Castelnuovo Berardenga

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Castelnuovo Berardenga
comune
Castelnuovo Berardenga – Stemma
Castelnuovo Berardenga – Bandiera
Castelnuovo Berardenga – Veduta
Castelnuovo Berardenga – Veduta
Panorama del borgo e della chiesa della Compagnia di Maria Santissima del Patrocinio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Siena
Amministrazione
SindacoFabrizio Nepi (Partito Democratico) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate43°20′50″N 11°30′15″E / 43.347222°N 11.504167°E43.347222; 11.504167 (Castelnuovo Berardenga)
Altitudine351 m s.l.m.
Superficie177,11 km²
Abitanti8 959[3] (31-8-2022)
Densità50,58 ab./km²
FrazioniCasetta, Monteaperti, Pianella, Pievasciata, Ponte a Bozzone, Quercegrossa, San Giovanni a Cerreto, San Gusmè, Vagliagli, Villa a Sesta[1]
Comuni confinantiAsciano, Bucine (AR), Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Radda in Chianti, Rapolano Terme, Siena
Altre informazioni
Cod. postale53019
Prefisso0577
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT052006
Cod. catastaleC227
TargaSI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona D, 2 099 GG[5]
Nome abitanticastelnovini, castelnuovini[2]
Patronosanti Giusto e Clemente
Giorno festivo5 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelnuovo Berardenga
Castelnuovo Berardenga
Castelnuovo Berardenga – Mappa
Castelnuovo Berardenga – Mappa
Posizione del comune di Castelnuovo Berardenga all'interno della provincia di Siena
Sito istituzionale

Castelnuovo Berardenga è un comune italiano di 8 959 abitanti della provincia di Siena in Toscana.

È situato a circa 20 km dal capoluogo su un colle tra il torrente Malena e il fiume Ombrone. Dal 1932 fa parte della zona vinicola Chianti, essendo il suo territorio diviso tra la sottozona dei Colli Senesi e quella del Classico di cui è il comune più meridionale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Nel pliocene la paleogeografia dell'area era costituita prevalentemente costiera o di mare basso,a cui seguiva una zona batiale che prendeva forma a poca distanza dalla riva, là dove una breve piattaforma di costa lasciava il posto alla ripida scarpata continentale.[6] Questo è testimoniato dal ritrovamento di numerosi denti fossili, in perfetto stato di conservazione, di Chlamydoselachus lawleyi, una specie fossile di squalo dalla forma sinuosa simile ad una anguilla.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Berardenga.

Le origini medioevali[modifica | modifica wikitesto]

Sotto nome di territorio o distretto della Berardenga si sottintendeva anche nei tempi della Repubblica senese la porzione di quello stato compresa tra le sorgenti del torrente Bozzone e quelle dell'Ambra, fra il Chianti alto e il fiume Biena sino alle Taverne d'Arbia.

Il suo nome deriva appunto dalla Contea dei Berardenghi, che a causa di un errore di scrittura prese il nome da uno dei figli del conte Wuinigi (Giunigi) di Ranieri, appartenente alla popolazione dei Franchi Salii, sceso in Italia in qualità di Legato dell'Imperatore Ludovico il Pio (865), poi divenuto Governatore politico di Siena (867-881) e di Roselle (868). Egli si chiamava Berardo e questo nome, ripetuto costantemente dai discendenti, diede poi il nome anche al territorio.

Lo stipite, donde ebbe nome la contea Berardenga, parte senza dubbio da quel Castelnuovo, fondato dalla Repubblica di Siena, come punto di sorveglianza del confine verso Firenze e Arezzo, dopo una delibera datata 26 luglio 1366. In quest'epoca la parte superiore del colle venne circondata di mura affidandone la direzione a Mino Dei di Siena (1373-1374). Contemporaneamente alla fondazione fu dato a Castelnuovo uno statuto comunitativo aggregando al suo distretto i comunelli di Guistrigona, Pacina, Sestano, Ripalta, S. Giusto fuori di Castelnuovo, S. Quirico, Curina, Cerro grosso, Arceno, Orgiale, Nebbina, Vacchereccia, e Valcortese. Del castello si conserva oggi una torre e poco più.

L'antica chiesa parrocchiale di San Giusto, situata poco lontano da Castelnuovo è rammentata molto tempo prima che fosse edificato il castello, tra le filiali della vicina antichissima pieve di Pacina, nota per le prime contese fra i senesi e gli aretini sui confini diocesani risalenti al secolo VII.

Poco dopo il completamento delle mura del castello, Giovanni Acuto, alla testa di un esercito fiorentino, sopraggiunse nel 1382 assalendolo senza però successo. Di nuovo nel 1478 e 1479 il castello venne assediato dai fiorentini nel tentativo di strapparlo ai senesi. Tali eventi ed altre circostanze obbligarono i governanti della Repubblica di Siena ad aumentare le fortificazioni, che vennero messe in opera sul cadere del XV secolo, con un nuovo giro di mura, corroborate da sette torri, una sola delle quali sussiste tuttora. La presenza di sette torri è confutata dal disegno granducale del castello (1560 circa) recuperato nel 2018 alla Biblioteca Nazionale di Firenze-Fondo Palatino). Le Torri sono sempre state sei e quella esistente, posizionata in asse alla vecchia porta, fu realizzata ex novo in un periodo a cavallo fra XVIII e XIX secolo.

L'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1511 Castelnuovo fu ceduto a Belisario Bulgarini, sotto il titolo di Potestà, al quale subentrò un individuo della famiglia Bellarmati, che tenne il castello fino al 1526, quando tornò sotto il dominio diretto di Siena.

Nel 1554 Castelnuovo Berardenga subì la sorte della madrepatria, incorporata al dominio assoluto del primo Granduca di Toscana.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

«D'azzurro, al castello pentagonale con tre lati tondeggianti e due lineari su prato di verde, con ponte levatoio chiuso, contenente quattro cipressi, l'antica casa comunale con due finestre ed adiacente una torre merlata alla ghibellina con orologio a cifre romane segnante le ore 6.50 e finestrella.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Pieve di San Giovanni Battista
Certosa di San Pietro

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Ville[modifica | modifica wikitesto]

Villa di Geggiano

Il territorio comunale è punteggiato da numerose ville di pregio, costruite da aristocratici della vicina Siena:

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Castello di Montalto in Chianti

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 1 001 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni storiche[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di Castelnuovo Berardenga si divide storicamente in sei aree: Berardenga, Montaperti, Oltrarbia, Quercegrossa, Chianti Classico e Chianti Storico.[1]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Possiedono lo stato di frazione i seguenti centri abitati:[1]

Altre località del territorio[modifica | modifica wikitesto]

Come riportato sullo statuto comunale, le altre località del territorio sono classificate in nuclei abitati e località storiche.[1] Possiedono lo stato di nucleo abitato le località di Bossi, Castelnuovo Scalo, Cignano, Corsignano, Guistrigona, Grillo, Monastero d'Ombrone, Pacina, Poggiarello-La Ripa, Pontignanello, Pontignano, Santa Chiara, San Felice, Santa Margherita-La Suvera, San Piero, Santa Maria a Dofana.[1] Possiedono lo stato di località storiche quelle di Abbadia Monastero, Monaciano, Pieve a Pacina, Rosennano e Vitignano.[1]

Tra le altre località minori si ricordano quelle di Barca, Bivio Santo Stefano, Campi, Castell'in Villa, Catignano, Chieci, Colonna del Grillo, Curina, Geggiano, Petroio, San Giovanni, San Vito, Sestano, Stellino e Villa d'Arceno.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
20 agosto 1985 18 giugno 1990 Luca Bonechi Partito Comunista Italiano Sindaco [11]
18 giugno 1990 21 aprile 1993 Luca Bonechi Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra Sindaco [11]
21 maggio 1993 24 aprile 1995 Simonetta Concetta Tilli Partito Democratico della Sinistra Sindaco [11]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Simone Brogi lista civica Sindaco [11]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Simone Brogi centro-sinistra Sindaco [11]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Roberto Bozzi centro-sinistra Sindaco [11]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Roberto Bozzi centro-sinistra Sindaco [11]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Fabrizio Nepi centro-sinistra Per Castelnuovo Berardenga Sindaco [11]
27 maggio 2019 in carica Fabrizio Nepi centro-sinistra Scelgo Castelnuovo Berardenga Sindaco [11]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Statuto del comune di Castelnuovo Berardenga Archiviato il 26 settembre 2020 in Internet Archive., Art. 5.
  2. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 128.
  3. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Franco Cigala Fulgosi, Simone Casati, Alex Orlandini & Davide Persico, 2009. A small fossil fish fauna, rich in chlamydoselachus teeth, from the Late Pliocene of Tuscany (Siena, central Italy). Cainozoic Research, 6(1-2), pp.3-23, 8 figs, 2 tabs.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Michele Prugnoli, “Sicuro morì ai Ponticini” - Storia di un proverbio, in Siena News, 25 luglio 2015. URL consultato l'11-11-2019.
  9. ^ a b c d e f g h i j Dati del censimento Istat 2011.
  10. ^ Frazione divisa a metà con il comune di Monteriggioni.
  11. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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