Utente:MartyC/Sandbox

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Libera Repubblica dell'Ossola
Libera Repubblica dell'Ossola – Bandiera
Dati amministrativi
Lingue ufficialiitaliano
Lingue parlatedialetto Insubre
CapitaleDomodossola
Dipendente daCLNAI
Politica
Forma di Statorepubblica partigiana
Nascita9 settembre 1944
Fine23 ottobre 1944
Territorio e popolazione
Bacino geograficoItalia settentrionale
Territorio originaleOssola
Economia
ValutaLira italiana
Religione e società
Religioni preminentiCattolicesimo
Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana
Succeduto daBandiera della Repubblica Sociale Italiana Repubblica Sociale Italiana

Bandiera della Repubblica (partigiana) dell'Ossola usata secondo Bocca
(8 settembre 1944 - 23 ottobre 1944)

Bandiera della Repubblica (partigiana) dell'Ossola usata dalle Brigate azzurre
(8 settembre 1944 - 23 ottobre 1944)

La Repubblica dell'Ossola fu una repubblica partigiana sorta nel Nord Italia nel 1944.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Questa repubblica esistette dal 9 settembre al 22 ottobre 1944. I partigiani del CLN, l'8 settembre 1944 attaccarono le truppe fasciste di stanza a Domodossola, sconfiggendole e, dopo averle scacciate, parlando di "territorio liberato"; solo in seguito, sull'esempio di zone come la Repubblica del Corniolo, la prima repubblica partigiana nell'Italia del nord, si cominciò ad usare l'espressione "repubblica" dell'Ossola.

A differenza di altre Repubbliche partigiane la Repubblica dell'Ossola fu in grado, in poco più di un mese di vita, di affrontare non solo le contingenze imposte dallo stato di guerra, ma anche di darsi un'organizzazione articolata: vennero assunti funzionari (commissari) per l'amministrazione civile con il potere di assumere impiegati, venne vietata l'esportazione di valuta, venne rinnovata la toponomastica della valle.

Tutte le leggi e i corpi militari fascisti vennero sciolti in soli 2 giorni. Salò reagì tagliando i rifornimenti all'intera valle, ma, dopo alcune incertezze, la piccola repubblica ottenne l'appoggio della Svizzera.

Il 10 ottobre i fascisti attaccarono con 5000 uomini e, dopo aspri scontri, il 23 ottobre riconquistarono tutto il territorio. La gran parte della popolazione abbandonò la Val d'Ossola per rifugiarsi in Svizzera lasciando il territorio pressoché deserto impedendo di fatto le forti rappresaglie che furono minacciate dai fascisti e dal capo della provincia in particolare. A tal proposito proprio il capo della provincia Enrico Vezzalini scrisse il famoso comunicato a Mussolini che recitava: "Abbiamo riconquistato l'Ossola, dobbiamo riconquistare gli Ossolani".

La storia della Repubblica dell'Ossola è stata narrata nello sceneggiato di Leandro Castellani Quaranta giorni di libertà e dal libro di Giorgio Bocca Una repubblica partigiana (1964). Una narrazione molto particolareggiata si trova anche nel romanzo "Il cavallo rosso" di Eugenio Corti.

Bandiera della Repubblica dell'Ossola[modifica | modifica wikitesto]

Secondo Bocca la bandiera della repubblica sarebbe stata un tricolore rosso, verde e blu, in omaggio a tutte le formazioni militari partigiane che avevano partecipato alla liberazione e alla difesa del territorio libero dell'Ossola. Ogni gruppo partigiano aveva poi le sue insegne. Verde quella di "giustizia e libertà", rossa quella delle formazioni garibaldine, azzurra quella dei monarchici (vedi accanto ricostruzione).

Personalità legate alla Repubblica dell'Ossola[modifica | modifica wikitesto]

Partigiani dell'Ossola

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

[[Categoria:Stati costituiti negli anni 1940]]
[[Categoria:Stati dissolti nel 1944]]
[[Categoria:Repubbliche partigiane]]
[[Categoria:Storia dell'Ossola]]