Della Monica in stile moresco-neogotico
  • Castello Bonifaci di Valleinquina - Valle Castellana, coevo del castello Della Monica di Teramo, opera di Gennaro Della Monica
  • Villino Giuliante - Chieti, rione Borgo Marfisi (viale Generale Pianell), opera di Felicetto Giuliante (1920 ca.), neogotico moresco-liberty gaudiano
  • Campanile della parrocchia di Santa Maria Assunta - Palombaro (1922 ca.), opera di Felicetto Giuliante, romanico abruzzese, ispirazione alla bottega di Nicodemo da Guardiagrele (XII secolo). Giuliante, anche dopo la guerra, fu uno scultore sui generis in Abruzzo, lodato particolarmente per la sua resa analitica dei particolari delle sculture del monumento, essendosi ispirato a quella bottega di maestri del romanico di Nicodemo, Roberto e Ruggiero di Guardiagrele, attivi nella metà del XII secolo, tanto da essere definito come "l'ultimo scalpellino della Majella".
  • Gruppo di Diana cacciatrice, nel palazzo all'incrocio di viale Nettuno con piazza Sirena (nord), a Francavilla al Mare (anni '40)
  • Cornicione superiore della Cattedrale di Guardiagrele (primi anni '20), opera di Felicetto Giuliante, ispirazione al romanico del XII secolo
  • Portali delle chiese di San Francesco e Santa Chiara - Guardiagrele, opera di Felicetto Giuliante
  • Monumento ai caduti di Avezzano (1925 ca.), piazza della Repubblica, a incrocio di via Torlonia con via XXV Maggio; rappresenta la Vittoria in armi da guerra, simile alla Sapienza dell'Università degli Studi di Roma
  • Villa Blandina e Casa del Mutilato di Teramo (1926-27 ca.), la prima si trova tra piazza Dante e via Di Paolantonio, in stile neorinascimentale fiorentina, la seconda era la quattrocentesca chiesa della Misericordia, trasformata in una casa per ricoverati di guerra, dallo stile monumentale fiorentino, ispirandosi al Quattrocento.
  • Restauro esterni della Cattedrale di San Giustino - Chieti, anni 1920-36, progetto di Guido Cirilli, stile neogotico medievale
  • Restauro neogotico degli esterni e interni della Cattedrale di San Giuseppe - Vasto, fine Ottocento, stile neogotico
  • Restauro del santuario della Madonna delle Grazie - Monteodorisio, fino Ottocento, stile neoromanico pisano per gli esterni, neogotico lombardo giottesco per gli interni
  • Palazzo Muzii-Castelli - Teramo (corso Cerulli), 1920 ca., opera di Vincenzo Pilotti, stile misto eclettico
  • Palazzetto di piazza Cavour (oggi piazza Orsini) - Teramo, lato corso Cerulli, in stile neogotico, rimodificato pesantemente negli anni '60
  • Monumento ai caduti di Chieti (1920 ca.), realizzato presso la villa comunale, è uno dei più imponenti e meglio riusciti dell'Abruzzo
  • Monumento ai caduti dell'Aquila - villa comunale (1928) opera di Nicola D'Antino, inaugurato alla presenza di Vittorio Emanuelle III. Si caratterizza per la figura alata della Vittoria ancora dallo stile classico, e per delle aquile con le ali a mo' di littorio poste ai quattro angoli del blocco di granito.
  • Monumento a Ovidio e Cippo per i Caduti della Guerra - Sulmona: il primo fu costruito nel 1925 in piazza XX Settembre (che nel frattempo era stata riqualificata con la demolizione dell'abside dell'ex chiesa del Gesù, e il rifacimento pseudoclassico della facciata dell'ex Collegio dei Gesuiti) da Ettore Ferrari, in omaggio del celebre poeta di Sulmona; il cippo ai Caduti della Guerra, noto anche come Monumento a Carlo Tresca, fu costruito all'ingresso del centro antico nella piazza Vittorio Emanuele (che oggi ha cambiato nome), consiste in un blocco commemorativo in granito con placche bronzee, di tradizione classicheggiante.
  • Sacrario ai Caduti della Guerra - Orsogna, parco delle Rimembranze, realizzato negli anni '20 in stile monumentale neoclassico
  • Sacrario ai Caduti della Majella e di Andrea Bafile Tenente di Marina - Guardiagrele, realizzato in località Bocca di Valle nel 1923, da Felicetto Giuliante che scavò e adattò una grotta naturale nella roccia (realizzò in pietra majellina anche il blocco della tomba), e da Basilio e Michele Cascella, che realizzarono la decorazione in piastrelle di maiolica della vicina Rapino.
  • Monumento ai caduti di Lanciano, piazza Plebiscito, realizzato nel 1926 in stile monumentalista, con la Vittoria che sorregge un caduto
  • Monumenti di Guido Di Costanzo di Ortona: Monumento ai caduti a Ortona e Pescara (1926-28), caratterizzati dal forte naturalismo dei bronzi, quello di Ortona si conserva in piazza Porta Caldari (ex piazza della Vittoria), mostra un soldato nell'atto di proteggere, come un eroe classico, con placche commemorative presso il blocco di granito; il monumento di Pescara che stava nell'attuale Piazza Mediterraneo con la fontana di Cascella, fu distrutto dai tedeschi nel 1944, rappresentava due soldati nell'atto di proteggere una figura femminile in costume abruzzese, al centro. Terzo importante monumento di Costanzo, fu la statua di Francesco Paolo Tosti, musicista ortonese, attorniato da delle piccole Muse ispiratrici, attualmente posizionato in piazza Teatro, accanto la chiesa di Santa Caterina.
  • Monumento ai caduti di Borrello, piazza Risorgimento, interessante per il blocco di granito, e per il particolarismo della placca di bronzo con le figure dei soldati e delle armi
  • Monumento ai caduti di Atessa, realizzato presso il fianco della chiesa di San Giovanni in piazza "Centrale" (oggi piazza Benedetti). Caratterizzato da un forte classicismo di reminiscenza ottocentesca, si presenta come un enorme quinta scenica introdotta da un sipario in bronzo aperto e tenuto fermo da due angeli con trombe.
  • Monumento ai caduti di Trasacco, anch'esso caratterizzato da forte classicismo e naturalismo, con la Vittoria alata che suona una tromba
Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzi di Lanciano.
  • Palazzi del corso Trento e Trieste di Lanciano, realizzati lungo il corso e le vie secanti (viale Dalmazia, viale De Crecchio, viale Rimembranze, corso della Bandiera, via Vittorio Veneto, via Cesare Battisti), costruiti negli anni '20 in particolare dall'architetto Donato Villante, con l'eccezione di palazzo De Angelis ex Banco di Roma e il palazzo Martelli Fantini, caratterizzati da un forte classicismo e dal liberty gaudiano

Architetture in stile neogotico e romanico

Incisione della storica chiesa benedettina di Sant'Angelo delle Donne, poi santuario della Madonna delle Grazie (XV secolo), e facciata attuale, dopo i restauri di Savini (1900)
Prospetto della chiesa della Beata Vergine delle Grazie di Civitaquana (PE), facciata restaurata dalle aggiunte barocche nel 1936

Comprendono anche i restauri arbitrari, effettuati a Teramo dallo studioso Francesco Savini sopra chiese storiche.

  • Nuova parrocchia di San Silvestro e Sant'Agnese - Pineto (1928) stile neoromanico toscano
  • Parrocchia del Sacro Cuore - Martinsicuro, stile neoromanico semplice
  • Chiesa vecchia dalla Natività di Maria Santissima - Giulianova Lido, stile neoromanico
  • Restauro della facciata e degli interni del santuario di santa Maria delle Grazie - Teramo (1900) di Savini, stile neogotico sobrio e neoromanico, con facciata a salienti, interno stile misto
  • Restauro della facciata e interni della chiesa di San Domenico (1931) di Teramo, facciata con ricostruzione della finestra ogivale, del portale, eliminazione delle patine barocche all'interno
  • Restauro della facciata e degli interni del Duomo di San Berardo (1931) - Teramo, riconsacrato per l'occasione a Maria Santissima Assunta; demolizione delle case attaccate alla facciata, ripulitura della facciata dalle chiusure delle finestre e dei portali, demolizione delle aggiunte tardobarocche (XVIII secolo) agli interni, demolizione delle cappelle laterali, meno il cappellone di San Berardo.
  • Restauro della chiesa di San Vito a Valle Castellana, con l'aggiunta di un altro corpo addossato alla chiesa romanica, in stile neogotico
  • Restauro della facciata della chiesa della Madonna delle Grazie a Civitaquana (1936), togliendo le aggiunte barocche, e riportando il progetto a un ipotetico stile romanico di tradizione lombardo-milanese.
  • Restauro della facciata e interni del santuario della Madonna dello Splendore di Giulianova (1938 ca.), stile neoromanico per la facciata, misto per gli interni
  • Restauro della facciata della chiesa di San Salvatore a Pollutri, stile romanico lombardo.

Seconda fase dell'architettura littoria in Abruzzo (anni '30-'40)

Statua di Ovidio a Sulmona, piazza XX Settembre

Nella seconda fase dell'architettura fascista, in Abruzzo arrivò il razionalismo, anche se fu interpretato sempre in con gli schemi antichi del classicismo greco-romano, e soprattutto gli architetti quali Vincenzo Pilotti, Cesare Bazzani e altri, interpretarono il movimento in modo da rendere la cultura tradizionale abruzzese protagonista di questi monumenti "parlanti". Dal 1934 agli anni '40, soprattutto L'Aquila fu centro fiorente di questo stile, rappresentato da Mario Gioia, Vincenzo Di Nanna, Luigi Cardilli, Vittorio Bonadè Bottino. Costo realizzarono i due palazzi d'ingresso al corso Vittorio Emanuele dal piazzale del Castello, ossia la Casa dei Combattenti e il Palazzo Leone, poi il Palazzo Casa del Balilla, la Casa della Giovane Italiana, la chiesa del Cristo Re, l'hotel Campo Imperatore ad Assergi, il villaggio sciistico di Fonte Cerreto e il Grande Albergo del Parco nella villa comunale; mentre lo scultore Nicola D'Antino firmava i capolavori de "La Montanina" in Piazza IX Martiri (allora Piazza XVIII Ottobre), la Fontana luminosa (1934) all'ingresso del corso, il Monumento ai caduti (1928) nella villa comunale, e le due statue maschili in Piazza Duomo del gruppo Fontana vecchia.

Ponte del Littorio, Pescara, inaugurato nel 1935 e distrutto nel 1944

Altre architetture d'interesse nel resto d'Abruzzo sono state il sacrario di Andrea Bafile a Bocca di Valle di Guardiagrele, il Palazzo OND e l'ex Biblioteca De Meis a Chieti, la facciata del teatro comunale Fenaroli a Lanciano, che fino al 2017 aveva ancora i fasci littori, il Palazzo del Convitto "Melchiorre Delfico" a Teramo, ancora in stile eclettico neoclassico-neorinasciamentale, opera del De Albentiis. A causa del terremoto del 1933, due borghi come Salle vecchia e Pescosansonesco alto vennero ricostruiti, il municipio di Salle Nuovo è quello più interessante, con il caratteristico schema del vialone che conduce alla piazza della parrocchia e del municipio.

Il progetto "Pescara"

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Pescara e Geografia di Pescara.

Altra maggiore città che beneficiò della presenza fasciata fu appunto Pescara. Dopo le questioni di unificazione dei due comuni di Castellammare e Pescara, fusione avvenuta nel 1927, partì il progetto guidato da Cesare Bazzani e Vincenzo Pilotti di allargamento e monumentalizzazione della città in modo da diventare un capoluogo di provincia efficiente, Venne realizzata la Piazza dei Vestini (oggi Piazza Italia) all'ingresso del corso Vittorio Emanuele, con i palazzi di Pilotti del Municipio, della Finanza e del Governo con annessa biblioteca pubblica. Lo stile è quello del razionalismo pieno, anche se ancora incrostato di elementi classici, soprattutto per il Palazzo della Provincia. A poca distanza venne inaugurato il liceo classico, il primo dedicato a Gabriele d'Annunzio quando era ancora in vita (1934); a Pescara vecchia veniva allargato il vecchia viale Umberto I con nuovi palazzi, la vecchia chiesa del Sacramento o di San Cetteo, per problemi statici, veniva demolita e ricostruita in forme neoromaniche dal Bazzani, divenendo il nuovo Duomo di Pescara, all'incrocio di corso Vittorio Emanuele con il corso Umberto I veniva costruito il Banco di Napoli, coevo del principale Palazzo delle Poste, uno degli esempi più riusciti di razionalismo abruzzese, senza infarcimenti neoclassici.

Elenco delle architetture littorie abruzzesi

Lista parziale, molte di queste architetture avevano la decorazione del triplo fascio littorio, come il palazzo INAIL dell'Aquila o la Fontana luminosa dell'Aquila, ma dopo la guerra furono rimossi:

  • Palazzo Leone e Casa del Combattente (1935 ca.): ingresso monumentale al corso Vittorio Emanuele a L'Aquila, palazzi gemelli
  • Ex Casa del Balilla - L'Aquila (via Michele Iacobucci), zona villa comunale, stile misto monumetnalista
  • Casa della Giovane Italiana - L'Aquila, viale Crispi, razionalismo
  • Hotel "Grande Albergo del Parco" - L'Aquila, incrocio di via L.Rendina con corso Federico II, razionalismo pieno (1941)
  • Istituto INPS - L'Aquila, corso Federico II, pieno razionalismo

Fontana luminosa - L'Aquila, piazzale Battaglione degli Alpini (1934) opera di Nicola D'Antino, razionalismo e monumentalismo

  • Le due fontane di Piazza Duomo a L'Aquila, restaurate, nella scultura bronzea degli uomimi, da Nicola d'Antino
  • Palazzo INAIL con portici e Palazzo delle Corporazioni Comunali - L'Aquila (corso Vittorio Emanuele, angolo con via San Bernardino e piazza San Bernardino), stile razionalista
  • Hotel San Michele - L'Aquila, via S. Michele, stile razionalista
  • Palazzo della Posta e nuova casa delle Cancelle - L'Aquila, piazza Duomo: il palazzo fu costruito dopo il 1927 in stile monumentalista classico accanto la chiesa delle Anime Sante, arretrando l'antica casa medievale con le botteghe del pesce, detta "Le Cancelle" per la forma dei portali. Le porte furono smontate e rimontate presso una casa appena dietro la piazza, in via Simeonibus
  • Restauro della facciata della chiesa di San Marciano (1940), L'Aquila, seguendo la linea romanica aquilana
  • Restauro della chiesetta della Madonna degli Angeli a Porta Napoli - L'Aquila, post 1935, rimontaggio della facciata dell'ex chiesa della Madonna del Guasto (Zona ex ospedale San Salvatore)
  • Chiesa parrocchiale di Cristo Re - L'Aquila, viale Crispi (1935), stil razionalista puro
  • Monumento ai caduti di Aielli Stazione, stile littorio
  • Nuovo municipio di Salle (allora Salle del Littorio), post 1933, tutto il paese è impostato seguendo le linee architettoniche delle "città di fondazione" di regime, come Latina, Sabaudia, Pomezia, con ampia piazza rettangolare con lampioni in ordine regolare, municipio razionalista, chiesa parrocchiale che ricalca il romanico abruzzese, fontana con ancora il fascio littorio
  • Villaggio di Fonte Cerreto - Assergi dell'Aquila, stile razionalista
  • Hotel "Campo Imperatore" di Assergi (1934), puro razionalismo
Lo stesso argomento in dettaglio: Architetture civili di Pescara.
  • Palazzo del Governo e del Municipio di Pescara (1937 ca.) di Vincenzo Pilotti in piazza Italia, puro razionalismo, monumentalismo classico per il palazzo della Provincia
  • Ponte del Littorio - Pescara (1934-35), attuale ponte Risorgimento, distrutto dai tedeschi nel 1944. Il ponte doveva collegare dal fiume, le due realtà di Pescara e l'ex Castellammare dal corso Vittorio Emanuele. Realizzato in travertino con distici elegiaci, e ordine regolare di statue muliebri di Nicola d'Antino, e blocchi con aquile littorie di Cesare Bazzani.
  • Nuova cattedrale di San Cetteo di Pescara (1933-39) di Cesare Bazzani, costruita sopra la vecchia chiesa, stile monumentalista neoromanico stile abruzzese per gli esterni, neorinascimentale per gli interni, con cappellone dedicato a Luisa De Benedictis, madre di Gabriele d'Annunzio
  • Restauro della casa natale di Gabriele d'Annunzio - Pescara, 1927-35, stile monumentalista
  • Palazzi vari di Pescara in stile monumetnalista e razionalista: palazzo della Camera di Commercio (viale Marconi incrocio con via Conte di Ruvo), palazzo della Posta e del Telegrafo (corso Vittorio Emanuele, stile monumentalista razionalista), palazzo dell'ex Banco di Napoli (monumentnalista, incrocio di corso Vittorio Emanuele con corso Umberto I), palazzo Muzii ex Banco di Roma (corso Umberto I, poi affaccio su piazza Salotto lato via Regina Margherita, con i portici) in stile monumentalista neorinascimentale; teatro Pomponi (nel 1923, demolito nel 1962, stava nell'attuale piazza 1º Maggio lato corso Umberto) in stile neorinascimentale; palazzo del Teatro Massimo di Pescara (1936) opera di Vincenzo Pilotti in stile razionalista, ricalva un bastione dell'ex fortezza pescarese; Liceo classico "Gabriele d'Annunzio" (1936 ca.) opera di Pilotti, stile monumentalista pseudo-ottocentesco; Liceo scientifico "Galilei" (1934-35) in via Balilla, razionalismo puro; Ex circolo Tennis di Pescara (1934, distrutto durante la guerra) stava tra il lungomare e via Gramsci, in stile monumentalista pseudo-ottocentesco, vi sorge sopra il palazzo della Galleria d'arte moderna "V.Colonna"
  • Riqualificazione del Kursaal di Pescara con il ferrod i cavallo, per il liquorificio
Lo stesso argomento in dettaglio: Architetture civili di Chieti.
  • Palazzo della Camera di Commercio o Corporazioni Agricole di Chieti - piazzale Giambattista Vico (1930) opera di Camillo Guerra, stile neomedievale che ricalca il romanico abruzzese (decorazione abruzzese dei cammei in maiolica di Castelli)
  • Palazzo della Posta di Chieti - viale Spaventa (1927-1932 ca.) progetto di Camillo Guerra, stile monumetnalista pseudo-ottocentesco
  • Palazzo Opera Nazionale Dopolavoro "Arnaldo Mussolini" di Chieti - piazza Trento e Trieste (1935 ca.) progetto di Camillo Guerra, sopra i bagni pubblici in stile neoclassico. Caratteristica i fasci littori che terminano da una doppia scalinata a chiocciola.
  • Villaggio del Fanciullo di Chieti - sotto la villa comunale, razionalismo puro
  • Villaggio Celdit - Chieti Scalo: sobborgo operaio per la fabbrica di conceria, case comprese tra via Pescara, via Colle dell'Ara, campo "Celdit". La fabbrica di gelatina è stata demolita, era lungo la via Tiburtina Valeria.
  • Restauro della facciata del Teatro "Fedele Fenaroli" a Lanciano, 1938, in stile classico monumentalista, con i fasci, distrutti nel 1943, ripristinati nel 1996 e rimossi nel 2016 dall'amministrazione Mario Pupillo
  • Condominio di via Isonzo e piazza della Vittoria a Lanciano - stile monumentalista, proto-razionalista (fine anni '30)
  • Palazzi in stile decò e razionalista a Lanciano: villini signorili lungo viale Cappuccini (villa Pace, villa D'Ovidio, villa D'Alessandro), palazzi del quartiere Trento e Trieste (palazzo dei Portici, palazzo Maiella, ex ospedale civile)
  • Fontana monumentale "La Rotonda" - Teramo- piazza Garibaldi, realizzata nel 1934 ca. da Adriano de Adcentiis, demolita nel secondo dopoguerra. Caratterizzata da impianto circolare con tre vasche circolari che di riducono in ordine decrescente per grandezza, fino alla lanterna centrale che espelleva l'acqua dalla cannella.
  • Teatro comunale "Vittoria", poi Francesco Paolo Tosti - Ortona (1929-1930) stile monumentalista classico, stile Teatro dell'Opera di Parigi
  • Palazzo della biblioteca provinciale "Angelo Camillo De Meis" - Chieti (piazza Templi Romani ex Largo Marcello, riqualificato nel 1927-36) opera del 1936, con torre littoria, sopra cisterna romana
  • Palazzo delle Poste di Teramo - stile monumentalista pseudo-classico
  • Ex casa del Fascio e Casa del Combattebte - Sulmona, la prima è in pieno stile littorio, con la torre d'avvistamento, in via Gramsci, la seconda è in stile proto-monumentalista, in via Ciofano
  • Cinema teatro Massimo - L'Aquila (post 1935), corso Federico II e palazzo degli Uffici Provinciali, a portici in via sant'Agostino, (monumentalista, razionalista)
  • Ex centrale del Latte di Pescara - via del Circuito (1932), progetto di Florestano Di Fausto, dopo l'abbandono, è stata demolita nel 2010
  • Facciata completata del Duomo di San Massimo - L'Aquila (1933 ca.) stile monumentalista classico, su progetto di Giambattista Gamba
  • Scritta monumentale "DUX" sulla roccia che sovrasta il borgo di Villa Santa Maria (1934) ca.
  • Borgo Ottomila - Avezzano, piana fucense, impianto ortogonale.
  • Restauro in stile littorio di Porta Reale di Teramo (1937), Largo Madonna delle Grazie
  • Incile del Fucino - Avezzano, stile monumentalista, via SP20, località Case Incile
  • Ex colonia marina "Stella Matutina" o Stella Maris di Montesilvano (1939) di Francesco Leoni, stile razionalista, a pianta triangolare.
  • Palazzo Liberatoscioli - Guardiagrele . via Modesto della Porta, facciata tardo monumentalista, con elementi neorinascimentali
  • Colonia fascista "Stella Maris" di Francavilla al Mare, distrutta nel 1944, era in via San Franco
  • Nuovo corso del Littorio - Vasto (all'epoca Istonio) 1934-38 ca., poi "corso Nuova Italia" con palazzi monumentali, tra cui il Politeama Ruzzi, il progetto partiva dalla riqualificata piazza Rossetti, e arrivava alla villa comunale delle Rimembranze.
  • Nuova piazza Gabriele Rossetti - Vasto, costruzione del monumento al poeta Rossetti, giardini e palmeti, nuovi palazzi della Posta e della scuola elementare, cortine di ingresso al corso Littorio, con ancora i fasci littori

Bibliografia

Lo stesso argomento in dettaglio: Bibliografia sull'Abruzzo § Arte_e_architettura.

Voci correlate

Collegamenti esterni