Butoconazolo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da C19H17Cl3N2S)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Butoconazolo
Nome IUPAC
1-[4-(4-clorofenil)-2-(2,6-diclorofenil)
sulfanilbutil]imidazolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC19H17Cl3N2S
Massa molecolare (u)411,776
Numero CAS67085-13-6
Codice ATCG01AF15
PubChem47472
DrugBankDB00639
SMILES
C1=CC(=C(C(=C1)Cl)SC(CCC2=CC=C(C=C2)Cl)CN3C=CN=C3)Cl
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
topica
Dati farmacocinetici
Emivita21-24 ore
Indicazioni di sicurezza

Il butoconazolo è un derivato imidazolico ad attività antimicotica nei confronti di Candida, Trichophyton, Microsporum e Epidermophyton.[1][2] È attivo anche contro alcuni batteri gram-positivi e protozoi, in particolare Trichomonas vaginalis.[3]

Caratteristiche strutturali, fisiche e chimiche[modifica | modifica wikitesto]

La molecola si presenta come una polvere cristallina biancastra. Praticamente insolubile in acqua, poco solubile in acetone, in acetonitrile, in diclorometano e in tetraidrofurano. Il composto possiede uno stereocentro che genera due enantiomeri:

Il numero CAS 67085-13-6 fa riferimento alla miscela racemica dei due enantiomeri.

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

Il butoconazolo agisce inibendo la sintesi di ergosterolo, un componente costitutivo della membrana cellulare fungina. L'esatto meccanismo d'azione antifungina di butoconazolo è sconosciuto, ma si presume che, come avviene per altri derivati imidazolici, il farmaco agisca tramite inibizione della sintesi di steroidi. Più precisamente si ritiene che agisca inibendo la conversione del lanosterolo a ergosterolo, con conseguente alterazione nella composizione lipidica della membrana cellulare fungina. Questo cambiamento strutturale altera la permeabilità della cellula e ne determina la lisi osmotica o, comunque, ne inibisce la crescita.

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

In seguito a somministrazione vaginale di butoconazolo nitrato in crema, una percentuale variabile tra il 2% ed 5,5% della dose viene assorbita. I livelli plasmatici massimi (Cmax) del farmaco e dei suoi metaboliti si raggiungono dopo 24 ore. L'emivita plasmatica è di 21-24 ore.

Tossicologia[modifica | modifica wikitesto]

Studi sperimentali sugli animali (topo) hanno messo in evidenza una DL50 superiore a 3,2 g/Kg peso corporeo, quando somministrato per os, e superiore a 1,6 g/Kg, quando somministrato per via intraperitoneale.

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Il composto trova indicazione nel trattamento di infezioni micotiche vulvovaginali causate da Candida (Candidosi).[4][5][6] Il butoconazolo può essere usato anche in associazione con contraccettivi orali e antibiotici.

Effetti collaterali e indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del trattamento sono stati riportati bruciore vulvare e/o vaginale (2,3%), prurito vulvare (0,9%), perdite vaginali, irritazione, dolore, gonfiore, crampi pelvico o addominali, prurito alle dita (0,2%). In rari casi è stata segnalata la comparsa di trombocitopenia.[7]

Dosi terapeutiche[modifica | modifica wikitesto]

Il composto viene somministrato per via vaginale, come pessario od ovuli vaginali da 100 mg, oppure come crema al 2% di principio attivo da applicarsi per 3 giorni consecutivi.[8][9][10] In letteratura vi sono evidenze di efficacia anche una singola applicazione di crema.[11]

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il butoconazolo è controindicato in soggetti con ipersensibilità individuale accertata verso il principio attivo, molecole chimicamente correlate oppure uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmacologica.

Gravidanza e allattamento[modifica | modifica wikitesto]

Non esistono studi adeguati e ben controllati sull'utilizzo di butoconazolo in donne in stato di gravidanza, pertanto non è possibile escludere con certezza eventuali effetti nocivi sul feto. Gli studi eseguiti sugli animali non hanno messo in evidenza effetti embriotossici o teratogenetici, ma tali studi non sono sempre predittivi della risposta umana. La Food and Drug Administration (FDA) ha inserito butoconazolo in classe C per l'uso in gravidanza. In questa classe sono inseriti i farmaci privi di studi controllati sulle donne ma i cui studi sugli animali hanno rilevato effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro), oppure i farmaci per i quali non sono disponibili studi né sull'uomo né sull'animale.[12][13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ KA. Walker, AC. Braemer; S. Hitt; RE. Jones; TR. Matthews, 1-[4-(4-Chlorophenyl)-2-(2,6-dichlorophenylthio)-n-butyl]-1H-imidazole nitrate, a new potent antifungal agent., in J Med Chem, vol. 21, n. 8, Ago 1978, pp. 840-3, PMID 357722.
  2. ^ JP. Latge, A. Beauvais; M. Montaonakil; M. Diarin; JN. Fracchia, [Action of 2 new imidazole derivatives (butoconazole and sulconazole) on Candida, Trichophyton and Aspergillus]., in Ann Dermatol Venereol, 116 Suppl 1, 1989, pp. 20-3, PMID 2688526.
  3. ^ P. Bourée, C. Issoire, [In vitro evaluation of the activity of butoconazole against Trichomonas vaginalis]., in Pathol Biol (Paris), vol. 40, n. 5, Mag 1992, pp. 492-4, PMID 1495832.
  4. ^ LZ. Heng, Y. Chen; TC. Tan, Treatment of recurrent vulvo-vaginal candidiasis with sustained-released butoconazole pessary (PDF), in Singapore Med J, vol. 53, n. 12, Dic 2012, pp. e269-71, PMID 23268172.
  5. ^ RH. Kaufman, MR. Henzl; D. Brown; DS. Horner; RH. Krauss; DR. Mehlisch; DE. Moore; RL. Prentice, Comparison of three-day butoconazole treatment with seven-day miconazole treatment for vulvovaginal candidiasis., in J Reprod Med, vol. 34, n. 7, Lug 1989, pp. 479-83, PMID 2671362.
  6. ^ W. Droegemueller, DG. Adamson; D. Brown; L. Cibley; F. Fleury; ME. LePage; MR. Henzl, Three-day treatment with butoconazole nitrate for vulvovaginal candidiasis., in Obstet Gynecol, vol. 64, n. 4, Ott 1984, pp. 530-4, PMID 6384848.
  7. ^ PA. Maloley, E. Nelson; HA. Montgomery; JR. Campbell, Severe reversible thrombocytopenia resulting from butoconazole cream., in DICP, vol. 24, n. 2, Feb 1990, pp. 143-4, PMID 2309509.
  8. ^ GD. Adamson, D. Brown; JV. Standard; MR. Henzl, Three-day treatment with butoconazole vaginal suppositories for vulvovaginal candidiasis., in J Reprod Med, vol. 31, n. 2, Feb 1986, pp. 131-2, PMID 3514908.
  9. ^ CS. Bradbeer, SR. Mayhew; D. Barlow, Butoconazole and miconazole in treating vaginal candidiasis., in Genitourin Med, vol. 61, n. 4, Ago 1985, pp. 270-2, PMID 3894216.
  10. ^ GD. Adamson, Three-day treatment of vulvovaginal candidiasis., in Am J Obstet Gynecol, vol. 158, n. 4, Apr 1988, pp. 1002-5, PMID 3364485.
  11. ^ D. Brown, MR. Henzl; RH. Kaufman, Butoconazole nitrate 2% for vulvovaginal candidiasis. New, single-dose vaginal cream formulation vs. seven-day treatment with miconazole nitrate. Gynazole 1 Study Group., in J Reprod Med, vol. 44, n. 11, Nov 1999, pp. 933-8, PMID 10589403.
  12. ^ Onyeka Otugo, Olabode Ogundare, Christopher Vaughan, Emmanuel Fadiran, Leyla Sahin, Consistency of Pregnancy Labeling Across Different Therapeutic Classes (PDF), su fda.gov, Food and Drug Administration - Office of Women’s Health, 1979. URL consultato il 25 febbraio 2014.
  13. ^ R. Sannerstedt, P. Lundborg; BR. Danielsson; I. Kihlström; G. Alván; B. Prame; E. Ridley, Drugs during pregnancy: an issue of risk classification and information to prescribers., in Drug Saf, vol. 14, n. 2, Feb 1996, pp. 69-77, PMID 8852521.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]