Giochi mondiali universitari
Giochi mondiali universitari | |
---|---|
![]() | |
Altri nomi | Universiadi |
Sport | ![]() |
Federazione | FISU |
Organizzatore | Federazione Internazionale Sport Universitari |
Cadenza | biennale |
Apertura | luglio (giochi estivi) gennaio (giochi invernali) |
Chiusura | agosto (giochi estivi) gennaio (giochi invernali) |
Discipline | varie |
Partecipanti | atleti universitari |
Storia | |
Fondazione | 1959 (giochi estivi) 1960 (giochi invernali) |
Numero edizioni | 60 |
Ultima edizione | XXXI Giochi mondiali universitari invernali |
Prossima edizione | XXXI Giochi mondiali universitari estivi |
I Giochi mondiali universitari[1] (FISU World University Games in inglese), originariamente denominati Universiadi, sono una manifestazione sportiva multidisciplinare corrispondente ai Giochi olimpici.
Il suo svolgimento è biennale e vi partecipano gli atleti universitari, provenienti da ogni parte del mondo. Il nome Universiade è nato come parola macedonia di Università e Olimpiade, e racchiude anche in sé uno dei concetti alla base di ogni genere di sport: l'universalità. L'evento è organizzato sotto l'egida della FISU.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Varie edizioni di campionati sportivi universitari furono organizzate fin dal 1923, ma l'Universiade vera e propria fu ideata e organizzata dal dirigente sportivo Primo Nebiolo. La prima edizione si sarebbe dovuta tenere a Roma, sede dei Giochi olimpici estivi del 1960, ma gli impianti non erano pronti, e la manifestazione si tenne nel 1959 a Torino, che aveva già costruito gli impianti necessari per festeggiare il centenario dell'Unità d'Italia nel 1961 e vedeva nella manifestazione la possibilità di compiere un "test event". Con l'occasione venne creata la bandiera con la "U" sovrastante o semicircondata da cinque stelle degli stessi colori dei cerchi olimpici (nell'ordine: blu, giallo, nero, verde e rosso) e venne adottato come inno il Gaudeamus igitur.
Da quel momento in poi, la FISU organizzò regolarmente i giochi mondiali universitari, con una partecipazione crescente di nazioni e di atleti: all'Universiade estiva del 2005, a Smirne (Turchia), parteciparono 7 800 atleti.
Il Paese che ha ottenuto più edizioni delle Universiadi è l'Italia: dodici. L'ultima di queste è la XXX Universiade estiva, tenutasi a Napoli nel 2019, mentre la prossima saranno i XXXII Giochi universitari invernali, in programma a Torino nel 2025.
La città a cui è stato assegnato il maggior numero di edizioni è Torino: quattro, delle quali due estive (1959 e 1970) e due invernali (2007 e 2025). Inoltre nel 1966 si è svolta a Sestriere, comune della provincia torinese, la IV Universiade invernale.
Sempre a Torino ha inoltre luogo la tradizionale accensione della fiaccola del sapere che, analogamente alla fiamma olimpica, è poi trasportata dalla staffetta di tedofori fino al luogo di svolgimento della manifestazione.[2][3]
Discipline[modifica | modifica wikitesto]
Secondo le regole stabilite dalla FISU nell'ottobre del 2008,[4] le Universiadi estive constano di competizioni in 15 sport obbligatori, per un totale di:
- Atletica leggera
- Calcio
- Ginnastica artistica
- Ginnastica ritmica
- Nuoto
- Pallacanestro
- Pallanuoto
- Pallavolo
- Scherma
- Taekwondo
- Tennis
- Tennistavolo
- Tiro a segno
- Tiro con l'arco[5]
- Tuffi
Il record di presenze per numero di atleti è per l'edizione di Bangkok 2007 con 9 006 partecipanti, mentre il numero massimo di nazioni si è registrato a Taegu 2003.
Le Universiadi invernali invece organizzano competizioni in 8 sport obbligatori:
- Biathlon
- Curling
- Hockey su ghiaccio
- Pattinaggio di figura
- Pattinaggio di velocità
- Sci alpino
- Sci nordico (composto da combinata nordica, salto con gli sci e sci di fondo)
- Snowboard
I record di partecipazioni per numero di atleti e per numero di nazioni spettano entrambi all'edizione di Trentino 2013, con oltre 3 000 atleti di 55 nazionalità.[6]
Per entrambe, il Paese organizzatore può proporre in aggiunta un massimo di tre sport opzionali.
Edizioni[modifica | modifica wikitesto]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Giochi mondiali Universitari Invernali 2025: costituito ufficialmente il Comitato Organizzatore, la storia continua, su custorino.it, 10 agosto 2021.
- ^ Cerimonia di accensione della Torcia delle Universiadi Taipei 2017, su unito.it, 20 giugno 2017.
- ^ Cerimonia di accensione della Fiaccola del sapere della 29ª Universiade Invernale, su unito.it, 20 settembre 2018.
- ^ (EN) Nuove regolamentazioni FISU - ottobre 2008 (PDF), su fisu.net, ottobre 2008. URL consultato il 22 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ Divenuto parte degli sport obbligatori in occasione della XXX Universiade.
- ^ Brochure ufficiale dell'evento (PDF), su universiadetrentino.org. URL consultato il 13 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2013).
- ^ Edizione del 2021 rinviata prima al 2022 e poi al 2023, a causa della pandemia di COVID-19: (EN) Chengdu 2021 FISU World University Games Rescheduled For 2023, su fisu.net, 6 maggio 2022. URL consultato il 29 giugno 2022.
L'edizione di Chengdu di fatto sostituisce quella cancellata a causa dell'invasione russa dell'Ucraina che si sarebbe dovuta tenere nel 2023 a Ekaterinburg. - ^ Prima edizione estiva con la nuova denominazione di Giochi mondiali universitari.
- ^ Edizione cancellata per la pandemia di COVID-19.
- ^ Prima edizione invernale con la nuova denominazione di Giochi mondiali universitari: cfr. La Fisu ha ufficializzato le date delle Universiadi di Torino 2025: dal 13 al 23 gennaio 2025, su sciaremag.it.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikinotizie contiene notizie di attualità su Universiade
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Universiade
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Sito ufficiale, su fisu.net.
- (EN) Summer FISU World University Games, su fisu.net.
- (EN) Winter FISU World University Games, su fisu.net.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 144251677 · LCCN (EN) n81008098 · GND (DE) 5159609-X · NDL (EN, JA) 00576533 · WorldCat Identities (EN) lccn-n81008098 |
---|