Moncler

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Moncler S.p.A.
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valoriBorsa Italiana: MONC
Fondazione1952 a Monestier-de-Clermont, Bandiera della Francia Francia
Fondata da
  • René Ramillon
  • André Vincent[1]
Sede principaleMilano
ControllateStone Island
Persone chiaveRemo Ruffini presidente e amministratore delegato[2][3]
SettoreModa
Fatturato2,046 miliardi di [4] (2021)
Utile netto411,4 milioni di [4] (2021)
Dipendenti5 290[5] (2022)
Sito webwww.monclergroup.com e www.moncler.com

Moncler è un'azienda di lusso italiana di origini francesi specializzata in abbigliamento e accessori.

Moncler è stata fondata nel 1952 nel comune francese di Monestier-de-Clermont, località sciistica vicino a Grenoble, da René Ramillon, artigiano di attrezzature da montagna francese, e André Vincent.[6] La società è stata acquistata nel 2003 da Remo Ruffini (presidente e amministratore delegato).[3]

La società è quotata nell'indice FTSE MIB della Borsa Italiana e nel 2020 ha registrato un fatturato per oltre 1,4 miliardi nonché un utile netto di 300,4 milioni di euro.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In Francia[modifica | modifica wikitesto]

Negozio Moncler a via Condotti Roma

Il nome Moncler è l'acronimo di Monestier de Clermont, località francese vicina a Grenoble dove l'azienda è stata fondata. All'inizio Moncler produceva sacchi a pelo imbottiti, un unico modello di mantella foderata con cappuccio e tende con struttura telescopica e copertura esterna. Il prodotto più venduto era in particolare le tende.

I primi piumini Moncler furono prodotti nel 1954 per gli operai dell'azienda stessa che li indossarono sopra la tuta da lavoro nel piccolo stabilimento di montagna. L'alpinista Lionel Terray, amico di René Ramillon, li notò, e sotto la sua consulenza Moncler mise a punto la prima linea specializzata per l'alpinismo in alta quota, "Moncler pour Lionel Terray". Gli articoli furono provati nel corso di varie spedizioni e perfezionati.

I piumini Moncler equipaggiarono, tra le altre, le seguenti spedizioni:

Nel 1968 Moncler diventa fornitore ufficiale della nazionale francese di sci alpino durante i Giochi Olimpici Invernali di Grenoble. In questa circostanza il logo Moncler muta, sostituendo il precedente Monte Eguit con il disegno di un gallo.

Nel 1972 la squadra francese utilizza una variante del piumino: non più la versione "doppia", ma un singolo capo più maneggevole e leggero per i requisiti di una competizione agonistica. Denominata inizialmente "Huascaran" e in seguito "Nepal", la linea disponeva di spalline in pelle per appoggiarvi gli sci senza danneggiare il tessuto. Il concomitante decollo del turismo invernale di massa ebbe ripercussioni positive sulle vendite.[8] Negli anni ottanta il piumino con le sue impunture e il suo effetto "verniciato", disponibile anche in colori sgargianti, inizia a diffondersi nelle aree urbane.[9] La stilista Chantal Thomass, collaborando con l'azienda fino al 1989, ne rivisitò l'estetica.

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 Moncler diventa un marchio italiano, per mezzo di Pepper Industries, che poi lo cede a Finpart.[10] Nel 2003 il marchio è acquisito dall'imprenditore Remo Ruffini (presidente e al tempo direttore creativo dell'azienda). Nel 2008 il gruppo Carlyle rileva una quota aziendale pari al 48%, mentre a Ruffini rimane il 38%. Nel 2011 primo azionista diventa il fondo francese Eurazeo (45%) per un controvalore di 930 milioni di euro; Ruffini resta il secondo azionista (scendendo dal 38 al 32%), mentre il gruppo Carlyle riduce la propria quota dal 48 al 17,8%.[11]

Nel 2013 l'azienda viene quotata presso la Borsa di Milano[12] e dal 24 marzo 2014 è presente nel segmento FTSE MIB. Nel 2015 Remo Ruffini torna primo azionista di Moncler mantenendo una quota del 32%, mentre il fondo francese Eurazeo vende parte delle sue azioni scendendo al 15,5%.[13] Nuovo riassetto azionario nel luglio 2016: entrano nel capitale di una newco, Ruffini Partecipazioni che ha il controllo di Moncler, due nuovi soci con il 24,4%: il fondo sovrano di Singapore, Temasek (è il suo primo investimento in Italia), e lo spagnolo Torres, presidente di Dufry. Ruffini ha la maggioranza di questa newco con il 75,6%, esce invece Clubsette, la società di Tamburi Investment Partners con una plusvalenza di un'ottantina di milioni e una quota diretta in Moncler del 5,1%.[14]

Nel febbraio 2018 Moncler lancia il progetto Moncler Genius, modello di business caratterizzato da un insieme di collezioni create da diversi designer e rilasciate mensilmente.[15][16][17] L'11 marzo 2019 il fondo statunitense BlackRock acquisisce una partecipazione complessiva nel capitale sociale di Moncler del 5,026%. L'azionista di riferimento è sempre Ruffini con il 19,30% del capitale, segue BlackRock[18] mentre il fondo Eurazeo ha completamente azzerato la sua ultima posizione (pari al 4,8%) per un controvalore di 455 milioni.[19][20] Il 7 dicembre 2020 Moncler acquisisce Stone Island per 1,15 miliardi di euro per dare vita ad un polo del "nuovo lusso".[21] La famiglia Rivetti diventa socia nella holding di controllo.[22][23][24]

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

  • Nel 2011 Moncler è stata al centro di alcune polemiche a seguito della sua richiesta di bloccare l'accesso degli utenti italiani a 493 siti internet contenenti il nome dell'azienda nel dominio. Il presupposto era che commercializzassero merce contraffatta.[25][26][27]
  • Nel novembre 2014 un'inchiesta del programma televisivo Report critica duramente alcune presunte politiche produttive dell'azienda, fatto che determina una notevole flessione in borsa del titolo nei giorni successivi.[28] La produzione è stata spostata in Moldavia.

Collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Moncler offre al pubblico una gamma variegata di piumini, collocati generalmente nella fascia di lusso, con un allargamento del mercato anche verso la stagione estiva. È presente nel mercato con diverse collezioni:[29]

  • Moncler collection : è la linea principale; offre capispalla, e accessori per donna e uomo.
  • Moncler Gamme Bleu (2009): è una collezione maschile affidata allo stilista Thom Browne; offre capi maschili dal taglio sartoriale e con tessuti di qualità. La collaborazione con il designer è terminata con la collezione primavera-estate 2018.[30]
  • Moncler Gamme Rouge (2006): è una collezione couture, disegnata da Giambattista Valli. La collezione è stata firmata dal 2006 al 2008 da Alessandra Facchinetti. La collaborazione è terminata con la collezione primavera-estate 2018.[31]
  • Moncler Grenoble (2010): è una collezione che reinterpreta gli stili del passato, sia negli indumenti da sci sia in quelli per il dopo-sci, in chiave metropolitana. Moncler Grenoble prende il nome dalla città di montagna dove è nata l'azienda.[32]
  • Moncler Enfant (2009): è la linea bambino, offre capi ed accessori bebè, baby e junior fino ai 14 anni.
  • Moncler Genius (2017): è un insieme di collezioni create da diversi designer che interpretano l’identità di Moncler. Le collezioni vengono rilasciate mensilmente.[15][16][17]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Moncler ha collaborato negli anni con diverse aziende e designer, firmando collezioni o prodotti a edizione limitata:

  • Fendi (2006) - collaborazione per la borsa "Spy Moncler", versione in piumino dell'omonima produzione Fendi[33]
  • Comme des Garçons - collaborazione per la linea "Comme des Garçons Moncler 365"
  • Moncler V (2010-2011) - collaborazione per l'edizione speciale maschile della linea principale, disegnata da Hiroki Nakamura. La collezione aveva per oggetto capi degli anni cinquanta/sessanta, reinterpretati in chiave moderna. Moncler V ha preso il nome dalla Visvim, azienda di cui Nakamura era direttore creativo
  • Mykita - collaborazione per la linea di occhiali "MYKITA & Moncler", con i modelli "Lino" e "Achille"
  • Rimowa (2012) - collaborazione per una personalizzazione della valigia "Topas Stealth" dell'azienda tedesca
  • Off-White™ 2016
  • Palm Angels (2018)
  • Rick Owens (2020)
  • Matthew M.Williams (2020)
  • Football Club Internazionale Milano (2021)

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

I prodotti Moncler vengono commercializzati in 75 Paesi attraverso 193 boutique monomarca (2018)[1][34]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Relazione finanziaria annuale 2018 (PDF), su monclergroup.com. URL consultato l'8 maggio 2019.
  2. ^ L'intervista a Remo Ruffini presidente e direttore creativo di Moncler, su marieclaire.it. URL consultato il 3 gennaio 2013.
  3. ^ a b Da Illy a Ruffini, i 25 Cavalieri del Lavoro nominati da Mattarella, su corriere.it. URL consultato il 12 ottobre 2018.
  4. ^ a b (EN) Moncler - Risultati finanziari 2021 (PDF), su d2jb2t40p81ydg.cloudfront.net. URL consultato il 17 novembre 2022.
  5. ^ Lavorare in Moncler, su monclergroup.com. URL consultato il 17 novembre 2022.
  6. ^ The adventures of Moncler’s feathered mascot Monduck, su wallpaper.com. URL consultato il 18 aprile 2019.
  7. ^ Il Sole 24 Ore, Moncler contiene le perdite legate al Covid: ricavi 2020 in calo dell’11%, tiene la redditività, su ilsole24ore.com, 18 febbraio 2021. URL consultato l'11 agosto 2021.
  8. ^ "Now and... Moncler, 1952-2002'", Baldini&Castoldi, 2002
  9. ^ www.elle.it, su elle.com. URL consultato il 9 giugno 2020.
  10. ^ Antonia Jacchia: Blitz di Eurazeo, Moncler è francese dal Corriere della Sera del 7 giugno 2011, pagina 39.
  11. ^ Antonia Jacchia: articolo citato.
  12. ^ Moncler, debutto col botto.Ruffini diventa miliardario, su repubblica.it, 16 dicembre 2013. URL consultato il 29 marzo 2018.
  13. ^ Copia archiviata, su consob.it. URL consultato il 12 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2016).
  14. ^ Rivoluzione in Moncler: entrano Temasek e Torres, su repubblica.it, 28 luglio 2016. URL consultato il 28 marzo 2018.
  15. ^ a b Moncler 5 Craig Green, su vogue.com. URL consultato il 18 aprile 2019.
  16. ^ a b Moncler’s new collection is genius, literally, su gq-magazine.co.uk. URL consultato il 18 aprile 2019.
  17. ^ a b There's a full-length puffer gown from Moncler for your next freezing cold black tie event, su abcnews.go.com. URL consultato il 18 aprile 2019.
  18. ^ Aumenta la quota di BlackRock in Moncler, su aifi.it, 19 marzo 2019. URL consultato il 19 marzo 2019.
  19. ^ Moncler, esce Eurazeo, su soldionline.it, 20 marzo 2019. URL consultato il 21 marzo 2019.
  20. ^ Eurazeo esce dal capitale di Moncler, su aifi.it, 21 marzo 2019. URL consultato il 22 marzo 2019.
  21. ^ Stone Island entra a far parte di Moncler per un polo del "nuovo lusso", su pambianconews.com, 9 dicembre 2020. URL consultato il 9 dicembre 2020.
  22. ^ Il marchio di piumini Moncler compra Stone Island per 1,15 miliardi, su Forbes Italia, 7 dicembre 2020. URL consultato il 7 dicembre 2020.
  23. ^ Nel Dicembre 2020, Stone Island viene acquisita dalla Moncler per 1,15 miliardi di euro., su ansa.it.
  24. ^ Stone Island acquisita da Moncler ma il brand resta a Modena, su ilrestodelcarlino.it, 7 dicembre 2020. URL consultato l'8 dicembre 2020.
  25. ^ Internet, Moncler fa oscurare 500 siti perché 'citavano' il nome dell'azienda da la Repubblica del 7 ottobre 2011.
  26. ^ Dissequestrati 493 siti web, vittoria storica dei provider da la Repubblica del 4 novembre 2011.
  27. ^ Caso Moncler: il Tribunale di Padova dice stop ai sequestri di massa di siti internet, su leggioggi.it. URL consultato il 23 luglio 2019.
  28. ^ Effetto Report su Moncler, dopo l’inchiesta tv il titolo a Milano scivola in Borsa, su lastampa.it, 3 novembre 2014. URL consultato il 28 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2015).
  29. ^ www.moncler.com, su moncler.com. URL consultato il 3 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2013).
  30. ^ Moncler’s New Strategy: ‘Super 8’ Group of Designers, su wwd.com. URL consultato il 12 febbraio 2019.
  31. ^ Moncler’s New Strategy: ‘Super 8’ Group of Designers, su wwd.com. URL consultato il 18 aprile 2019.
  32. ^ The Next 100 Italy: Remo Ruffini, su mffashion.com. URL consultato il 18 aprile 2019.
  33. ^ www.ohmybag.it, su ohmybag.it. URL consultato il 13 ottobre 2012.
  34. ^ Moncler, 15 opening entro fine 2018, su mffashion.com. URL consultato il 23 luglio 2019.

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