Diocesi di Avellino: differenze tra le versioni
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* [[Francesco Marino (vescovo)|Francesco Marino]], dal 13 novembre [[2004]] |
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== Santi, Beati, Venerabili, Servi di Dio della diocesi. == |
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Sant'[[Ipolisto martire]] [http://www.santiebeati.it/Detailed/91564.html] |
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San [[Prisco eremita]] [http://www.santiebeati.it/dettaglio/91876] |
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San [[Romolo diacono]] [http://www.santiebeati.it/dettaglio/91563] |
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San [[Sabino di Avellino]] [http://www.santiebeati.it/dettaglio/40350] |
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Beato [[Modestino di Gesù e Maria]] [http://www.santiebeati.it/dettaglio/90250] |
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Venerabile [[Luigi del Santissimo Crocifisso]] [http://www.santiebeati.it/dettaglio/90846] |
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Servo di Dio [[Giovanni Antonio Pellissier.|Giovanni Antonio Pellissier]] [http://www.santiebeati.it/Detailed/92150.html] |
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==Statistiche== |
==Statistiche== |
Versione delle 20:23, 12 set 2016
Diocesi di Avellino Dioecesis Abellinensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Benevento | ||
Regione ecclesiastica | Campania | ||
Vescovo | Francesco Marino | ||
Vicario generale | Enzo De Stefano | ||
Presbiteri | 103, di cui 72 secolari e 31 regolari 1.541 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 31 uomini, 192 donne | ||
Diaconi | 13 permanenti | ||
Abitanti | 163.300 | ||
Battezzati | 158.800 (97,2% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 394 km² | ||
Parrocchie | 64 | ||
Erezione | V secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Maria Assunta | ||
Santi patroni | Modestino, Fiorentino e Flaviano | ||
Indirizzo | Palazzo Vescovile, Piazza Libertà 19, 83100 Avellino, Italia | ||
Sito web | www.diocesi.avellino.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2013 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
La diocesi di Avellino (in latino: Dioecesis Abellinensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Benevento appartenente alla regione ecclesiastica Campania. Nel 2012 contava 158.800 battezzati su 163.300 abitanti. È attualmente retta dal vescovo Francesco Marino.
Territorio
La diocesi comprende la città di Avellino e i comuni di Mercogliano, Pratola Serra, Summonte, San Potito Ultra, Serino, Grottolella, Aiello del Sabato, Forino, Prata di Principato Ultra, Sant'Angelo a Scala, Contrada, Atripalda, Montefredane, Taurasi, Manocalzati, San Mango sul Calore, Candida, Chiusano di San Domenico, Mirabella Eclano, Luogosano, San Michele di Serino, Sant'Angelo all'Esca, Capriglia Irpina, Paternopoli, Fontanarosa, Cesinali, Santo Stefano del Sole, Parolise, Santa Lucia di Serino, Ospedaletto d'Alpinolo, Sorbo Serpico, Monteforte Irpino, Salza Irpina.
Sede vescovile è la città di Avellino, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta.
Il territorio è suddiviso in 64 parrocchie.
Storia
La storia della Chiesa avellinese ha avuto inizio da un gruppo di credenti sparsi nel municipium di Abellinum, frutto della predicazione apostolica sull'asse delle strade consolari, la vera "rete" della diffusione del Vangelo. La vitalità e la nascita della Chiesa avellinese è testimoniata dai fedeli martirizzati probabilmente durante la persecuzione dei cristiani sotto Diocleziano. Verso la fine del V secolo l'Abellinum cristiana (presso Atripalda) si spopola per la profonda crisi economica e la conseguente fine dei commerci, e anche per la peste e la guerra gotico-bizantina.
La datazione dell'erezione della diocesi è problematica, ma sembra risalire al V secolo, epoca in cui sono noti due vescovi certi: Timoteo, che partecipò ad un sinodo romano tra il 496 ed il 499; e san Sabino, che partecipò con papa Giovanni II ad una missione a Costantinopoli nel 525 o 526. Non è accertato storicamente l'episcopato di san Modestino, che sarebbe da collocare prima del suo martirio, avvenuto nel 311.
Della chiesa avellinese poi non si conosce più nulla. Più tardi il territorio avellinese conquistato dai Longobardi veniva annesso al ducato di Benevento. Dal VII-VIII secolo gli abitanti della nuova città si radicarono sulla collina de "la Terra". La città longobarda era racchiusa fra le mura, quasi un castello, con uno sviluppo urbanistico concentrico intorno alla prima chiesa di Santa Maria.
Il circondario di Avellino venne a ricadere sotto la giurisdizione del vescovo di Benevento. Il 29 maggio 969 troviamo menzione di Avellino come sede suffraganea di Benevento, che in quel giorno fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana. Tuttavia non si conoscono nomi di vescovi se non a partire dalla metà dell'XI secolo con il vescovo Truppualdo, menzionato in un atto notarile conservato nell'archivio dell'abbazia di Montevergine.
Successivamente la gerarchia ecclesiale si ricompose con l'elezione del vescovo e l'edificazione della fabrica noba della cattedrale nel 1132. I lavori richiesero circa vent'anni e la chiesa venne aperta al culto dal vescovo Guglielmo nel 1166. Sulla facciata della cattedrale si può ancora leggere quanto era inciso nella pietra dell'edificio romanico:
«Voi che entrate attraverso questa porta per piangere i vostri peccati, dovete passare per me (dice Cristo) poiché io sono la porta della vita. Guglielmo, divenuto vescovo, ha ampliato questa porta per dare a tutti la possibilità di entrarvi per espiare i propri peccati. Il lavoro è stato eseguito nell'anno 1167 dall'incarnazione di Nostro Signore Gesù Cristo nel qual ricadeva la XV indizione.»
Il vescovo Guglielmo nell'instancabile ricerca di materiale da riutilizzare per la costruzione della cattedrale nello scavo di un'antica colonna rinvenne "per celeste ispirazione" le spoglie di san Modestino e dei compagni martiri. La cronaca riporta che il vescovo il 10 giugno di quell'anno, accompagnato dall'arcidiacono Bernardo, dall'arciprete Guglielmo, dal primicerio Alferio, maggiori dignità del capitolo dei canonici e da alcuni boni homines, "rinveniva" nel loco Urbinianum, nei pressi del pretorio di Mercogliano, le reliquie dei santi Modestino, Flaviano e Fiorentino, e le collocava nella cripta della cattedrale.
Narra fra' Scipione Bellabbona che
Il 9 maggio 1466 il vescovo di Frigento fu nominato anche vescovo di Avellino e le due sedi furono unite aeque principaliter. Tuttavia, nel corso del XVI secolo due vescovi rinunciarono la sede di Avellino e mantennero la sede di Frigento. L'unione delle sedi di Avellino e Frigento si consolidò sotto il vescovo Silvio Messaglia.
A seguito del concordato tra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, la diocesi di Frigento fu definitivamente soppressa il 27 giugno 1818 con la bolla De utiliori di papa Pio VII ed il suo territorio incorporato in quello di Avellino.
Nel XIX secolo l'antica cattedrale romanica fu restaurata, conformandola al gusto neoclassico.
L'attuale territorio della diocesi è frutto delle ultime modifiche territoriali attuate nel 1998 e che ha visto coinvolti i territori di diverse diocesi campane e lucane.
Cronotassi dei vescovi
Vescovi di Avellino
- Timoteo † (menzionato nel 496/499)
- San Sabino † (menzionato nel 525/526)
- Truppualdo † (menzionato nel 1053)
- Goffredo † (menzionato nel 1059)
- Pietro † (? - 1068 deceduto)
- Anonimo † (menzionato nel 1071)
- Giovanni I † (prima del 1114 - dopo il 1126)
- Roberto † (prima del 1131 - dopo il 1133)
- Vigilanzio † (menzionato nel 1145)
- Guglielmo † (1166 - 1207)
- Ruggiero † (1215 - 10 aprile 1242 deceduto)
- Giacomo ? † (? - circa 1265 dimesso)
- Giovanni II † (? - circa 1266 dimesso)
- Leonardo? † (circa 1267 - 1277)
- Benedetto † (20 aprile 1288 - 1294 deceduto)
- Francesco, O.F.M. † (8 aprile 1295 - 1310 deceduto)
- Nicola I, O.P. † (15 febbraio 1311 - 1324)
- Goffredo Del Tufo † (1325 - 21 febbraio 1326 nominato vescovo di Tricarico)
- Natimbene, O.E.S.A. † (21 febbraio 1326 - 17 giugno 1334 nominato vescovo di Trivento)[1]
- Nicola II, O.P. † (17 giugno 1334 - 1351 deceduto)
- Raimondo, O.F.M. † (27 giugno 1351 - 1363 deceduto)
- Nicola III, O.F.M. † (16 ottobre 1363 - 1391 deceduto)
- Matteo † (1º marzo 1391 - 1422 o 1423 deceduto)
- Francesco Palombo † (25 ottobre 1423 - 12 dicembre 1431 nominato vescovo di Melfi)
- Fuccio † (10 febbraio 1432 - 1466 deceduto)
Vescovi di Avellino e Frigento
- Battista de Ventura † (9 maggio 1466 - 1492 deceduto)
- Antonio De Pirro † (8 ottobre 1492 - 1503 deceduto)
- Bernardino López de Carvajal y Sande † (28 luglio 1503 - 1505 dimesso) (amministratore apostolico)
- Antonio De Caro † (1505 - 27 ottobre 1507 nominato vescovo di Nardò)
- Gabriele Setario † (27 ottobre 1507 - 1510 dimesso)
- Giovanni Francesco Setario † (11 gennaio 1511 - 1516 deceduto)
- Arcangelo Madrignano † (18 agosto 1516 - 28 marzo 1520 dimesso)
- Silvio Messaglia, O.Cist. † (28 marzo 1520 - 1544 deceduto)
- Geronimo Albertino † (19 gennaio 1545 - 1548 dimesso)
- Bartolomé de la Cueva de Albuquerque † (12 settembre 1548 - 10 marzo 1549 dimesso) (amministratore apostolico)
- Ascanio Albertini † (10 maggio 1549 - 1580 deceduto)
- Pietrantonio Vicedomini † (4 novembre 1580 - 1591 dimesso)
- Fulvio Passerini † (21 giugno 1591 - 19 aprile 1599 nominato vescovo di Pistoia)
- Tommaso Vannini † (21 maggio 1599 - 5 maggio 1609 deceduto)
- Muzio Cinquini † (10 giugno 1609 - 15 dicembre 1625 dimesso)
- Bartolomeo Giustiniani † (9 febbraio 1626 - 24 aprile 1653 deceduto)
- Lorenzo Pollicini † (10 novembre 1653 - 10 luglio 1656 deceduto)
- Tommaso Brancaccio † (16 ottobre 1656 - 19 agosto 1669 nominato vescovo di Nardò)
- Giovanni Battista Lanfranchi, C.R. † (30 giugno 1670 - 3 gennaio 1673 deceduto)
- Carlo Pellegrini † (13 marzo 1673 - 3 maggio 1678 deceduto)
- Francesco Scannagatta † (12 giugno 1679 - 18 marzo 1700 deceduto)
- Emanuele Cicatelli † (28 maggio 1700 - 17 dicembre 1703 deceduto)
- Pietro Alessandro Procaccini † (15 dicembre 1704 - 9 giugno 1722 deceduto)
- Francesco Antonio Finy † (6 luglio 1722 - 29 luglio 1726 dimesso)
- Cherubino Tommaso Nobilione, O.P. † (31 luglio 1726 - 9 dicembre 1726 nominato vescovo di Andria)
- Giovanni Paolo Torti Rogadei, O.S.B. † (9 dicembre 1726 - 19 agosto 1742 deceduto)
- Antonio Maria Carafa, C.R. † (24 settembre 1742 - 4 maggio 1745 deceduto)
- Felice Leone, O.S.A. † (19 luglio 1745 - 9 luglio 1754 deceduto)[2]
- Benedetto Latilla, C.R.L. † (16 dicembre 1754 - 29 febbraio 1760 dimesso)
- Gioacchino Martinez † (21 aprile 1760 - 21 febbraio 1782 deceduto)
- Sede vacante (1782-1792)
- Sebastiano de Rosa † (26 marzo 1792 - 14 maggio 1810 deceduto)
- Sede vacante (1810-1818)
Vescovi di Avellino
- Domenico Novi Ciavarria † (6 aprile 1818 - 4 maggio 1841 deceduto)
- Giuseppe Palma, O.Carm. † (3 aprile 1843 - 12 ottobre 1843 deceduto)
- Giuseppe Maria Maniscalco, O.F.M. † (17 giugno 1844 - 17 aprile 1854 nominato vescovo di Caltagirone)
- Francesco Gallo † (23 marzo 1855 - 16 settembre 1896 deceduto)
- Serafino Angelini † (30 novembre 1896 - 4 febbraio 1908 deceduto)
- Giuseppe Padula † (2 agosto 1908 - 18 novembre 1928 dimesso)
- Francesco Petronelli † (18 gennaio 1929 - 25 maggio 1939 nominato arcivescovo di Trani e Barletta)
- Guido Luigi Bentivoglio, O.C.S.O. † (27 luglio 1939 - 30 marzo 1949 nominato arcivescovo titolare di Laodicea di Siria)
- Gioacchino Pedicini † (22 novembre 1949 - 2 giugno 1967 ritirato)
- Pasquale Venezia † (2 giugno 1967 - 28 febbraio 1987 ritirato)
- Gerardo Pierro (28 febbraio 1987 - 25 maggio 1992 nominato arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno)
- Antonio Forte, O.F.M. † (20 febbraio 1993 - 13 novembre 2004 ritirato)
- Francesco Marino, dal 13 novembre 2004
Santi, Beati, Venerabili, Servi di Dio della diocesi.
Sant'Ipolisto martire [1]
San Prisco eremita [2]
San Romolo diacono [3]
Beato Modestino di Gesù e Maria [5]
Venerabile Luigi del Santissimo Crocifisso [6]
Servo di Dio Giovanni Antonio Pellissier [7]
Statistiche
La diocesi al termine dell'anno 2012 su una popolazione di 163.300 persone contava 158.800 battezzati, corrispondenti al 97,2% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 120.000 | 120.000 | 100,0 | 139 | 103 | 36 | 863 | 20 | 191 | 50 | |
1959 | 130.000 | 130.000 | 100,0 | 125 | 89 | 36 | 1.040 | 37 | 205 | 52 | |
1968 | 133.000 | 133.155 | 99,9 | 116 | 85 | 31 | 1.146 | 26 | 233 | 55 | |
1980 | 121.500 | 130.500 | 93,1 | 100 | 68 | 32 | 1.215 | 37 | 158 | 55 | |
1990 | 139.200 | 139.800 | 99,6 | 105 | 69 | 36 | 1.325 | 3 | 38 | 178 | 51 |
1999 | 143.418 | 145.418 | 98,6 | 106 | 76 | 30 | 1.353 | 8 | 31 | 184 | 55 |
2000 | 143.418 | 145.418 | 98,6 | 98 | 72 | 26 | 1.463 | 8 | 27 | 180 | 55 |
2001 | 143.500 | 145.500 | 98,6 | 96 | 69 | 27 | 1.494 | 8 | 28 | 178 | 55 |
2002 | 143.500 | 145.000 | 99,0 | 100 | 72 | 28 | 1.435 | 8 | 28 | 174 | 55 |
2003 | 143.500 | 145.000 | 99,0 | 99 | 71 | 28 | 1.449 | 10 | 28 | 172 | 55 |
2004 | 143.500 | 146.000 | 98,3 | 98 | 70 | 28 | 1.464 | 10 | 28 | 170 | 55 |
2006 | 159.500 | 162.500 | 98,2 | 97 | 72 | 25 | 1.644 | 11 | 31 | 207 | 64 |
2012 | 158.800 | 163.300 | 97,2 | 103 | 72 | 31 | 1.541 | 13 | 31 | 192 | 64 |
Note
- ^ Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano. Agustiniana, Guadarrama (Madrid), 2014, vol. I, p. 573-574.
- ^ Lazcano, o.c., vol. I, p. 574-576.
Fonti
- Annuario pontificio del 2013 e precedenti, in (EN) David Cheney, Diocesi di Avellino, su Catholic-Hierarchy.org.
- Sito ufficiale della diocesi
- (EN) Avellino, in Catholic Encyclopedia, New York, Encyclopedia Press, 1913.
- Scheda della diocesi su www.gcatholic.org
- Cronotassi dei vescovi
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. I, Faenza 1927, pp. 239–242
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig 1931, pp. 854–855
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 122; vol. 2, p. 100; vol. 3, p. 126; vol. 4, p. 105; vol. 5, pp. 108–109; vol. 6, pp. 110–111
Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- Sito Ufficiale della diocesi di Avellino, su diocesi.avellino.it. URL consultato il 23 febbraio 2016.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 311239339 · WorldCat Identities (EN) viaf-311239339 |
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