Riserva naturale Adda Morta - Lanca della Rotta

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Riserva naturale Adda Morta - Lanca della Rotta
Tipo di areaRiserva naturale regionale
Codice WDPA83356
Codice EUAPEUAP0280
Class. internaz.Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie
StatiBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lombardia
Province  Cremona,   Lodi
ComuniCastiglione d'Adda, Formigara
Superficie a terra115 ha
GestoreConsorzio Parco Naturale Adda Sud
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 45°13′02.38″N 9°42′55.25″E / 45.217327°N 9.715347°E45.217327; 9.715347

La riserva naturale Adda Morta - Lanca della Rotta è un'area naturale protetta che si sviluppa sulla riva destra dell'Adda, parte in Provincia di Lodi e parte in Provincia di Cremona. La riserva è stata istituita dalla regione Lombardia con deliberazione di consiglio n° 111/1845 del dicembre 1984.[1]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Nell'area si ravvisano tre tipologie di biotopo: l'Adda Morta è una ramo abbandonato senza più alcun collegamento diretto con l'Adda e il cui apporto idrico avviene tramite acque di falda; il Canale Morto, oggi rettificato è residuo di un collegamento tra morta e lanca; qui l'acqua è scorrente. La Lanca della Rotta è una lanca fluviale collegata all'Adda in maniera permanente e riceve acqua tramite il canale.

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Si ravvisano specie vegetali tipiche dell'ambiente palustre quali la cannunccia di palude, il coltellaccio, la tifa, il tabacco di palude e l'iris giallo. Al di fuori delle aree di canneto vivono nuclei di lenticchie d'acqua, di morsi di rana, di nannufero e la azolla caroninana.

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

Tra gli anfibi si segnalano: il tritone crestato (molto raro), il rospo comune, la raganella e la rana agile. Frequenti sono la rana di Lataste e la rana verde.

Rettili: il ramarro e lucertola delle muraglie, il biacco, la biscia dal collare.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP) 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]