Diocesi di Chiavari

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Diocesi di Chiavari
Dioecesis Clavarensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Genova
Regione ecclesiasticaLiguria
 
Mappa della diocesi
 
VescovoGiampio Luigi Devasini
Vicario generaleStefano Mazzini
Presbiteri116, di cui 93 secolari e 23 regolari
1.184 battezzati per presbitero
Religiosi24 uomini, 130 donne
Diaconi8 permanenti
 
Abitanti142.600
Battezzati137.430 (96,4% del totale)
StatoItalia
Superficie560 km²
Parrocchie140 (5 vicariati)
 
Erezione3 dicembre 1892
Ritoromano
CattedraleNostra Signora dell'Orto
Santi patroniNostra Signora dell'Orto
Nostra Signora di Montallegro
IndirizzoPiazza Nostra Signora dell'Orto 7 - 16043 Chiavari (GE)
Sito webwww.diocesichiavari.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
Il santuario di Nostra Signora di Montallegro, venerata come patrona della diocesi.
La basilica di Santa Maria di Nazareth a Sestri Levante, che fu nel Settecento concattedrale della diocesi di Brugnato.
Il palazzo vescovile di Chiavari, che ospita al primo piano il museo diocesano d'arte sacra.

La diocesi di Chiavari (in latino Dioecesis Clavarensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Genova appartenente alla regione ecclesiastica Liguria. Nel 2021 contava 137.430 battezzati su 142.600 abitanti. È retta dal vescovo Giampio Luigi Devasini.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi è interamente compresa nei confini della città metropolitana di Genova e comprende i seguenti comuni: Borzonasca, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lorsica, Lumarzo, Mezzanego, Moconesi, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Portofino, Rapallo, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante e Zoagli.

Sede vescovile è la città di Chiavari, dove si trova la cattedrale di Nostra Signora dell'Orto. Nel territorio diocesano sorgono diverse basiliche minori:

Vicariati e parrocchie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Parrocchie della diocesi di Chiavari.

Il territorio si estende su 560 km² ed è suddiviso in 140 parrocchie, raggruppate in 5 vicariati: Chiavari e Lavagna, Val Fontanabuona, Rapallo e Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Sturla e Graveglia.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi fu eretta il 3 dicembre 1892[2] con la bolla Romani Pontifices di papa Leone XIII, ricavandone il territorio dallo smembramento delle zone pastorali a levante dall'arcidiocesi di Genova; il territorio diocesano comprende infatti la zona del Tigullio, della val Fontanabuona, della val Petronio, della valle Sturla e della val Graveglia. La diocesi divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Genova. Storicamente, però, se ne attendeva la creazione da oltre tre secoli.

Era infatti il 1583[2] quando il municipio di Chiavari, approfittando dell'elezione al titolo di doge della Repubblica di Genova pro tempore del chiavarese Gerolamo Chiavari, chiese inutilmente l'istituzione della diocesi. Un primo passo si avviò nel 1610[2] con la decisione dell'arcivescovo di Genova - il cardinale Orazio Spinola - di istituire nella cittadina del levante ligure un ufficio di vicario generale che aveva giurisdizione su tutte le parrocchie del distretto di Chiavari.

Dopo l'annessione della Repubblica Ligure al Primo Impero francese, avvenuta nel 1805 dopo la caduta della repubblica genovese nel 1797, la comunità chiavarese, in forza del concordato del 1801 fra Napoleone e papa Pio VII che prevedeva la creazione di diocesi nei nuovi capi dipartimenti (Chiavari fu nominata capoluogo del Dipartimento degli Appennini), fece una nuova istanza[2] a Roma, ma ancora una volta le speranze furono disattese.

Dal 1812[2] fu nuovamente nominato dal cardinale Giuseppe Spina un vicario generale, Giuseppe Cocchi, arciprete della parrocchiale di San Giovanni Battista di Chiavari.

Dal 1826 al 1838[2] come vicario vi fu Antonio Maria Gianelli, anch'egli arciprete della chiesa di San Giovanni Battista e vicario foraneo del Levante e della Val di Vara, con 110 parrocchie, zona geografica dello Spezzino, allora ancora compresa nell'arcidiocesi di Genova e nel dipartimento del Levante.

Una nuova istanza fu invano presentata all'arcivescovo di Genova e al re di Sardegna Carlo Alberto nel 1847[2].

Dopo aver provveduto al fondo per la futura mensa vescovile nel 1882[2], grazie al cospicuo patrimonio del sacerdote Francesco Bancalari di Chiavari, e compiuta una nuova domanda alla Santa Sede, quest'ultima viene definitivamente accolta con la bolla di Leone XIII nel 1892[2]. Vengono invocate Nostra Signora dell'Orto - apparsa al chiavarese Sebastiano Descalzo il 2 luglio 1610 - e Nostra Signora di Montallegro - apparsa il 2 luglio 1557 a Giovanni Chichizola sul monte Allegro - quale patrona e compatrona dell'erigenda diocesi[2]. Le stesse erano già patrone dei distinti capitaneati di Chiavari e di Rapallo in epoca repubblicana genovese.

L'erezione della diocesi non fu tuttavia cosa semplice e accettata da tutti. Già dal 1882, con la costituzione del fondo episcopale, vi fu una energica opposizione di diversi parroci contro la costituenda diocesi, con il ricorso alla Santa Sede, che inizialmente dette un parere sfavorevole.[3] Alla fine però la diocesi venne eretta; ma il regio governo concesse l'exequatur solo due anni e mezzo dopo, il 7 aprile 1895.[2]

Fino al 1896 la diocesi ebbe come amministratore apostolico l'arcivescovo di Genova Tommaso Reggio: su sua proposta nel 1893 fu nominato suo ausiliare per la diocesi di Chiavari Fortunato Vinelli. Il 7 gennaio 1896, con il decreto Apostolicis litteris della Sacra Congregazione Concistoriale[4], la diocesi di Chiavari fu sottratta all'amministrazione apostolica dei metropoliti genovesi e il 16 marzo successivo fu nominato primo vescovo diocesano lo stesso Vinelli. A lui si deve l'indizione del primo sinodo diocesano nel 1899, la costruzione del seminario intitolato a Leone XIII e benedetto dall'arcivescovo Reggio il 5 luglio 1899, e la costruzione della nuova facciata della cattedrale.

Nella prima metà del Novecento si distinse il vescovo Amedeo Casabona; fondò la rivista diocesana nel 1918, indisse due sinodi diocesani (1921 e 1933), celebrò il primo congresso eucaristico diocesano nel 1946.

Nel 1959, con il decreto Ad animarum saluti della Sacra Congregazione Concistoriale[5], i confini della diocesi sono stati fatti coincidere con i confini della provincia di Genova. Così Chiavari ha ceduto un buon numero di parrocchie alla diocesi della Spezia e una parrocchia alla diocesi di Brugnato; contestualmente ha ricevuto una ventina di nuove parrocchie (Sestri Levante, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese e Moneglia) dalla stessa diocesi di Brugnato.

L'ultima modifica al territorio diocesano risale al 1989[6] quando, dal territorio dell'antica diocesi di Bobbio, sono state aggregate le tre comunità parrocchiali di Borzonasca.

La diocesi di Chiavari ha ricevuto la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II il 18 e il 19 settembre 1998.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

  • Sede vacante (1892-1896)[7]

Missioni[modifica | modifica wikitesto]

Dal 3 ottobre 2005 un presbitero della diocesi di Chiavari e uno dell'arcidiocesi di Genova sono al servizio della Chiesa cattolica a Cuba presso la diocesi di Santa Clara nella provincia di Villa Clara.

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 142.600 persone contava 137.430 battezzati, corrispondenti al 96,4% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 100.000 100.000 100,0 270 230 40 370 48 550 148
1959 110.000 110.000 100,0 237 187 50 464 59 610 134
1970 137.700 137.946 99,8 216 166 50 637 50 560 136
1980 144.000 147.000 98,0 210 158 52 685 1 56 545 136
1990 142.000 145.120 97,9 192 144 48 739 1 54 407 139
1999 142.400 142.850 99,7 186 143 43 765 3 48 416 139
2000 142.400 142.850 99,7 187 144 43 761 3 48 340 139
2001 141.650 142.100 99,7 181 138 43 782 3 48 334 139
2002 141.500 142.000 99,6 179 136 43 790 4 48 319 140
2003 141.600 142.000 99,7 175 135 40 809 4 40 314 140
2004 141.500 142.000 99,6 162 129 33 873 4 33 304 140
2006 141.600 142.000 99,7 171 120 51 828 4 55 270 140
2013 136.000 141.408 96,2 144 103 41 944 7 46 212 140
2016 137.000 143.800 95,3 128 96 32 1.070 8 34 178 140
2019 135.331 140.343 96,4 132 103 29 1.025 7 30 150 140
2021 137.430 142.600 96,4 116 93 23 1.184 8 24 130 140

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal sito web Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. della diocesi.
  2. ^ a b c d e f g h i j k Fonte dal sito della Diocesi di Chiavari-Storia, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 15 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2019).
  3. ^ Storia della diocesi su BeWeb.
  4. ^ (LA) Decreto Apostolicis litteris, in «Leonis XIII pontificis maximi acta», vol. XVI, pp. 11-15.
  5. ^ Decreto del 26 luglio 1959 in: Acta Apostolicae Sedis, 51 (1959), pp. 827-829.
  6. ^ Decreto Pastoralis collocatio del 16 settembre 1989 in: Acta Apostolicae Sedis, 82 (1990), pp. 196-197 e 201).
  7. ^ Durante la vacanza della sede fu amministratore apostolico il beato Tommaso Reggio, arcivescovo di Genova.
  8. ^ Nominato vescovo titolare di Tricala.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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