Predrag Danilović

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Predrag Danilović
Danilović (a destra) al suo arrivo alla Virtus Bologna nel 1992, accolto da Roberto Brunamonti
NazionalitàJugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
Serbia (bandiera) Serbia
Altezza201 cm
Peso97 kg
Pallacanestro
RuoloGuardia / ala piccola
Termine carriera2000
Carriera
Squadre di club
1988-1992Partizan
1992-1995Virtus Bologna108 (2751)
1995-1997Miami Heat62 (741)
1997Dallas Mavericks13 (216)
1997-2000Virtus Bologna88 (1661)
Nazionale
1988Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia U-18
1989-1991Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia10
1995-2000Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia37
Palmarès
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
 Europei
OroJugoslavia 1989
OroItalia 1991
Jugoslavia (bandiera) Jugoslavia
 Olimpiadi
ArgentoAtlanta 1996
 Europei
OroGrecia 1995
OroSpagna 1997
BronzoFrancia 1999
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Predrag Danilović, detto Saša (in serbo Предраг "Саша" Даниловић?; Sarajevo, 26 febbraio 1970), è un ex cestista e dirigente sportivo serbo.

Guardia tiratrice pura, inizia a mettersi in luce con la maglia del Partizan Belgrado, in cui ha esordito nel 1989 lasciando tre stagioni più tardi, nell'estate 1992, poco dopo aver vinto l'Eurolega, la massima competizione europea per club.

Approda in Italia, ingaggiato dalla Virtus Bologna, squadra in cui è esploso e ha passato il periodo più lungo della carriera, seppur in due tempi. Nel primo, conquista tre scudetti in tre anni (1993, 1994 e 1995); nel secondo, riconquista immediatamente lo scudetto (1998) e regala alla Virtus la sua prima Eurolega e una Coppa Italia. Nel secondo periodo bolognese, un suo gesto tecnico segnò la finale scudetto del 1998, uno dei momenti storici del basket italiano. Nella gara decisiva contro la rivale cittadina, la Fortitudo Bologna, Danilović realizzò, a 18 secondi dalla fine della gara, un tiro da tre subendo il fallo di Dominique Wilkins, realizzando poi il tiro libero aggiuntivo. La Virtus era in svantaggio di 4 punti e con quella giocata impattò la gara, raggiungendo il tempo supplementare, nel quale Danilović realizzò le giocate decisive che portarono al titolo.

In mezzo c'è la parentesi americana. La NBA lo aveva infatti scelto nel 1992, come 43º giocatore, chiamato dai Golden State Warriors. I diritti su di lui vennero poi ceduti, nell'ambito della trade per Rony Seikaly, ai Miami Heat, che nell'estate del 1995 lo convinsero a lasciare Bologna e provare l'avventura nella Lega più importante del mondo. Nelle sue due stagioni negli Stati Uniti ha giocato 75 partite, tenendo una media di 12,8 punti con il 38% da tre punti. Ceduto dai Miami Heat ai Dallas Mavericks durante la stagione 1996-97 (media Dallas Mavericks: 16,6 punti), di lui si ricordano due prestazioni in particolare, entrambe con la maglia rossonera: i 30 punti segnati ai Phoenix Suns il 9 dicembre del 1995 e il 7/7 da tre realizzato contro i New York Knicks al Madison Square Garden il 3 dicembre del 1996.

Si è ritirato dalla carriera agonistica alla vigilia della stagione 2000-01, poco dopo le Olimpiadi di Sydney 2000. Verrà ricordato per il suo carisma, senso di autorità e allo stesso tempo umiltà e spirito di squadra, nonché per la freddezza nei momenti più caldi, oltre che il rispetto, se meritato, per l'avversario. È stato solito ripetere che non aveva bisogno di parlare e fare commenti, perché per lui statistiche e palmarès erano già eloquenti.

Dotato di un tiro micidiale da qualsiasi posizione, tanto dagli otto metri come in uscita dai blocchi, in arresto e tiro, ha cambiato lo stile di gioco durante la sua carriera adattandolo alle sue esigenze fisiche. In una prima fase, egli è caratterizzato dal giocare dei contropiedi che terminavano molto spesso con schiacciate vincenti; la seconda fase è quella relativa al periodo negli States, dove era un puro specialista. Infine si può individuare la terza fase in cui, intelligentemente, tendeva a risparmiare energie per colpire solo nei momenti decisivi dei match. Ha vinto praticamente tutto a livello di club e nazionale ed è riuscito ad aggiudicarsi anche importanti riconoscimenti personali come il trofeo "Mister Europa" e l'Mvp di Eurolega.

Dopo il ritiro

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Dopo il ritiro dall'attività agonistica, Danilović è diventato prima vicepresidente[1] e poi presidente del Partizan Belgrado; carica che mantiene fino al 2015. Il 18 maggio 2013 è stato accoltellato in un ristorante di Belgrado a seguito di una lite. È stato trasportato in gravi condizioni in ospedale e operato d'urgenza[2] Il 2 marzo 2014 la Virtus Bologna ha ritirato la sua maglia numero 5. Il 15 dicembre 2016 Danilović è diventato Presidente della Federazione di pallacanestro della Serbia (KSS).

Ha tre figli: la tennista professionista Olga, Sonja e Vuk.

Regular Season

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Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1995-1996 Miami Heat 19 18 28,5 45,1 43,6 76,4 2,4 2,5 0,8 0,2 13,4
1996-1997 Miami Heat 43 33 31,4 44,2 35,8 77,7 2,4 1,8 0,9 0,2 11,3
Dallas Mavericks 13 9 33,7 42,0 36,7 84,2 2,6 1,9 1,2 0,1 16,6
Carriera 75 60 31,1 43,9 37,9 78,9 2,4 2,0 0,9 0,2 12,8
Anno Squadra PG PT MP TC% 3P% TL% RP AP PRP SP PP
1996 Miami Heat 3 0 20,0 50,0 40,0 100 0,3 1,3 0,3 0,0 8,3
Carriera 3 0 20,0 50,0 40,0 100 0,3 1,3 0,3 0,0 8,3

Trofei nazionali

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Partizan Belgrado: 1991-92
Partizan Belgrado: 1989, 1992
Virtus Bologna: 1992-93, 1993-94, 1994-95, 1997-98
Virtus Bologna: 1999

Trofei internazionali

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Partizan Belgrado: 1991-92
Virtus Bologna: 1997-98
Partizan Belgrado: 1988-89
Atlanta 1996
Jugoslavia 1989, Italia 1991, Grecia 1995, Barcellona 1997
Partizan: 1991-1992
Virtus Bologna: 1998
  1. ^ Chiacchierata con Sasha prima della sua festa: Myers l'avversario più duro, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 24 novembre 2000.
  2. ^ Serbia, Danilovic accoltellato e operato d'urgenza, su gazzetta.it, 18 maggio 2013.

Collegamenti esterni

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