Fendi

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Fendi
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Il Palazzo della Civiltà Italiana sede attuale del marchio
StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariasocietà controllata
Fondazione1925 a Roma
Fondata da
  • Edoardo Fendi
  • Adele Casagrande
  • Massimiliano De Rossi
Sede principaleRoma
GruppoLVMH
Persone chiave
  • Bernard Arnault (A.D.)
  • Serge Brunschwig (AD)
  • Kim Jones (direttore artistico)
  • Silvia Venturini Fendi (direttore artistico)
  • Delfina Delettrez Fendi (direttore artistico)[1]
Settore
Prodotti
Fatturato€ 1 MLD (2018)
Sito webwww.fendi.com

Fendi è un marchio italiano del lusso, fondato come casa di moda a Roma nel 1925 da Edoardo Fendi e Adele Casagrande. L'azienda disegna, produce e distribuisce pelletteria, scarpe, accessori, abbigliamento, orologi, complementi di arredo e accessori decorativi di lusso. Dal 2001 Fendi fa parte della divisione “Fashion & Leather Goods” del gruppo francese LVMH. La sua sede è a Roma, nel Palazzo della Civiltà Italiana.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Negozio di Fendi a Melbourne in Australia

Nel 1918 Adele Casagrande (1897-1977) apre il suo negozio di borse e laboratorio di pellicceria in via del Plebiscito a Roma. L'azienda prende l'attuale nome nel 1925, a seguito del matrimonio con Edoardo Fendi (1904-1954).[2][3]

Nel 1932 Adele ed Edoardo Fendi aprono una boutique in via Piave dove vendono la collezione Selleria.[4] Il nome Fendi è già affermato e la fama della bottega artigiana travalica i confini nazionali. Il negozio diventa una delle mete più ambite dai turisti stranieri in visita a Roma.

Nel 1946 i fondatori lasciarono il controllo dell'azienda alle figlie, le sorelle Fendi: Paola (1931-), Anna (1933-), Franca (1935-2022), Carla (1937-2017) e Alda (1940-). Ognuna di loro lavora in un ambito diverso (marketing, design, accessori...) e una delle prime decisioni che prendono è, nel 1965, coinvolgere nella creazione dei loro accessori l'emergente Karl Lagerfeld, che le accompagnerà in un sodalizio durato 54 anni.[3]

Nel 1966 viene ideato da Lagerfeld il logo dell'azienda[5] con la doppia F in versione quadrata che sarà in seguito oggetto di diverse reinterpretazioni. Sempre nel 1966 Fendi presenta la prima collezione di alta moda, espandendo i propri interessi nell'area degli Stati Uniti e del Giappone.

Nel 1969 è creata la prima linea commerciale di pellicceria e, negli anni successivi, di cosmetici e di accessori maschili.

Nel 1977 Fendi introduce per la prima volta l'abbigliamento, con una collezione ready to wear.[6]

Il successo degli anni ottanta[modifica | modifica wikitesto]

Vetrina di una boutique Fendi a Miami

Nel 1985 la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma celebra i vent'anni di collaborazione tra Fendi e Karl Lagerfeld attraverso la mostra Un percorso di lavoro: Fendi. Karl Lagerfeld.[4][7]

Negli anni ottanta l’azienda amplia la propria proposta di profumi[8] (1985), occhiali, jeans e arredi per la casa[9] (1987).

Nel 1989 viene inaugurata la prima boutique Fendi negli Stati Uniti, sulla 5th Avenue di New York.

Gli anni novanta[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992 la figlia di Anna Fendi, Silvia Venturini Fendi, diventa direttore artistico degli accessori e co-designer della linea donna accanto a Lagerfeld; nel 1997 firma la borsa Baguette, modello iconico che batte ogni record di vendita e notorietà[10].

Nel 1994 Paola Fendi ha ceduto la presidenza dell'azienda alla sorella minore Carla[11].

La vendita della quota di maggioranza[modifica | modifica wikitesto]

Fendi è stata un'azienda a conduzione familiare fino al 1999 quando Prada e LVMH, il più grande gruppo mondiale di beni di lusso, hanno unito le forze per acquistare il 51% di Fendi per 545 milioni di dollari;[12][13] anche Gucci ha tentato l’acquisizione ma ha perso la gara.[14]

Secondo i termini dell'accordo, Prada e LVMH erano obbligati ad acquisire qualunque combinazione di quote pari al 49% che le sorelle Fendi, ognuna proprietaria del 20% dell’azienda, avessero deciso di vendere.[15]

L'etichetta ha perso circa 20 milioni di euro nel 2001 e altrettanti l’anno seguente.[16] Nel 2002 Prada ha accettato di vendere la sua quota del 25,5% a LVMH per 265 milioni di dollari.[13] Nel 2002 LVMH ha acquisito un ulteriore 15,9%.[12] Carla Fendi, membro della famiglia fondatrice, ha continuato ad agire come presidente e proprietaria di minoranza fino al 2008.[17]

Il 19 ottobre 2007 Fendi sceglie la Grande muraglia cinese per presentare la collezione primavera-estate e fa sfilare 88 modelle,[18][19] in una sfilata che passa alla storia come una delle più scenografiche.[20][21]

Nel 2009 Silvia Venturini Fendi crea la borsa Peekaboo, raggiungendo un successo paragonabile alla Baguette Bag.[22]

Nel 2010 nasce l'etichetta Fendi Kids che debutta con la prima collezione under 14 nella Primavera/Estate 2011.[23]

Nello stesso anno, Fendi Lancia una nuova fragranza – Fan di Fendi – prima di chiudere il settore profumi nel 2015.[24]

Il capo stilista della linea donna Fendi è stato Karl Lagerfeld per 54 anni. Silvia Venturini Fendi è co-designer della linea donna dal 1994, direttrice artistica degli accessori e della linea uomo.

Gli anni dieci[modifica | modifica wikitesto]

Fendi Roma Palazzo, boutique di Largo Goldoni

Nel 2015 per celebrare i cinquant'anni con Karl Lagerfeld Fendi ha organizzato nel 2015 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi la sua prima sfilata haute couture dedicata alle sue pellicce e ribattezzata, con un gioco di parole, Haute Fourrure.[25][26] Viene lanciato il progetto Fendi for Fountains, che ha finanziato la restaurazione della Fontana di Trevi.[27] Il marchio Fendi ha festeggiato i suoi novant'anni con una sfilata nella fontana di Trevi, a Roma, e una mostra al Palazzo della Civiltà Italiana, dove è stata inaugurata la nuova sede.[28]

Nel 2016 viene inaugurato il Palazzo Fendi, un palazzo seicentesco nel Tridente, tra via Condotti e via del Corso, dove ha sede la più grande boutique romana; una parte del palazzo è dedicata all'ospitalità.[29]

Nel 2018 Fendi ha superato 1 miliardo di euro (1,2 miliardi di dollari) di vendite annuali e gestisce una rete di 215 negozi monomarca.[30]

Sviluppi recenti[modifica | modifica wikitesto]

A settembre 2020 il designer inglese Kim Jones viene incaricato di assumere il ruolo di direttore artistico della collezione donna di Fendi, precedentemente occupato da Lagerfeld.[31]

Nel 2021 Fendi termina la sua partnership con Safilo e fa un accordo con Thelios, un'altra società del gruppo LVMH, per creare, produrre e distribuire la sua collezione di occhiali.[32][33]

Fendi Casa terminate la sua collaborazione con il licenziatario Luxury Living e ne inizia una con Design Holding, controllata da Investindustrial e The Carlyle Group, per creare Fashion Furniture Design (FF Design), produrre e distribuire col marchio Fendi Casa.[34]

Store Fendi al GINZA SIX di Tokyo

Direttori artistici[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 febbraio 2019 scompare Karl Lagerfeld ed è Silvia Venturini Fendi che gli subentra per gestire sia la collezione uomo che la collezione donna.

Da settembre 2020 la collezione donna viene affidata a Kim Jones, già stilista per la collezione uomo di Dior, che viene nominato direttore artistico delle collezioni couture e prêt-à-porter donna della maison. Silvia Venturini rimane direttrice artistica degli accessori e della collezione uomo.[31] La collezione di debutto di Jones è quella per l'autunno-inverno 2021/2022.[33]

Nel 2021 Delfina Delettrez Fendi, figlia di Silvia Venturini Fendi, è stata nominata direttrice artistica della collezione gioielli.[35]

Fendi e il cinema[modifica | modifica wikitesto]

Spesso la casa di moda collabora con il cinema, ha infatti firmato gli abiti di scena per i cult C'era una volta in America, Evita e I Tenenbaum.

Molti registi famosi negli anni settanta scelgono le pellicce Fendi per i loro personaggi: Luchino Visconti, Federico Fellini, Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini. Fendi ha vestito anche le dive del cinema: Sophia Loren, Diana Ross, Jacqueline Kennedy Onassis; Soraya, Liza Minnelli.[4]

Campagne pubblicitarie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso Lagerfeld si è occupato degli scatti delle campagne pubblicitarie di Fendi fino alla sua morte. L'azienda ha poi lavorato con, tra gli altri, Nick Knight,[36] Craig McDean[37] e Steven Meisel.[38]

Filantropia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 Fendi ha investito oltre 2 milioni di euro per sponsorizzare progetti tra cui la bonifica delle Quattro Fontane[39] e il restauro della Fontana di Trevi a Roma.[40][41][42]

Nel 2018 Fendi ha avviato una partnership con la Galleria Borghese per sostenere le mostre del museo per i successivi tre anni[43][44] e nel 2019 ha investito 2,5 milioni di euro per restaurare il Tempio di Venere e Roma.[45][46], il restauro è terminato nel 2021.

Contraffazione[modifica | modifica wikitesto]

Fendi ha citato in giudizio Burlington nel 1986 per aver venduto borse contraffatte e ha intentato una nuova causa nel 2006 dopo aver concluso che la società stava violando l'ingiunzione. Nel 2010 un magistrato degli Stati Uniti ha obbligato Burlington a pagare a Fendi poco più di 5,6 milioni di dollari di danni, spese legali e costi per risolvere una controversia risalente al 1986 sulla presunta vendita di articoli in pelle contraffatti a marchio Fendi. Burlington ha successivamente accettato di pagare 10,05 milioni di dollari.[47]

Sempre nel 2010, Fendi ha raggiunto un accordo di 2,5 milioni di dollari con l'ex società madre di Filene's Basement per risolvere le affermazioni di contraffazione.[47]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Delfina Delettrez è il nuovo direttore creativo della gioielleria di Fendi
  2. ^ Fendi - Dizionario della Moda - DellaModa.it, su web.archive.org, 8 febbraio 2009. URL consultato il 12 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2009).
  3. ^ a b Fendi: una storia di successo tutta al femminile, su Snap Italy, 1º febbraio 2019. URL consultato il 13 ottobre 2020.
  4. ^ a b c Fendi, 90 anni di storia italiana, su Style, 8 luglio 2016. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  5. ^ Fendi evolution mezzo secolo di logomania, su mffashion.com. URL consultato il 13 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2022).
  6. ^ Storia di Fendi, brand romano che celebra il lusso, su www.lofficielitalia.com. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  7. ^ GNAM - Opac Galleria Nazionale di Arte Moderna, su opac.lagallerianazionale.com. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  8. ^ Il 20º secolo: il profumo sotto tutte le mode ~ storia del profumo, su Accademia del profumo, 7 dicembre 2016. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  9. ^ MF Milano Finanza, L'era design di Fendi - MilanoFinanza News, su MF Milano Finanza, 4 ottobre 2019. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  10. ^ E Fendi inventò la Baguette, ora si festeggia con "Baguettpedia" - MODA MADE IN ITALY, su web.archive.org, 18 ottobre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2020).
  11. ^ (EN) Condé Nast, FENDI INVESTIGATED, su British Vogue, 2 dicembre 2003. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  12. ^ a b (EN) W. W. D. Staff, W. W. D. Staff, LVMH Adds Another 15.9 Percent of Fendi, su WWD, 9 luglio 2002. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  13. ^ a b la Repubblica/fatti: Fendi acquistata da Prada e Vuitton, su www.repubblica.it. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  14. ^ (EN) Silvia Aloisi e Mimosa Spencer, Dior, Fendi frenzy helps luxury group LVMH extend its reach, in Reuters, 26 luglio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  15. ^ (EN) John Tagliabue, INTERNATIONAL BUSINESS; French-Italian Alliance Takes Controlling Stake in Fendi, in The New York Times, 13 ottobre 1999. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  16. ^ (EN) Suzy Menkes e International Herald Tribune, Prada and LVMH Join Forces to Buy Italian Fashion House Fendi, in The New York Times, 13 ottobre 1999. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  17. ^ (EN) Tracie Rozhon, A Struggling LVMH Unit Looks Beyond the Handbag; But Fendi Insists That Leather and Fur Are Forever, in The New York Times, 22 ottobre 2003. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  18. ^ 90 anni di Fendi, su Il Post, 8 luglio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  19. ^ Il sogno del «Made in Italy» sfila sulla Grande Muraglia, su ilGiornale.it, 20 ottobre 2007. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  20. ^ 10 sfilate molto scenografiche, su Il Post, 12 luglio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  21. ^ (EN) Miles Socha, Miles Socha, Seminal Moments: When Fendi Conquered the Great Wall of China, su WWD, 24 settembre 2020. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  22. ^ Francesca Romana Buffetti, Peekaboo Fendi: la storia, su DireDonna, 26 luglio 2018. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  23. ^ MF Milano Finanza, Lo stile fun di Fendi kids festeggia il suo decennale - MilanoFinanza News, su MF Milano Finanza, 20 giugno 2019. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  24. ^ (EN) LVMH discontinue Fendi fragrances (again), su Basenotes. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  25. ^ Fendi, debutto nell’alta moda, su Corriere della Sera, 27 febbraio 2015. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  26. ^ Un milione di dollari. Davvero?, su web.archive.org, 18 settembre 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2021).
  27. ^ (EN) La Fontana di Trevi torna al suo splendore grazie al progetto "Fendi for Fountains", su Tu Style. URL consultato il 15 ottobre 2020.
  28. ^ Karl Lagerfeld, la vita e i luoghi più amati a Roma, su www.ilmessaggero.it, 21 febbraio 2019. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  29. ^ (EN) Robert Murphy, Fendi’s New Hotel Embodies the Spirit of Rome, in Wall Street Journal, 13 gennaio 2016. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  30. ^ (EN) LVMH taps Dior's Brunschwig to lead luxury brand Fendi, in Reuters, 20 febbraio 2018. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  31. ^ a b Paola Pollo, Kim Jones nuovo direttore creativo di Fendi donna. E continua da Dior, su Corriere della Sera, 9 settembre 2020. URL consultato il 13 ottobre 2020.
  32. ^ (EN) Reuters, Fendi teams up with Thelios as LVMH focuses on eyewear, in Reuters, 1º luglio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  33. ^ a b Sorpresa in casa Fendi, arriva Kim Jones, su D.it Repubblica, Set. 9, 2020, 9:04 a.m.. URL consultato il 13 ottobre 2020.
  34. ^ (EN) Luisa Zargani, Luisa Zargani, Fendi Inks New Joint Venture for Home Line, su WWD, 4 maggio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  35. ^ MF Milano Finanza, Delfina Delettrez Fendi: «My family challenge» - MilanoFinanza News, su MF Milano Finanza, 23 luglio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  36. ^ (EN) Luisa Zargani, Luisa Zargani, In a First, Fendi Taps Nick Knight for Spring Ads, su WWD, 3 gennaio 2020. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  37. ^ (EN) admin, Balance of Opposites: FENDI Fall Winter 2022.23 Collection, su DSCENE, 4 luglio 2022. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  38. ^ (EN) Condé Nast, Fendace Is Here: Get a First Glimpse of 2022’s Most Anticipated Designer Drop, su Vogue, 12 maggio 2022. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  39. ^ Subscribe to read | Financial Times, su www.ft.com. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  40. ^ Fontana di Trevi: IL RESTAURO IN MOSTRA | Sovrintendenza, su sovraintendenzaroma.it. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  41. ^ FashionNetwork com IT, Fendi e Roma Capitale: al via il restauro della Fontana di Trevi, su FashionNetwork.com. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  42. ^ Roma, torna a splendere Fontana di Trevi. Fendi: "Restaureremo altri quattro monumenti", su la Repubblica, 3 novembre 2015. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  43. ^ Chiara Beghelli, Fendi sostiene la Galleria Borghese: un accordo triennale per promuovere Caravaggio nel mondo, su Il Sole 24 ORE, 13 settembre 2017. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  44. ^ Desirée Maida, Al via partnership tra Galleria Borghese e Fendi | Artribune, su artribune.com, 13 settembre 2017. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  45. ^ Nicoletta Graziano, Fendi firma il restauro del Tempio di Venere a Roma, su exibart.com, 21 dicembre 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  46. ^ MF Milano Finanza, Fendi completa il restauro del Tempio di Venere a Roma - MilanoFinanza News, su MF Milano Finanza, 21 dicembre 2021. URL consultato il 12 gennaio 2023.
  47. ^ a b (EN) Fendi, Burlington in $10 mln counterfeiting accord, in Reuters, 20 ottobre 2010. URL consultato il 12 gennaio 2023.

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