Portale:Cesena
città malatestiana ricca di storia ed arte.
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«E quella cu' il Savio bagna 'l fianco, Cesena (Cisêna in dialetto romagnolo) è una città dell'Emilia-Romagna di 95 502 abitanti (il comprensorio cesenate conta 201 715 abitanti), in Provincia di Forlì-Cesena (sigla FC), provincia istituita nel 1992. Fino ad allora, la città faceva parte della Provincia di Forlì (sigla FO). Sorge sulla Via Emilia, circa 20 km a sud-est di Forlì. Con i suoi 249,47 km² di superficie, è il 68º comune italiano per estensione, mentre era, al censimento del 2001, il 53º comune italiano per popolazione. È nota come Città dei Tre Papi, anche se la definizione è fuorviante, perché diede i natali a due papi (Pio VI e Pio VII) mentre ospitò il vescovado di altri due (Pio VIII e Benedetto XIII). Città leader nel mercato dell'ortofrutta europeo, è un importante snodo di comunicazione, grazie all'intersezione tra la A14 Bologna-Taranto, la Strada statale 3 bis Tiberina (tratto della E45) Orte-Ravenna e la futura rete autostradale E55 Cesena-Mestre. È sede di diverse facoltà universitarie aggregate nel Polo scientifico-didattico di Cesena, facente parte dell'Università di Bologna. |
La storia di Cesena risale almeno al VI secolo a.C. Il primo nucleo abitativo di Cesena sorge con ogni probabilità per opera degli "umbro-etruschi" intorno al VI-V secolo a.C., e il taglio prodotto dal torrente Cesuola si riverbera nel nome dato al piccolo centro, che deve assomigliare a un Césena. Intorno al IV secolo sopraggiungono i Galli, del cui breve dominio rimangono profonde tracce nell'economia - con l'introduzione dell'allevamento suinicolo - e nella lingua locali. Tuttavia è solo con l'arrivo dei Romani (i quali fondano nel 268 a.C. la colonia di "Ariminum", Rimini) che il piccolo nucleo assume la forma di villaggio. Del periodo repubblicano rimane oggi ben visibile la colossale opera di centuriazione cui è sottoposto il territorio cesenate, presumibilmente tra il 235 e 220 a.C., che suddivide la campagna in un perfetto reticolato ancora oggi visibile. Successivamente la "Curva Caesena" dell'età imperiale (citata da Plinio il Vecchio come città produttrice di ottimo vino) decade con l'Impero Romano ed è sottoposta alle incursioni dei barbari. |
Cesena è città di sport, tradizionalmente legata al calcio ed al ciclismo, anche se nel passato ha raggiunto oppure occupa tutt'ora posizioni di rilievo nel panorama nazionale o internazionale di basket, calcio a cinque, cricket, motociclismo e ippica (trotto). La maggiore società calcistica della Città è l'Associazione Calcio Cesena: nella stagione sportiva 2010-2011 milita nel campionato di calcio di Serie A a seguito di due gloriose stagioni che portano la squadra dalla serie C alla tanto sognata serie A. Nel suo passato vanta dieci partecipazioni al Campionato di Serie A e anche una partecipazione alla Coppa UEFA nel 1976 grazie al sesto posto conquistato in Serie A nella stagione precedente: esso costituisce il risultato di maggior rilievo della Società. |
La povertà della cucina cesenate e romagnola è stata condizionata dapprima dalla presenza di piccole signorie turbolente e instabili, con la parziale eccezione di quella malatestiana, con corti e, dunque, mense di non eccelso lustro, e poi dal lungo e pesante dominio dello Stato della Chiesa. I caratteri della cucina sono estremamente semplici e contadini; l'apporto della cultura marinara è di scarso peso e non si estende oltre la zona costiera. Il numero dei piatti è modesto; altrettanto modesta è la tradizione salumiera e casearia. |
La Provincia di Forlì-Cesena è una provincia italiana della regione Emilia-Romagna di 385 607 abitanti, con capoluogo Forlì. Confina a nord con la Provincia di Ravenna, a est con il mare Adriatico e con la Provincia di Rimini, a sud con le Marche (Provincia di Pesaro e Urbino), a sud e a ovest con la Toscana (Provincia di Arezzo e Provincia di Firenze). Da un punto di vista amministrativo, la provincia di Forlì-Cesena ha diviso il suo territorio in due circondari, ciascuno di 15 comuni. Il comprensorio di Forlì conta 183 892 abitanti e quello di Cesena, il più popoloso, ne conta 201 715; comprende inoltre tre comunità montane: quella dell'Acquacheta, quella dell'Appennino forlivese e quella dell'Appennino cesenate. |
Cesena è posta a metà strada tra il mare e le colline, nel punto in cui si incrociano le antiche vie Emilia e Romea, il territorio comunale, la cui superficie è di 249,5 km², confina: a nord con i comuni di Cervia (RA) e Ravenna; a est con i comuni di Cesenatico, Gambettola, Longiano e Montiano; a sud con i comuni di Roncofreddo e Mercato Saraceno; e, infine, ad ovest con i comuni di Civitella di Romagna, Meldola e Bertinoro. L'altitudine ufficiale di Cesena, corrispondente al livello sul quale poggia il Palazzo Comunale, è di 44 metri sul livello del mare. Se si considera invece la media delle altitudini dell'intero territorio comunale si tocca quota 97 metri. |
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Cesena è collegata alla rete autostradale nazionale tramite i caselli Cesena e Cesena Nord della Autostrada A14 Bologna-Taranto. Altre strade importanti che toccano la città sono la Strada statale 9 che la collega con tutti i capoluoghi della Regione Emilia-Romagna, tranne Ravenna e Ferrara, arrivando fino a San Donato Milanese (MI). Di rilievo anche la Strada statale 3 bis Tiberina (Superstrada E 45), che consente di arrivare a Roma, costituendo una valida alternativa all'Autostrada A1 per giungere dal Nord alla Capitale. A Cesena è stato costruito anche un eco-tunnel, che completa la cosiddetta "Secante" (la tangenziale cittadina). Si chiama galleria «Vigne», è lungo un chilometro e seicento metri ed è il primo tunnel eco-compatibile costruito in Italia, il terzo in Europa. La supervisione dei servizi di trasporto locale è affidata ad ATR Agenzia per la mobilità (acronimo di Azienda Trasporti Romagnoli), che ricomprende le linee urbane, del forese, suburbane ed extraurbane dirette verso il comprensorio cesenate della provincia. |
Papa Pio VII, nato Barnaba Niccolò Maria Luigi (in religione Gregorio) Chiaramonti (Cesena, 14 agosto 1742 – Roma, 20 agosto 1823), è stato il 251º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1800-1823). Nacque a Cesena, penultimo figlio del conte Scipione Chiaramonti e di Giovanna Coronata dei marchesi Ghini, donna di profonda religiosità che entrerà in seguito tra le monache carmelitane a Fano. Al contrario dei suoi fratelli, non completò gli studi nel Collegio dei nobili di Ravenna ma, all'età di 14 anni, entrò nel monastero benedettino di Santa Maria del Monte nella sua città natale, prendendo il nome di Gregorio. I suoi superiori, resisi conto delle capacità del giovane, lo inviarono prima a Padova e successivamente a Roma al collegio di Sant'Anselmo, nell'abbazia di San Paolo fuori le mura, perché si perfezionasse nello studio della teologia. Divenuto professore di teologia, cominciò a insegnare nei collegi dell'ordine a Parma e a Roma. Nel febbraio 1775, con l’elezione a papa del concittadino Angelo Braschi, fu nominato priore dell’Abbazia benedettina di San Paolo a Roma. Il 16 dicembre 1782, Pio VI lo nominò vescovo di Tivoli. Il 14 febbraio 1785, per l'eccellente condotta tenuta in questa carica, ricevette la porpora cardinalizia e l'episcopato di Imola. |
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