Casaletto Vaprio

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Casaletto Vaprio
comune
Casaletto Vaprio – Stemma
Casaletto Vaprio – Bandiera
Casaletto Vaprio – Veduta
Casaletto Vaprio – Veduta
La stazione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Cremona
Amministrazione
SindacoIlaria Dioli (lista civica) dal 26/05/2014 (1º mandato)
Territorio
Coordinate45°24′36.87″N 9°38′31.88″E / 45.410243°N 9.642189°E45.410243; 9.642189 (Casaletto Vaprio)
Altitudine87 m s.l.m.
Superficie5,4 km²
Abitanti1 747[1] (31-12-2021)
Densità323,52 ab./km²
FrazioniCascina Bondenta
Comuni confinantiCampagnola Cremasca, Capralba, Cremosano, Quintano, Trescore Cremasco
Altre informazioni
Cod. postale26010
Prefisso0373
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT019020
Cod. catastaleB891
TargaCR
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 557 GG[3]
Nome abitanticasalettesi
Patronosan Giorgio
Giorno festivo23 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Casaletto Vaprio
Casaletto Vaprio
Casaletto Vaprio – Mappa
Casaletto Vaprio – Mappa
Posizione del comune di Casaletto Vaprio nella provincia di Cremona
Sito istituzionale

Casaletto Vaprio (Casalèt in dialetto cremasco) è un comune italiano di 1 747 abitanti[1] della provincia di Cremona, in Lombardia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Casaletto Vaprio confina a nord con Capralba, a nord - ovest con Quintano, a ovest con Trescore Cremasco, a sud - ovest con Cremosano e a sud - est con Campagnola Cremasca. Il territorio del comune è al 100% pianeggiante, attraversato dai canali della Roggia Oretta e della Roggia Alchina, tutti e due nella parte orientale del paese. Proprio da quest'ultimo, al confine con il comune di Capralba, sorgono diverse cascine dedite all'agricoltura e all'allevamento, con una fitta rete di alberi lungo la Strada Comunale del Moso, nella, così chiamata, Alchina.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Secondo alcuni documenti (datati tra l'VII secolo d.C. ed il XII secolo), il paese portava unicamente il nome Vaprio. È solo in un documento del 1178 che viene designato Casaletto. Alla fine del XV secolo, per distinguerlo da un altro paese di nome Casaletto (ovvero Casaletto Ceredano), gli fu aggiunto il nome Vaprio. Il vocabolo, a differenza del termine Casaletto ("piccolo nucleo di case") è di difficile interpretazione. Il termine Vaprio indicava fino al 1102 il Vicariato Foraneo di Trescore Cremasco, mentre passerà poi ad indicare la sola località di Casaletto. Ciò vuol dire che il nome Vaprio servisse in origine ad indicare tanto la località principale quanto la zona di cui era centro: questo avrebbe conferma nel fatto che il nome stesso è stato imposto, anche se in forma alquanto diversa, anche ad altre località del Cremasco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

È anzitutto da notare che la chiesa di Casaletto ha per titolare san Giorgio martire e che a san Michele arcangelo era dedicata un'altra chiesa demolita nel 1550, a memoria della quale è rimasto il nome San Michele ad un campo nelle vicinanze dell'abitato. Per gli avvenimenti posteriori sappiamo che da bolle dei papi Callisto III e Alessandro III, che Casaletto, ossia la chiesa di San Giorgio Martire, era possesso dei benedettini di Crema, i quali vi condussero un'opera assidua e progressiva di bonifica come era loro metodo e merito. Dal possesso dei benedettini, Casaletto passò, alla fine del XV secolo, ai Signori Benvenuti, che vi ebbero residenza nobile nell'edificio che ancora sorge presso il campanile. Il ventitreenne Giovanni Battista Benvenuti, istigato dalla madre Giulia Benvenuti, il 19 novembre 1681 appostatosi poco fuori dall'abitato, uccise con un colpo di archibugio il rettore parroco di Casaletto, sac. Giuseppe Crotti, che, ignaro, ritornava da Quintano. Pretesto: vendicare un supposto affronto che la madre avrebbe ricevuto dal parroco stesso; in realtà per vendicarsi dei forti richiami che il sacerdote faceva in chiesa contro costumi troppo scorretti di quella donna. Il sacrilego assassino morì poi combattendo contro i Turchi, a trentasei anni, nel marzo 1694. Da allora, per riparare all'offesa fatta alla parrocchia, nella persona del suo parroco, ai parroci di Casaletto venne concesso il titolo onorifico di arcipreti.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 23 gennaio 1984.

Stemma

«Di rosso, alla fascia d'azzurro, accompagnata in capo da tre stelle raggiate di sei, ordinate in fascia, e in punta dalla spiga di frumento, posta in palo, il tutto d'oro. Ornamenti esteriori di Comune.»

Gonfalone

«Drappo d'azzurro riccamente ornato con ricami d'argento e caricato dell'arma del Comune, con la iscrizione centrata in argento: COMUNE DI CASALETTO VAPRIO.»

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Le prime notizie su una chiesa nel luogo di Casaletto Vaprio risalgono agli inizi del XII secolo[4]; non è detto che sia l'attuale; la dedizione a San Giorgio è indice di grande antichità, solitamente longobarda.[senza fonte]

Nel XV secolo fu eretto un nuovo edificio[5] e nel 1571 fu istituita la confraternita del Santissimo Sacramento[6]. La parrocchia fino all'11 aprile 1580 faceva parte della diocesi di Piacenza ma con la Super universas di Gregorio XIII passo a quella di Crema compresa nella diaconia di Trescore,[7] ma nel secolo successivo passò a quella di Quintano.[8]

La chiesa fu consacrata nel 1611 da Gian Giacomo Diedo[9]. Nei secoli XVIII, XIX e XX secolo la chiesa faceva parte del vicariato di Trescore.

L'impianto ad archi acuti trasversali nella navata, su cui appoggiano longitudinalmente le travi del tetto, è chiaramente gotico.

Dati i ritardi stilistici locali, ciò significa tardo Quattrocento, il che sarebbe coerente con una notizia di affreschi datati 1528. Non ha riscontri, ma sarebbe plausibile il perdurare delle opere di decorazione, tanto più che la chiesa viene consacrata nel 1611, e forse a questo punto sono realizzati gli apparati classici a stucco del presbiterio, delle cappelle laterali e della navata.

In questa ipotesi gli affreschi attribuiti a Gian Giacomo Barbelli (il maggior pittore cremasco del Seicento attivo intorno al 1630 quindi posteriore di oltre vent'anni) sarebbero realizzati entro le cornici plastiche precedenti. In caso contrario, anche gli stucchi sarebbero prodotti dall'entourage di Barbelli.

Fra il 1912 e il 1914 fu costruita una nuova chiesa, e la precedente fu sconsacrata; successivamente vennero staccati gli affreschi e venduti ad un importante collezionista di Crema. Nel 2019 il ciclo di affreschi viene riacquistato dall'Amministrazione Comunale, alla quale nel 1989 è passata la proprietà della ex Chiesa parrocchiale, e dopo un attento restauro gli affreschi sono stati ricollocati nelle loro sedi originarie, operazione di fatto unica in Italia.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La popolazione si concentra prevalentemente nel centro e nella zona vicino al confine con Trescore Cremasco.

La lingua prevalentemente parlata è l'italiano, anche se gli anziani casalettesi a volte comunicano con il dialetto cremasco.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2020 i cittadini stranieri sono 106. Le comunità nazionali numericamente significative sono[11]:

  1. Romania: 76
  2. India: 30

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda l'economia, l'agricoltura è l'attiva prevalentemente svolta, seguita poi dall'allevamento; svolte in particolare presso il corso della Roggia Alchina. In quest'ultimo si pescano in particolare trote e pesci molto piccoli. Le industrie sono concentrate a est della stazione ferroviaria, lungo la Roggia Alchina, in particolare tessili, chimiche e aeronautiche. Il turismo non può contare su alcuna risorsa, e le vie di comunicazione sulla stazione ferroviaria della ferrovia Treviglio-Cremona.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio è attraversato dalle seguenti strade provinciali:

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Casaletto Vaprio.

Il paese è servito da una propria stazione ferroviaria posta sulla ferrovia Treviglio-Cremona.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Elenco dei sindaci dal 1985 ad oggi[12].

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Mario Martellosio Democrazia Cristiana sindaco
1990 1995 Amedeo Giuliani Partito Socialista Italiano sindaco
1995 1999 Amedeo Giuliani lista civica di centro-sinistra sindaco
1999 2004 Ennio Patrini lista civica di centro-sinistra sindaco
2004 2009 Leonardo Zaniboni lista civica sindaco
2009 2014 Marcello Bergami lista civica sindaco
2014 in carica Ilaria Dioli lista civica sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dati provvisori).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ G. Degli Agosti, Il cristianesimo nel territorio fino al sec. XII, Diocesi di Crema, a cura di A. Caprioli, A. Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, 1993
  5. ^ Angelo Zavaglio, Terre nostre. Storia dei paesi del Cremasco, Crema, 1946
  6. ^ Gabriele Lucchi, La Diocesi di Crema. Lineamenti di storia religiosa, Crema, 1980
  7. ^ Diocesi di Crema, a cura di Adriano Caprioli, Antonio Rimoldi, L. Vaccaro, Brescia, 1993
  8. ^ Atti della visita pastorale di Gian Giacomo Diedo IX, 1611.
  9. ^ Parrocchia di San Giorgio martire, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 16 settembre 2012.
  10. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  11. ^ ISTAT, cittadini stranieri al 31 dicembre 2020, su demo.istat.it. URL consultato il 24 ottobre 2021.
  12. ^ Anagrafe: Ricerca e Archivio nel sito del Ministero dell'Interno

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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