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Stadio Luigi Ferraris: differenze tra le versioni

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È noto principalmente con il nome di [[Marassi]], dal nome del quartiere dove sorge, anche se, a differenza di altri storici impianti italiani, il nome del quartiere non è mai stato quello ufficiale dello stadio.
È noto principalmente con il nome di [[Marassi]], dal nome del quartiere dove sorge, anche se, a differenza di altri storici impianti italiani, il nome del quartiere non è mai stato quello ufficiale dello stadio.


L'inizio dell'edificazione dello stadio è incerta, ma generalmente viene scelto come giorno simbolico il [[10 luglio]] [[1910]]. In questa data il presidente del [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] Pasteur accettò la proposta del Marchese Musso Piantelli, socio della giovane compagine anglo-italiana, di costruire un campo da calcio all'interno del galoppatoio situato nel terreno di sua proprietà nel complesso della Villa Centurione Musso Piantelli, residenza cinquecentesca tutt'ora esistente a ridosso dell'ingresso dei Distinti.
L'inizio dell'edificazione dello stadio è incerta, ma generalmente viene scelto come giorno simbolico il [[10 luglio]] [[1910]]. In questa data il presidente del [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] Pasteur accettò la proposta del Marchese Musso Piantelli, socio della giovane compagine anglo-italiana, di costruire un campo da calcio all'interno del galoppatoio situato nel terreno di sua proprietà nel complesso della Villa Centurione Musso Piantelli, residenza cinquecentesca tutt'ora esistente a ridosso dell'ingresso dei Distinti.<ref>[http://www.vivoazzurro.it/it/ultime.asp?AjrDcmntId=1283/Genova: lo stadio]</ref>


Il [[22 gennaio]] [[1911]] in occasione della partita tra [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] ed [[Internazionale Football Club|Internazionale]] lo stadio venne ufficialmente inaugurato con il nome di Campo di Via del Piano.<ref>[http://www.vivoazzurro.it/it/ultime.asp?AjrDcmntId=1283/Genova: lo stadio]</ref>
Il [[22 gennaio]] [[1911]] in occasione della partita tra [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]] ed [[Internazionale Football Club|Internazionale]] lo stadio venne ufficialmente inaugurato con il nome di Campo di Via del Piano.


Il nuovo terreno di gioco sorgeva perpendicolare al vicino [[Torrente Bisagno]] ed era adiacente parallelamente alla più antica [[Campo sportivo della Cajenna|Cajenna]], il campo sportivo dei cugini dell'[[Società Ginnastica Andrea Doria|Andrea Doria]] che dal [[1902]] disputavano i loro incontri sull'infuocato campo di Marassi. I due campi da gioco erano separati da uno steccato per il quale il Genoa riceveva dai cugini dell'Andrea Doria 1.000 lire di indennizzo più 200 lire annuali per la manutenzione.<ref>[http://www.francobampi.it/genova/tutto_bene/inoltre/stadio_ferraris.htm/Il Secolo XIX - Sabato 3 novembre 2001]</ref>
Il nuovo terreno di gioco sorgeva perpendicolare al vicino [[Torrente Bisagno]] ed era adiacente parallelamente alla più antica [[Campo sportivo della Cajenna|Cajenna]], il campo sportivo dei cugini dell'[[Società Ginnastica Andrea Doria|Andrea Doria]] che dal [[1902]] disputavano i loro incontri sull'infuocato campo di Marassi. I due campi da gioco erano separati da uno steccato per il quale il Genoa riceveva dai cugini dell'Andrea Doria 1.000 lire di indennizzo più 200 lire annuali per la manutenzione.<ref>[http://www.francobampi.it/genova/tutto_bene/inoltre/stadio_ferraris.htm/Il Secolo XIX - Sabato 3 novembre 2001]</ref>


Alla fine del [[1926]] la Cajenna fu dichiarata inagibile dai gerarchi genovesi, che con questo atto volevano costringere la società doriana a non opporsi a future scelte di fusioni, come fatto in precedenza per una ventilata fusione con il Genoa, ostacolando così le politiche di regime che puntavano a ridurre a due le squadre delle grandi città. Il [[Genoa]] quindi, con il favore del regime, sfruttò l'occasione e, dopo una riunione alla presenza dei rappresentati dell'Andrea Doria e dei gerarchi, pagò l'Andrea Doria con un indennizzo di 20.000 lire (comprensive, però, del trasferimento del portiere [[Manlio Bacigalupo]]) ed entrò in possesso del terreno. Sul campo utilizzato fino ad allora dalla formazione bianco-blu, si decise di costrure una nuova tribuna situata a nord del campo, quella che negli anni sarebbe diventata curiosamente la sede del tifo più caldo della tifoseria genoana.
Alla fine del [[1926]] la Cajenna fu dichiarata inagibile dai gerarchi genovesi, che con questo atto volevano costringere la società doriana a non opporsi a future scelte di fusioni, come fatto in precedenza per una ventilata fusione con il Genoa, ostacolando così le politiche di regime che puntavano a ridurre a due le squadre delle grandi città. Il [[Genoa]] quindi, con il favore del regime, sfruttò l'occasione e, dopo una riunione alla presenza dei rappresentati dell'Andrea Doria e dei gerarchi, pagò l'Andrea Doria con un indennizzo di 20.000 lire (comprensive, però, del trasferimento del portiere [[Manlio Bacigalupo]]) ed entrò in possesso del terreno. Sul campo utilizzato fino ad allora dalla formazione bianco-blu, si decise di costrure una nuova tribuna situata a nord del campo, quella che negli anni sarebbe diventata curiosamente la sede del tifo più caldo della tifoseria genoana. <ref>[http://www.sport.comune.genova.it/node/12/Sport Comune di Genova]</ref>


I lavori per ingrandire lo Stadio di Via del Piano procedevano a rilento a causa dell'inizio della decadenza del Genoa e furono terminati soltanto sul finire del [[1932]]. Il [[1 gennaio]] [[1933]], nel pieno della stagione che portò la compagine genoana alla prima retrocessione, venne inaugurato il nuovo stadio e con l'occasione venne intitolato a [[Luigi Ferraris (calciatore)|Luigi Ferraris]], capitano della squadra del [[Genoa]], caduto durante la [[prima guerra mondiale]]. Durante la cerimonia di intitolazione dello stadio fu sotterrata, in prossimità della porta di gioco situata sotto la Gradinata Nord, la sua [[medaglia d'argento al valor militare]].
I lavori per ingrandire lo Stadio di Via del Piano procedevano a rilento a causa dell'inizio della decadenza del Genoa e furono terminati soltanto sul finire del [[1932]]. Il [[1 gennaio]] [[1933]], nel pieno della stagione che portò la compagine genoana alla prima retrocessione, venne inaugurato il nuovo stadio e con l'occasione venne intitolato a [[Luigi Ferraris (calciatore)|Luigi Ferraris]], capitano della squadra del [[Genoa]], caduto durante la [[prima guerra mondiale]]. Durante la cerimonia di intitolazione dello stadio fu sotterrata, in prossimità della porta di gioco situata sotto la Gradinata Nord, la sua [[medaglia d'argento al valor militare]].
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Per il Ferraris il record di spettatori in una partita di campionato appartiene al derby [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]-[[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] 1-1 del [[28 novembre]] [[1982]], quando si registrarono 57.815 spettatori più circa 2.000 non paganti<ref>[http://www.clandeigrifoni.it/clandeigrifoni/archives/docs/chapters/2866e876941d667776274e289010c8e751.jpg Lo Stadio Luigi Ferraris]</ref>. Il record assoluto di spettatori si registrò invece in occasione dell'incontro [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]]-[[Nazionale di calcio portoghese|Portogallo]] del [[27 febbraio]] [[1949]], con più di 60.000 presenze.
Per il Ferraris il record di spettatori in una partita di campionato appartiene al derby [[Genoa Cricket and Football Club|Genoa]]-[[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] 1-1 del [[28 novembre]] [[1982]], quando si registrarono 57.815 spettatori più circa 2.000 non paganti<ref>[http://www.clandeigrifoni.it/clandeigrifoni/archives/docs/chapters/2866e876941d667776274e289010c8e751.jpg Lo Stadio Luigi Ferraris]</ref>. Il record assoluto di spettatori si registrò invece in occasione dell'incontro [[Nazionale di calcio dell'Italia|Italia]]-[[Nazionale di calcio portoghese|Portogallo]] del [[27 febbraio]] [[1949]], con più di 60.000 presenze.


Nel [[1979]] il Comune di Genova, con una solenne cerimonia, interrò nel terreno di gioco una medaglia d'oro che il "[[Guerin Sportivo]]" aveva fatto fare, e donato, al portiere del [[Genoa]] [[Giovanni De Prà]] a ricordo della prestazione "eroica" nella partita disputata dalla nazionale italiana contro la Spagna. Ad oggi, però, non si sa che fine abbia fatto la medaglia dopo la completa sostituzione del terreno di gioco nel [[1989]] per via dei lavori di rifacimento dell'impianto, in vista dei mondiali di calcio di [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]].
Nel [[1979]] il Comune di Genova, con una solenne cerimonia, interrò nel terreno di gioco una medaglia d'oro che il "[[Guerin Sportivo]]" aveva fatto fare, e donato, al portiere del [[Genoa]] [[Giovanni De Prà]] a ricordo della prestazione "eroica" nella partita disputata dalla nazionale italiana contro la Spagna. Ad oggi, però, non si sa che fine abbia fatto la medaglia dopo la completa sostituzione del terreno di gioco nel [[1989]] per via dei lavori di rifacimento dell'impianto, in vista dei mondiali di calcio di [[Campionato mondiale di calcio 1990|Italia '90]].<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1999/febbraio/06/Giallo_allo_stadio_scomparsa_medaglia_co_0_9902061411.shtml/Corriere della Sera 6/2/1999]</ref>


In occasione di tale evento lo stadio fu, settore dopo settore, demolito e ricostruito su progetto dell'[[architetto]] [[Vittorio Gregotti]], il quale però non entusiasmò i tifosi rossoblucerchiati che avrebbero preferito un restauro del vecchio stadio alla demolizione e ricostruzione. Per consentire alla [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] e al [[Cricket and Football Club Genoa|Genoa]] di poter continuare a giocare le partite casalinghe a Marassi, i lavori furono eseguiti "per singoli settori" e durarono ben due anni e due mesi (dal [[luglio]] del [[1987]] al [[settembre]] del [[1989]]).
In occasione di tale evento lo stadio fu, settore dopo settore, demolito e ricostruito su progetto dell'[[architetto]] [[Vittorio Gregotti]], il quale però non entusiasmò i tifosi rossoblucerchiati che avrebbero preferito un restauro del vecchio stadio alla demolizione e ricostruzione. Per consentire alla [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] e al [[Cricket and Football Club Genoa|Genoa]] di poter continuare a giocare le partite casalinghe a Marassi, i lavori furono eseguiti "per singoli settori" e durarono ben due anni e due mesi (dal [[luglio]] del [[1987]] al [[settembre]] del [[1989]]).
Questa scelta, dati i gravi ritardi nel terminare i lavori, fu molto criticata dalla dirigenza della [[Sampdoria]], che in quegli anni si ritrovò a partecipare alla maggiori competizioni italiane ed europee con uno stadio dimezzato ed un terreno di gioco che faceva già rimpiangere ai tifosi il prato a schiena d'asino del vecchio Ferraris.
Questa scelta, dati i gravi ritardi nel terminare i lavori, fu molto criticata dalla dirigenza della [[Sampdoria]], che in quegli anni si ritrovò a partecipare alla maggiori competizioni italiane ed europee con uno stadio dimezzato ed un terreno di gioco che faceva già rimpiangere ai tifosi il prato a schiena d'asino del vecchio Ferraris


Del vecchio stadio rimase solanto l'ingresso della Tribuna. Per il resto il nuovo Ferraris si presentava come un moderno stadio "all'inglese", con gli spalti a ridosso del campo che potevano ospitare poco più di 40.000 spettatori. Lo stadio fu dotato di due maxi-schermi; i settori ospiti vennero costruiti nei Parterre, le parti inferiori delle Gradinate che non erano coperti dalla tettoia e di fronte alla Tribuna venne costruito un gazebo adibito a sala stampa per i Mondili di Italia '90.
Del vecchio stadio rimase solanto l'ingresso della Tribuna. Per il resto il nuovo Ferraris si presentava come un moderno stadio "all'inglese", con gli spalti a ridosso del campo che potevano ospitare poco più di 40.000 spettatori. Lo stadio fu dotato di due maxi-schermi; i settori ospiti vennero costruiti nei Parterre, le parti inferiori delle Gradinate che non erano coperti dalla tettoia e di fronte alla Tribuna venne costruito un gazebo adibito a sala stampa per i Mondili di Italia '90.


In seguito il Ferraris subì piccole, ma continue modifiche che lo portarono ad essere come lo si può ammirare odiernamente. Il gazebo, costoso da mantenere e praticamente inutilizzato, fu eliminato; i tifosi ospiti vennero spostati nelle ''gabbie'' poste ai due lati estremi della Tribuna, adiacenti alle due Gradinate (gabbia lato Nord nelle partite casalinghe della [[Sampdoria]], gabbia lato Sud nella partite casalinghe del [[Genoa]]); la capienza, in seguito all'inserimento di nuovi seggiolini per l'adeguamento ai parametri [[UEFA]] imposta per rendere possibile la partecipazione della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] alla [[Coppa UEFA]] nella stagione 2005-06 fu ridotta a poco più di 38.000 unità; capienza che si ridusse ulteriormente per l'installazione di nuovi seggiolini e per l'eliminazione delle prime file per essere in regola con le norme di visibilità e sicurezza obbligatorie per la partecipazione della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] alla [[UEFA Champions League]] del [[2010-11]], scongiurando l'ipotesi di dover giocare le proprie partire fuori da Genova.
In seguito il Ferraris subì piccole, ma continue modifiche che lo portarono ad essere come lo si può ammirare odiernamente. Il gazebo, costoso da mantenere e praticamente inutilizzato, fu eliminato.<ref>[http://domino.comune.genova.it:8008/delibere/gedelibereesecutive.nsf/b063bd2906a6de79c1256905004ea922/1e65b09a9e755d5241256c8e004b3153?OpenDocument/Delibera Comune di Genova 13/12/2002]</ref>; i tifosi ospiti vennero spostati nelle ''gabbie'' poste ai due lati estremi della Tribuna, adiacenti alle due Gradinate (gabbia lato Nord nelle partite casalinghe della [[Sampdoria]], gabbia lato Sud nella partite casalinghe del [[Genoa]]); la capienza, in seguito all'inserimento di nuovi seggiolini per l'adeguamento ai parametri [[UEFA]] imposta per rendere possibile la partecipazione della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] alla [[Coppa UEFA]] nella stagione 2005-06 fu ridotta a poco più di 38.000 unità; capienza che si ridusse ulteriormente per l'installazione di nuovi seggiolini e per l'eliminazione delle prime file per essere in regola con le norme di visibilità e sicurezza obbligatorie per la partecipazione della [[Unione Calcio Sampdoria|Sampdoria]] alla [[UEFA Champions League]] del [[2010-11]]<ref>[http://www.ilsecoloxix.it/p/sport/2010/08/05/AMPyZvvD-stadio_ferraris_presto.shtml/Il Secolo XIX: "Stadio Ferraris presto a norma" 05/08/2010]</ref>, scongiurando l'ipotesi di dover giocare le proprie partire fuori da Genova.


Nel [[2001]] si ebbe l'installazione di grate d'acciaio e tornelli nel perimetro esterno dello stadio, per permettere il regolare svolgimento delle gare nel rispetto delle nuove linee guida di sicurezza imposte dalle leggi (decreto [[Giuliano Amato|Amato]]) vigenti in Italia.
Nel [[2001]] si ebbe l'installazione di grate d'acciaio e tornelli nel perimetro esterno dello stadio, per permettere il regolare svolgimento delle gare nel rispetto delle nuove linee guida di sicurezza imposte dalle leggi (decreto [[Giuliano Amato|Amato]]) vigenti in Italia.

Versione delle 16:48, 3 feb 2012

Lo Stadio comunale Luigi Ferraris già Stadio comunale di Via del Piano dal 1911 al 1933[1] è un campo da calcio di Genova, situato nel quartiere di Marassi, con circa 36.703 posti a sedere.

Inaugurato nel 1911 è uno dei primi e più antichi impianti tuttora in uso per il calcio ed altri sport. L'attuale stadio ospita le partite interne della Sampdoria e del Genoa. Lo stadio è di proprietà del Comune di Genova. Ha ospitato, anche se in maniera minore, anche incontri di rugby della Nazionale italiana e alcuni concerti musicali.

Storia

È noto principalmente con il nome di Marassi, dal nome del quartiere dove sorge, anche se, a differenza di altri storici impianti italiani, il nome del quartiere non è mai stato quello ufficiale dello stadio.

L'inizio dell'edificazione dello stadio è incerta, ma generalmente viene scelto come giorno simbolico il 10 luglio 1910. In questa data il presidente del Genoa Pasteur accettò la proposta del Marchese Musso Piantelli, socio della giovane compagine anglo-italiana, di costruire un campo da calcio all'interno del galoppatoio situato nel terreno di sua proprietà nel complesso della Villa Centurione Musso Piantelli, residenza cinquecentesca tutt'ora esistente a ridosso dell'ingresso dei Distinti.[3]

Il 22 gennaio 1911 in occasione della partita tra Genoa ed Internazionale lo stadio venne ufficialmente inaugurato con il nome di Campo di Via del Piano.

Il nuovo terreno di gioco sorgeva perpendicolare al vicino Torrente Bisagno ed era adiacente parallelamente alla più antica Cajenna, il campo sportivo dei cugini dell'Andrea Doria che dal 1902 disputavano i loro incontri sull'infuocato campo di Marassi. I due campi da gioco erano separati da uno steccato per il quale il Genoa riceveva dai cugini dell'Andrea Doria 1.000 lire di indennizzo più 200 lire annuali per la manutenzione.[4]

Alla fine del 1926 la Cajenna fu dichiarata inagibile dai gerarchi genovesi, che con questo atto volevano costringere la società doriana a non opporsi a future scelte di fusioni, come fatto in precedenza per una ventilata fusione con il Genoa, ostacolando così le politiche di regime che puntavano a ridurre a due le squadre delle grandi città. Il Genoa quindi, con il favore del regime, sfruttò l'occasione e, dopo una riunione alla presenza dei rappresentati dell'Andrea Doria e dei gerarchi, pagò l'Andrea Doria con un indennizzo di 20.000 lire (comprensive, però, del trasferimento del portiere Manlio Bacigalupo) ed entrò in possesso del terreno. Sul campo utilizzato fino ad allora dalla formazione bianco-blu, si decise di costrure una nuova tribuna situata a nord del campo, quella che negli anni sarebbe diventata curiosamente la sede del tifo più caldo della tifoseria genoana. [5]

I lavori per ingrandire lo Stadio di Via del Piano procedevano a rilento a causa dell'inizio della decadenza del Genoa e furono terminati soltanto sul finire del 1932. Il 1 gennaio 1933, nel pieno della stagione che portò la compagine genoana alla prima retrocessione, venne inaugurato il nuovo stadio e con l'occasione venne intitolato a Luigi Ferraris, capitano della squadra del Genoa, caduto durante la prima guerra mondiale. Durante la cerimonia di intitolazione dello stadio fu sotterrata, in prossimità della porta di gioco situata sotto la Gradinata Nord, la sua medaglia d'argento al valor militare.

Il Luigi Ferraris con i nuovi lavori divene uno degli stadi più moderni dell'epoca, passando dalla capienza iniziale di 20.000 unità ad una nuova di ben 30.000 spettatori. Per questo motivo fu scelto per ospitare il 27 maggio del 1934 la partita dei mondiali tra Spagna e Brasile terminata 3 a 1.

Per il Ferraris il record di spettatori in una partita di campionato appartiene al derby Genoa-Sampdoria 1-1 del 28 novembre 1982, quando si registrarono 57.815 spettatori più circa 2.000 non paganti[6]. Il record assoluto di spettatori si registrò invece in occasione dell'incontro Italia-Portogallo del 27 febbraio 1949, con più di 60.000 presenze.

Nel 1979 il Comune di Genova, con una solenne cerimonia, interrò nel terreno di gioco una medaglia d'oro che il "Guerin Sportivo" aveva fatto fare, e donato, al portiere del Genoa Giovanni De Prà a ricordo della prestazione "eroica" nella partita disputata dalla nazionale italiana contro la Spagna. Ad oggi, però, non si sa che fine abbia fatto la medaglia dopo la completa sostituzione del terreno di gioco nel 1989 per via dei lavori di rifacimento dell'impianto, in vista dei mondiali di calcio di Italia '90.[7]

In occasione di tale evento lo stadio fu, settore dopo settore, demolito e ricostruito su progetto dell'architetto Vittorio Gregotti, il quale però non entusiasmò i tifosi rossoblucerchiati che avrebbero preferito un restauro del vecchio stadio alla demolizione e ricostruzione. Per consentire alla Sampdoria e al Genoa di poter continuare a giocare le partite casalinghe a Marassi, i lavori furono eseguiti "per singoli settori" e durarono ben due anni e due mesi (dal luglio del 1987 al settembre del 1989). Questa scelta, dati i gravi ritardi nel terminare i lavori, fu molto criticata dalla dirigenza della Sampdoria, che in quegli anni si ritrovò a partecipare alla maggiori competizioni italiane ed europee con uno stadio dimezzato ed un terreno di gioco che faceva già rimpiangere ai tifosi il prato a schiena d'asino del vecchio Ferraris

Del vecchio stadio rimase solanto l'ingresso della Tribuna. Per il resto il nuovo Ferraris si presentava come un moderno stadio "all'inglese", con gli spalti a ridosso del campo che potevano ospitare poco più di 40.000 spettatori. Lo stadio fu dotato di due maxi-schermi; i settori ospiti vennero costruiti nei Parterre, le parti inferiori delle Gradinate che non erano coperti dalla tettoia e di fronte alla Tribuna venne costruito un gazebo adibito a sala stampa per i Mondili di Italia '90.

In seguito il Ferraris subì piccole, ma continue modifiche che lo portarono ad essere come lo si può ammirare odiernamente. Il gazebo, costoso da mantenere e praticamente inutilizzato, fu eliminato.[8]; i tifosi ospiti vennero spostati nelle gabbie poste ai due lati estremi della Tribuna, adiacenti alle due Gradinate (gabbia lato Nord nelle partite casalinghe della Sampdoria, gabbia lato Sud nella partite casalinghe del Genoa); la capienza, in seguito all'inserimento di nuovi seggiolini per l'adeguamento ai parametri UEFA imposta per rendere possibile la partecipazione della Sampdoria alla Coppa UEFA nella stagione 2005-06 fu ridotta a poco più di 38.000 unità; capienza che si ridusse ulteriormente per l'installazione di nuovi seggiolini e per l'eliminazione delle prime file per essere in regola con le norme di visibilità e sicurezza obbligatorie per la partecipazione della Sampdoria alla UEFA Champions League del 2010-11[9], scongiurando l'ipotesi di dover giocare le proprie partire fuori da Genova.

Nel 2001 si ebbe l'installazione di grate d'acciaio e tornelli nel perimetro esterno dello stadio, per permettere il regolare svolgimento delle gare nel rispetto delle nuove linee guida di sicurezza imposte dalle leggi (decreto Amato) vigenti in Italia.

I nuclei caldi delle due tifoserie di Genova risiedono storicamente nelle due gradinate: la Sud per i tifosi blucerchiati, la Nord per i tifosi rossoblu.

Il 29 gennaio 1995, prima della partita di campionato del 1994-1995 Genoa-Milan, un tifoso genoano (Vincenzo Spagnolo) viene accoltellato e quindi ucciso da un tifoso milanista (Simone Barbaglia) all'esterno dello stadio proprio vicino alla culla del tifo caldo genoano ossia, la Gradinata Nord. Quel giorno ci furono gravissimi scontri che durarono anche nella notte dove le forze dell'ordine faticarono appunto a far evitare il contatto dei tifosi rossoblu con quelli rossoneri che restarono fino a tarda notte chiusi nello stadio per motivi di sicurezza. In memoria di Vincenzo Spagnolo è stato costruito un piccolo monumento simbolico davanti all'entrata delle Tribune vicino alla Gradianta Nord.

Disordini in Italia-Serbia del 12 ottobre 2010

Il 28 aprile 2004 Roberto Baggio ha giocato nello stadio l'ultima partita con la nazionale contro la Spagna che si è conclusa 1-1 con i gol di Christian Vieri e di Fernando Torres[10].

Il 12 ottobre 2010, durante la partita di qualificazione agli europei 2012 tra Italia e Serbia, è stato teatro di una serie di scontri causati dentro e fuori lo stadio dai tifosi ultranazionalisti serbi. La partita è cominciata con 35 minuti di ritardo a causa del lancio di una serie di fumogeni e, dopo che un razzo ha sfiorato il portiere della nazionale Emiliano Viviano e un altro il terzino Gianluca Zambrotta, l'arbitro scozzese Craig Thomson ha decretato la sospensione definitiva della partita dopo soli 6 minuti di gioco. Gli scontri con gli ultras serbi sono costati 18 feriti, 35 denunciati e 138 persone identificate con l'arresto del capo ultrà, Ivan Bogdanov di 29 anni[11]. Bogdanov, che era già colpevole di altri disordini di questo tipo, è stato condannato a 3 anni e 3 mesi di reclusione.

Immagini

Caratteristiche

Il terreno misura 105 metri di lunghezza per 68 metri di larghezza. Lo stadio, uno dei più antichi e considerato uno dei maggiormente suggestivi e adatti al gioco del calcio, dispone di attrezzature all'avanguardia, sale stampa, spogliatoi, servizi per il pubblico, tabelloni luminosi ed impianto d'illuminazione artificiale.

La capienza totale dello stadio prevede 36.743 posti a sedere (distinti 8.781, tribuna 5.124, gradinata Nord 9.215, gradinata Sud 9.232, ospiti Nord e Sud 4.134, diversamente abili 113, tribuna stampa 144)[12]. È situato a circa:

  • 1 km dalla Stazione ferroviaria di Genova Brignole
  • 4 km dalla Stazione ferroviaria di Genova Piazza Principe
  • 1 km dall'uscita autostradale Genova Est
  • 7 km dall'uscita autostradale Genova Ovest
  • 7 km dall'uscita autostradale Genova Nervi
  • 11 km dall'uscita autostradale Genova Aeroporto
  • 100 m dalle linee AMT di trasporto urbano

Mondiali di calcio

Lo stadio ha ospitato due edizioni dei campionati mondiali di calcio disputati in Italia, i mondiali 1934 e i mondiali 1990:

Gare ospitate durante il Mondiale 1934

Gare ospitate durante il Mondiale 1990

Qualificazioni campionato europeo 2008

Genova
13 ottobre 2007, ore 20:50 CET
Italia Bandiera dell'Italia2 – 0
referto
Bandiera della Georgia GeorgiaStadio Luigi Ferraris
Arbitro: Bandiera della Spagna Megía

Qualificazioni campionato europeo 2012

Genova
12 ottobre 2010, ore 20:50 CET
Italia Bandiera dell'Italia3 – 0
referto
Bandiera della Serbia SerbiaStadio Luigi Ferraris
Arbitro: Bandiera della Scozia Craig Thomson

Gara iniziata con 35 minuti di ritardo e successivamente sospesa dopo 6 minuti di gioco per gravi irregolarità.[13][14] Risultato a tavolino.[15][16]

Altri eventi

Lo stadio non è stato utilizzato solo per partite di calcio, ma anche saltuariamente per altri eventi sportivi e non:

Rugby

In particolare è stato per un certo periodo di tempo uno degli stadi preferiti per le partite internazionali della nazionale italiana di rugby, viste le peculiari caratteristiche all'inglese dell'impianto, tipiche dei campi da rugby ma successivamente la Federazione Italiana Rugby assunse la gestione ufficiale dello Stadio Flaminio di Roma con cui il Luigi Ferraris era fino all'ultimo in ballottaggio.
Ecco i principali incontri di rugby disputati:

24 marzo 1935Italia 5 – 3 Catalogna

7 maggio 1967Italia Bandiera dell'Italia6 – 3Bandiera del Portogallo Portogallo

16 novembre 1986Italia Bandiera dell'Italia14 – 16Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

30 gennaio 1999Italia 24 – 49 Francia

25 novembre 2000Italia Bandiera dell'Italia19 – 56Bandiera della Nuova Zelanda Nuova Zelanda

17 novembre 2001Italia Bandiera dell'Italia26 – 54Bandiera del Sudafrica Sudafrica

23 novembre 2002Italia Bandiera dell'Italia3 – 34Bandiera dell'Australia Australia

19 novembre 2005Italia Bandiera dell'Italia22 – 39Bandiera dell'Argentina Argentina

Concerti

L'11 giugno 1999 al Luigi Ferraris si è esibito Bruce Springsteen, nell'ultima tappa italiana del Reunion Tour.

L'8 luglio 2000 si esibisce al Ferraris Luciano Ligabue, tappa del tour 1990-2000: 10 anni sulla mia strada.

Il 20 giugno 2004 lo stadio ha ospitato una tappa del Buoni o Cattivi Tour di Vasco Rossi.

Al Luigi Ferraris inoltre ha suonato Frank Zappa l'11 luglio 1982 e i concerti di Lou Reed, Lucio Dalla e Francesco De Gregori[17] e Fabrizio De André.

Ristrutturazione e vendita dello stadio

Il 12 novembre 2009 la Fondazione Genoa 1893 ha presentato lo studio di fattibilità per la ristrutturazione dello stadio Luigi Ferraris: 26 000 m². di spazi esterni con una nuova e scenografica piastra sopraelevata, 39 000 m². di parcheggi complessivi, 2 nuove torri, 28 nuovi skybox, conformità alle normative UEFA,adeguamenti per gli Europei 2016, creazione di un parco urbano di 18 000 m² e riqualificazione urbanistica del quartiere di Marassi. Garantito il rispetto della "capienza per incontri internazionali" a 33 000 posti e il costo stimato del progetto inferiore a 50 milioni di euro.

Il comune di Genova ha deciso di vendere lo stadio Luigi Ferraris di Marassi, non più con trattative riservate con Genoa e Sampdoria, ma con un bando pubblico internazionale. La riunione del consiglio d’amministrazione di Sportingenova, società che gestisce i principali impianti sportivi cittadini tra cui lo stadio Luigi Ferraris, è fissata per metà ottobre, a quel punto la gara potrebbe scattare nei primi mesi del 2009. Si dovrà compiere una perizia per stabilire il valore della base d'asta, il Comune ha come obiettivo 36 milioni di euro.[18]

Se il Genoa dovesse acquistare l'impianto, le due squadre di Genova potrebbero essere dotate entrambe di uno stadio di proprietà, in quanto la Sampdoria ha presentato il progetto per la costruzione di un nuovo stadio.

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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